E’ stato molto positivo l’andamento della Roma in casa con 15 vittorie, 3 pareggi e nessuna sconfitta. Uno score migliore rispetto a quanto fatto lontano dall’Olimpico, dove ha raccolto 9 punti in meno. Anche il saldo delle reti fatte (44-28) e incassate (8-15) dice quanto i capitolini si siano espressi meglio davanti al proprio pubblico.

In casa la Roma è partita subito con risultati eclatanti: 3-0 al Verona; 2-0 nel derby; 5-0 al Bologna; 2-0 al Napoli e 1-0 al Chievo. Tutti successi ottenuti senza subire gol e non è un caso che quando il muro difensivo è stato infranto la prima volta, in occasione di Roma-Sassuolo, sia sfumata anche la possibilità di conquistare i 3 punti. Peraltro, la rete siglata da Berardi, che ha permesso agli emiliani di pareggiare 1-1, è arrivata al quarto minuto di recupero.

Ancor più importante per il destino del campionato è stato lo 0-0 con il Cagliari della giornata successiva. E’ stato in quel turno, infatti, che si è verificato il sorpasso della Juventus in classifica e da lì in poi il solco tra le due formazioni si è via via allargato, fino ad attestarsi sugli attuali 11 punti.

La Roma ha comunque mantenuto un grande rendimento in casa, confermato da un altro filotto di 5 affermazioni di fila che ha riprodotto quello stabilito inizialmente. Vittime della supremazia giallorossa stavolta sono state la Fiorentina, il Catania, il Genoa, il Livorno e la Sampdoria.

E’ incredibile la regolarità del percorso della squadra di Garcia se si pensa che dopo un nuovo passaggio a vuoto – lo 0-0 con l’Inter, gara praticamente senza emozioni significative – sono arrivate nuovamente 5 vittorie, terza striscia del 2013-14. Molto diversi gli andamenti interni alle sfide di quest’ultimo periodo: il 3-2 con l’Udinese non senza qualche patema d’animo, nonostante al riposo i padroni di casa siano andati sul 2-0; il 2-1 con il Torino ottenuto solo nei minuti di recupero grazie a un’incursione di Florenzi; il 4-2 con il Parma nel recupero della terza giornata di ritorno, una gara dominata; il 3-1 sull’Atalanta, con le 3 reti realizzate tutte in poco più di un’ora; infine, il 2-0 sul Milan, con grande gol di Pjanic in slalom vincente e tap-in di Gervinho a porta vuota su corta respinta di Abbiati.

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Lo sguardo da cattivo, alla Lee Van Cleef per intenderci, è solito lasciarlo in campo. Fuori dal rettangolo di gioco, Leandro Castan corrisponde esattamente all’immagine del brasiliano che ci portiamo dietro da bambini. Sorridente, pronto alla battuta e amante del calcio. Nemmeno la mancata convocazione per i mondiali scalfisce il suo buon umore.

Deluso?
«No, sapevo che sarebbe stato convocato Dante e quindi era difficile che Scolari si portasse un altro centrale mancino. Al mondiale il ct convoca i giocatori sui quali ripone fiducia, tipo Henrique che conosce avendoci lavorato al Palmeiras. La prima volta in nazionale con Felipao avevo già capito che sarebbe stata l’ultima. Rispetto comunque la scelta».

Probabilmente rimarrà a casa anche Tevez. Lei ha giocato nel Corinthians dove l’Apache è ancora oggi un idolo.
«Ha detto bene, un vero idolo. Ora è difficile per gli attaccanti che giocano lì, perché tutti fanno i paragoni con lui. E’ un calciatore forte, un top player. I tifosi del Corinthians lo amano e lo rivorrebbero».

È l’attaccante che in serie A l’ha messa più in difficoltà?
«Sì, c’è lui ma non solo. Anche Cerci e Immobile sono bravi. In Brasile, invece, ogni volta che incontravo Neymar erano dolori. Ci incrociavamo spesso in Corinthians-Santos e facevo veramente tanta fatica».

Dopo una stagione del genere, prevale il rammarico o la felicità?
«Senza dubbio la gioia, abbiamo fatto benissimo. Ottenere la qualificazione diretta alla Champions è stato fantastico».

Anche per lei, dopo le critiche ricevute lo scorso anno, è stata una bella rivincita.
«Per un difensore arrivare in Italia è difficile, il vostro calcio è diverso da quello brasiliano. Ho avuto bisogno di un po’ di tempo per ambientarmi, avevo difficoltà su diversi fronti».

