[Topic unico] FARSOPOLI: il complotto Moratti, Facchetti, Telecom e Gazzetta dello Sport.

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muni79
view post Posted on 26/9/2015, 08:32     +1   -1




 
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muni79
view post Posted on 28/10/2015, 12:27     +1   -1




Gazzetta - Incontro tra Giraudo e Tavecchio per chiudere la questione "calciopoli"?


Il noto giornalista, nonchè conduttore della trasmissione radiofonica "La Zanzara", in onda su Radio 24, nella giornata di ieri ha scattato alcune foto molto interessanti sulla vicenda "Calciopoli". Come riporta la Gazzetta dello Sport di stamane, le prove dell'incontro, in un hotel di Milano, sono state riportate dal sito internet Dagospia: alla base di tutto ci sono i famosi 440 milioni richiesti dalla Juve come somma risarcitoria per i danni post-Serie B."Tavecchio - racconta Cruciani - da quello che ho sentito vorrebbe chiudere la vicenda con un "pari e patta". A quel punto, Giraudo ha detto: "Col cavolo, noi andiamo avanti". Le parti in causa ovviamente dichiarano che si tratterebbe di un incontro casuale; Giraudo, si trincera dietro un laconico "no comment". D'altro canto, Tavecchio ha sempre affermato di poter rinunciare alle richieste danni nei confronti della Juventus, se la Vecchia Signora farà lo stesso: ecco perchè ha affrontato il concetto del "pari e patta". Sicuramente, si tratta di una delle tante puntate della trattativa post-calciopoli.

fontE: tuttojuve.com
 
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Furiadicheb
view post Posted on 28/10/2015, 19:07     +1   -1




Come dissi tanto tempo fa, tutte le parti, TUTTE, puntano semplicemente a far passare il tempo possibile, in modo che le persone dimentichino tutto quanto o quantomeno lo pongano nei loro reconditi ricordi.
 
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Furiadicheb
view post Posted on 29/10/2015, 18:33     +1   -1




No ma gli arbitri ci favoriscono....

CSf4D8ZWEAAu7Po



Volete farmi credere che questa e suo cognato non siano in qualche modo collegati sportivamente, si sa che le donne tifano per le squadre dei loro parenti.
 
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view post Posted on 29/10/2015, 22:00     +1   -1
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[ESCLUSIVA] Giada Lorusso, vi chiederete chi è, ve lo spieghiamo noi... Da fonti verificate e certe risulta essere la cognata dell'arbitro Gervasoni (tra l'altro c'è una foto sul suo profilo Facebook che li ritrae insieme, la foto è qui sotto), vi preannunciano che è di Roma, è una giornalista e lavora anche per conto del CONI, ieri sera su Instagram si è lasciata andare a questo commento (qui sotto in foto) poco felice contro la Juventus (tra l'altro prontamente rimosso) e sempre ieri sera si è complimentata sulla pagina Facebook ufficiale di Andrea Gervasoni per tutte le sue "perle" contro la Juventus, anche questo commento (come da foto qui sotto) è stato prontamente rimosso. Valutate voi se tutto ciò è normale.













P.s.: Poco fa ha appena detto che il suo profilo è stato ovviamente vittima di hacker... :ghgh:
 
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Furiadicheb
view post Posted on 20/1/2016, 11:03     +1   -1




Luciano Moggi aveva citato Inter, Telecom e Pirelli in giudizio perché si era sentito spiato illegalmente negli anni pre-Calciopoli, chiedendo un risarcimento danni. Ieri il Tribunale di Firenze gli ha dato torto e l'ha condannato al pagamento delle spese processuali: se anche condotte illecite "risultassero addebitabilli" - scrive il giudice - probabilmente alla Pirelli (...), Moggi non può essere stato danneggiato dall'invasione della sua sfera privata, perché oggetto di indagini penali che hanno avuto un preciso esito e una grande eco".

Ma che motivazione è ?????
:|: :|: :|: :|: :|: :|: :|:
 
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view post Posted on 20/1/2016, 13:50     +1   -1
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^ E' inutile non ci possono mai dare ragione, dovrebbero pagare milioni di danni economici...
 
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view post Posted on 1/4/2016, 11:17     +1   -1
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ESCLUSIVA SJ, l’ex arbitro Dattilo: “Successo in Cassazione grazie ad un informatico di Moggi. Inter esclusa per favore alla Pubblica Accusa”

Dattilo


Se questa storia fosse stata tramutata in un film anche mal interpretato da attori dalle dubbie capacità recitative, statene certi, avrebbe riscosso certamente un gran successo a causa della sua assurdità. Il tema del resto sarebbe stato forte e senza dubbio commovente per il telespettatore. Sì, del resto forse dovremmo aggiungere “tele” come suffisso, perché in virtù del numero di sentenze, più che di un film avremmo potuto parlare ancor meglio di una fiction. Si tratta della storia di Antonio Dattilo, ex arbitro calabrese coinvolto suo malgrado nel processo di Calciopoli che, al di là degli schieramenti di ognuno, ha scritto nei confronti di quest’uomo una pagina nera e che porterà il nome di ingiustizia. SpazioJ.it lo ha raggiunto telefonicamente e intervistato a tal proposito.

