[Topic unico] FARSOPOLI: il complotto Moratti, Facchetti, Telecom e Gazzetta dello Sport.

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view post Posted on 21/12/2010, 13:41     +1   -1
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Moggi: «Calciopoli? Meno male che ora c'è Andrea»


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Luciano Moggi, nel corso della trasmissione condotta da Pippo Franco “Ieri, Moggi e domani” ha commentato l’ultima giornata di campionato del 2010, ritornando poi sulla vittoria mondiale dell’Inter ed il caso Benitez esploso a fine gara.

JUVE – OCCASIONE PERSA
«La Juventus ha sprecato una grandissima occasione per allontanare le altre pretendenti alla zona Champions e avvicinare il Milan. La partita è stata agonisticamente valida anche se non spettacolare ed è stata condizionata da un arbitraggio non uniforme. Sarebbe stata più giusta l’espulsione di Chiellini che quella di Giandonato nel secondo tempo, tanto per fare un esempio»

CALCIOPOLI – GIUSTIZIA SPORTIVA A RILENTO? CON AGNELLI E’ CAMBIATO TUTTO
«La giustizia sportiva continua a stupire per la sua lentezza? Sono certo che l’anno prossimo ci saranno molte sorprese anche perché lo stesso Abete ha cominciato a sollecitare in merito. E poi finalmente alla Juventus c’è Andrea Agnelli, un presidente che vuole giustizia. Con il suo arrivo è cambiato tutto sul fronte Calciopoli»

INTER – FOSSI MORATTI CACCEREI BENITEZ ALL’ISTANTE
«Fino a Sabato ero dalla parte di Benitez, perché tutti l’avevano accusato di esser l’unico problema dell’Inter ma non mi sarei mai aspettato uno sfogo come quello di fine gara. Se aveva qualcosa da dire, non doveva aspettare una vittoria ottenuta al termine dalla coppa mondiale voluta per i voti da Blatter, in una partita che sembrava una sfida tra scapoli e ammogliati. Se gli avevano promesso altro, doveva avere il coraggio di dimettersi. Fossi Moratti, a questo punto, caccerei Benitez all’istante! Ormai ha destabilizzato l’ambiente»

MILAN – ROMA / BRAVO A RANIERI, HAI AVUTO CORAGGIO!
«Nonostante il Milan resti la favorita per la vittoria dello scudetto, la vittoria di sabato sera consente ai giallorossi di rientrare nella gruppone per la lotta per prime posizioni. La Roma ha dimostrato grande compattezza, soprattutto difensiva. Va elogiato Ranieri per il grande coraggio che ha avuto a lasciare fuori Totti a vantaggio di Adriano e ancora una volta Pizarro. Se la Roma avesse perso, probabilmente adesso si parlerebbe di un Ranieri da cacciare. Ma il calcio è anche questo. Sono gli episodi a fare la differenza»

NAPOLI – E’ NATA LA ZONA CAVANI
«Il Napoli continua a stupire, per la continuità dei risultati. E’ nata la zona Cavani, ovvero il Napoli segna sempre quando gli avversari poi non possono più replicare. E’ anche fortuna ma questo vuol dire crederci sempre fino alla fine»

LAZIO – CHE BELLA PARTITA CONTRO L’UDINESE
«Dopo la sconfitta all’ultimo istante di domenica scorsa non era facile, mentre Lazio-Udinese è stata la partita più bella di tutta la giornata. Ormai la Lazio è una certezza, lotterà fino alla fine per un posto in Champions»

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Abbott_Juve
view post Posted on 21/12/2010, 19:53     +1   -1