Soprattutto con Zeman...
«Con lui i ritmi erano massacranti: mai visto una cosa del genere nella mia vita. Poi non parlavo italiano, era difficile, c’era un po’ di confusione. Con Zeman non abbiamo trovato un’intesa tattica, lui voleva una cosa diversa da tutto quello che avevo imparato nella mia carriera. Però non ne voglio parlare male, il mister ha la sua storia. Il calcio è così, come la vita: succede di non trovarsi».

Domenica arriva una Juventus che ha già vinto lo scudetto.
«Sarà una bella gara da giocare. È una sfida che continuerà anche nella prossima stagione».

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"Questa settimana la squadra ha scoperto un allenatore arrabbiato, e mi auguro che quello che si è visto a Catania non succeda più in futuro. Sono sicuro che già domenica vedremo in campo undici lupi". Così il tecnico della Roma, Rudi Garcia, in vista della sfida di domenica all'Olimpico contro la Juventus. L'allenatore francese, nel corso di un incontro con gli studenti universitari della Luiss, ha poi espresso un desiderio in vista della gara con i bianconeri dopo i fatti avvenuti prima della finale di Coppa Italia: "Il calcio deve essere una festa e spero che sia così domenica allo stadio".

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A Vinovo procede la marcia d’avvicinamento alla sfida contro la Roma, la rivale per la lotta allo scudetto di tutta la stagione. Questa mattina gli uomini di Conte hanno svolto lavoro tattico e atletico in campo. Domattina è prevista un’altra sessione di allenamento allo Juventus Center prima della partenza per la capitale, dove domenica la Juventus affronterà nel pomeriggio (ore 17,45) i giallorossi.

Domani sabato 10 maggio, inoltre, lo staff tecnico della Juventus incontrerà i giornalisti nella consueta conferenza stampa di fine stagione. L’appuntamento per i media è per le 9.45 presso la sala stampa dello Juventus Center di Vinovo, in via Stupinigi 182.

Sarà possibile seguire l’evento su Twitter (in tre lingue, italiano @juventusfc, inglese @juventusfcen e spagnolo @juventusfces) e in live streaming su Juventus.com.

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A Trigoria, dove la Roma di Rudi Garcia si è allenata in vista del match con la Juventus, la carica anti tricolori è notevole.. Fuori dal centro sportivo, infatti, sono stati esposti numerosi striscioni contro i bianconeri: veri campioni dell'Italia siamo noi, In Italia ladroni... in Europa coglioni, Juve merda. E via di seguito. Insomma, non il modo migliore per avvicinarsi a una partita che non ha nulla da dire in prospettiva classifica, con lo scudetto già assegnato ai ragazzi di Conte, ma che resta sentitissima dalle due tifoserie.

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Mattia Destro ha parlato di Roma-Juve e di Mondiali ai microfoni di Sky Sport. Ecco l'intervista.

Verso Roma-Juve.
Roma-Juve è sempre una grande partita, comunque sono quelle partite che tutti i giocatori vorrebbero giocare e soprattutto la giochiamo in casa, davanti al nostro pubblico, che penso sia un pubblico spettacolare, ecco. Quindi cerchiamo di chiudere la stagione nel miglior modo possibile, con una grande vittoria.

È anche una rivincita per la sconfitta netta dell’andata?
È una bella partita, ecco. Noi abbiamo fatto un campionato incredibile, anche loro, vincendo lo scudetto, hanno dimostrato di essere una squadra fortissima, quindi penso che domenica si incontreranno due grandi squadre e sarà sicuramente un bello spettacolo.

Cosa ha fatto la differenza tra Roma e Juve?
La differenza forse l’ha fatta qualche calo di tensione che noi abbiamo avuto e loro in questi frangenti sono maestri, hanno continuato la loro grande marcia e sono riusciti a vincere il titolo.

La Roma.
Io due anni fa ho fatto una scelta importante per la mia carriera. Avevo delle squadre e, per l’appunto, ho scelto di venire a Roma perché ero fermamente convinto della società, di questa squadra e soprattutto del pubblico, quindi sono molto contento di aver scelto questa squadra e spero l’anno prossimo di fare grandi cose con questa squadra.

C’era anche la Juve in queste squadre?
Beh, c’erano tante squadre, ecco (ride, ndr), la Roma è stata per me subito la prima scelta.

