[Topic unico] Calcioscommesse: Conte squalificato ingiustamente per 4 mesi.

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MattyRibasDaCunha
view post Posted on 5/1/2012, 03:08     +1   -1




Scommesse: intercettati 3 napoletani
Sono Cannavaro, Mascara e Gianello

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Paolo Cannavaro, Giuseppe Mascara e l'ex portiere degli azzurri Matteo Gianello. Sono questi i tre giocatori del Napoli che, da inizio estate, sarebbero stati intercettati nell'ambito di una delle inchieste sul calcioscommesse condotta dalla procura partenopea. A rivelarlo è "Panorama", secondo cui nel mirino degli inquirenti sarebbero finiti volumi sospetti di giocate su alcune partite disputate dagli azzurri nelle ultime due stagioni.

Le richieste di intercettazioni telefoniche, avanzate dalla Procura, risalirebbero al giugno scorso. L'indagine in questione, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo, è quella condotta dal pool di pm della Procura di Napoli che si occupa dei cosiddetti "reati da stadio". Oltre a Napoli-Parma, Sampdoria-Napoli e Lecce-Napoli - di cui già si è parlato nei mesi scorsi -, secondo "Panorama" l'attenzione degli investigatori si sarebbe concentrata anche su altre partite.

Gianello, indagato per frode sportiva, è stato ascoltato a giugno assistito dall'avvocato Vincenzo Siniscalchi. Mascara, alle domande di "Panorama", ha reagito con sorpresa, escludendo di aver ricevuto avvisi o convocazioni in Procura. Per quanto riguarda Cannavaro, sarebbe stato intercettato (senza essere indagato) solo per capire come lo spogliatoio reagisse alle proposte esterne di combine. Ci sarebbero diversi punti di contatto, scrive sempre "Panorama", tra le inchieste napoletane e quella sul calcioscommesse condotta dalla Procura di Cremona: quattro delle partite finite sotto la lente dei magistrati lombardi hanno registrato volumi anomali di puntata proprio in Campania.

Sportmediaset
 
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Barone48
view post Posted on 5/1/2012, 12:41     +1   +1   -1




Che spettacolo, escono fuori tutti gli onestoni! Che ne dice il viscido filmettaro?
 
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alejuventino
view post Posted on 7/1/2012, 15:42     +1   -1




Tutte ste lodi per Farina. Adesso invitato anche al Galà del calcio. Ha fatto solo il suo dovere, denunciando una situazione orribile.
 
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Mats Viktor
view post Posted on 7/1/2012, 15:51     +1   -1




^ Inoltre di Cannavaro se non ricordo male se ne parlava già tempo fa, quando si diceva avesse contatti con un clan della Camorra..

(beh, finchè il Napoli tiene i mafiosi a bordo campo, non è che si discosta molto da queste cose)

CITAZIONE (Barone48 @ 5/1/2012, 12:41) 
Che spettacolo, escono fuori tutti gli onestoni! Che ne dice il viscido filmettaro?

Vaffanc***! Teste di caaaaaz**!! (cit.) :sisi:
Poi si dice sia scappato in motorino :uhuh:
 
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Barone48
view post Posted on 7/1/2012, 16:19     +1   -1




CITAZIONE (alejuventino @ 7/1/2012, 15:42) 
Tutte ste lodi per Farina. Adesso invitato anche al Galà del calcio. Ha fatto solo il suo dovere, denunciando una situazione orribile.

Ha fatto ciò che tanti altri non hanno avuto il coraggio di fare,quindi è un'eccezione,un eroe,una mosca bianca o magari da qualcuno considerato una pecora nera. Senza esagerare,ma gli va riconosciuta la giusta considerazione
 
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view post Posted on 9/1/2012, 14:12     +1   -1

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CITAZIONE (alejuventino @ 7/1/2012, 15:42) 
Tutte ste lodi per Farina. Adesso invitato anche al Galà del calcio. Ha fatto solo il suo dovere, denunciando una situazione orribile.

