Posts written by *Reny

view post Posted: 7/9/2012, 23:32     +1[Topic unico] Calcioscommesse: Conte squalificato ingiustamente per 4 mesi. - L'ANGOLO DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA
Sportitalia - L'avv. Di Cintio: "Conte? Al Tnas potrebbero cambiare le dinamiche. Credo si possa calare qualche asso"

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L'avvocato del Novara, Cesare Di Cintio, ospite del programma di Sportitalia condotto da Michele Criscitiello, "Calcio€Mercato", si è espresso sul caso Conte:

Può spiegarci la partita degli arbitri scelti dalla Federazione e da Antonio Conte in vista della data fatidica: 7 ottobre. E' l'ultima carta di Antonio Conte...
"Sì, il Tnas è l'ultimo grado".

Cosa può cambiare
"Potrebbero cambiare le dinamiche di fronte al Tnas, anche perchè il regime istruttorio attraverso il quale si sviluppa questa tipologia di procedimento - non uso il termine processo, ma procedimento, non a caso - è particolare, più specifico rispetto a quello che si è sviluppato dinnanzi alla Commissione Disciplinare dinnanzi alla Corte di Giustizia Federale, nel senso che è possibile anche sentire i testimoni, produrre nuova documentazione; si dice in termine tecnico che questo tipo di giudizio ha effetto devolutivo, ovvero significa che i tre arbitri, nominati dalla Federazione, da Antonio Conte e i due arbitri che congiuntamente nomineranno il presidente, avranno la possibilità di rivalutare in toto tutta la questione. Quindi tutto verrà rimesso nuovamente nelle mani di questo collegio".

Potrebbero anche azzerare tutto?
"Potrebbero anche azzerare".

Possibilità?
Dipende da come si sviluppa la partita, da come si evolvono le situazioni, le dinamiche processuali, ma credo che dal mio punto di vista si possa calare qualche asso".

Sarebbe una sconfitta storica per la giustizia sportiva se il Tnas dovesse dare ragione a Conte...
"Più che sconfitta della giustizia, ritengo che il compito della Procura federale sia quello non di ricercare una verità, non di andare a trovare delle teorie, ma sia quello di prospettare una propria tesi. E la tesi, che può essere accusatoria, viene contrapposta ad una tesi difensiva. La giustizia è terza, quindi non può essere sconfitta, perchè chi giudica, essendo terzo, deve emettere un parere su due versioni contrapposte. Credo che la sconfitta non sia tanto della giustizia sportiva, ma quanto più di una tesi accusatoria".
view post Posted: 7/9/2012, 18:05     [Topic unico] FARSOPOLI: il complotto Moratti, Facchetti, Telecom e Gazzetta dello Sport. - JUVENTUS FORUM
Moggi: "Anche io venivo spiato dall'Inter e chiederò molto più di Vieri. Conte sta facendo una battaglia giusta"

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Lungo intervento di Luciano Moggi ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. L'ex direttore generale della Juventus ha affrontato tanti temi caldi, a cominciare dalla condanna inflitta all'Inter e a Telecom per spionaggio. Ecco le sue dichiarazioni, riprese dal sito dell'emittente radiofonica campana: "Dopo che l’Inter è stata condannata per spionaggio, dopo che io avevo detto prima che venisse fuori lo scandalo Telecom che c’era uno spionaggio industriale, dopo che Tavaroli ha detto sia in Tribunale sotto giuramento sia alla Zanzara di Cruciani che ha seguito, intercettato e pedinato con mezzi illeciti Moggi, oggi cosa si può dire? Qui bisogna saper tornare anche indietro nelle decisioni. Antonio Conte sta facendo una battaglia giusta, perché è una persona perbene penalizzata dalla giustizia sportiva. Vieri veniva spiato? Ma anche Moggi. Quando arriveremo noi, sarà anche peggio. Abbiamo richiesto molto di più di un milione di risarcimento, ma non ricordo la cifra esatta. La vera anti-Juve? Credo proprio sia il Napoli. Se gli azzurri inseguiranno l’Europa League, che non conta niente, possono però riperdere il campionato. Idem la Juventus: se punterà alla Champions, perderà in campionato, nonostante il valore della rosa. Ma a Napoli bisogna dare una sistemata al campo, perché col terreno in quelle condizioni non si va da nessuna parte. E un problema del genere non viene fuori dalla sera alla mattina. La squadra di casa deve impostare la partita e su quel campo non era possibile. Bisogna prestare attenzione anche alla Roma, ma i giallorossi devono dare conferme. Ho visto la Roma a San Siro contro l’Inter, ho visto un Totti strepitoso che ha verticalizzato come non mai. Zeman? Non è vero che ce l’ho sullo stomaco. A Pescara ha fatto un grandissimo lavoro e mi sono divertito lo scorso anno a guardarlo. Il povero Stramaccioni ha guardato la partita con la Roma e non ci ha capito nulla, speriamo che Moratti possa capire ciò che Stramaccioni non ha colto. Il presidente deve insegnare al proprio tecnico dove ha sbagliato. Zeman non ha abusato degli esterni ma approfittato della debolezza dei centrali nerazzurri ed il goal di Osvaldo ne è testimonianza. Se la Roma dovesse ripetere queste prestazioni, con un Totti così, potrà dare fastidio a tutti. Io in Australia con Del Piero? No, l’Australia è troppo lontana. Ma annuncio che il problema della squalifica a breve si risolverà. Se tornerò? Ad oggi, mi diverto a fare il vostro mestiere. Qualcuno dice che comando ancora il calcio italiano? Fuori nomi e cognomi per favore. E’ solo una favola metropolitana che viene raccontata. Insigne? Non è una seconda punta ma un trequartista. Gli darei fiducia facendolo giocare alle spalle di Pandev e Cavani con un centrocampo adatto a fare una cosa del genere. El Kaddouri il nuovo Zidane? Lui come Verratti ha qualità per emergere. Bisogna farli crescere pian piano ma senza aspettare troppo perché i giovani vanno aiutato ed i giovani danno aiuto. Zeman dice che Conte non deve allenare durante la settimana? Siccome non conosco le cose, non do ragione a nessuno. Ma dico che Zeman dovrebbe pensare a fare l’allenatore. La Juventus ha avuto rigori ed espulsione a proprio vantaggio? Allora non ero io! La Juve non è imbattibile come eravamo noi e lasciano correre un po’. La Juve non esagera, sono esagerati gli sbagli degli arbitri. I bianconero vanno a giocare, se gli arbitri sbagliano non è certo colpa di chi scende in campo".
view post Posted: 7/9/2012, 15:08     [Topic unico] Calcioscommesse: Conte squalificato ingiustamente per 4 mesi. - L'ANGOLO DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA
Abete: "La Figc non ha motivo di avere un rapporto conflittuale con la Juve, è da sempre un punto di riferimento per il calcio italiano. Ma la Giustizia sportiva va rispettata"

Intervistato da Sky Sport nel giorno di Bulgaria-Italia, il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, è tornato sul rapporto difficile tra la Figc e la Juventus. Ecco l'intervista, riportata da TuttoJuve.com:

Stasera in campo dal primo minuto contro la Bulgaria ci saranno sette giocatori su undici della Juventus. Da Torino arrivano spesso degli schiaffi verso la Federazione. Si può dire che la Federazione ha un rapporto nettamente migliore con la Juventus rispetto a quello che la Juventus ha con la Federazione?

