Per una serie di circostanze, per quanto forse possa essere azzardata per alcuni, io definirei gli Agnelli i Kennedy italiani: una famiglia potente, che ha fatto la storia del proprio Paese, nel bene e nel male, i cui componenti più importanti sono scomparsi tragicamente e non per l'età (a partire da Edoardo, padre di Gianni ed Umberto).
L'Avvocato e il Dottore erano due "nobili", non dal sangue blu (anche se da parte di madre più o meno), non dal sangue rosso, ma dal sangue bianconero! Una nobiltà ed uno stile che hanno trasferito alla loro Juventus... Erano imprenditori, ma al contrario di altri imprenditori Presidenti e/o Proprietari di altre società calcistiche non vedevano la propria squadra come un'azienda o una fonte di investimento economico, ma piuttosto come una parte di sé, quell'elemento infantile del gioco che rimane dentro ognuno di noi quando si cresce, una valvola di sfogo, un divertimento... Una PASSIONE! Questo senza però rinunciare all'impronta vincente, con quella mentalità de "Un pareggio è troppo poco!", però, anche qui al contrario degli altri, non vincere perché si guadagna di più, ma vincere perché "Siamo la JUVENTUS!". E con loro abbiamo vinto, tantissimo, ma anche sofferto e perso, ci sta nello sport (quando era soltanto sport), però con stile, senza troppe polemiche, rispettando l'avversario dentro e fuori dal campo. Quella era la LORO Juventus, quella era la MIA Juventus! Perché Agnelli è l'unico e solo sinonimo di Juventus, perso per quasi un lustro. Due fratelli uniti nel destino della loro tragica scomparsa a distanza di un anno l'uno dall'altro, scomparsa per un tumore (come Giovanni Alberto, figlio di Umberto, 8 anni prima) che oggi vedo come un presagio: come dicevo prima, Gianni e Umberto erano il sangue bianconero e il cancro che li ha distrutti è rimasto nel bianconero, affondando nelle radici! Non a caso i primi movimenti di Nucini partirono da quel momento, proficuo, perché senza i due fratelli le radici stavano iniziando a scricchiolare e i tarli hanno avuto il via libera per attaccare prima la corteccia e poi far cadere una quercia secolare senza che nessuno abbia più mosso un dito per preservarla.
Oggi, dopo questo lustro di buio, torna ad affacciarsi finalmente un Agnelli, Andrea, figlio di Umberto e ultimo rimasto della Dinastia con questo cognome importante... Un ragazzo giovane, ha la mia stessa età, anzi 6 mesi di meno, ma ha già sulle spalle un enorme fardello: ridare vita alla storia della Società, rendere nuovamente il binomio Agnelli-Juventus sinonimo di vittoria, ma prima di tutto quello stile e quella nobiltà su cui è stato sputato per 5 lunghi anni. Io voglio dare fiducia ad Andrea, gli lascio il tempo che serve per farci tornare lassù dove ci avevano portato il padre e lo zio, recuperare la linfa di quella quercia abbattuta e piantarne i semi, da proteggere, da curare ed amare, epurandoli da tutto ciò che di marcio ancora c'è all'interno (vedi cugino). Ma per farlo deve tirare fuori il carattere senza perdere lo stile, dimostrare a tutti che è un Agnelli come Uomo e non solo come cognome!
Nome: Riccardo Casali Nickname: RiP Età: 35 anni Professione: Scrittore/Sceneggiatore e Grafico
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