Calciopoli, Bergamo 5 ore da Palazzi: l'Inter telefonava

ROMA, 21 dicembre - Se serve un tormentone musicale a fare da sigla allo storico momento dell’ingresso - stamane - di Paolo Bergamo negli uffici della Procura federale per un riascolto sulle sue telefonate di Calciopoli, andate sul banale e scegliete il miglior Pappalardo Adriano, quello di «Ricominciamo ì». Perché l’audizione di oggi, che dà il via al giro speriamo vorticoso (ma ci crediamo poco) di interpreti del calcio 2004-2005, è una ripartenza, magari non da zero ma da 170 mila quante sono le telefonate dell’indagine, di cui almeno l’80 per cento trascurate, malinterpretate, lasciate in naftalina. Ed è la conferma - ce la dà finalmente Palazzi - che il processo del 2006, nel quale lui interpretava il ruolo di Accusatore - e le sue conseguenze, a partire dallo scudetto assegnato all’Inter con precipitazione e soddisfazione dalla Figc di Guido Rossi, sono stati parziali: la visione di frammenti (grandi, magari) di uno specchio rotto. Nel 2006 non era tutto sbagliato, ma era sbagliato pensare che fosse tutto: oggi riparte l’indagine, nove mesi dopo che tutto il mondo ha saputo che nei verbali di Procura c’era solo tutto quanto ruotava attorno a Moggi, con la frustrante sensazione che sia tardi. Per immaginare un processo sportivo uguale pertutti, che non ci sarà più. Con pene diverse per tutti o spiegazioni meno frettolose: perché reato sportivo era allora parlare o sobillare gli arbitri. Ma allora abbiamo dato tutti per scontato che chi indagava avesse esplorato tutto: verificato se le ammonizioni erano preventive (e non lo erano); se i sorteggi erano truccati (e nessuno al processo, giurando di dire la verità, l’ha minimamente confermato); se Paparesta era davvero chiuso nello spogliatoio, visto che lui non lo conferma. Togli qua e togli là, l’illecito pare molto meno strutturato, la combriccola molto meno romana e torinese, Calciopoli 2006 un processo monco.

ARRIVA BERGAMO - Paolo Bergamo è entrato da circa un'ora e mezza in Figc e sta parlando con Palazzi. «Il processo di Calciopoli del 2006 non è stato lacunoso, è stato una farsa». È durissimo il commento di Paolo Bergamo sul procedimento sportivo che quattro anni fa squassò il mondo del calcio italiano. L'allora designatore degli arbitri, entrando alle 11 negli uffici della procura federale della Figc, dove è in corso l'audizione davanti al procuratore Stefano Palazzi, ha spiegato di essere pronto a ripetere quanto già detto in passato: «Ribadirò che parlavo con tutti (club e dirigenti di Serie A, ndr) perchè la Federcalcio ci aveva detto di tenere contatti con tutti e noi lo facevamo con il massimo della disponibilità». «Sono qui spinto dallo spirito di collaborazione - ha quindi aggiunto Bergamo, accompagnato dall'avvocato Silvia Morescanti - per fare luce vera su quanto è successo. La revoca dello scudetto all'Inter? Non mi interessa».

TUTTO SULL'INTER - Dopo cinque ore finisce il colloquio tra Bergamo e Palazzi. L'ex designatore arbitrale si è dilungato sulle telefonate con l'Inter, ribadendo: «Io queste cose già le avevo dette nel 2006». Risposta: «Non avevamo le telefonate». Bergamo non entra nel particolare delle telefonate per rispetto del processo di Napoli. «Sono a disposizione della Federazione, ho chiarito che qui o si considerano tutti colpevoli o tutti innocenti. Non c'è stato nessun illecito, no esiste una telefonata dove io davo istruzioni all'arbitro per favorire una squadra. Parlavo con tutte le squadre. La Federazione ci diceva che era giusto fare così e io sono d'accordo». La prossima settimana, in attesa dell'audizione di Moratti che potrebbe svolgersi a Milano, ha dato la sua disponibilità anche l'altro ex designatore Pairetto, le cui nuove telefonate però sono in via di trascrizione al tribunale di Napoli.

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Alexbobby96
view post Posted on 21/12/2010, 19:56     +1   -1




Che grande novità!! xD :.the:
 
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muni79
view post Posted on 21/12/2010, 20:18     +1   -1




Caro Palazzi, potresti anche andare in vacanza... "L'INDAGINE NON E' NECESSARIA, per la revoca e la riassegnazione degli scudetti basta prendere atto del processo di Napoli"


Oggi cominciano le audizioni di Calciopoli 2, ma per l'ex giudice unico del settore giovanile della Figc non ce ne sarebbe neanche bisogno...