"Questo lo deve chiedere naturalmente ai dirigenti della Juve. La Federazione, come ho detto più volte, non ha alcun motivo di avere un rapporto dialettico conflittuale con la Juventus. Non ce ne sarebbe assolutamente motivo, non solo per quello che la Juventus ha rappresentato e rappresenta nel calcio italiano, ma perchè da sempre è stata un punto di riferimento per il calcio italiano ed è la squadra che ha sempre dato più giocatori alla Nazionale. E in questo periodo conferma questa tradizione, come è stato in occasione dell'Europeo in Polonia e in Ucraina. Bisogna sempre tenere distinta la dimensione di una dialettica collegata ai ruoli, che sono diversi: il ruolo istituzionale della Federazione, un ruolo di tutela degli interessi di un club come quello che porta avanti la Juve, dalla qualità del rapporto personale, dalla dimensione del riconoscimento dell'apporto che la Juve ha sempre dato alla Federazione e alla Nazionale".

Proprio per questo non sarebbe il momento di fare pace?

"Non c'è la pace... è collegato in qualche modo al fatto che si viva come una dimensione di guerra o di contrasto una diversità di posizioni su temi che sono all'interno delle titolarità dei vari organismi. Se ci riferiamo in particolare alle ultime fasi, quindi quelle collegate alla giustizia sportiva, occorre - come ho detto più volte - tenere distinto il ruolo del soggetto politico, di politica sportiva, come è la Federazione, da quelle che sono le titolarità degli organi di giustizia. Naturalmente poi si possono legittimamente criticare e contrastare le decisioni della giustizia sportiva, ma naturalmente va riconosciuta la funzione della giustizia sportiva e l'onestà intellettuale di chi giudica".

Il messaggio è: giù le mani dalla giustizia sportiva...

"Rispetto nei confronti della giustizia sportiva. Ma non è un messaggio rivolto a una società, è un messaggio rivolto a tutto il mondo del calcio ed è un messaggio forte, che ha fatto pervenire anche più volte il presidente del Coni Gianni Petrucci. Anche perchè quando parliamo di giustizia sportiva, parliamo di regole dello sport che sono all'interno dei principi fondamentali del Coni e che valgono per tutte e 45 le Federazioni sportive, al di là della diversità tecnica dei codici di giustizia sportiva, Federazione per Federazione".

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:.azz: ma pensa te che faccia da culo!!!!! :fyou: me lo trovassi davanti gli sputerei :bad: : :bad: : in faccia a questo ebete!!!!:bad: : :bad: : :bad: : ..lui e il suo complice Petrucci..due stronziii!!!!!!!! :.smoke :

view post Posted: 6/9/2012, 18:34     [Topic unico] Calcioscommesse: Conte squalificato ingiustamente per 4 mesi. - L'ANGOLO DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA

Sportitalia - Monologo di Jacobelli:



"Il processo a Conte è una farsa che si regge sul nulla. Condannato senza lo straccio di una prova"



Ieri sera, nel corso del nuovo programma condotto da Michele Criscitiello su Sportitalia, "Calcio & Mercato", è andato in scena un duro monologo del Direttore Xavier Jacobelli, che ha difeso strenuamente Antonio Conte ed ha attaccato i vertici del calcio italiano. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente il suo intervento:

"Vorrei solo ricordare che Conte è in attesa del giudizio del Tnas, il Tribunale Nazionale dell'Arbitrato Sportivo; che è stato condannato in primo grado a dieci mesi e condannato ancora a dieci mesi in secondo grado, nonostante la Corte di Giustizia Federale lo abbia prosciolto dalla vicenda relativa alla partita Novara-Siena; che è stato condannato senza uno straccio di prova, senza un riscontro documentale, senza una intercettazione; che ai suoi legali è stato proibito di controinterrogare il pentito che lo ha accusato e che l'ha sfangata con una pena che definire morbida è semplicemente un eufemismo; che il processo a Conte è stata una farsa e che lo abbiamo misurato anche dal fatto che uno dei membri del collegio giudicante (Sandulli, ndr), quantomeno per una questione di eleganza, non avrebbe dovuto poi andare ad una radio ad affermare che gli era andata anche bene, perchè non era stato condannato per illecito sportivo, per il semplice fatto che non era stato neppure deferito per illecito sportivo; che 23 tesserati avevano scagionato Conte, ma questi 23 tesserati non sono stati deferiti; allora delle due l'una: se c'entravano anche questi 23, dovevano andare a processo anche loro, altrimenti era innocente anche Conte. Tutto il processo Conte - basta andare a leggersi gli atti, uno ad uno, di primo grado - si regge sul nulla. In un tribunale ordinario, Conte sarebbe stato assolto con tante scuse. Il presidente del Coni ha affermato in questi giorni che una volta che sarà finita la vicenda delle scommesse e tutti i vari procedimenti che sono in essere, bisognerà porre mano alla riforma della giustizia sportiva. Se c'è una cosa intollerabile in questo Paese, è che per affrontare i problemi, si aspetta sempre dopo, non prima. Il discorso vale anche per la questione Conte, ma vale anche per l'atteggiamento dei club: la stessa Juventus avrebbe dovuto sollevare la questione della riforma della giustizia sportiva prima che scoppiasse il caso calcioscommesse, perchè è troppo tardi sollevare questi problemi quando si viene toccati direttamente. Noi abbiamo registrato in questi anni una riforma del codice di giustizia sportiva varato nel 2007 che premia i pentiti in una maniera eccessiva; abbiamo registrato il primo giugno scorso, in occasione dell'amichevole che l'Italia giocò a Zurigo contro la Russia, una presa di posizione della Federazione Italiana Giuoco Calcio, che non è un ente dopolavoristico che si occupa di pesca e di caccia; in base a questa nota diffusa dalle agenzie si diceva che forse il presidente della Federcalcio avrebbe potuto impugnare le sentenze di quella tornata di verdetti che erano stati troppo morbidi nei confronti dei pentiti. Cosa che ovviamente non è stata fatta. Allora il problema, come sempre, è della struttura del calcio italiano, della Figc e della Lega, che sta stabilendo un record mondiale, anzi galattico, perchè dal marzo 2011 c'è un presidente dimissionario e non eleggono il successore perchè non si mettono d'accordo; e intanto consentono che si giochino partite sul campo di patate del San Paolo oppure a Is Arenas, in uno stadio che non era ancora completato; la Lega lo sapeva benissimo, poteva prendere una decisione di buon senso, cioè invertire i campi: anzichè Cagliari-Atalanta, Atalanta Cagliari, in modo tale che la società sarda potesse completare l'impianto. Ma hanno giocato lì. Allora la domanda è: quelli che gestiscono il calcio italiano, dalla giustizia sportiva, agli stadi, a tutte le cose che non funzionano, chi li mette lì? Quelli che li votano. Ovvero quando c'è l'elezione del presidente del Federcalcio e della Lega, votano sempre gli stessi. Allora è evidente che a tutti o alla maggioranza di tutti quelli che si occupano di calcio in Italia, stia bene questa situazione di totale, totale, immobilismo. Non cambia mai nulla. Oggi abbiamo appreso che la Turchia ha superato nella classifica degli stadi e dell'organizzazione del campionato, la Serie A italiana, perchè ha stadi nuovi, perchè ha i soldi e perchè ha impianti degni di questo nome. La Turchia. Complimenti alla Turchia e complimenti ovviamente alla Lega e alla Federcalcio".
view post Posted: 6/9/2012, 00:42     +1L'angolo dei prescritti "onesti" e di illeciti sportivi. - CALCIO ITALIANO, EUROPEO E DEL RESTO DEL MONDO
«Come Moratti mi chiese di controllare Vieri di persona»