Per chi non lo sapesse, o per chi non lo ricordasse, tutto ebbe inizio il 26 settembre 2004 in occasione della gara di campionato Udinese-Brescia. L’arbitro è proprio Antonio Dattilo, che ammonisce tre giocatori della squadra friulana ed espelle Jankulosvki. Il tutto, sembrerebbe, per favorire la Juventus prossima avversaria della compagine allenata all’epoca da Luciano Spalletti. Perlomeno stando alle accuse che gli verranno rivolte al processo. Tuttavia i giocatori ammoniti da Dattilo non risultano diffidati (difatti prenderanno regolarmente parte della sfida contro la Juve), mentre il rosso estratto ai danni di Jankulovski non fa altro che punire la follia del ceco, reo di aver sferrato un pugno in faccia all’avversario. Fra l’altro, ad accorgersi del brutto gesto del giocatore fu il guardalinee Camerota, che per l’appunto segnalò l’accaduto a Dattilo. Espulsione sacrosanta dunque.

– Dattilo, sembrava che le prove la scagionassero ma il giudice Casoria, dopo aver depennato le accuse precedenti, l’ha condannata comunque per via di un contatto ritenuto “in prossimità della partita Udinese-Brescia” che avrebbe avuto con Moggi attraverso l’ausilio di una scheda svizzera che, peraltro, lei ha sempre sostenuto di non avere mai posseduto. Solo che il contatto è avvenuto a fine novembre, praticamente due mesi dopo il match posto sotto la lente della Giustizia…

“Se questa è una motivazione per darmi 15 mesi di condanna in Primo Grado, ditemi voi. Probabilmente il giudice Casoria non ha letto bene le carte. Fra l’altro la cosa da sottolineare è che nel corso delle indagini espletate dalla Procura di Torino, che poi sono state archiviate dal procuratore Guariniello e passate alla Procura di Napoli, io non ho mai arbitrato la Juventus né in amichevole, né in Coppa Italia e né in campionato. Eppure io sono stato sospeso, sono stato multato di circa 30.000 euro e denigrato nonostante non avessi avuto nessuna responsabilità in una partita che tutti hanno visto”.

Cosa successe esattamente in quell’Udinese-Brescia?

“E’ successo che io ho ammonito tre giocatori dell’Udinese che peraltro non risultavano in diffida. L’espulsione di Jankulovski, sacrosanta, l’ha segnalata l’assistente Camerota visto che la manata del giocatore ceco all’avversario non l’ho proprio vista. Quindi io non ho procurato nessun dolo, anche perché tutti i giocatori ammoniti hanno giocato la partita successiva contro la Juventus. Per quanto mi riguarda, invece, dopo quella famosa partita sono stato sospeso per un mese. In quel lasso di tempo sono stato a Coverciano a svolgere i ritiri, gli allenamenti e i raduni, ma non sono stato mai designato dalla commissione presieduta da Bergamo e Pairetto. Poi ho iniziato a fare qualche partita in Serie D facendo il quarto uomo. Ho ricominciato soltanto a gennaio a dirigere in Serie A e, se non ricordo male, si trattava di Parma-Udinese giocata in notturna, di sabato sera. Fortunatamente ho fatto una buona partita, è andata bene e nessuno si è lamentato”.

– Perché viene quindi condannato anche in Appello nonostante nulla sia riuscito a provare un suo presunto favoritismo nei confronti della Juventus?

“Probabilmente hanno fatto copia-incolla dal processo di Primo Grado. In Appello mi hanno fatto uno sconto di soli 5 mesi, riducendo quindi la pena da 15 a 10 mesi e non ho capito nemmeno il perché. Poi, in Cassazione, per quanto mi riguarda è stato addirittura il Procuratore Generale a chiedere la piena assoluzione per non aver commesso il fatto. Il punto è che ero finito dentro un gran calderone dove soltanto uno ha pagato in via definitiva, De Santis. Io penso che almeno il 50% degli indagati sarebbero dovuti essere prosciolti immediatamente. La verità è che il tutto è sembrato un vero e proprio film dell’assurdo”.

– Qualcuno le suggeriva di non procedere oltre i due gradi di giudizio con cui la Giustizia italiana si era già espressa nei suoi confronti, quindi accettando la Prescrizione. Magari potendo lei non provare più alcuna fiducia nei confronti del sistema giudiziario. Tuttavia non lo ha fatto, portando avanti sino alla Cassazione la battaglia. E’ stato davvero sempre convinto che la sua versione sarebbe venuta fuori?

