La Forbice Conte-Allegri, di Davide Terruzzi per Juventibus

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The Patriot
view post Posted on 1/8/2014, 11:47     +1   -1




Volevo condividere con voi un articolo che ho trovato estremamente interessante per sapere cosa ne pensate:


(di Davide Terruzzi)
31/07/2014
*con la collaborazione di Giulio Gori
Il tenente comandante Charles Reep era un generale della RAF (Royal Air Force), ma soprattutto un grande appassionato di calcio. A lui si deve il merito di aver associato la statistica al gioco del calcio: fu uno dei primi analisti, sebbene usò i numeri per evidenziare la bontà del calcio inglese degli anni Cinquanta-Sessanta basato essenzialmente sulla verticalizzazione (la palla in the box). Da allora ne sono stati fatti di passi. Nel 2014, i freddi numeri possono spiegare l’andamento stagionale di una squadra, ne possono esaltare virtù e identificare difetti, aiutati in questi dalla tecnologia che permette a tutti di avere su uno smartphone le app che fotografano una partita. La statistica resta uno strumento, non il mezzo. Una gara viene analizzata anche guardando i movimenti, studiando le caratteristiche psicologiche degli avversari: irreale pensare di studiare il calcio solo grazie ai numeri. Così, parlando con Luca Momblano e Giulio Gori, si discuteva sui possibili cambiamenti che Massimiliano Allegri potrebbe apportare alla Juventus (che ci volete fare, questi sono i nostri argomenti): l’idea, quindi, è stata quella di appoggiarci alle statistiche per provare a capire quali sono le differenze quantitative e qualitative tra il Mllan di Allegri e la Juventus di Conte. Partiamo allora, grazie ai dati Whoscored, dai rossoneri campioni d’Italia nella stagione 2010-2011 finendo con i bianconeri da record dell’ultimo anno: non mancano le sorprese.


Primo anno di Allegri, subito scudetto. Il Milan può contare su una formazione con diverse stelle con Ibrahimovic perno centrale, punto di riferimento per l’intera squadra. un elemento che condiziona il modo di giocare. Quel Milan è al vertice del campionato per il possesso palla, ma è la quarta squadra per tiri, seconda per quelli verso lo specchio della porta. Attenzione a un numero: 10, come i gol arrivati in contropiede (meglio solo l’Udinese di Sanchez), segnale di un lavoro ben svolto sulle transizioni offensive. Il dato sul possesso palla (59,6%, molto alta come percentuale) va integrato con le zone d’azione: quel Milan è la formazione che staziona maggiormente nella metà campo avversaria. L’analisi della tipologia di passaggi effettuati da una squadra ci può dire come gioca una squadra: i rossoneri non crossano così molto, cercano con insistenza il lancio lungo (c’è Ibra, ma sarà una costante) effettuando però il maggior numero di passaggi corti per partita.


E poi c’è la fase difensiva: gli uomini di Allegri concedono meno tiri di tutti, sono deboli nei palloni intercettati, mentre il numero di contrasti effettuati è buono. Si difende e attacca bene quel Milan: sono i più forti d’Italia, sono abituati a comandare il gioco senza concedere molto.

STAGIONE 2011-2012

Irrompe Conte. E’ un campionato combattuto fino a una giornata dal termine, la Juventus riesce nell’impresa di battere i favoriti senza perdere nessuna partita. Il 61,2% di possesso palla è impressionante, abbinato all’85,4% di passaggi effettuati con successo; il Milan rincorre, con 59.7% di possesso e l’84.2% di passaggi a compimento. Quella Juventus, però, riusciva a creare un grande numero di occasioni; tenere palla per cercare la porta avversaria era il mantra bianconero: 19,1 tiri a partita, 6.9 in porta contro i 15.8 e 5.8 dei rossoneri: pensate cosa avrebbe combinato Conte con Tevez e Llorente in avanti. Tanti cross per la Juve (28, saranno 19 nel 2013-2014), molti lanci in meno (57 contro i 77 del Milan) e una grandissima quantità di passaggi corti (495), a dimostrazione di un fraseggio di qualità.

Irrompe Conte. E’ un campionato combattuto fino a una giornata dal termine, la Juventus riesce nell’impresa di battere i favoriti senza perdere nessuna partita. Il 61,2% di possesso palla è impressionante, abbinato all’85,4% di passaggi effettuati con successo; il Milan rincorre, con 59.7% di possesso e l’84.2% di passaggi a compimento. Quella Juventus, però, riusciva a creare un grande numero di occasioni; tenere palla per cercare la porta avversaria era il mantra bianconero: 19,1 tiri a partita, 6.9 in porta contro i 15.8 e 5.8 dei rossoneri: pensate cosa avrebbe combinato Conte con Tevez e Llorente in avanti. Tanti cross per la Juve (28, saranno 19 nel 2013-2014), molti lanci in meno (57 contro i 77 del Milan) e una grandissima quantità di passaggi corti (495), a dimostrazione di un fraseggio di qualità.