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Giuliano Tavaroli, ex capo della security Telecom: «C'era un regolamento di squadra sulla vita dell'atleta che andava rispettato, il problema era il rispetto di questo regolamento. Furono sicuramente commessi degli abusi sul traffico telefonico del calciatore»

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ROMA - "Di controllare Vieri me lo chiese Moratti di persona, non al telefono. Le operazioni poi sono state fatte da un fornitore, la famosa agenzia di Cipriani. Sono due episodi, 2001 e 2003. Il primo riguardava l'Inter, la verifica del rispetto contrattuale dei comportamenti di certi giocatori, non solo Vieri. Il secondo invece riguardava la Pirelli perchè Vieri doveva fare il testimonial. In questo caso abbiamo controllato il suo traffico telefonico". Lo ha detto Giuliano Tavaroli, ex capo della security Telecom, a La Zanzara su Radio24. "Abbiamo controllato anche altri giocatori dell'Inter - racconta Tavaroli - ma non hanno fatto causa. Vai a sapere perchè. Forse non hanno accusato inquietudine e ansia come Vieri. Moratti lo incontrai di persona. C'era un regolamento di squadra sulla vita dell'atleta che andava rispettato, il problema era il rispetto di questo regolamento. Furono sicuramente commessi degli abusi sul traffico telefonico di Vieri".

MOGGI - Avete controllato anche Luciano Moggi? "Su Moggi - risponde Tavaroli - non esisteva un dossier, ma ci fu la richiesta di verificare alcune informazioni date all'Inter da un arbitro su presunti comportamenti di Moggi. Moratti mi disse: abbiamo ricevuto queste informazioni, vogliamo vedere se sono credibili. Parte degli accertamenti vennero svolti con attività illecite. Giraudo invece non venne controllato".

LEGALE VIERI - "Se c'è qualcuno che deve fare appello, saremo noi". Lo ha detto stasera Danilo Buongiorno, avvocato difensore di Christian Vieri, intervenendo in diretta su Telelombardia nella trasmissione 'Qui Studio a Voi Stadio'. "Abete - ha aggiunto - ha detto che la giustizia sportiva non può far nulla per la prescrizione? Gli organi federali dovrebbero esaminare gli atti prima di esprimersi. Noi ci limiteremo a mandare copia della sentenza a Palazzi ribadendo che gli esposti, contrariamente a quanto sostiene l'avvocato dell'Inter, sono stati depositati anche negli anni 2010 e 2011. Secondo noi quindi ci sono i presupposti per un'analisi diversa". "Noi - ha concluso il legale di Vieri - non vogliamo la revoca dello scudetto, noi vogliamo che venga fatta giustizia in merito a un illecito commesso a 180 gradi. È giusto che l'organo che vigila sui suoi tesserati faccia luce sui questi fatti. Bisogna vedere anche la posizione dei dirigenti, al di là della società".

tuttosport

:.inter merda.: Merdatti :.morat: personaggio schifoso!!!!! :bad: : :bad: : :bad: : :bad: :
view post Posted: 5/9/2012, 22:57     +1[Topic unico] Alessandro Del Piero e il Delhi Dynamos. - JUVENTUS FORUM

DEL PIERO, L'ULTIMO SALUTO DEI TIFOSI AL LINGOTTO



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Mentre dentro la bolla di Lingotto Alessandro Del Piero spiegava le motivazioni che lo hanno portato ad abbracciare questa nuova avventura australiana al Sidney, fuori, poco più in basso rispetto alla affascinante opera architettonica progettata da Renzo Piano, c’era un gruppo di tifosi – i suoi tifosi – ad attenderlo. Uomini, donne, bambini, anziani, chi con la 10 della Juventus, chi con la maglia in sostegno del Giappone, chi con l’immagine del suo cartellino da giovane calciatore. Diversi per età e provenienza ma tutti lì per lui, per salutare ancora una volta quello che per tutti è e sempre sarà il “Capitano”. Così, tra un coro e l’altro, nell’attesa che Ale, prima di allontanarsi con la sua auto bianca, scendesse a firmare autografi e a concedersi agli obiettivi delle macchine foto, TuttoJuve.com ha sentito alcuni di loro, al termine di una giornata unica non solo per Del Piero, pronto a vestire una nuova maglia dopo 19 stagioni in bianconero, ma anche per i suoi tifosi, riusciti a omaggiarlo un’ultima volta, nonostante le difficoltà nel raggiungere il luogo e il poco preavviso.