“Non ho accettato la Prescrizione perché ci ho creduto fino alla fine. E non l’ho fatto per me stesso quanto per la mia famiglia. L’ho fatto solo per loro, affinché possano camminare tutti a testa alta e con la consapevolezza della mia totale innocenza. Ripeto, la Pubblica Accusa ha richiesto ai giudici in Cassazione la mia piena assoluzione, e questo già fa ridere perché rende l’idea della mia innocenza. Qualche mio collega la Prescrizione l’ha avuta ma non so perché, non gliel’ho mai chiesto. Forse non erano consapevoli di poter raggiungere un giudizio a loro favorevole. Io mi sono trovato in un calderone come tanti colleghi, un calderone che ci ha stroncato la carriera, ed al quale ho dedicato quasi vent’anni. Avrei potuto ancora arbitrare, avrei smesso il 30 giugno 2016. Dunque al termine di questa stagione. Ho diretto quattro gare internazionali da quarto uomo, due in Europa League e due in Champions League ed ero uno dei più giovani arbitri italiani, per cui questa vicenda mi ha di fatto stroncato la prosecuzione della professione, oltre che farmi spendere un patrimonio in avvocati, in viaggi e pernottamenti, che invece avrei potuto lasciare ai miei figli ed alla mia famiglia”.

– Secondo lei perché il processo si è tenuto a Napoli e non a Roma, dove ricordiamo che i Carabinieri hanno condotto le indagini, o al massimo a Torino, luogo dei presunti reati?

“A Torino avevano archiviato e spostato il tutto a Napoli. Noi tutti abbiamo chiesto lo spostamento a Roma e poi le indagini le hanno fatte quelli di Napoli, e quindi hanno fatto un po’ come hanno voluto loro e non si è capito granché sinceramente. Io ho visto soltanto telecamere in quelle aule perché io ho partecipato in Primo Grado e Secondo Grado, dato che in Cassazione non ci sono mai andato. La sentenza l’ho attesa dal mio avvocato. Il tutto è stata una vergogna totale ed in aula non ci sono entrato perché ho effettuato tantissimi viaggi che hanno prosciugato energie e tanti soldi. Ma anche perché avevo visto di tutto: avvocati ridere, la Casoria pure. Una vergogna. Pensi che l’operazione si chiamava “Offside” e la Casoria (Giudice del processo di Primo Grado, ndr), durante la prima udienza al quale io ero presente, si è girata alla sua destra per chiedere al Generale cosa significasse Offside, essendo questo un termine inglese che di fatto traduceva la parola fuorigioco. Quindi sin da quell’episodio ho compreso che certamente non si era partiti con i buoni presupposti”.

– Che idea si è fatto alla fine di tutto, riguardo l’esclusione totale di Moratti e Facchetti dal processo?

“L’esclusione totale è avvenuta in quanto i pubblici ministeri hanno sbobinato soltanto le telefonate che hanno avuto a piacere ed a favore della Pubblica Accusa. Perché noi arbitri dobbiamo ringraziare soltanto il signor Moggi, dato che ha avuto le possibilità economiche di assumere un informatico (dott. Nicola Penta) che, al di là delle ragioni dovute alla mia famiglia, mi ha convinto di proseguire fino alla fine dicendomi che mi avrebbe tirato fuori. Il signor Penta ha difatti sbobinato e ascoltato tutte le telefonate che poi sono venute a galla lavorando mesi e mesi, continuamente, facendo così uscire le telefonate di Facchetti e Moratti con Bergamo, Pairetto, De Santis ecc. Quindi noi tutti, ripeto, dobbiamo essere grati al signor Moggi per l’ingegnosità e la forza economica a disposizione, e che noi purtroppo non disponevamo, per ricorrere al dott. Penta che, a mio parere, è stato il vero vincitore del processo in Cassazione a favore di tutti, non soltanto mio. Ed è grazie a lui che sono venuti fuori gli altarini. Perché i dottori Narducci e Beatrice hanno fatto quello che hanno voluto. Fra le altre cose il colonnello Auricchio, che ha svolto le indagini, era un amico intimo del d.s. della Roma di allora (Franco Baldini, ndr) tant’è che ha fatto una brutta figura in tribunale quando gli avvocati lo hanno incalzato chiedendogli se conoscesse l’allora d.s. giallorosso, e i due erano proprio amici per la pelle. Questi sono tutti dati di fatto messi agli atti ed al quale io ero presente. Registrate e che io ho ascoltato decine di volte”.

– Considerando che a lei è stata affibbiata l’accusa di associazione a delinquere a causa di tre ammonizioni ed un’espulsione, che fra l’altro non hanno assolutamente favorito la Juventus come gli stessi fatti hanno dimostrato, oltre ad un contatto telefonico avvenuto due mesi dopo la partita incriminata, se la sente oggi di dare ancora fiducia alla Giustizia italiana?