Considerato lo schifo generale, è una gran cosa. :sisi:
 
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view post Posted on 13/1/2012, 13:17     +1   -1
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Gazzetta - Calcioscommesse, guai in arrivo per il Napoli


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Il Napoli rischierebbe seriamente nell'ambito dell'indagine sul calcio-scommesse a causa della posizione dell'ex portiere azzurro Matteo Gianello. E' quanto si legge sull'edizione odierna della Gazzetta dello Sport. Ecco quanto scrivono Francesco Ceniti e Maurizio Galdi sulle indagini in corso:

"Ha fatto notevoli passi avanti l'indagine partita da una strana coincidenza: alla partita Napoli-Parma 2-3 dell'aprile 2010 assisteva tranquillamente da bordo campo Antonio Lo Russo, figlio di un boss della camorra, entrato qualche giorno dopo in latitanza. Quella gara è stata messa sotto il microscopio perché il risultato e i flussi anomali sulle scommesse tra primo e secondo tempo, non convinceva i giudici (l'aggiunto Giovanni Melillo e sostituti De Simone e Ranieri). Alla fine sono scattate le iscrizioni nel registro degli indagati per i fratelli Cossato e per Matteo Gianello, portiere del Napoli fino allo scorso giugno. L'accusa è frode sportiva in concorso. Nel registro degli indagati, infatti, sono finite anche altre persone. Insomma, per gli inquirenti su quella partita è stata tentata di sicuro una combine: da capire se andata a buon fine (come sembra) oppure no.

E' Gianello, ex portiere azzurro, il personaggio chiave. È stato ascoltato dai magistrati a giugno e subito dopo sono stati sentiti tre calciatori del Napoli: Cannavaro, Mascara e Grava. Gli inquirenti hanno anche voluto verificare se i tre commentassero e come gli interrogatori attraverso delle intercettazioni. Nessuno di loro risulta indagato, ma le indagini proseguono anche perché ai fratelli Cossato la Polizia ha sequestrato pc e telefonini che ora sono al vaglio degli esperti per «superare le numerose password di protezione».

Il Procuratore federale Stefano Palazzi, che con Melillo è in stretto contatto, pur informato dell'inchiesta non ha ancora ricevuto nessuna documentazione, ma è probabile che quanto prima debba aprire un fascicolo sulla vicenda visto, soprattutto, che sono diverse le partite del Napoli entrate nel mirino della magistratura sia napoletana che cremonese. Secondo i magistrati (ma il legale di Gianello, Siniscalchi, smentisce) il portiere potrebbe aver partecipato alla frode. Se questa ipotesi dovesse essere confermata, il Napoli (parte lesa per la giustizia ordinaria) avrebbe conseguenze in sede di giustizia sportiva (vedi i casi di Cremonese e Benevento penalizzati a causa del tesserato Paoloni) per responsabilità oggettiva. A rischio squalifica Cannavaro, Mascara e Grava per i quali Palazzi potrebbe far scattare l'omessa denuncia se, come ipotizzano gli inquirenti, erano a conoscenza delle scommesse di Gianello o, cosa ancor più grave, che avesse tentato di alterare delle partite".

NAPOLITODAY.IT
 
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muni79
view post Posted on 16/1/2012, 19:51     +1   -1




Calcioscommesse: Abete, no caccia streghe


Presidente Figc:sport sia tutelato,realta' che da' gioia a Paese


(ANSA) - NAPOLI, 16 GEN - La vicenda del Calcioscommesse deve essere affrontata con ''senso di responsabilita' e prudenza, ma senza caccia alle streghe''. Lo ha detto il presidente della Figc, Giancarlo Abete, a margine di un convegno a Napoli. ''La caccia alle streghe non fa parte di uno Stato di diritto'', ha aggiunto, auspicando che il calcio venga ''tutelato, perche' e' una realta' che da' gioia al Paese''.

fonte: Tuttojuve
 
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muni79
view post Posted on 19/1/2012, 17:52     +1   -1




Scommesse:in inchiesta altri 41 indagati


Sono giocatori citati da Carlo Gervasoni


(ANSA) - CREMONA, 19 GEN - Si e' arricchito di altri 41 nomi il registro degli indagati della Procura di Cremona nell'inchiesta sul calcioscommesse. Si tratta di tutti quei giocatori di cui aveva parlato lo scorso 28 dicembre il giocatore del Piacenza Carlo Gervasoni e la cui iscrizione e' stata ultimata in questi giorni. Complessivamente, nell'ambito dell'inchiesta cremonese, gli indagati superano i 100.

