Juve, Del Neri ai tifosi: «Ora aiutate la squadra»
I tifosi della Juve a inizio stagione non pensavano che a questo punto del campionato la Juve fosse già fuori dalla lotta per tutti gli obiettivi maggiori. La partita di domani contro il Brescia, però, deve dimostrare che i giocatori hanno ancora voglia di lottare, hanno ancora voglia di onorare questo campionato e di far sorridere il proprio pubblico. Gigi Del Neri prova a scuotere i suoi: «Sarà una partita da interpretare al meglio, la cosa più importante è avere la voglia di tornare alla vittoria. È un momento particolare, ma ripeto, dobbiamo valutare gli errori di questo periodo, ma anche le buone prestazioni come quella di Cesena. Bisogna avere la voglia e la forza di fare risultati importanti da qui alla fine».
Il tecnico parla spesso di sfortuna, riferendosi ai tanti infortuni subiti dalla Juve in questa stagione: «Fino ad adesso è stata una stagione difficile: sono cambiate tante persone, riuscire a creare un equipe che dia sempre equilibrio non è semplice. Quando l'abbiamo trovato abbiamo fatto buone prestazioni. Poi a gennaio è successo di tutto: tante partite vicine e tanti infortuni pesanti. Quando si va male qualche volta è questione di singoli, altre di gruppo. E mi ci metto anche io». La Juve è ancora in emergenza in avanti, Toni come sta? «Non è così solo in attacco. Siamo nella stessa situazione anche a centrocampo, con fuori Sissoko e Giandonato. Dobbiamo riuscire a recuperare quelli che possiamo. Vediamo come starà Toni oggi: ha ancora qualche problema ma penso di poterlo portare. Non chiamo nessun Primavera perchè ora voglio soltanto giocatori che lavorano con me». Ma perchè tutti questi infortuni? «È anche una questione di logorio. Ci sono giocatori che tra campionato, coppe e nazionale non riposano mai».
DEL NERI E I TIFOSI - La Juve è chiamata ad un compito importante: ritornare a vincere anche per i tifosi. «Capisco la loro delusione, ma l'importante è non essere prevenuti. La squadra ora ha bisogno di sostegno, il pubblico può dare energia ai giocatori, e lo ha fatto tante volte in passato. I fischi me li prendo io e va bene. Spero che a fine partita domani ci siano soltanto applausi».
IL FUTURO - Del Neri molto difficilmente sarà l'allenatore della Juve. Domanda provocazione: si sente un traghettatore? «No, io sono l'allenatore della Juve fino a quando me ne verrà data l'opportunità. Stiamo tutti facendo il massimo, anche i ragazzi. È un'annata particolare, difficile da inquadrare. Abbiamo avuto grande sfortuna con gli infortuni, ma andiamo avanti per la nostra strada». Ma lo stupirebbe essere qui anche l'anno prossimo? «No, perchè? Dipende da come si finisce questo campionato e da tante altre cose... Ogni partita per me è una verifica. L'allenatore viene sempre giudicato per quello che fa. Ma la società deve scegliere non solo in base al risultato, ma anche in base ad impegno, al rapporto con i giocatori, al tipo di gioco espresso...». Cosa salva di questa stagione? «Il mio rapporto con la società e con il gruppo di lavoro».
TUTTOSPORT.COMChiellini, prove di riflessi
Sta soffrendo più di altri. Ma più di altri sta lavorando per trascinare la Juventus fuori dalla crisi. Giorgio Chiellini ha trascorso giorni difficili la scorsa settimana. A Cesena ha deluso ed è il primo ad essersene accorto. E’ troppo esperto (e onesto) per cercare alibi. Preferisce analizzare in modo costruttivo gli errori e sudare. Con i compagni, ma pure da solo, a fine allenamento.
ALTRI VENTI MINUTI - Quando gran parte della squadra era già rientrata nello spogliatoio, ieri, Chiellini si è fermato sul campo secondario. Prima due parole con Luigi Del Neri, poi un esercizio di reazione motoria e forza esplosiva con il preparatore atletico Roberto De Bellis. Quattro paletti di colori diversi sistemati a quadrato da raggiungere di volta in volta in base agli input lanciati dal preparatore. De Bellis chiamava il colore, Chiellini sprintava verso la meta. Pochi metri, ma intensi. Così per una ventina di minuti. Un modo per migliorare qualità e attenzione, talvolta difettata negli ultimi tempi. Ma soprattutto per arrivare al massimo al delicato incontro di domani. C’è bisogno del miglior “Chiello” per riprendere il cammino interrottosi a Lecce e tenere vivi fino alla fine gli obiettivi europei.
LEADER - Il difensore della Nazionale non è nuovo a questo genere di straordinari. Prima di ogni allenamento è un orologio svizzero nel seguire al millesimo le tabelle personalizzate. In questo momento di difficoltà più che farsi prendere dai cattivi pensieri sta cercando di uscirne con ancora maggiore impegno e meticolosità. Indirettamente è pure un modo per dare l’esempio ai compagni più giovani. Chiellini non è solo “capitan futuro”, è considerato un punto di riferimento nel gruppo juventino. Quando c’è da alzare la voce non si tira indietro. Le responsabilità se le assume. Eccome. Nei colloqui delle ultime settimane, insieme agli altri compagni più esperti, ha cercato di spronare la squadra per non ripetere il finale dell’ultima stagione.
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