“Se dovessi dare un consiglio ad un cittadino italiano, al di là del mio caso, direi di si perché se non si ha fiducia nella Giustizia dove finiremmo? E a dirlo sono io nonostante il verdetto del 24 marzo dell’anno scorso abbia sancito la mia completa assoluzione senza comunque godere di questa, anche perché questa vicenda mi ha fatto troppo male, e si sarebbe dovuta concludere molto prima. Avrebbero dovuto prosciogliermi nelle fasi preliminari. Dispiace anche perché si tratta di vicissitudini che non dovrebbero accadere, che non auguro a nessuno e che chi le ha subite, sicuramente porterà i segni per tutta la vita. Io oggi non vedo partite di Serie A, Champions League o comunque calcio professionistico. La mia posizione, rispetto a quella di tutti gli indagati, infine, era la più nitida. Si tratta di una vittoria in Cassazione soltanto per tutta la mia famiglia, ma per quanto mi riguarda è anche una gravissima sconfitta di tutto il sistema giudiziario”.

Si ringrazia ancora Antonio Dattilo per la concessione dell’intervista. Fonte foto: StadioRadio.it

SPAZIOJ.IT
 
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juvesteel 79
view post Posted on 3/4/2016, 19:11     +1   -1




Massimo Moratti: "Calciopoli è stata una soddisfazione, ha mostrato che le nostre sofferenze erano frutto di una truffa"
 
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MattyHakanÇalhanoglu
view post Posted on 4/4/2016, 13:58     +1   -1




^Le vostre sofferenze, tipo quelle di questi ultimi 5 anni? :ghgh:
 
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Ryoda Ushitora
view post Posted on 4/4/2016, 15:34     +1   -1




Tutta colpa della demenza senile! :ghgh: :ghgh:
 
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Fender87
view post Posted on 15/4/2016, 10:06     +1   -1




Prandelli alla Gazzetta: "La Juve ha dimostrato che si può offrire un calcio spettacolare e vincente"




Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Cesare Prandelli analizza il calcio italiano: “Fino a dicembre è stato molto competitivo anche a livello europeo. Da gennaio c’è stata un’involuzione, magari fisica. Negli ultimi mesi non vedo nelle partite quell’energia e quel dinamismo che servono. La Juve per fortuna ha dimostrato che si può offrire un calcio spettacolare e vincente. E non bastare puntare tutto sul controllo della palla. L’intensità la detta chi la palla non ce l’ha. E il calo di intensità è costato qualcosa a Napoli e Fiorentina, che a lungo hanno giocato benissimo. Brocchi? È un predestinato. In poco tempo vedrete la sua mano”.
 
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juvesteel 79
view post Posted on 21/4/2016, 18:50     +1   -1





Paolo Bertini: ”Calciopoli? La Juve non c’entra nulla”



BERTINI CALCIOPOLI JUVENTUS – Paolo Bertini, ex arbitro di Serie A, assolto in Cassazione a seguito della vicenda Calciopoli, è tornato su questa vicenda intervistato dal Corriere dello Sport. Ecco le sue parole, inerenti alla Juve: ”Calciopoli nasce perché la Juventus e i dirigenti della Juventus dovevano essere il Diavolo ed invece l’unica partita diciamo così “certificata”, per la quale viene condannato un solo arbitro (De Santis, ndr) è Lecce-Parma, con la quale la Juventus non c’entra nulla”.

Juvelive
 
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Furiadicheb
view post Posted on 22/4/2016, 08:54     +1   -1




10 anni della farsa che ha rovinato il calcio italiano.
 
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Fender87
view post Posted on 22/4/2016, 18:21     +1   -1




Moratti punge la Juventus: «Calciopoli? Soluzione volgarmente vera»


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L'ex presidente dell'Inter: «Al di là del fastidio per la volgarità del tutto c'era la soddisfazione di capire che tutte le sofferenze che avevamo avuto non avevano una ragione sportiva ma frutto di una truffa generalizzata che quindi a quel punto era venuta fuori»

MILANO - «In quanto Inter, certamente abbiamo visto che quella era la soluzione che tutti pensavamo ma che nessuno credeva che potesse essere cosi volgarmente vera». L'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti torna a parlare di Calciopoli in un'intervista sul magazine di Fcinternews realizzata a metà marzo e resa nota oggi. «Al di la del fastidio per la volgarità del tutto - aggiunge Moratti - c'era la soddisfazione di capire che tutte le sofferenze che avevamo avuto non avevano una ragione sportiva ma frutto di una truffa generalizzata che quindi a quel punto era venuta fuori»


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6371 replies since 30/3/2010, 15:55   217596 views
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