fontE: Tuttojuve
 
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muni79
view post Posted on 19/1/2012, 18:33     +1   -1




Scommesse: obbligo di firma per Doni


Il gip ha deciso la sostituzione degli arresti domiciliari


(ANSA) - CREMONA, 19 GEN - Il giudice per le indagini preliminari Guido Salvini ha sostituito la misura degli arresti domiciliari con l'obbligo di firma nei confronti dell'ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni. Doni era stato arrestato il 19 dicembre scorso nell'ambito dell'inchiesta cremonese sul calcioscommesse. Dopo circa una settimana di carcere era stato posto agli arresti domiciliari, prima in Alto Adige, poi a Torre Boldone (Bergamo). Ora dovra' presentarsi regolarmente alle forze dell'ordine per la firma.

fontE: Tuttojuve
 
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muni79
view post Posted on 20/1/2012, 16:29     +1   -1




Scommesse: Chievo, noi estranei


Il club annuncia azioni legali a tutela della propria immagine


(ANSA) - ROMA, 19 GEN - Il Chievo si dichiara estraneo alla vicenda calcioscommesse e annuncia l'avvio di azioni legali per tutelare la propria immagine dalle notizie riguardanti la societa' recentemente riportate dagli organi di informazione. In una nota il club scaligero afferma ''di avere sempre operato nel pieno rispetto dei piu' alti valori di correttezza, di lealta' e di sportivita' che costituiscono gli elementi fondanti della sua storia''.

fonte: Tuttojuve
 
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muni79
view post Posted on 28/1/2012, 11:59     +1   -1




SENTITE DONI: "Ho tradito lo sport. Era truccata anche la partita con la Pistoiese di Allegri. Conte? Da lui accuse prive di fondamento, ma è un ottimo tecnico"


"Ho tradito lo sport, non la mia squadra. L'omertà devasta il calcio. Era truccata anche la partita con la Pistoiese di Allegri nel 2000, però venimmo assolti". Cristiano Doni vuota pubblicamente il sacco in due distinte interviste rilasciate al quotidiano "La Repubblica" e a "La Gazzetta dello Sport". L'ex capitano dell'Atalanta racconta tutto sullo scandalo calcioscommesse. E non solo. Parla anche del rapporto difficile con l'attuale tecnico della Juventus Antonio Conte: "Fin quando è stato il mio allenatore ha avuto problemi con tanti giocatori, con me di meno. Poi mi hanno dato molto fastidio le cose che ha detto dopo che è andato via. Accuse prive di fondamento, come quella che circola in giro che avrei fatto retrocedere l’Atalanta per favorire l’avvento di Percassi. Una bestemmia. Tornando a Conte, credo che lui sia un ottimo tecnico, ma deve plasmare un gruppo a sua immagine fin dal ritiro. Cambiarlo in corsa è impossibile".

Ecco alcuni significativi stralci:

REPUBBLICA

Partiamo da qui. Qual è la morale della storia di Cristiano Doni?
"Non so se ce ne è una. Magari ce ne sono molte. Io spero solo che gli altri calciatori vedano quello che mi è successo e capiscano. Non siano tanto imbecilli e facciano quello che in queste ore sta facendo Masiello. È stato molto coraggioso e, diversamente da me, ha avuto l'intelligenza di denunciare tutto per tempo. Spezzare quell'omertà che sta devastando il calcio".

Se lei allora si fosse comportato come Masiello fa oggi, cosa avrebbe denunciato?
"Avrei denunciato le mie colpe che sono, ci tengo a dirlo, relative a due soli episodi: Ascoli-Atalanta e Atalanta-Piacenza".