Le festività di Natale sono alle porte e Stefano Palazzi ha deciso di dare il via proprio in questi giorni all'attività di indagine nell'ambito della cosiddetta 'Calciopoli 2', ovvero il procedimento sportivo scaturito dai fatti nuovi emersi durante il processo penale.



Oggi cominciano le audizioni in Procura Federale, ed il primo ad essere sentito è l'ex designatore Paolo Bergamo, cui seguiranno tutti gli altri tirati in ballo a Napoli, a cominciare da Massimo Moratti in rappresentanza dell'Inter.

Sulle prospettive del nuovo processo sportivo, 'TuttoSport' ha intervistato l'avvocato Giuseppe Benedetto, ex giudice unico del settore giovanile della Figc: "La nuova indagine di Palazzi? Intanto direi che inizia un'indagine più che una nuova indagine, perchè allora non ce ne fu nessuna e di nessun tipo. Oltre a non esserci stata, durante i processi del 2006, una fase di istruttoria dibattimentale, che avrebbe potuto cercare meglio la verità. Fu una vera aberrazione del diritto che partorì un'oscenità giuridica, provocando danni gravi. Fu una farsa, nella quale ognuno aveva una parte preordinata e l'ha recitata pedissequamente..."

"Secondo me questa indagine non è neppure più necessaria - conclude l'avvocato Benedetto - Basta prendere atto di quanto è emerso a Napoli, dove la fase dibattimentale si è svolta e si sta svolgendo in modo corretto. Quel materiale è sufficiente per cancellare il 2006, per togliere quello scudetto assegnato in modo scellerato all'Inter e restituire i due tolti alla Juventus. Sarebbe un risarcimento indispensabile, ma non sufficiente a coprire del tutto i danni di quelle sentenze...".

Fonte: goal.com
 
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natyboss
view post Posted on 21/12/2010, 21:11     +1   -1




Quali grandi novità...tremo tutto... :bah:
 
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Fender87
view post Posted on 22/12/2010, 09:45     +1   -1




Palazzi ucciditi
 
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Elias Rye
view post Posted on 22/12/2010, 10:04     +1   -1




CITAZIONE (Fender87 @ 22/12/2010, 09:45) 
Palazzi ucciditi

 
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view post Posted on 22/12/2010, 12:30     +1   -1
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Abbott_Juve
view post Posted on 22/12/2010, 12:43     +1   -1




Calciopoli, sotto torchio finisce l’Inter

ROMA, 22 dicembre - Al centro mettono l’Inter e quello scudetto 2006 sempre più in bilico, e per questo il presidente Moratti si prepara alla sua battaglia legale a colpi di prescrizione. Ieri 5 ore di audizione, con promessa di risentirsi presto, con Paolo Bergamo per far decollare finalmente Calciopoli 2: Stefano Palazzi, il procuratore, i suoi vice più esperti, protagonisti degli ultimi scandali sportivi, compresa Calciopoli 2006, Carlo Loli Piccolomini e Marco Squiqquero hanno dovuto riaprire il file. Cercando anche di giustificarsi, perché con ruoli diversi chi faceva l’Accusatore al processo, chi ascoltava senza sentire da inquirente, non hanno preso in considerazione quello che l’8 giugno 2006 proprio Bergamo disse agli inquirenti. Cinque ore (ma molto del tempo è trascorso a redigere 7 pagine di verbale, una in meno rispetto alle 8 del 2006) quasi tutte a parlare dell’Inter e delle nuove/ vecchie telefonate, senza entrare troppo nel merito, delle 41 già trascritte (le altre arriveranno il 25 gennaio) che vedono Bergamo al telefono con Facchetti e Moratti. Insomma, l’indirizzo che sembra prendere l’indagine non è a 360°: per rivedere il processo 2006 in toto si dovrà attendere l’esito del quello penale, anche se in programma ci sono anche le audizioni degli altri dirigenti telefonistie grigliatori assortiti. E proprio Napoli ha indotto Bergamo e la sua avvocato, Silvia Morescanti, che nel 2006 difendeva De Santis (con molti scontri con l’allora Ufficio Indagini) a non voler entrare troppo nel merito delle singole telefonate. «A dire il vero della trascrizioni abbiamo appreso dai giornali e in aula, ma non ci hanno ancora dato le copie», si lamentano. Si va in direzione Inter, dunque: prossima tappa l’audizione (probabilmente a Torino) dell’altro designatore, Gigi Pairetto, martedì 28. Poi intorno al Natale potrebbe toccare a Moratti.