Stefano e Luca “Veniamo dalla Sicilia per porgere l’ultimo saluto a Del Piero, visto che ora se ne andrà in Australia. Il momento più bello? La doppietta contro il Real Madrid e la standing ovation al Bernabeu”

Francesco “E’ il simbolo della juventinità, ma al tempo stesso nessun giocatore ha mai ricevuto tanti applausi dai tifosi italiani e non. E’ un campione trasversale, che va oltre la maglia”.

Giancarlo e Antonella “Noi veniamo da Monopoli, eravamo in provincia di Torino ma appena abbiamo saputo che sarebbe stato qui ci siamo fiondati al Lingotto. Noi lo ringrazieremo per sempre e saremo sempre vicini a lui, sarà sempre il nostro capitano. Un desiderio? Se tornasse da dirigente…”

Daniela e Fabio “Siamo a pezzi, volevamo che almeno restasse in Europa. Se fosse andato in Svizzera saremmo andati a trovarlo, così è dall’altra parte del mondo”.

Andrea “Io sono venuto da Catania per lui, lavoro allo stadio all’interno dello staff. Ho avuto il piacere di conoscerlo, riuscendo ad avverare uno dei sogni della mia vita. Ora che non c’è più lui credo che potrei tornare al sole della mia Catania”.


view post Posted: 5/9/2012, 15:33     +2[Topic unico] Alessandro Del Piero e il Delhi Dynamos. - JUVENTUS FORUM
LIVE - DEL PIERO integrale: "Giorno speciale e diverso, per i prossimi due anni sarò australiano. Mi hanno cercato da ogni parte del mondo. Ecco perchè ho scelto Sydney. Tiferò sempre Juve"

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Alessandro Del Piero è un nuovo giocatore del Sydney FC. L'ex capitano bianconero ha firmato in mattinata il contratto con la società australiana. Dalle 13:30, nel suggestivo scenario della Bolla del Lingotto progettata da Renzo Piano, Alex spiegherà la sua scelta in conferenza stampa. TuttoJuve.com sta per riportare integralmente ed in tempo reale le sue dichiarazioni:

13:35 - La conferenza inizierà con qualche minuto di ritardo.

13:40 - Sono appena entrati in sala Stefano Del Piero, il consulente Tosetti e i rappresentanti del Sydney. C'è anche Giovanni Bonocore, il preparatore personale dell'ex capitano juventino.

13:42 - La sala non è grandissima, ma sono presenti una trentina di giornalisti ed una ventina di fotografi ed operatori tv. Presenti anche due giornalisti australiani.

13:45 - Quindici minuti di ritardo sul programma. Alessandro Del Piero è arrivato nell'area del Lingotto, ma ci vorrà ancora qualche minuto proma che raggiunga la sala della Bolla.

13:51 - Alex è arrivato in sala con la moglie Sonia ed il figlio Tobias. L'ex capitano bianconero si concede qualche minuto ai fotografi. Indossa un abito gessato grigio e una camicia bianca.

STEFANO DEL PIERO "Grazie a tutti di essere qui. Rubo solo due secondi per ringraziarvi e passo la parola ad Alessandro".

ALESSANDRO DEL PIERO: :1st: : "Buongiorno, grazie di essere venuto con così poco preavviso. E' un giorno sicuramente speciale, diverso. In questo senso andiamo subito al sodo: sono felice di annunciare che poche ore fa ho firmato il mio nuovo accordo con il Sydney Football Club e quindi per i prossimi due anni sarò australiano, diciamo così. Si prospetta un'avventura splendida, strepitosa e forte, indubbiamente, però devo ammettere che alla fine di questo lungo viaggio che abbiamo avuto e che ho avuto, non poteva esserci situazione migliore, non poteva esserci posto migliore, e devo dire che quello che è accaduto, probabilmente, ha un senso e sono felice oggi di poter cominciare questa avventura. Indubbiamente in tutto questo periodoci tenevo a sottolineare e a ringraziare prima di tutto, tutte le squadre che mi hanno cercato, tutte le squadre con cui abbiamo parlato, tutti gli operatori di mercato con cui ci siamo confrontati. E' stato un cammino indubbiamente lungo, ma indispensabile per poter - vista la mia poca esperienza sul campo - per poter analizzare a fondo quella che poteva essere la migliore scelta. Indubbiamente quello che affronterò è una situazione, un posto che non mi aspettavo, ma devo ammettere che tante squadre che non mi aspettavo mi hanno cercato. Non mi sembra opportuno chiaramente citarle, però è ovvio che un riferimento alle squadre italiane - visto che ho giocato in Italia per tutta la mia vita - mi sembra doveroso: quindi ringrazio tutte loro. Come ringrazio quelli che mi hanno cercato da ogni parte del mondo praticamente, perchè abbiamo toccato tutti i Continenti, di conseguenza devo dire che è stato anche divertente saltare da una città all'altra, da un posto all'altro con la mente, però oggi il salto è finito, oggi l'avventura inizia definitivamente. Questo suscita in me delle emozioni molto forti, contrastanti, visto che per me che - tra virgolette - non ho mai cambiato, è sicuramente un cambio importante, un cambio lontano come chilometri, ma molto vicino come filosofia e come progettualità. Quello che è stato costruito attorno a me, ha sicuramente dell'incredibile; in questo ringrazio il Sydney Football Club, l'associazione australiana, gli operatori che in questo senso si sono adoperati, i tifosi che già mi hanno adottato. E niente... sono indubbiamente in un momento di particolare riflessione. Mi getto in questa avventura con un'emotività, un desiderio unico come lo è stato sempre in tutti questi miei anni. Il Sydney rappresenta una scelta diversa sotto tutti i profili, dal punto di vista calcistico, umano e della progettualità, che è stata disegnato apposta su di me. Io di questo ne vado molto orgoglioso e quest'ultima è stata sicuramente la forza trainante più importante rispetto a tutte le altre. Andrò a scoprire un Paese che tutti mi descrivono fantastico, una città che tutti mi descrivono bellissima e lo farò con lo spirito che mi ha sempre contraddistinto dal punto di vista personale, per quanto riguarda il mio lavoro. Una delle domande che abbiamo chiesto è se puntiamo a vincere oppure no. Mi è stato risposto di sì, quindi anche l'aspetto agonistico verrà toccato perchè mi sento giocatore al 100% e la mia scelta non dipendeva sicuramente da quello che poteva essere il campionato di riferimento, ma da come era sentita dall'altra parte. Ed è stata sentita in maniera fantastica. Doveroso per me ringraziare quello che è stato fino ad oggi, quello che è stato il mio trascorso, ma soprattutto le persone che sono vicine a me. Ovviamente non le elencherò per ordine d'importanza, ma il mio pensiero sarà per mia madre e mio padre e non può essere che così; il mio pensiero va a mio fratello Stefano che ha portato avanti assieme al dottor Dario Tosetti.... sono loro gli artefici dal punto di vista professionale e non di quella che è il mio lavoro, la mia carriera in tutti questi anni; quindi il mio grazie a loro è sentito, a dir poco, perchè rappresentano sicuramente quello che sono io. Lo hanno fatto indubbiamente al meglio. Ringrazio quella che è la mia struttura, la Edge, che mi ha assistito fino ad oggi, continuerà a farlo e per questa struttura sarà sicuramente un salto di qualità, sotto molti aspetti ci auguriamo. Ringrazio anche la struttura del dottor Dario Toselli, che mi assiste da tantissimo tempo. E ovviamente non posso non pensare alla mia famiglia attuale, che è qui rappresentata da mio figlio, che rappresenta tutti e tre, anche perchè gli altri due dormono... Ma al di là di queste battute, un po' per stemperare, indubbiamente mia moglie Sonia che mi permette e mi è sempre vicina in qualsiasi momento e che non finirà mai di ringraziare, compresa anche in questa avventura. Indubbiamente la scelta è stata fatta anche soprattutto con loro e ne sono felice. (L'intera sala applaude Alex, ndr). Io mi ero preparato delle cose e me le vado a rivedere se ho dimenticato qualche pezzo e probabilmente l'ho dimenticato, perchè sono emotivamente molto preso da tutto quello che è il momento, da tutto quello che è questo grande cambiamento. Sarà un periodo di grandi cambiamenti, rispetto a quella che è sempre stata la mia vita, molto lineare, a cominciare dalla mia squadra con la quale sono stato 19 anni e per la quale - se mai ce ne stato il bisogno di ripeterlo - continuerò a tifare per mille e più motivi. Forse con qualche vostra domanda potrò avere la possibilità di sciogliermi di più e di trovare anche qualche curiosità che avete da chiedere. Così magari riuscirò anche a ricordarmi altre cose che fanno parte di questo progetto".