La partita del portiere Cassano che le dice dove tirare il rigore. Come andò?
"La settimana prima giocavamo contro l'Ascoli e alla vigilia mi dissero che la gara era truccata. Io dissi ok, bene, volevo andare in A, era perfetto. Poi invece in campo mi accorsi che non era vero e infatti pareggiammo (ma mi rendo conto che il risultato, non cambia le cose). La settimana dopo c'era il Piacenza, e mi dissero nuovamente che la partita era truccata. Io non ci credevo, poi invece in campo mi accorsi che era vero. Tanto che Cassano al momento di calciare il rigore mi disse "tira centrale che io mi tuffo"".

Lui nega.
"Andò esattamente così. Tanto che io vissi anche alcuni momenti di panico, perché non sapevo che anche lui era d'accordo e ogni tanto capita che i portieri avversari cerchino di imbrogliarti... Così quando andai a battere ero davvero incerto se dargli retta o no".

A proposito di omertà. Raccontiamo una volta per tutte la verità su Atalanta-Pistoiese del 2000? Giacomo Randazzo, ex dirigente dell'Atalanta, racconta che quella partita fu una combine: un accordo nato per scherzo al ristorante durante una cena (oltre a Doni, erano presenti tra gli altri l'attuale allenatore del Milan Allegri, Siviglia e Zauri) e poi davvero attuato in campo. Lei cosa dice?
"Che sì, è così non posso continuare a dire diversamente. È un episodio lontano nel tempo, ma se qualcuno mi vorrà chiedere spiegazioni gliene darò. Ci indagarono poi ci assolsero, molti ancora oggi credono che la mia esultanza "a testa alta" sia nata da quell'episodio. Invece no: era il frutto di uno scherzo con Comandini, un gioco che si faceva da ragazzini quando uno alzava la testa e diceva "ritiro" dopo aver insultato qualcun altro".

Le sue responsabilità finiscono qui? O ci sono altri episodi?
"Ho commesso due errori, gravi, ma solo questi due errori".

Circolano voci diverse, dicono persino che lei avrebbe fatto retrocedere apposta l'Atalanta per favorire il suo "amico" Percassi nell'acquisto della società.
"È una bestemmia. Io per la maglia dell'Atalanta ho dato il sangue. E anche gli errori che ho commesso li ho commessi perché volevo riportare l'Atalanta in A. Per me era un'ossessione. Avrei fatto qualsiasi cosa. Anzi, ho fatto qualsiasi cosa. Ho tradito lo sport".

Quanti sono i calciatori che "tradiscono lo sport"?
"Molti, troppi. In B più che in A perché a parte 3 o 4 club, gli altri pagano poco, anche 20mila euro l'anno. E così i calciatori sono più corruttibili. Però in generale sono molti, sì, è un problema culturale".

Suona tanto come una scusa. Può spiegarlo questo "problema culturale"?
"Da noi c'è l'abitudine di non infierire sull'avversario, di non mandare in B un collega in pericolo se non c'è un motivo di classifica, di mettersi d'accordo. In Spagna ad esempio non è così. Da noi invece capita che in campo ti chiedano il risultato, è capitato anche a me sia di chiedere sia di avere avuto richieste. E su queste abitudini da quando hanno legalizzato le scommesse "campano" tutti: gli ingenui, gli amici, i balordi, i mafiosi. E il problema assume altre proporzioni. Ma il punto di partenza è un difetto culturale che non riguarda solo i calciatori, ma anche gli altri protagonisti, gli arbitri che vedono tutto e non fanno nulla, il quarto uomo, gli osservatori della Figc, i giornalisti... Perché non è mai successo nulla tutte le volte che un giocatore è stato inseguito negli spogliatoi dagli avversari dopo un risultato "inatteso"?".

È un difetto culturale anche non capire che tradire lo sport e tradire l'Atlanta è la stessa cosa.
"Lo so. Ma sarei un'ipocrita a dirle che non considero un'attenuante aver sbagliato pensando di favorire la mia squadra".

Ecco, infatti, non è un'attenuante.
"E io sono pentito di quello che ho fatto. Anche perché sono finito in carcere. E il carcere aiuta molto a capire i propri errori".





GAZZETTA -

Perché l’esultanza a testa alta? Non era il suo marchio per ricordare che era uscito pulito da quella accusa.
«No, guardi, c’è un equivoco. Il gesto non era riferito ad Atalanta- Pistoiese, altri hanno fatto questa equazione. A me stava bene perché in realtà mi vergognavo della verità...».

