Ufficiale: Marotta e Paratici con la Juve sino al 2018
Rinnova l'intero staff bianconero. Il tweet: Marotta e Paratici rinnovano fino al 2018. L'ad: «Juve habitat perfetto per lavorare». Il ds: «Orgoglioso di aver scritto una parte della storia di questo club». Da Trieste a... MonacoTORINO - (e.e.) Hanno riportato la Juve in alto. Un capolavoro di programmazione e di... squadra. Così, alla Juventus, fresca di semifinali di Champions League che mancavano dal 2003, ecco il rinnovo dello staff tecnico-dirigenziale. Altri tre anni per l'amministratore delegato
Beppe Marotta (che ha anche la carica di dg a tempo indeterminato), per il direttore sportivo
Fabio Paratici e per gli altri componenti dell'area tecnica. Poi, toccherà all'allenatore
Massimiliano Allegri e ai suoi uomini. Un rinnovo sul campo, dopo il quarto scudetto consecutivo praticamente in tasca (primo dell'era post Antonio Conte) e il grande cammino in Europa. I campioni solo loro, anche senza le scarpette bullonate ai piedi... A Vinovo, tanto per stare vicini alla squadra dopo il grande risultato, Marotta e il presidente Andrea Agnelli hanno sancito, ancora una volta, l'unione di intenti. E la piena sintonia. E ora sotto con il derby: ci tengono tutti, eh... Il tweet della conferma: «Marotta e Paratici rinnovano fino al 2018. Il management dell'Area Sportiva confermato per altre tre stagioni».
IL COMUNICATO - «Fabio Paratici, direttore sportivo. Maurizio Lombardo, segretario generale. Matteo Fabris, team Manager prima squadra. Federico Cherubini, vice direttore sportivo. E i dirigenti del settore siovanile Stefano Braghin e Gianluca Pessotto. È questa l'“altra squadra” costruita da Giuseppe Marotta: un gruppo di lavoro che l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Sport ha plasmato nel corso degli anni, portando alla Juventus i migliori talenti che il panorama italiano offriva nei rispettivi ruoli e affiancandoli a quelli che già aveva trovato in società. Ha così creato un'Area Sportiva di eccellenza, che stagione dopo stagione è cresciuta di pari passo con la competitività della squadra e oggi rappresenta un punto di forza del progetto bianconero. Un progetto che potrà contare sulla guida di Giuseppe Marotta e sulla competenza dei suoi collaboratori per altre tre stagioni: tutto il management sportivo è stato infatti confermato in blocco sino al 2018».
LE PAROLE - L'ad Beppe Marotta: «Bisogna capire che il mondo del calcio è atipico, ci vogliono risultati dentro e fuori dal campo. Ringrazio Agnelli anche a nome dei miei collaboratori. Il concetto fondamentale del successo è la delega che ci concede. Paratici è un amico al quale voglio bene e che è diventato realtà. Da dieci anni Fabio è con me, una figur competente e stimata all'interno della società. La Juve ha una storia davanti, una storia importante, e quando prendi un giocatore lo carichi di responsabilità. Non a caso si dice che la maglia pesa. Il giocatore è uno degli interopreti per ritopoprtare successi alla Juve. Il momento più negativo Pozdan l'eliminazione. Il primo scudetto è stato il più bello perché quasi inaspettato. Ha dato a tutti grande soddisfazione e ripagato per il lavoro. La Juve per me è tutto, habitat perfetto, per lavorare e come persona». Il ds Fabio Paratici: «Non parlo mai perché i protagonisti sono altri, dal presidente ai giocatori. Ognuno interpreta il suo lavoro come da carattere. Io sono riservato e va bene così. Si lavora sulla squadra e sulla crescita della società. Ringrazio l'uomo prima e poi il dirigente che mi ha scelto dopo l'esperienza da giocatore: è Beppe Marotta. Mi ha formato, ho cercato di rubargli quanto possibile dal punto di vista lavorativo. Se sono riuscito a crearmi questa figura dirigenziale è grazie a lui. Si raccolgono dati con lo scouting, io sono un iceberg io. Poi la parte più difficile è prendere informazioni sul ragazzo sulla famiglia, sull'entourage. Poi arriva il confronto finale con Marotta, Nedved e Allegri. Momenti no? Istanbul e alcuni momenti della nostra prima stagione a Torino. Ma sono serviti per questo percorso. A Trieste il primo scudetto è stato il momento più bello. La Juve è storia, è la famiglia Agnelli, il club che ha più tifosi. Sono orgoglioso di scrivere una piccola parte di questa storia».
Fonte: tuttosport.com