«FARSOPOLI» - Paolo Bergamo è entrato in via Po alle 11 precise. «Ho il massimo spirito collaborativo: speriamo adesso mi credano, visto che nel 2006 non hanno voluto riscontrare nessuna delle mie affermazioni. La verità è che allora si tenne un processo farsa. Con assoluta certezza posso dire che il teorema che ha portato a Calciopoli - a maggior ragione oggi, con le nuove intercettazioni - non è più credibile. E’ certo molto triste dover tornare a parlare qui delle cose dette quattro anni fa. Tornare a ripetere le stesse cose, e cioè che parlavo con tutti (dirigenti e club di Serie A, ndr), è per me una delusione - ammette Bergamo -. L’ho sempre detto, e non è una novità per me ammettere che parlavo anche con l’Inter, e quindi con Facchetti e Moratti. E lo facevo, sollecitato dalla Federazione, prima per far trovare ai miei arbitri un ambiente non ostile in campo e dopo per ammettere gli errori che si commettevano. La garanzia per tutti era che parlavo con tutti e che poi a scegliere, anche dopo aver parlato di griglie, era il sorteggio che a Napoli nessuno ha potuto dimostrare truccato. E non solo: anche Auricchio in aula ha dovuto ammettere che non si trova una telefonata in cui io indirizzo un arbitro. Insomma, per dirla alla toscana, non c’era il bimbo bello e il bimbo brutto. Se devo essere sincero fino in fondo io simpatie per la Juve non ne ho mai avute, da ragazzo e da livornese il mito ai Bagni Fiume era Armandino Picchi e la sua Inter. Grazie a lui conobbi Facchetti. Quanto alle cene, la prima fu con Giacinto, invitai poi Galliani che disse no per le elezioni di Lega, terzi, e a campionato deciso, Moggi e Giraudo: però solo per quelli della Juve ebbi casa circondata da carabinieri».

GIOCO DI RUOLO - Un gioco di ruolo, questo interrogatorio: con gli inquirenti a subire domande. «Perché non avete approfondito quello che vi dicevo?». «Non avevamo queste telefonate. Ma davvero parlavate con l’Inter?». Perché allora, in assenza dei file scoperti nel 2010, non si siano verificati in interrogatorio i contatti e il tipo dei vari Facchetti, Moratti, Capello, Spalletti, Pradè, Meani, Sacchi etc. «L’avevo detto - ha incalzato Bergamo - Ecco il verbale da voi firmato nel 2006: è tutto scritto».

COLPEVOLI O... ? - «Ho detto a loro che qui o sono tutti colpevoli o tutti innocenti. E non ci sono illeciti, signori. Nel 2006 non sono stato creduto ma ora, con Palazzi abbiamo parlato proprio di quei particolari legati alle mie dichiarazioni di allora e confermate adesso dalle telefonate che sono emerse al processo di Napoli e pervenute alla procura federale. Sullo scudetto all’Inter non intervengo, ma di certo deve essere ristabilita la verità: Calciopoli non fu lo scandalo degli scandali che si ancora oggi si crede».

L’INDIRIZZO - Fondamentale, a questo punto, vista l’eloquenza delle telefonate e del cartello di senso unico preso dal procedimento del 2006, nel quale Palazzi sosteneva l’accusa ma le indagini non erano da lui dirette, la scelta del Procuratore: indirizzarsi per la strada del quesito posto da Abete sulla revoca del titolo 2006 o allargare la prospettiva sulla riconsiderazione dell’esclusività del rapporto Juve-designatori (con smontaggio del processo sportivo nella sua parte principale?) Le prime mosse sembrano preludere ad un indirizzo interista dell’indagine bis. Ma alla Juve di Agnelli che ha pagato nel 2006 un prezzo altissimo e spropositato alla lettura dei fatti cominciata ieri (ma che Palazzi preferisce non toccare) non basterà.

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AlphaMale85
view post Posted on 22/12/2010, 13:34     +1   -1




perchè ho la sensazione che finirà tutto a tarallucci e vino?
 