Forse è arrivato il momento di farlo.
«Beh, ha ragione. Allora, tutto nasce con Comandini e altri compagni. Durante gli allenamenti facevamo gli scemi, come tra bimbi. Sa, quando ci s’insulta e uno dice una cosa troppo spinta. Allora l’altro lo blocca, gli mette la mano sotto il mento e gli fa "Adesso ritira quello che hai detto...". Atalanta- Pistoiese non c’entrava, ma è vero che mi è rimasto addosso fino a trasformarsi in un boomerang ».

Senta, Doni. Lei è finito in carcere anche perché ha accettato di giocare una gara fasulla comeAtalanta-Piacenza. Quella del rigore tirato centrale sul suggerimento del portiere Cassano. Come è andata?
«Sette giorni prima mi dissero che contro l’Ascoli avremmo vinto per un accordo. Va bene, faccio io. Ma in campo mi accorsi che gli altri stavano giocando sul serio, capisco ora che il risultato è solo un dettaglio. Mi ripetono la stessa cosa per la gara con il Piacenza. Mentre giochiamo realizzo quasi subito che la combine questa volta era reale. Tanto che Cassano mi dice dove calciare il rigore. Lui nega? Problemi suoi. Andò proprio così».

Perché ha accettato tutto questo?
«Sono stato un imbecille e non esiste nessuna giustificazione. Sapesse quante volte me lo sono chiesto in cella. La retrocessione mi aveva segnato, mi sentivo il primo responsabile. Avrei fatto di tutto per ottenere la A. E infatti ho detto sì quando mi è stato detto che il Piacenza veniva a perdere... Ecco, non mi sono mai venduto una partita. C’è una differenza almeno in questo? Tra chi lo fa per soldi e chi per amore della propria squadra?».

Ci dica,dopo quello che le è accaduto, che cosa bisogna cambiare? Un consiglio che darebbea un ragazzo che vuol diventare un giocatore?
«Fuori tutto? Ok. In Italia molte cose sbagliate diventano la prassi. Anche nel calcio. Tanto per iniziare solo ora, dopo aver provato l’esperienza del carcere, mi vergogno di quando andavo e più spesso venivano a chiedermi di non impegnarci troppo perché a noi il risultato non serviva. In Spagna, dove ho giocato, non è così: la regolarità di una sfida è sacra. Da noi ti guardano male se fai il contrario. E sono vergognosi gli inseguimenti negli spogliatoi tra calciatori perché una squadra già retrocessa non ha perso in casa di una pericolante. E mi domando: perché nessuno fa nulla? Perché gli arbitri non sospendono una gara se si accorgono che un giocatore fa segnare l’avversario? Perché i tanti ispettori della procura federale non capiscono quello che ogni tifoso presente allo stadio intuisce? Guardi, sono la persona meno indicata per fare la morale agli altri.Hosbagliato, forse ho pagato anche oltre le mie colpe. Ma è giusto così. Doni non era un angelo, ma nemmeno il diavolo come ho letto. Però il calcio non può continuare in questo modo. Non è credibile».

E dunque al ragazzo che cosa direbbe?
«Che deve giocare pulito. Sempre. E non dare retta a chi gli chiede di barare. Anche fosse un compagno. Deve denunciarlo, far finta di nulla è grave quasi come alterare una partita. E’ una protezione indiretta. Non è facile, ma questa è la strada. Aggiungo: non prendete esempio da me, fate come Andrea Masiello: bisogna avere il coraggio di parlare e raccontare tutto il marcio nel calcio. Si può sbagliare, ma è ancora peggio non alzare la mano e ammetterlo».

