La Juve batte il Catania e si riprende la vetta
La Juve batte 3-1 il Catania nel terzo anticipo serale della 24ª giornata della Serie A, e si riprende la testa della classifica portandosi a 49 punti, due in più del Milan che sabato prossimo ospiterà proprio i bianconeri a San Siro. Una vittoria in rimonta quella della squadra di Conte, che viene colpita a fredda da Barrientos, ma reagisce di gioco e carattere con Pirlo, Chiellini e Quagliarella. Niente da fare, dunque, per un Catania che dopo un ottimo primo tempo cala notevolmente nella ripresa, e si ritrova anche in dieci per l'espulsione dell'ex Motta. Da ricordare anche i due 'legni' colpiti da Quagliarella per la Juve e da Bergessio per il Catania.
NOVITA' - Conte presenta alcune novità per la sfida contro gli etnei. La coppia d'attacco è formata da Borriello e Quagliarella, mentre a centrocampo Padoin parte esterno destro, con Pirlo, Marchisio e Giaccherini a completare il reparto. Bergessio, Barrientos e Gomez sono gli incursori di Montella, che si gioca la partita a viso aperto.
LAMPO BARRIENTOS - Proprio il tridente offensivo dei siciliani manovra bene e in velocità, sorprendendo la difesa bianconera. Ci prova prima in contropiede con una conclusione di Izco, poi Almiron con un tiro da fuori. Al terzo tentativo la Juve capitola: Barrientos è bravissimo a superare Buffon con un tiro a giro di sinistro. Sono passati appena 4' e i bianconeri, colpiti a freddo, rischiano di sbandare. La reazione, comunque, c'è, e Borriello e Quagliarella riescono a creare più di un affanno alla retroguadia catanese. In particolare Borriello si vede negare il possibile pareggio da Izco che salva sulla linea.
KING PIRLO - Ad ogni modo la Juve non deve aspettare troppo per l'1-1. Il gol del pari, infatti, arriva al 22' con una bella punizione di Pirlo, sulla quale la barriera del Catania lasca però a desiderare. Trovato il pareggio i padroni di casa si buttano a testa bassa alla ricerca del vantaggio e completare così la rimonta. Il Catania si difende, ma non resta a guardare ed è pronto a rispondere. La partita si anima definitivamente e, nella fase finale del primo tempo arrivano due spettacolari 'legni': la traversa colpita da Quagliarella e l'incrocio dei pali preso da Bergessio. Negli ultimi minuti ancora Juve con Quagliarella, fermato dal portiere dei siciliani.
CAMBIO - Juve pericolosa anche in avvio di ripresa, ancora con una punizione di Pirlo che esce di poco alta. Il Catania, invece, è costretto a sostituire Barrientos con Biagianti. La pressione della squadra di Montella è meno efficace rispetto ai primi 45', e per la Juve è più facile gestire il pallone. I siciliani devono anche effettuare il secondo cambio, con Spolli al posto di un affaticato Lodi. Nella Juve, invece, entra Pepe al posto di Padoin.
MOTTA ROSSO - A complicare ulteriormente i piani di Montella arriva l'espulsione di Motta che con un ingenuo fallo su De Ceglie rimedia il secondo giallo. Con l'uomo in meno il Catania ha, incredibilmente, l'occasione del raddoppio: grande finta di Gomez, rimpallo, e sfera che termina ad Almiron la cui conclusione, però, è forte e centrale. Conte decide di non rischiare ulteriormente, e di capitalizzare invece il vantaggio numerico inserendo Vucinic per De Ceglie. Lo schieramento della Juve diventa super-offensivo, e il Catania è costretto a ripiegare (e a completare le sostituzioni con Seymour al posto di Gomez). I bianconeri spingono alla caccia del secondo gol, con Pirlo che serve palle preziosissime non sempre sfruttate al meglio dai compagni.
CHIELLO E QUAGLIA - A gratificare il lavoro dell'ex milanista ci pensa, comunque, Chiellini, che svetta di testa sulla punizione calciata dal regista e realizza il gol del 2-1. Trovato il vantaggio, Conte inserisce Lichtsteiner per Borriello, mentre Vucinic si fa ammonire per simulazione. Meglio di lui fa Quagliarella che lanciato in contropiede non sbaglia e trova la rete del 3-1. L'esultanza successiva, decisamente scomposta da parte di Storari, porta a un colpo in testa per Quagliarella e al naso per Pepe. Nulla di grave, comunque, e la partita può proseguire senza altri sussulti fino al fischio finale.
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