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TerryTerry
view post Posted on 22/12/2010, 13:57     +1   -1




CITAZIONE (AlphaMale85 @ 22/12/2010, 13:34) 
perchè ho la sensazione che finirà tutto a tarallucci e vino?

Sono poco fiduciosa anche io sul fatto che l' Inter sara' penalizzata. Ma i due scudetti li rivoglio indietro, non e' giusto che uno sia ancora nella bacheca di quegli inetti e l' altro non sia assegnato.Sono nostri, della Juventus.
 
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Abbott_Juve
view post Posted on 22/12/2010, 17:19     +1   -1




Calciopoli comincia adesso: quando e come ne usciremo?

Con un "francobollo" su una colonna a pag. 18 (più o meno come a suo tempo era successo col patteggiamento di Oriali al Tribunale di Udine) la Gazzetta del 21 dicembre informa i lettori più attenti che il procuratore Palazzi ha dato il via alla riapertura di Calciopoli con l'audizione dell'ex-designatore Paolo Bergamo. Allo stesso avvenimento Tuttosport, lo stesso giorno, dedica, oltre l'editoriale di prima pagina, "Si ricomincia da capo per riscrivere la storia", l'intera pagina 7 ("Bergamo, la verità"), intervistando, tra l'altro, l'avv. Giuseppe Benedetto (nel 2006 giudice unico del settore giovanile della Figc prima di dimettersi in polemica col Commissario Guido Rossi) che sostiene, invece, che quella che comincia adesso non è una nuova indagine su Calciopoli, ma la vera indagine, perché "allora non ce ne fu nessuna e di nessun tipo". Tanto per non lasciare spazio ad equivoci, l'avvocato Benedetto parla espressamente di farsa, specificando che "ognuno aveva una parte preordinata e l'ha recitata pedissequamente". Analogamente di farsa ha parlato anche Bergamo prima di essere interrogato da Palazzi.

Preso atto della chiarezza delle parole di personaggi così autorevoli e ricordato che a quella farsa la redazione di Ju29ro.com ha dedicato tanta di quella contro-informazione da ricavarci un libro (Che fine ha fatto la Juve? Calciopoli o Farsopoli?), è il momento di riflettere sul fatto che la vera Calciopoli comincia adesso: su come ci viene raccontata, sugli interessi in gioco, su come e quando è ipotizzabile che se ne venga a capo. Quanto ai mezzi di informazione e al loro racconto, il contrasto netto tra Tuttosport e la Gazzetta è indicativo del contesto completamente diverso rispetto a quattro anni fa, quando la Gazzetta faceva da traino ("Moggiopoli", il più grave scandalo della storia del nostro calcio) e l'informazione era a senso unico. Anche sulla Gazzetta potremmo scrivere un libro con i nostri articoli di contro-informazione, qui ci limitiamo a osservare che il piccolo giornale sportivo di Milano, da grande moralizzatore che era nella recita dell'estate 2006, adesso rischia di diventare spettatore silenzioso, come in attesa di un giudizio che per forza di cose chiamerà in causa tutti gli attori di quella recita, e necessariamente anche la stessa Gazzetta.

I giornali di Torino (non solo Tuttosport, ma anche La Stampa) si sono smarcati da quelli di Milano (sul Corsera non c'è traccia neanche di un "francobollo" sulla riapertura di Calciopoli), a conferma che stavolta ci sono in gioco interessi contrastanti: il presidente Agnelli ha chiesto la revoca dello scudetto 2006 assegnato a tavolino all'Inter, in attesa di valutare se le risultanze del processo di Napoli consentiranno di invocare la revocazione delle decisioni di quattro anni fa, ex-art.39 del C.G.S., per riottenere i due scudetti; il presidente dell'Inter, come se non avesse capito, s'è chiesto cosa passi per la testa di Andrea Agnelli; su Tuttosport l'avvocato Benedetto va ancora oltre, dice che la restituzione degli scudetti sarebbe il minimo, sarebbe "un risarcimento indispensabile ma non sufficiente a coprire del tutto i danni di quelle sentenze". Prima ancora di quantificare quei danni sul piano monetario (la Juve è una SpA quotata e qualche azionista potrebbe, sotto certe condizioni, chiedere conto alla proprietà) non si può fare a meno di riflettere sugli ultimi quattro campionati. Qualora l'ipotesi della revocazione trovasse supporto nelle sentenze attese a Napoli, appare evidente che la storia recente della nostra serie A andrebbe, se non riscritta, quantomeno asteriscata. Questo a Milano lo capiscono tutti, lo capisce anche il presidente dell'Inter, lo sanno benissimo alla RCS che edita la Gazzetta e intanto va in giro per il mondo a vendere il marchio e i successi dell'Inter degli ultimi quattro anni.