Destro torna dopo la squalifica.
Il mio pensiero, comunque, adesso è passato più di un mese… Non è stato un bel momento, comunque quello che dovevamo dire, sia io sia la società, lo abbiamo detto, le nostre idee le abbiamo dette, quindi adesso l’unica cosa è pensare positivamente alla partita di domenica e mettercela tutta per conquistare una grande vittoria davanti ai nostri tifosi.

Ti ha dato fastidio qualcosa in particolare su questa vicenda?
Mah, fastidio no, comunque le cose importanti che dovevano essere dette sono state dette, sia da me che dalla società, quindi il nostro pensiero lo abbiamo chiarito e sicuramente la pensiamo tutt’ora allo stesso modo.

Il sogno del Mondiale.
È un’opportunità importante, anche perché non capita tutti i giorni di partecipare a un Mondiale, è il sogno che tutti i calciatori hanno e, comunque, è la massima aspirazione, per il giocatore giocare il Mondiale è la cosa che più realizzi durante la tua carriera. Penso di far bene, penso di aver dimostrato tutte le mie qualità, le mie capacità, comunque con il fatto dell’infortunio ho giocato anche molto di meno, quindi spero di rientrare in queste due partite e di dimostrare.

Hai sentito Prandelli nell’ultimo mese?
No, non ci sono state chiamate, però penso che comunque lui stia facendo le sue valutazioni e sicuramente poi sarà lui a decidere.

Con Balotelli hai vinto tutto, con l’Inter a livello giovanile: che rapporto hai con Mario?
Con Mario ho un bel rapporto, anche perché siamo cresciuti insieme, abbiamo affrontato insieme i primi passi per diventare dei giocatori professionisti, quindi è sempre rimasto un bel rapporto.

Champions per te nella prossima stagione e probabilissimo Mondiale in estate: se te lo avessero dopo l’operazione al ginocchio un anno fa?
Sicuramente ci avrei messo la firma. È stato un momento difficile, ecco, lo ripeto, però ho lavorato molto, c’ho messo tanto tanto impegno e penso che i risultati si siano visti.

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SCONTRI DIRETTI
La Roma ha vinto solo una delle ultime sette sfide di campionato contro la Juve, perdendo quattro volte in questo parziale. La Juventus è proprio la squadra contro cui la Roma ha patito il maggior numero di sconfitte nella massima serie (75). I bianconeri hanno segnato 251 gol contro la Roma in Serie A, più che contro ogni altra squadra.

L’1-1 è il punteggio più spesso verificatosi in campionato tra queste due squadre, 24 volte, l’ultimo dei quali il 12 dicembre 2011 (gol di De Rossi e pareggio di Chiellini). Per due volte la Roma ha subito sette gol dalla Juve in campionato: un 7-1 del 1932 (ad oggi ancora la peggior sconfitta dei giallorossi in Serie A), e un 7-2 del ’50.

Negli ultimi 30 confronti di campionato tra queste due formazioni sono stati estratti 19 cartellini rossi, inclusi i due rimediati da De Rossi e Leandro Castán nella sfida d’andata.

PRECEDENTI A ROMA
I giallorossi hanno vinto 1-0 gli ultimi due confronti casalinghi contro la Juve (campionato e Coppa Italia). Prima del successo del febbraio 2013, la Roma aveva raccolto appena due punti nei precedenti sette confronti interni,

subendo una media di 2.6 gol a partita. È dal maggio ’95 che la Roma non vince due volte di fila in casa con la Juve (furono tre in quell’occasione).

STATO DI FORMA
La sconfitta rimediata dai capitolini sul campo del Catania (1-4) ha consegnato alla Juventus il 30° scudetto della sua

storia, il terzo di fila per la prima volta dal 1935. Prima di domenica scorsa, l’ultima volta che la Roma aveva incassato così tanti gol in Serie A era stata contro il Cagliari, in casa, nel febbraio 2013.

I giallorossi sono imbattuti in casa in questo campionato (15V, 3N), ma capaci di subire gol in quattro delle ultime cinque sfide interne. La Juventus ha vinto 31 partite in questa stagione, un record in un singolo campionato di Serie A. Con un pareggio eguaglierebbe il record di punti appartenente all’Inter (97 nel 2006/07).

I bianconeri hanno subito un solo gol nelle ultime cinque giornate di campionato. Gli uomini di Conte hanno trovato la rete in 24 delle ultime 25 trasferte di campionato, unica eccezione la sconfitta a Napoli del marzo scorso.

