UN DERBY LUNGO 101 ANNI
Storia. Il derby della Mole e’ definizione di storia. 101 anni di
sfide, numeri, aneddoti, personaggi e miti, ad attraversare l’Italia
che cambiava faccia: le guerre, le tragedie, il boom economico. Torino
e Juventus si rincontrano sabato sera per la centottantunesima volta.
Con una valigia grossa cosi’. Di ricordi ed emozioni. Di storia,
appunto.
Il 13 gennaio 1907, la prima volta. Il
Torino, appena nato da una costola juventina, vince 2-1. Primo derby,
primo aneddoto: lo svizzero Alfredo Dick, dissidente della dirigenza
bianconera e fondatore del nuovo F.C Torino, viene chiuso a chiave
negli spogliatoi, evidentemente per vendetta. Sara’ costretto a
‘intuire’ l’andamento del match dalle urla della folla sugli spalti.
Tra il 1912 e il 1914 i granata segnano alla Juve la bellezza di 23 gol
in sole tre partite (8-0, 8-7 e 7-2). E’ l’epoca d’oro della famiglia
Fino.
Negli Anni 20, la storia si ribalta. Solo 3 gare su
20 vinte dal Toro. In quel 1923 arriva alla presidenza della Juve
Edoardo Agnelli, iniziando un matrimonio da record che dura ancora
oggi. E’ l’inizio di un predominio bianconero che conoscera’ solo due
intervalli: il Grande Torino e l’era Pianelli-Radice. Ma gli Anni 20
sono anche quelli del primo scudetto revocato (corsi e ricorsi...). Il
5 giugno 1927 il Torino vince 2-1 (gol di Vojak I, Balacics e
Libonatti). Il terzino juventino Allemandi venne accusato di essere
stato pagato da un dirigente del Toro per far vincere la squadra
granata. I giornali dell’epoca sottolineano la prestazione del
bianconero, definendolo ‘il migliore in campo’.
Dal quel momento i conti del Torino non torneranno piu’:
invece di 8 scudetti, saranno solo 7+1. Il secolo del derby corre
veloce. Passa per il Grande Torino, che nel ‘42 e nel ‘44 umilia la
Juve 5-2 e 5-0. Incubi bianconeri. Boniperti raccontava di sognare
ancora la notte “gli occhi insanguinati” dei tifosi granata dietro la
porta di Bagicalupo, prima di tirare (e sbagliare) un rigore al
Filadelfia. Anni di derby della societa’ civile, oltre che sportivi.
Nell’aprile del 1945, a un mese dalla Liberazione,
viene organizzata una stracittadina amichevole, per distrarre la
popolazione torinese sconvolta dalla guerra. Entrano senza biglietto
fascisti e partigiani. Una scaramuccia verbale tra Mazzola e Borel II
agita il pubblico che risponde a colpi di pistola. Nessun morto o
ferito per fortuna, e la Juve vince per 3-1.
Arrivano il boom economico e gli anni della contestazione. E
nel 1967 il derby della commozione. Esattamente 41 anni fa: il 22
ottobre si gioca il derby in memoria di Gigi Meroni, morto una
settimana prima in un incidente stradale. Il compagno e amico Combin
decide di giocare nonostante la febbre alta, in suo onore.
Segna tre gol tra le lacrime. Finisce 4 a 0. I tifosi bianconeri riempiono lo stadio con la bandiera a strisce listata a lutto.
Gli Anni 70 sono gli anni di Pulici e Graziani, di Pianelli e Radice,
dello scudetto numero 7 (1976). Ma anche della Juventus di Boniperti,
del primo Trapattoni e delle due ‘B’ (Boninsegna e Bettega). Un calcio
targato Torino citta’, comunque. Uno scudetto al Toro, uno alla Juve.
Negli Anni 80 arriva “il” derby, nella recente memoria. 27 marzo 1983:
i granata, sotto di 2-0, rimontano e vincono con tre gol in 3 minuti:
Bonesso, Dossena e Torrisi. La Roma vince lo scudetto proprio davanti
alla Juve. Il 26 febbraio 1984 una doppietta di Michel Platini rattoppa
lo smacco.
Degli ultimi derby restano le immagini a colori. Il
14 ottobre 2001 il Torino, sotto 3-0 nel primo tempo, rimonta fino al
3-3 con i gol di Lucarelli, Ferrante e Maspero. Ma Salas sbaglia il
rigore del 4-3, grazie a Maspero che con i tacchetti scava una buca
davanti al dischetto. E chi dimentica le ‘corna’ di Maresca, che il 24
febbraio 2002 esulta facendo il verso a Ferrante per il gol all’89’ del
2-2 finale. L’ultimo derby, infuocato, e’ quello del 5 aprile 2003: la
Juve di Lippi vince 2-0, con un’autogol di Comotto e un gol all’88’ di
Tacchinardi, ma soprattutto con la bellezza di 4 espulsi. Arbitro De
Santis...
Dopo 4 anni, con il calcio italiano passato al setaccio dai tribunali,
riecco gli arbitri in prima pagina. Dopo il purgatorio di Calciopoli,
lo scorso settembre la Juve vince 1-0 con un contestato gol di
Trezeguet al 93’. Al ritorno in febbraio, il derby resta affogato nei
luoghi comuni: zero a zero, nessun errore arbitrale e troppa grinta per
lo spettacolo. Stavolta si ricomincia con il derby della crisi. Quella
del Toro e’ lunga come un buco nero, quella della squadra di Ranieri
invece e’ una crisi con la luce in fondo al tunnel. “Una partita a
parte”, dicono tutti. Derby vecchio, storia vecchia.