E' cominciata la vera indagine su Calciopoli e tutti dovremmo allora chiederci, pensando agli enormi interessi in gioco: se si riuscirà mai a venirne a capo: quanto tempo ci vorrà, visti i tempi biblici della nostra giustizia ordinaria; con quali strumenti giuridici, visto che l'ordinamento sportivo prevede sì la revocazione di sentenze passate in giudicato, ma passando dagli stessi organi giudicanti che della ipotizzata farsa sono stati protagonisti decisivi, del tutto sordi ai pochi, autorevoli allarmi sullo stravolgimento delle regole del giusto processo. Quanto alla nostra redazione siamo stati tra i primi a lanciare l'allarme che si rischiava di finire nel caos; quell'allarme oggi va reiterato, e così pure il pericolo che la storia degli ultimi quattro anni del calcio nostrano finisca per Tribunali. Si può scongiurare oggi questo pericolo, prescindendo dalle varie ipotesi che si possono fare sul percorso della giustizia ordinaria a Napoli? Forse sì: di sicuro tocca alla Figc trovare la possibile soluzione, posto che ci sia. Potrebbe aiutare il precedente della Commissione dei tre Saggi dell'estate 2006, inventata dal Commissario Rossi con la speranza, risultata poi vana, di lasciare il cerino acceso in mano d'altri; magari una Commissione che, senza sotterfugi, riconsideri il senso di tutte le intercettazioni, per valutare se veramente s'è trattato del più grave scandalo del nostro calcio. Una Commissione di Saggi, che operi con saggezza.

Ju29ro.com
 
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Abbott_Juve
view post Posted on 22/12/2010, 18:16     +1   -1




Bergamo: Calciopoli farsa, qualcuno l'ha fatta scoppiare

TORINO, 22 dicembre - Bergamo non fa giri di parole e il suo grido di allarme si fa sentire forte e chiaro: «Gli arbitri non possono parlare, Nicchi potrebbe ma non è in grado di farlo. Lo dico e me ne assumo le responsabilità. Qualcuno ha voluto che Calciopoli scoppiasse, è ovvio». Poi l'ex desigantore dice la sua sul processo sportivo: «Fu una farsa, non ci siamo potuti difendere, tutti potevano chiamarci, il telefono era di proprietà della Federazione. Oggi finalmente sono uscite alcune telefonate e si vede che era tutto sotto la luce del sole, non c´è mai stato illecito. Il processo aveva solo l'obiettivo di condannare, io non volevo essere macchiato da una sentenza del genere, detti le dimissioni perché non volevo essere giudicato così. Non davano la possibilità di avere una difesa, sono amareggiato. C´è delusione perché la vita di molti di noi è stata segnata da questa ingiustizia. Io non ho niente da recriminare, io non mi sono mai permesso di parlare con un arbitro e indirizzarlo verso una società o un'altra. Avevamo un gruppo di arbitri molto forte, purtroppo siamo stati danneggiati da qualcuno, questo è un piano di qualcuno».

SU MOGGI E FARSOPOLI - Bergamo parla anche di Luciano Moggi: «L'ex dirigente della Juventus era il più bravo, sapeva fare il mercato, Milan e Juve dominavano i campionati tanto che sono anche andati in finale di Champions insieme». Poi lancia un appello alle istituzioni del pallone: «Io sono disponibile a dare ancora una volta la mia testimonianza, ho fatto una colazione con il Presidente della Fiorentina Della Valle e sono stato accusato, incredibile. Io non la chiamo Calciopoli ma Falsopoli». L'ex designatore si spiega meglio: «Parlavamo con tutti i dirigenti, questo è accertato, è tutto una farsa incredibile, una montatura. È stato detto che mai nessuno ha sentito una mia telefonata non corretta e non lecita. Gli errori c'erano tutte le settimane, quando le cose non andavano bene c'erano polemiche, ma era normale. Noi siamo stati corretti. Dopo i regolamenti hanno impedito ai dirigenti di fare telefonate con i presidenti, con i dirigenti delle varie società. Ma prima non era proibito. Il rapporto deve essere aperto e trasparente, non è possibile che i dirigenti arbitrali non possono affrontare le situazioni». Infine una battuta sulla classe arbitrale odierna: «Non voglio dare giudizi, auguro a tutti di fare un buon lavoro».

