Melo: «Scuse dovute, dedico il gol anche ai tifosi Juve»
TORINO, 28 marzo - Melo a Juve Channel commenta il gol, l’esultanza con le scuse verso la curva Sud. Il guerriero brasiliano chiede di fare pace: «È il mio primo gol fatto a Torino ed è importante, dopo tutto quello che è successo. E’ una felicità grande per me e anche la mia famiglia felice, ho già visto i messaggi arrivati al telefonino che sono tanti e belli. Ora dobbiamo dare continuità e sabato sarà difficile a Udine. Una dedica? La dedica a Dio e alla mia famiglia, mia moglie e mia figlia che per la prima volta era allo stadio a vedre il papà. Quando arrivo a casa e sono triste per come vanno le cose sono con me: è per loro, questo gol. L’esultanza con le scuse? Il vero campione lo sa quando sbaglia, ho sbagliato quella volta che mi sono rivoltato al pubblico, ma era un momento brutto, la squadra aveva bisogno dei tifosi e allora non c’erano al nostro fianco: ho sbagliato e devo lavorare molto di più e posso farlo e il gol va anche ai tifosi, pure loro sono contenti per questa vittoria nostra. Dovevo farlo per loro».
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Del Piero: «Una vittoria che ci regala tranquillità»
TORINO, 28 marzo - «Non cambia nulla». Nonostante la vittoria sull’Atalanta, nonostante i 3 punti che valgono oro in chiave Champions League, nonostante il gol personale, Alessandro Del Piero non può essere contento. Prima di arrivare all’Olimpico per giocare la partita, la squadra è stata aggredita da un folto gruppo di tifosi. Ovvio che l’umore in casa bianconera non possa essere dei migliori. «Che cosa cambia con questa vittoria? Cambia ben poco - afferma il capitano subito dopo il match ai microfoni di Sky - se non che abbiamo fatto 3 punti, siamo tornati a vincere, in un momento ultradifficile, molto difficile per noi, per tantissimi motivi. Senza brillare abbiamo vinto. Questo ci deve un po’ di consapevolezza in più, di essere ordinati e concentrati, prima di tutto, poi, recuperare energie, gioco».
L’obiettivo della Juve - la qualificazione alla prossima Champions - rimane ancora a portata anche se ieri il Palermo ha battuto il Bologna: «Certo, è cambiato ben poco per quello che è il nostro obiettivo finale - conferma il capitano bianconero - che ci siamo imposti, però, ci arriviamo passo dopo passo. Quindi, quello di oggi è un primo passo, lo consideriamo e lo accettiamo stravolentieri, visto il momento, poi, pensiamo a sabato prossimo».
Dopo il gol di Del Piero, la moglie e un gruppo di sue amiche in tribuna hanno mostrato delle palette con il numero 10. È il voto che Alex si aspetta per la Juve a fine stagione? «A noi interessa solo un voto alla fine del campionato, che sia quarto, non quattro, quarto».
Infine, un pensiero per il giocatore più contestato (insieme con Zebina) dai tifosi: Felipe Melo. Il brasiliano oggi ha segnato il gol della vittoria: «Sono felice per lui, ha fatto un grandissimo gol, è stato bravo a entrare a partita in corso, che non era facile. Continuiamo così».
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Bettega: «Io so cos’è la Juve, ma eravamo in casa o no?»
TORINO, 28 marzo - Il vicedirettore generale Roberto Bettega non ce la fa a godersi la vittoria contro l’Atalanta. Troppo forti le tensioni e la risposta da dare a chi ha aggredito la squadra all’uscita dall’albergo prima del match: «All’esterno c’era un clima non accettabile - dice Bettega a Juve Channel - i presenti nello stadio invece erano giustamente critici, ma hanno saputo anche tifare e apprezzare il tentativo di vincere, con le difficoltà che non nascondiamo. Certo è impossibile nascondere i problemi, ma fa piacere che i giocatori all’attenzione di terzi hanno mentalità e filosofia per reagire, c’è chi dà il suo sacrificio e penso a Zebina, qualcuno coi gol, come Melo, c’è professionalità. I gesti sono figli di nervosismo e non giustificabili, ma vanno visti in un rapporto del giocatore con l’impegno per dare il massimo. Ma quello che capita fuori ci crea grossi problemi. I giocatori almeno in questo caso hanno dato un segnale di professionalità. Hanno disputato la partita senza farsi influenzare da quello che è successo fuori dal campo. È giusto contestare, ma qualche eccesso c’è stato. Non mi riferisco solo allo schiaffo a Zebina. Salendo sul pullman mi sono chiesto se giocavamo in casa o fuori. Io so benissimo che cos’è la Juve, che cosa deve la Juve, che storia ha la Juve, ma in questo momento non ci riesce. Ma la contestazione va contenuta entro limiti giusti».
PARTITA DURA - «Non è stata una partita semplice - continua Bettega -. Ce l’hanno e ce la siamo complicata come ci accade spesso in questo periodo. Non siamo stati brillanti, ma i ricambi, un po’ forzati un po’ scelti ma centrati dal mister, hanno dato un buon contributo a questa vittoria. Siamo a meno 3 dal Palermo e se ripensiamo a quello che ci è successo negli ultimi tempi, a partire dal Siena, ci fa stare male guardare la classifica. Adesso non giocheremo ogni tre giorni, la classifica è corta e lo è per tutti. Buffon, Caceres, Chiellini, Iaquinta. Meglio fermarsi a fare l’elenco dei giocatori assenti. Ora potremo recuperare e allenare un gruppo più numeroso».