(Domanda di un giornalista australiano, ndr). Grazie di aver scelto Sydney. Perchè hai scelto proprio l'Australia?
"Grazie per il benvenuto. Non lo so, dentro di me si stanno mescolando tante sensazioni che tutte mi portano a voler iniziare questa avventura. E lo farò con l'entusiasmo di chi scopre una cosa nuova, di chi ci crede molto e in questo senso è molto entusiasmante. E' un'avventura per me emozionante e mi auguro e spero e per certi aspetti sono sicuro che sarà un'avventura che vivremo insieme perchè ho voglia di portare quello che sono io, quello che mi è stato chiesto, ma ho voglia anche di confrontarmi con un Paese che è all'avanguardia dal punto di vista sportivo e che per certi aspetti mi hanno descritto come unico, per cui non vedo l'ora di conoscerlo".

Perchè hai scelto proprio Sydney come città?
"L'ho scelta perchè quello che è stato il progetto Sydney, quelle che sono state le idee, il fascino, l'evoluzione di questi due mesi, oggi che ho scelto mi rendo conto sempre di più che non poteva che essere la soluzione migliore. Desideravo confrontarmi con qualcosa di nuovo dal punto di vista degli stimoli, di tutto quello che concerne l'ambiente calcistico e in questo senso Sydney penso sia perfetta. Qui ho fatto tutto quello che dovevo fare, quindi penso che non potesse scelta migliore per me quella di Sydney".

Cosa conosci del calcio australiana della Lega australiana?
"So tante cose dell'Australia, tante cose perchè prima di tutto sono un appassionato di sport, quindi avrò sicuramente modo di approfondire dei mondi sportivi che seguo, come il rugby in tutte le sue fasi, a quindici, a undici, a tredici, a sette..quello che è. So che sarò dall'altra del mondo e per certi aspetti questo può essere un vantaggio. Della Liga conosco... i miei nuovi compagni di avventura - mister Tony Pignata e anche Lou Sticca - mi hanno già informato, quindi sarà bello per me anche scoprire e non farsi raccontare tutto, perchè la cosa più bella è quella di vivere le cose di primo impatto, per non essere troppo condizionato a livello di lucidità da altre cose".

- Tony Pignata, amministratore delegato del Sydney - chiamato da Stefano Del Piero - si siede accanto ad Alessandro Del Piero.

Che tipo di gioco vorresti fare?
"Vengo in Australia per giocare con il Sydney, per cercare di segnare per il Sydney, per cercare di vincere per il Sydney e per cercare di far sì che il movimento calcistico australiano possa possibilmente anche con quelli che sono i miei consigli, evolversi, perchè c'è questa voglia, c'è questa determinazione e di conseguenza speriamo di poter giocare davanti a stadi pieni e a far sì che il grande popolo australiano, dove c'è una grandissima, importante e forte colonia di italiani, possa divertirsi e il calcio diventi uno sport nazionale di primissimo livello".

Puoi spiegarci almeno una parte delle componenti di questo progetto? E poi se la scelta di cambiare dopo 19 anni con la stessa maglia, nello stesso posto, può aiutarti a vivere nei prossimi due anni quelle esperienze che non hai potuto fare in quasi 20 anni....
"Il progetto parte in maniera molto semplice, con una grande qualità di base, che è quella di una stretta collaborazione al 100% fra me e il Sydney, fra me e l'A-League e quello che è tutto il movimento. Di conseguenza quando ci sono queste premesse, quando c'è la forte volontà da entrambe le parti di fare qualcosa, si può fare tutto. Abbiamo tantissime idee. Io ovviamente, ringrazio per le parole e per l'entusiasmo che hanno sempre manifestato nei miei confronti, per la voglia di avermi che hanno avuto. E' una scelta sicuramente radicale sotto tutti gli aspetti, ma ne sono felice, probabilmente è giusto così. Ho avuto tutto il tempo per riflettere su tutto quello che potevano essere altre situazioni, altre squadre, altre idee. Quello che rappresenta il movimento che mi ha chiamato, ha un qualcosa di unicità. In questo senso anche di estremamente affascinante. Di conseguenza sono orgogliosissimo e lusingato per il progetto di lavorare insieme per due anni, per quello che può avvenire per migliorare il calcio australiano, perchè non rappresenta solo un progetto di una città e di una squadra, ma il miglioramento globale di tutta una Nazione; e sicuramente grazie a questa città e a questa squadra, questo può avvenire. In questo senso è un onore essere chiamato a fare questo".