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muni79
view post Posted on 22/12/2010, 19:00     +1   -1




L'imparzialità che non c'è: da Palazzi a Bergonzi



No, non ci lamentiamo del solito pareggio strappato a morsi dai clivensi, non siamo qui a biasimare il mezzo passo falso di Verona, anche perchè, ovviamente, sarebbe a dir poco incoerente e non avrebbe alcun senso, considerando la solita vivacità di una squadra che del cuore, dell'anima e della forza muscolare ne fa un pregio unico e fondamentale.

La Juventus vista domenica scorsa non ha fatto una piega. Il suo gioco di coraggio e di caparbietà è stato espresso nel migliore dei modi. E' inutile arrampicarsi sugli specchi cercando escamotage negli errori di Vincenzo Iaquinta e Milos Krasic, giustificati dall'impegno profuso nell'intera durata del match. Più che altro, a mio avviso, il fattore che da quattro anni a questa parte ha determinato le sorti dei bianconeri dentro e fuori dal campo e che proprio due giorni fa è stato rilevante ai fini del risultato, è da rivedere nell'assenza di un principio di imparzialità rivelatasi talmente decisiva e distruttiva da spedire una squadra di storia secolare in serie B. L'esempio lampante di imparità di trattamento, ma anche e soprattutto di doppiopesismo, rispecchia l'identikit del signor Palazzi, il quale, nell'estate che da tempo definisco "dei turbamenti", non ha fatto mancare la sua probabile "antipatia" verso la società bianconera, sputando l'idea dell'esistenza di una cupola capitanata da Luciano Moggi e non considerando le numerose intercettazione uscite nel corso di quest'ultima annata.

Ma, chiaramente non è tutto, perchè nel '06, dopo le prime intercettazioni uscite quasi alla rivalsa il 2 Maggio, bastarono esattamente 86 giorni per sentenziare la condanna della Juventus, mentre oggi, dopo l'esposto firmato dal presidente Andrea Agnelli e presentato al medesimo Palazzi circa 5 mesi orsono, ancora non sono state tratte delle conclusioni. Un'ingiustizia che riproduce, attualmente, il comportamento di alcuni direttori di gara che, a quanto pare, non si pongono scrupoli. Ora è evidente quanto in Italia ci sia una tendenza esagerata che porta a prendersela in maniera maniacale con la classe arbitrale, ma forse anche noi Juventini, che da anni abbiamo patito le conseguenze di una mancata obiettività, abbiamo il "diritto" di estraniare ogni tanto il nostro piccolo sentimento di frustrazione contro chi lo merita.

In questo caso il bersaglio non può che essere Mauro Bergonzi, arbitro che nella nostra recente storia ha già provocato danni per niente leggeri, come un Napoli-Juventus che ha visto i partenopei spuntarla grazie ad alcuni favorini meschini. Capita, nel calcio come nella vita si può sbagliare, errare è umano, ma quando poi si persevera, quello che all'inizio è un dubbio in fase embrionale diventa pura realtà. E la realtà ci conferma che questa Juventus ha semplicemente bisogno di un pizzico di lealtà ed equilibrio, nonostante la sua esistenza sia ancora poco gradita.

Fonte: Tuttojuve
 
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Andrejuve
view post Posted on 22/12/2010, 23:14     +1   -1




CITAZIONE (Abbott_Juve @ 22/12/2010, 18:16) 
Bergamo: Calciopoli farsa, qualcuno l'ha fatta scoppiare

TuttoSport

Eh...chissà chi è stato. :.the:
 
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6371 replies since 30/3/2010, 15:55   217596 views
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