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Moggi: L'Inter? Vorrei che la Juve vincesse dieci a zero

TORINO - “Cosa mi sento di dire ai tifosi bianconeri? Non ce l’ho con l’Inter, ma vorrei che sabato vincesse la Juventus 10 a 0. L’Inter a Bergamo, ha giocato bene e non ha perso contro l’Atalanta che è una delle squadre migliori del campionato. La Juventus dovrà dare il massimo, credo possa fare bene a San Siro e oltre tutto c’è anche una tradizione favorevole”. Sono le parole di Luciano Moggi ai microfoni di Radio Manà Manà Sport 24, durante la trasmissione 'Stile Juventus'. “La Juventus come spirito mi ricorda la mia prima Juve, ma ai miei tempi c’era molta più qualità. Conte da una carica che in pochi sanno dare”.

PAOLILLO? PAROLE AD ARTE - Moggi, ha poi parlato delle dichiarazioni di Paolillo dopo Atalanta-Inter definendole "sono studiate ad arte". "Dopo Calciopoli, - continua l'ex direttore generale della Juve - l’Inter disse che i torti degli arbitri si sarebbero dovuti accettare per come venivano, adesso hanno cambiato idea. Ho il sospetto che qualcuno voglia allontanare da se una campagna acquisti piena zeppa di errori, come quelle pre Calciopoli. Paolillo insiste sull’attenzione degli arbitri che dovrebbero avere nei riguardi dell’Inter, potrebbe ricordare il tipo di attenzione che il designatore Bergamo chiedeva all’arbitro Rodomonti (“nel dubbio pensa a chi sta dietro” ndr). Esattamente come adesso. L’Inter non sa perdere, comincia a piangere e non sanno muoversi nelle situazioni difficili. La Juventus, di ora inizia a far paura ma deve fare qualcosa per evitare il trappolone della compensazione. I dirigenti bianconeri devo essere vigili su questa situazione, devono mettersi in moto e non possono tollerare per non fare accadere quella compensazione che invoca Paolillo”.

Intervenuto alla Fiera di Rho, a margine della serata benefica de "I Bindun", l'associazione che si prodiga per aiutare tanti bambini bisognosi, il direttore generale della Juventus, Beppe Marotta ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue dichiarazioni, trascritte integralmente da TuttoJuve.com: "Quest'associazione, che conosco benissimo, ha fatto moltissimo in questi anni, ma soprattutto direi il mondo dello sport, il mondo del calcio in particolare non è fatto solo di polemiche e di risultati ma è fatto anche di atti di solidarietà. E direi che attraverso questa aggregazione, stasera sono presenti tanti testimonial di diverse squadre, dall'Inter, al Milan, alla Juventus. Ciò dimostra che davanti al bisogno delle persone, davanti a persone che soffrono, c'è un grande spirito di solidarietà e di aggregazione proprio per andare in aiuto a queste persone".

Ha incontrato diversi rappresentanti dell'Inter e del Milan. Al di là delle polemiche che ci sono nel mondo del calcio, tra di voi c'è sempre grande fair play.
"Stasera è una parentesi molto particolare dove non c'è spazio per considerazioni di carattere polemico e agonistico. L'intervento era solo per ribadire una volta tanto che anche il mondo del calcio è un mondo che deve essere preso d'esempio".

Venendo qui ha gonfiato un po' il petto dall'alto dei suoi 16 punti in classifica?
"No, guarda, come ho già detto altre volte in questi giorni, la classifica è molto interlocutoria. Siamo contenti, guardiamo al futuro con grande ottimismo, ma con grande senso di rispetto".

Una domanda sulla situazione di Buffon e di Vucinic. Abbiamo sentito che loro vogliono esserci contro l'Inter. Ma ci sono delle possibilità?
"Rispondo a questa domanda anche se avevamo fatto un patto di non entrare nel merito di questioni calcistiche. Dico che Buffon chiaramente sta riprendendosi dall'infortunio patito alla spalla, quindi non sarà disponibile per sabato. Per quanto riguarda Vucinic non posso esprimermi perchè oggi non ero a Vinovo e quindi non so quale sia la situazione. Ma sicuramente credo che tutti i giocatori infortunati vorrebbero essere in grado di recuperare per essere disponibili per sabato".

Qual è la squadra che fa più paura alla capolista Juventus?
"La Juventus fa il suo cammino, rispettando i valori degli altri. Quindi direi che per arrivare in alto bisogna avere grande forza nelle singole prestazioni nostre, indipendentemente del valore degli altri. Direi però che alla fine la rosa si restringe alle solite autorevoli candidate".