ALLENATORE - Sulla vexata quaestio dell’allenatore per la prossima stagione, ecco il parere di Bettega: «Se debbo rispondere dico che una delle alternative è Zaccheroni. È giusto che lavori con serenità perché è un momento molto importante. La Juve si guarderà attorno ma al momento l’allenatore della Juventus è Zaccheroni, che cercherà di arrivare al massimo risultato possibile con l’aiuto dei giocatori e della società. L’allenatore l’anno prossimo potrebbe anche essere lui. È un professionista perfetto, nel senso di quanto sta applicandosi col suo staff sulle sorti della squadra. Merita grossa considerazione al di là della partita di oggi e al di là della classifica. Sta facendo il suo lavoro come deve essere fatto. Quindi è nella nostra considerazione. Analizzeremo e cercheremo di fare la scelta giusta».
RANIERI - A Bettega viene quindi chiesto di dare un giudizio sulla scelta, fatta la scorsa stagione a due giornate dalla fine, di mandare via Ranieri, che ora sta lottando per lo scudetto con la Roma. Bobbygol si tira indietro: «Sinceramente - risponde - negli ultimi tre anni non mi sono mai permesso di discutere le scelte che, non vivendo le situazioni, uno ha difficoltà a giudicare. Se la decisione è stata presa è perché pensavano che fosse giusta. Ma non voglio dare giudizi».
GIOVINCO - Buona la prestazione di Giovinco, entrato in campo poco dopo la mezzora al posto dell’infortunato Diego: «Sebastian è giovane e fresco, ha sbagliato i tacchetti però - scherza Bettega - ma è recuperato e ha caratteristiche che mancano: è brillante, non ha nelle gambe 14 gare in 32 giorni, così può esprimersi al meglio. La squadra? Ci siamo complicati la vita con la rete incassata al 45’ su un fallo molto discutibile: in un calcio più bello, quello inglese, non sarebbe mai stato fischiato. Poi la disattenzione dopo è tutta nostra: la partita di giovedì nelle gambe ci ha frenato nella gestione: ci sono state grosse difficoltà».
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Zaccheroni: «La Juve non è fisicamente competitiva»
TORINO, 28 marzo - «Spero ci sia continuità di prestazioni e di risultati, questa è una vittoria che ci voleva assolutamente. Adesso avremo una settimana come gli altri per allenarci, cercheremo di mettere del carburante e di ricaricarci». Per Alberto Zaccheroni, e non solo, questi tre punti sono manna dal cielo per una Juve che questa stagione prende schiaffi da avversari, e da oggi anche dai tifosi. Che il tecnico bianconero vede sfiduciati e cerca di rincuorare: «Li capisco perché è amore nei confronti della propria squadra. Per riconquistarli dobbiamo dare tutto e ottenere risultati come quelli di oggi».
FELIPE MELO - Un plauso al match winner? «A me non piace parlare molto dei singoli, preferisco concentrarmi sul collettivo. Le partite non le abbiamo mai perse a causa di un giocatore». Poi a Zac fanno notare come il salto di qualità del brasiliano sia arrivato, come il gol, dopo essersi spostato a centrale puro del 4-4-2 insieme a Sissoko: «In un gioco dove l'equilibrio di squadra lo dà il centrocampo e dove se comandi il centrocampo al 70, 80% la partita la vinci, dovevo intervenire perché stavamo accusando stanchezza in quel reparto. E le motivazioni di Melo oggi erano altissime, io non ricorderò solo il gol ma la grandissima prestazione».
DIEGO E CONDIZIONE FISICA - Capitolo Diego. Zac rivela il problema del brasiliano («Credo sia un problema muscolare all'adduttore»), poi rinnova la stima nei suoi confronti: «Di Diego posso solo confermare quello che ho pensato quando lo andavo a vedere lo scorso anno. Il brasiliano è un trequartista, sa partire bene tra le linee e poi necessita degli attaccanti di grandissimo movimento e di esterni che salgono. Diego in un contesto diverso è un grandissimo giocatore», prosegue Zaccheroni. Ma diverso dalla Juve, allora? «No, perché il miglior Diego noi l'abbiamo visto all'inizio del campionato, in coincidenza del miglior Iaquinta». Un modo per dire che la Juve i giocatori per esaltare Diego ce li ha. E allora cosa c'è che non va? E qui la scure del tecnico: «La condizione dei disponibili non è una condizione sufficiente per essere competitivi. Sono due mesi che arrivi al sabato, prepari la partita, studi l'avversario, decidi la formazione e poi la domenica mattina arriva il medico e ti dice, ogni volta da due mesi, ogni volta, che due o tre giocatori sono indisponibili, dall'oggi al domani. Noi abbiamo avuto ogni tipo di problemi fisici, l'uno diverso dall'altro. Ripeto, la condizione dei disponibili non assicura competitività». Tuttosport.com
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...salve a tutti i tifosi...volevo solo fare una domanda...ke forse in tanti se l'ha faranno...ma come mai...nn ce gruppo tra i giocatori...non riesco a vedere tra loro una sicurezza...è come se avessero paura vorrei sbagliarmi ma invece è così...ascoltando tifosi di altre squadre tutti mi dicono ke non ce gioco..non ce la squadra...la difesa fa ridere...quel Diego è rotto...Grosso non sa fare un passaggio..e tante altre cose...ma purtroppo non posso dargli torto...qualcuno mi potrebbe aiutare in qst domande ke tutti noi penso ci facciamo...cmq Forza Ragazzi Siamo Tutti Con Voi...Kekko73