STAGIONE 2012-2013

Allegri si trova a dover gestire un brusco ridimensionamento. Vengono ceduti gli assi, la squadra riparte quasi da zero; la Juventus, invece, ha solo certezze e amplifica le proprie convinzioni. Una formazione, quella bianconera, è in ascesa, l’altra, i rossoneri, in calo: il cambio di staffetta c’è stato - e si vedrà tutto nel distacco finale -, ma Allegri riesce ancora a dare una organizzazione di gioco efficiente alla propria formazione. Stesso possesso palla tra le due squadre (57.7%), ma la Juventus effettua quasi 2 tiri in più a partita. I motivi? Possono essere tanti, ma se ne dovessimo indicare uno, la risposta sarebbe che la Juventus gioca meglio, la qualità della manovra è superiore e maggiormente efficace. Lo si capisce anche dalle zone d’azioni: gli uomini di Conte trascorrono più tempo nella metà campo avversaria, mentre quelli di Allegri giocano più a centrocampo.

Se una delle critiche maggiori rivolte all’ex tecnico bianconero è stata quella di affidarsi troppo ai lanci lunghi, in quel campionato Allegri chiese ai suoi di insistervi con maggiore frequenza: 73 a 62, 11 lanci in più a partita. Differenza abissale, quindi, sul numero di passaggi corti (452 contro 415), mentre il numero di cross (28 per il Milan contro 26) non è così significativa. La squadra di Allegri è seconda nel numero di reti arrivati in contropiede (dietro alla solita Udinese), ma l’allora tecnico rossonero si dimostra, ancora una volta, molto bravo a organizzare la fase difensiva: se la Juventus concede 10 tiri a partita, il Mila insegue con 10.3, nonostante intercetti meno palloni ed effettui meno contrasti rispetto agli uomini di Conte. Ultima considerazione sul fronte d’attacco: la Juve attacca molto per vie centrali rispetto al Milan (35% contro il 29%), orfano di un punto di riferimento come Ibrahimovic, mai veramente sostituito.

STAGIONE 2013-2014

Si può solo parlare della Juventus. difficile scorporare i dati del Milan di Allegri da quello targato Seedorf. La squadra dei record, quella dei 102 punti, vede ancora abbassare la percentuale del possesso palla (dal 61 del primo anno all’ultimo 56) e viene superata dalla Roma nel numero di passaggi concretizzati. Eppure, è sempre la squadra che effettua il maggior numero di tiri in porta e quella che ne concede di meno. Sono però diminuiti i palloni recuperati e i contrasti effettuati. Tra una stagione e l’altra, vengono realizzati meno cross (da 26 a 18), mentre aumenta, sebbene di una sola unità, il numero di lanci lunghi, così come il numero di passaggi corti vedono un significativo più sedici.

CONCLUSIONI
Dai dati emerge chiaramente che la differenza tra le due squadre è più di efficacia che di caratteristiche. Resta il fatto che la Juve, pur tirando di più e pur tirando di più da dentro l'area, crossa meno e attacca più da posizione centrale. Questi ultimi due dati non sono lampanti ma sono comunque significativi. Anche in termini di dribbling, il Milan ci supera, sebbene di poco. Dobbiamo contare che in quest'ultima stagione, il dribblomane della Juve è Asamoah, con 2,2 dribbling a partita. Dall'altra parte Lichsteiner si ferma a un misero 0,4. Peggio ancora Isla, con lo 0,2.
Sì, c'entrano le caratteristiche dei giocatori, ma non solo. C'è di mezzo anche una richiesta di Conte di non rischiare, indirizzata ai giocatori meno abili in questo fondamentale.
Pensiamo che nel Milan, un Constant ha un dato di 1,7 dribbling a partita. E non credo che sia molto più tecnico dei nostri due esterni. Segno che saltare l'uomo è una scelta su cui Allegri punta molto. E, come sappiamo, è condizione quasi essenziale ai cross dal fondo.

Juventibus.com
 
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juvesteel 79
view post Posted on 1/8/2014, 19:50     +1   +1   -1




la sola conclusione che mi viene e' conte 3 allegri 1 ...per ora
 
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1 replies since 1/8/2014, 11:47   58 views
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