Tu hai ringraziato tante squadre italiane ed estere, di tutti i Continenti, però il tuo passato quanto ha pesato? In altre occasioni hai detto che avresti voluto di giocare per squadre italiane. E' stato un peso questo fatto?
"Penso che forse due mesi fa o poco più, ci eravamo ritrovati anche in un'altra conferenza stampa, dove avevo sottolineato quello che sostanzialmente sono sempre state le mie motivazioni per le quali ho declinato gli interessi ed i discorsi con davvero molte squadre italiane.L'ho fatto perchè ho un'ìdea di un certo tipo di coerenza, mi sento di aver dato tantissimo, tutto e di più per quella che è stata la mia maglia, ma il fatto che non voglia più giocare per una squadra italiana non è certamente perchè veda gli altri come nemici, lo possono anche essere stati dal punto di vista calcistico, ma perchè secondo me è giusto così. Quindi in questa ottica, già un Paese lo avevamo accantonato. Però è stato davvero bello per me osservare come le squadre in italia e anche fuori, le più impensabili, abbiano avuto una o più riflessioni su di me. E questo mi fa rendere conto una volta di più quella che è stata la mia carriera fino ad oggi, quelli che sono stati i miei risultati, quello che sono oggi come giocatore. Quindi sono sicuramente aspetti molto positivi per me".

Sta montando una grande attenzione in Australia attorno a te. Come ti senti?
"Lo vivo con grande onore, lo vivo con grande onere, con grande senso di responsabilità, sono chiamato a un compito sicuramente non facile, ma non mi spaventa affatto. Anzi. Sono molto elettrizzato ed eccitato. Io vengo con il desiderio di offrire quello che ho sempre offerto in tutti i miei giorni di vita calcistica, cioè tutto me stesso, dal punto di vista agonistico di giocatore, dal punto di vista di persona, umano e professionale. E questo ci tengo a sottolinearlo, perchè è una scelta di questo tipo e mi auguro che questo mio spirito, unito all'entusiasmo e alla voglia che mi è stata dimostrata, possa fare per il calcio australiano un salto di qualità importante".

Pensavi di scegliere prima la squadra?
"Se penso a tre mesi fa, sì, pensavo di scegliere prima. Se penso all'evolversi della situazione, credo che il periodo giusto ed il giorno giusto sia oggi. Ho avuto modo di riflettere su tantissime situazioni e questo mi ha fatto vivere con più lucidità quello che poi era il momento e di conseguenza di scegliere con estrema lucidità questa avventura. Il tempo è esattamente quello che ci voleva, per quello che sono, per chi sono e per quello che sono stato".

Cosa e quanto rimarrà di del Piero a Torino? Casa, ufficio? La vivi come una lunga vacanza o come una nuova vita?
"Non vivo assolutamente come lunga vacanza, lo vivo e lo vivrò in maniera totale. A Torino rimarrà tutto quello che c'è oggi, perchè il mio ufficio sarà qui, la mia casa, il nostro negozio, quindi rimarrà tutto invariato per quanto riguarda la mia vita torinese, se non che non mi vedrete per strada qui, ma da un'altra parte".

Il progetto di investimento che l'Australia ha fatto su di te è quello che in America fecero all'epoca con Pelè? Tu puoi diventare il Pelè dell'Australia? Poi se sulla scelta di questa location, per questa conferenza stampa, ha inciso il fatto che fosse uno dei posti a cui era più legato l'Avvocato. La Bolla del Lingotto era uno dei posti dove si recava spesso l'Avvocato Agnelli....
"Sono vecchio, ma non abbastanza da ricordarmi quello che Pelè fu all'epoca...onestamente non ho guardato... non sono andato a ripercorrere quello che è stato il suo...Ho dei racconti, ho delle storie, so a grande linee quello che è successo per Pelè, ma sono epoche diverse, sono momenti diversi. Sicuramente ci sono delle similitudine, ma qui c'è la volontà di creare qualcosa di unico. E' questa la cosa particolare. Vivremo questa avventura insieme come un'avventura unica, ci auguriamo che sia quanto più bella e fantastica possibile. La location...è unica. Quello che ha rappresentato l'Avvocato e la Famiglia per Torino rimane sempre nel tempo, al quale io sono comunque affezionato. E' una scelta portata anche dalla casualità e la cosa bella è proprio questa, che alla fine ci si ritrova qui. Di conseguenza è una ciliegina sulla torta, diciamo così".

Quando hai capito che non avresti più giocato nella Juventus? I rapporti con Andrea Agnelli come sono? Un giorno c'è la possibilità che tu possa tornare a lavorare alla Juventus?
"Per quanto riguarda il mondo Juventus, oggi, oltre ad aver fatto riferimento a quello che è il mio cuore che naturalmente tiferà il bianconero, non voglio dilungarmi in altri discorsi. Oggi è un giorno dedicato a una squadra, ad una città, a un Paese ed a un Continente diverso. E così deve essere. Ho ribadito e lo sosterrò sempre che il mio affetto nei confronti di quello che rappresenta il mondo juventino non termina certo oggi, non è terminato neanche quel giorno in cui ho capito che non avrei giocato nella Juventus e neanche altri giorni nel corso della mia carriera: per un semplice motivo, perchè ho dato tutto e di più di quello che potevo dare e poi come tutte le cose bisogna sempre uscirne felici da quello che è stato. Voglio sottolineare e ricordare tutte quelle che sono state le pagine - e per questo ringrazio... (alza lo sguardo al cielo, ndr)...sono state tantissime - felici della mia storia bianconera. compreso l'ultimo anno, anche se di sicuro è stato uno dei più complicati, ma che mi ha visto protagonista, vincente, come lo sono stati molti dei miei anni in bianconero".

Hai parlato con qualcuno in Australia? Conosci qualcuno lì?
"Sì, ho molti amici che sono stati in Australia, me l'hanno descritta; ho sentito molte persone che hanno anche giocato in Australia e tutti quanti hanno descritto questa nuova avventura come un'avventura fantastica. Loro l'hanno vissuta come un'avventura strepitosa, quindi questo denota sicuramente due cose: che i posti che avete sono meravigliosi e la gente che li vive sono persone fantastiche. Questo è venuto fuori dai discorsi che ho fatto dal punto di vista sia calcistico con gli addetti ai lavori, con calciatori che hanno giocato lì, sia dal punto di vista umano con professionisti che hanno avuto modo di lavorare lì anche in altri sport o in altri lavori. Questo crea molte aspettative in voi, di conseguenza mi sono fatto un'idea veramente bella e mi auguro presto di poter sostenere una conferenza stampa in inglese, così almeno capisci quello che sto dicendo (ride Alex, rivolgendosi all'ad Tony Pignata, ndr)".