Antonio Conte è andato via da Bergamo usando parole dure, parlando di strane manovre. Come è andata?
«Fin quando è stato il mio allenatore ha avuto problemi con tanti giocatori, con me di meno. Poi mi hanno dato molto fastidio le cose che ha detto dopo che è andato via. Accuse prive di fondamento, come quella che circola in giro che avrei fatto retrocedere l’Atalanta per favorire l’avvento di Percassi. Una bestemmia. Tornando a Conte, credo che lui sia un ottimo tecnico, ma deve plasmare un gruppo a sua immagine fin dal ritiro. Cambiarlo in corsa è impossibile».

fonte: Tuttojuve
 
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Barone48
view post Posted on 28/1/2012, 12:10     +1   -1




Caro Doni, non sei più credibile,qualunque cosa tu dica,vera o falsa, varrà meno di niente. Non hai tradito la tua squadra,nel senso che non hai giocato per perdere? Forse, ma la tua società si,e tutti noi che crediamo,ancora, nello sport. ECLISSATI!!!!!!!!!
 
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view post Posted on 4/2/2012, 12:12     +1   -1
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Calcioscommesse, quattro gare di A sotto accusa


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La polizia sta eseguendo due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti del portiere del Piacenza Mario Cassano e di Angelo Iacovelli, personaggio vicino agli ambienti sportivi del Bari. Gli arresti rientrano nell'inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla procura di Cremona. L'inchiesta, denominata 'Last Bet', è giunta alla terza fase dopo gli arresti di giugno e dicembre dell'anno scorso. Complessivamente sono 33 le persone finite in carcere tra le quali l'ex bomber della Nazionale Beppe Signori, l'ex capitano dell'Atalanta Crisiano Doni, i calciatori Carlo Gervasoni, Marco Paoloni, Luigi Sartor, Vincenzo Sommese, Marco Micolucci e Filippo Carobbio.

BARI, DUBBI SU QUATTRO PARTITE - Quattro partite del Bari dello scorso campionato di serie A sarebbero state manipolate. È quanto sarebbe emerso dal terzo filone dell'indagine Last Bet che ha portato oggi all'arresto di Angelo Iacovelli. Gli incontri sarebbero Milan-Bari, Bari-Sampdoria, Bari-Roma e Palermo-Bari. Gli incontri si sono giocati tra marzo e maggio 2011. Le indagini hanno accertato che Iacovelli, 44 anni, sarebbe stato l' "anello di collegamento" tra i referenti balcanici dell'organizzazione - Hristyian Ilievski e Almir Gegic, destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare e tutt'ora latitanti - e i calciatori del Bari. Questi ultimi sarebbero stati avvicinati negli alberghi durante i ritiri pre-partita, in modo da definire gli accordi finalizzati ad alterare le partite del campionato di A.

CASSANO ACCUSATO DI AVER 'SISTEMATO' 4 GARE - Il portiere del Piacenza Mario Cassano è accusato di aver alterato quattro partite della sua squadra nei campionati di serie B 2010-2011 e 2008-2009. Secondo gli investigatori le gare sono Piacenza-Albinoleffe, Atalanta-Piacenza (quella in cui disse a Cristiano Doni dove tirare il rigore, secondo quanto ha riferito lo stesso ex capitano neroazzurro, ndr) e Siena-Piacenza della scorsa stagione e Piacenza-Mantova del campionato 2008-2009. Gli investigatori della polizia e la procura di Cremona avrebbero accertato che Cassano sarebbe stato corrotto più volte per falsare i risultati degli incontri su cui l'organizzazione criminale avrebbe scommesso ingenti somme di denaro.

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muni79
view post Posted on 4/2/2012, 16:57     +1   -1




Scommesse: le dichiarazioni di Masiello


''Iacovelli mi propose di manipolare Bari-Roma e Bari-Samp''


(ANSA) - ROMA, 4 FEB - ''Angelo Iacovelli mi chiese se c'era la possibilita' di perdere la partita con la Sampdoria. Dopo pochi attimi io, sorpreso, gli espressi un netto rifiuto''. Lo ha detto il difensore dell'Atalanta Andrea Masiello nelle sue dichiarazioni spontanee il 20 gennaio scorso davanti al procuratore di Cremona Roberto Di Martino. Masiello ha poi aggiunto che Iacovelli gli propose di manipolare Bari-Roma: ''Mi disse che qualora avessi accettato c'era pronta li' per me una valigetta con i soldi''.

fontE: Tuttojuve
 
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