La tua famiglia ti seguirà? Poi che effetto ti fa pensare che la Juve non ha più la maglia numero dieci, ma ci siano tanti tifosi che portano la tua maglia numero dieci.
"La mia famiglia mi seguirà, certo. Abbiamo ancora qualche giorno per poter ancora organizzare il nostro arrivo. E la maglia numero dieci...ringrazio tutti quelli che anche oggi che non sono alla Juventus hanno voluto comprarla, che hanno voluto cullare questo sogno ancora. Quando ho letto che è stata la maglia più venduta, che è la maglia più venduta, non lo nego, sono sicuramente momenti dove un sorriso mi scappa, però credo che la mia avventura oggi avrà un'altra maglia e avrà spero le stesse emozioni da altri punti di vista, in un modo diverso, ribadendo quello che ho detto prima riguardo alla mia situazione juventina e che avete avuto modo di sentire per 19 anni, quindi magari vi sarete anche stancati".

Sei stupito che a tre mesi dal tuo addio la maglia numero dieci della Juve non abbia nessuno che la possa indossare?
"Non lo so, non so le motivazioni per le quali non è stata scelta questa maglia dai giocatori o non sia stata data dalla società. Non vado in profondità di questa cosa".

Partirai entro questa settimana per l'Australia? Come stai fisicamente? Sei in forma?
"Sì, confermo che ci organizzeremo presto e il mio arrivo in Australia non sarà certo tra un mese. Fra un mese esatto, invece, inizia il campionato, proprio il 5 ottobre, di conseguenza credo di poter essere a disposizione anche perchè in questa avventura mi seguirà Giovanni Bonocore che è stato fino ad oggi e lo sarà il mio procuratore e con il quale abbiamo passato un'estate a lavorare. E quindi è da un mese e mezzo che mi alleno per conto proprio. E' logico che ci sarà un momento, un periodo dove dovrò entrare nel training one to one, anche se abbiamo operato anche in maniera simpatica grazie all'AS Piobesi, che ci ha dato disponibilità di campo e disponibilità di uomini con i quali abbiamo giocato più di una volta per far sì che il lavoro individuale potesse essere svolto anche insieme ad una squadra. Quindi ci tenevo anche a citarli e a ringraziarli per la disponibilità che hanno sempre avuto nei miei confronti. Però è ovvio che stiamo parlando di situazioni totalmente diverse, per cui dovrò conoscere i miei compagni nuovi, dovrò cominciare ad allenarmi come un giocatore di una squadra, cosa che non accade da tanto tempo; abbiamo lavorato fino ad oggi e continueremo a farlo fino a quando non arriveremo lì. E lì continueremo a farlo ancora perchè io possa essere in forma il prima possibile, possa essere a disposizione sin dalla prima partita, ma su questo credo che non ci saranno problemi sicuramente".

Quanto ha pesato la scelta di essere un testimonial? Magari dopo di te arriveranno altri giocatori. Ti aspetti di ricevere telefonate da altri tuoi colleghi che ti potrebbero seguire in Australia?
"Ho avuto modo di sentire Rino (Gattuso, ndr) e lo saluto, come saluto il suo presidente e la sua squadra, che sono stati nei miei confronti molto molto carini. Sono idee che fanno parte del nostro progetto, poi come tutte le cose bisogna calarsi nella realtà in cui si va a vivere per poter valutare quelle che sono le cose da fare. Io dovrò imparare alcune cose di quello che è il movimento calcistico australiano e cercherò di mettermi a disposizione in maniera totale per quelle che sono curiosità, consigli o altro. Di conseguenza idee ce ne sono tantissime. Ed è il luogo giusto per metterle in atto e per provare a far sì che questo movimento migliori il più possibile".

Sei stato tentato alla fine dall'interesse del Liverpool?
"Riferendomi proprio alle squadre italiane ed estere dalle quali magari uno non pensa di essere cercato...una era anche questa. Io avevo bisogno di qualcosa di diverso, sotto tutti gli aspetti. Questa è un'idea che si è venuta a formare man mano che passavano i giorni. Quindi vorrei vivere altri 50 anni da calciatore e poter assaporare in tante squadre quello che è il movimento calcistico. Sicuramente la Premier League è sempre stato un riferimento per molti aspetti. Lì come tutta la Gran Bretagna, come il Brasile, che sono ancora i padroni del calcio mondiale, con i Mondiali che hanno vinto. Con tanti nuovi Paesi...ho visto ieri l'investimento del calcio russo, dello Zenit, quindi l'evoluzione continua, le cose cambiano. In Australia c'è questa volontà, c'è questo spirito e di conseguenza mi auguro che le cose vadano per il meglio".

Mister Pignata ti ha rimproverato per quella famosa partita Australia-Italia del 2006?
"Non ne abbiamo parlato, però, cercherò di fare qualche gol in più, in maniera tale che se lo dimentica (ride, ndr). Mi preparerò molto bene a quelle che potrebbero essere le possibili domande che mi farete riguardo a quella partita. Di sicuro quello che pensavo all'epoca, lo penso anche oggi: quella Nazionale australiana aveva dei grandi giocatori che ci hanno messo in grossa difficoltà e potevano da un momento all'altro passare il turno. Quindi il calcio australiano ha in serbo dei giocatori che si sono affermati in tantissimi altri campionati, quindi questo è anche uno degli obiettivi: far sì che - magari senza rompere troppo le scatole all'Italia - la Nazionale italiana possa migliorare".

In questa scelta radicale, ha pesato anche la voglia di uscire dal personaggio Del Piero? Qua a Torino era difficile anche uscire per strada e andare a fare la spesa senza essere riconosciuto. Forse a Sydney sarà più semplice?
"Non ne sono troppo convinto. I primi motivi che mi vengono in mente - e sono più che sufficienti - sono l'entusiasmo e la voglia che ha dimostrato il movimento calcistico australiano, non solo la squadra di Sydney, nei miei confronti; poi il fatto che ci siano più o meno un milione di italo-australiani... io spesso sono in vacanza all'estero: quando incontri un italiano che vive fuori dall'Italia, ha tanta voglia di Italia, quindi sarà anche interessante interagire con queste persone che vivono così lontane. Dalle parole che mi hanno dimostrato, non c'è solo una grande colonia italiana, ma anche inglese, greca, che sono amanti del calcio e che hanno il calcio nelle vene, di conseguenza questa è una cosa molto importante: quando nasci con uno sport dentro, nel cuore, puoi anche andare in un posto dove non viene esaltato, ma se capita qualcosa di questo genere si riaccende la fiamma. Questo è un po' l'auspicio di tutti noi. poi comunque è una Nazione, un Continente, che dal punto di vista sportivo è all'avanguardia su tutto, di conseguenza credo che l'attenzione per tutti gli sportivi che vivono e giocano e hanno a che fare con questa situazione sarà molto alta".

C'è un pensiero che vuoi dedicare ai tifosi della Juventus?
"Io credo di averlo già più volte detto, anche oggi. Quindi non mi resta che dire che il mio cuore... sarò sempre un tifoso della Juve, ma questo, ripeto, è una cosa scontata".

Hai già in programma tante sveglie...le cinque meno un quarto del mattino, per le partite che la Juventus giocherà la sera? I bookmaker dicevano che Del Piero sarebbe andato in America. Quanto è stata vicina questa possibilità?
"La sveglia... non so come funzionano le sveglie lì. Lo stesso? No perchè c'è quella storia che l'acqua va giù al contrario. Dovrò vedere un attimo, delle volte suonerà, delle altre volte meno, perchè è giusto che io mi cali in maniera totale in quello che sarà la mia avventura. Però non mi perderò sicuramente alcune partite che riguardano la Juve, il campionato italiano, il campionato Europeo, io sono un amante del calcio, un appassionato, di conseguenza alcune partite vanno viste a prescindere. Poi vediamo a che ora le fanno, le cinque è un po' prestino, però vedremo. A parte le battute. L'America è stata molto vicina, però credo che alla fine questa sia la scelta giusta".
(redazione TuttoJuve.com)

view post Posted: 5/9/2012, 11:07     [Topic unico] FARSOPOLI: il complotto Moratti, Facchetti, Telecom e Gazzetta dello Sport. - JUVENTUS FORUM
CITAZIONE (Barone48 @ 5/9/2012, 12:01) 
Finalmente un grande Sconcerti: sinceramente non me l'aspettavo

grande SI.. :.ok.: .clicca su FONTE leggerai tutti i commenti...spero muova le acque...che sono stagnanti..dico solo :.inter merda.: :.morat:
view post Posted: 5/9/2012, 10:48     +1[Topic unico] FARSOPOLI: il complotto Moratti, Facchetti, Telecom e Gazzetta dello Sport. - JUVENTUS FORUM
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Caso Vieri, l’Inter spieghi o taccia per sempre



E’ molto seria la sentenza che condanna l’Inter a pagare un milione a Vieri per aver violato ripetutamente la sua privacy con pedinamenti e intercettazioni telefoniche. E’ così brutta da sembrare la fantasia di un brutto film americano. E temo non si possa più nemmeno discutere se sia accaduto o meno, perchè la sentenza finale, da quanto si capisce, è frutto di un accordo. Vieri aveva chiesto nel complesso oltre 21 milioni di euro. Il milione rimasto è un’ottima transazione finale.
Essendo dunque stata una storia reale, è giusto dire che è stata una storia terribile, sconvolgente, non degna del Moratti limpido e al di soprea delle parti che sono abituato a vedere. Che sia per sbaglio o per amore, siamo davanti a una società che fa pedinare un proprio giocatore e mette sotto controllo il suo telefono. Credo sia giusto che questa società adesso spieghi tutto, o taccia per molto tempo.

FONTE
view post Posted: 5/9/2012, 09:37     [Topic unico] FARSOPOLI: il complotto Moratti, Facchetti, Telecom e Gazzetta dello Sport. - JUVENTUS FORUM
Tavaroli a Radio 24: "Su Moggi attività illecite. Si controllavano diversi giocatori dell'Inter"

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Intervenendo alla trasmissione radiofonica La Zanzara di Giuseppe Cruciani, in onda ieri sera su Radio 24, Giuliano Tavaroli, ex responsabile della sicurezza di Telecom, ha chiarito alcuni aspetti rigurdanti la vicenda di Christian Vieri, quella che ha portato alla condanna a pagare un milione di euro di risarcimento all'ex centravanti nerazzurro da parte dell'Inter.

"L'attività di controllo sulla vita degli atleti era parecchio diffusa all'epoca", ha spiegato Tavaroli, "diversi giocatori nerazzurri furono seguiti in quel periodo, sinceramente non so perché non abbiano intentato anche loro una causa nei confronti della società. I nomi? Non me li ricordo, sono passati troppi anni".

"Essendo il calcio un'attività importante con risvolti economici di rilievo", ha proseguito, "è giusto che le squadre sappiano cosa fanno i loro tesserati, ovviamente restando nell'ambito della legalità". Cosa che, sentendo i pareri dei giudici, non è successo con Vieri.

Sulla questione Moggi, che per inciso non era un tesserato della "squadra degli onesti", :bad: : Tavaroli ha negato che ci fosse un dossier però sottolineando, allo stesso tempo, che "ci fu una richiesta da parte dell'Inter di verificare alcune informazioni che erano giunte al presidente Moratti". :bad: : Ci fu un controllo sui tabulati telefonici, dunque attività illegali, illecite? "Sì, sì, chiaro".

"Onore a Zeman icona del calcio pulito". :bad: : :bad: : :bad: : :bad: : :bad: : :bad: : :bad: : :.inter merda.:
view post Posted: 3/9/2012, 12:51     [Topic unico] Udinese-Juventus 1-4. - 2012/2013
questi giornalisti.(Xavier Jacobelli )..cambiano bandiera a seconda di dove scrivono e si che l'hò conosciuto anni fa a Bergamo e fatto foto assieme..e ci siamo pure parlati per una mezzoretta... simpatizzava Atalanta, e aveva pure a simpatia la Juve,non capisco questo suo pensiero...altro che cadere le braccia... mi ha deluso!!!! purtroppo sono i giornali che camandano...si sa che che odiano la Juve, l'ex direttore di tutto sport ( De Paola) :bad: : ora al corriere dello sport :uhhh: ...pure Oreggia attuale direttore di tutto sport...non piace tanto.... :uhhh: ..per non parlare dei vari Travaglio :bad: : :bad: : :bad: : :bad: : :bad: : :bad: : :bad: : ecc..ecc.
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