STATISTICHE GENERALI
A confronto i due attacchi più prolifici del torneo in corso; Juve prima con 76 reti segnate, Roma seconda a 72. Per entrambe le squadre, 21 dei propri gol sono arrivati sugli sviluppi di una palla inattiva, nove dei quali da calcio d’angolo – due primati stagionali condivisi da Roma e Juve. Il testa a testa tra queste due squadre si riflette anche sulla mole di conclusioni effettuate finora: 447 dai giallorossi (primi), 433 dai bianconeri (secondi). Tuttavia, mentre la Juve è la più precisa con il 48.5% di tiri nello specchio, la Roma è sesta con il 45.6%.

543 e 520 sono i passaggi che Roma e Juve, rispettivamente, effettuano a partita – ancora un record in questo torneo. Queste due squadre condividono anche la miglior difesa del torneo in corso: 23 gol subiti da ciascuna.

Infatti, la Juve ha concesso appena 358 tiri agli avversari finora (meno di tutti), la Roma 393 (seconda solo ai bianconeri). Dopo il Chievo (15), Roma e Juve sono le squadre che non pareggiano da più partite in A, 11 e 13 rispettivamente.

La Juve è la squadra che ha perso il minor numero di punti da situazioni di vantaggio (cinque), e al contempo quella che ne ha ottenuti di più in rimonta (17), frutto di ben cinque vittorie.

I giallorossi sono gli unici a non essersi mai trovati sotto nel punteggio, in casa, nel torneo in corso. I bianconeri però sono andati avanti 15 volte lontano da Torino (vincendone 13), più di ogni altra formazione.

Sono 181 i punti totali raccolti da Juventus e Roma in questo campionato: è la coppia di testa migliore nei cinque maggiori campionati europei.

Sette degli ultimi otto gol che la Roma ha inflitto alla Juventus sono arrivati sugli sviluppi di una palla inattiva, e tre degli ultimi sei dal dischetto del rigore.

FOCUS GIOCATORI
La Juve è la squadra con il maggior numero di giocatori ad aver segnato almeno 10 gol (Tévez, Llorente, Vidal) – la Roma invece quella con più calciatori con almeno cinque reti (otto). Andrea Pirlo ha nel suo curriculum tre reti contro la Roma, due delle quali con i colori juventini; con lui a segno, le sue squadre hanno sempre vinto. Pirlo fu autore dell’assist per il gol del 2-0 di Leonardo Bonucci nella partita d’andata.

Giorgio Chiellini ha esordito in Serie A con la Fiorentina proprio contro la Roma, all’Olimpico, nel settembre 2004. Per lui anche una rete ai giallorossi in campionato, quella del pareggio 1-1 nella sfida del dicembre 2011.

Stephan Lichtsteiner ha festeggiato il suo primo gol in A contro la Roma, nel derby capitolino dell’aprile 2009. Lo svizzero ha fornito sette assist vincenti in questa stagione, sei dei quali a Fernando Llorente.

ALLENATORI
Contro l’Atalanta, Antonio Conte ha festeggiato la sua 100ª vittoria sulla panchina della Juve, in tutte le competizioni. Conte è stato il primo dei tre allenatori in grado di battere Rudi Garcia in Italia, il 5 gennaio scorso. Per il tecnico bianconero sono sei i precedenti in campionato contro la Roma: bilancio di tre vittorie (nessuna esterna), un pari e due sconfitte.

SQUALIFICATI
Roma: Romagnoli (1)
Juventus: -

DIFFIDATI
Roma: Leandro Castán, Taddei
Juventus: Llorente, Ogbonna

LE QUOTE BWIN
Sfida in equilibrio secondo bwin.it, con i giallorossi a 2.40, la X a 3.40, i bianconeri a 2.75 e, data la comune prolificità in attacco, il Gol si scommette a 1.62, il No Gol a 2.15. All’andata furono comminati due cartellini rossi ai romanisti: nella partita di domenica ci saranno delle espulsioni? La scelta “Sì” vale 2.85, il “No” 1.33. Per tutte le altre quote visita il sito di bwin.

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Ormai è diventata una tradizione. Una piacevolissima tradizione, visto che coincide da tre anni a questa parte con la vittoria dello scudetto: Antonio Conte lascia spazio al suo staff tecnico in conferenza stampa. Lo fa alla vigilia della partita con la Roma e l'incontro diventa l'occasione per rendere il giusto merito a chi ha lavorato duramente tutto l'anno dietro le quinte.

L'esordio al microfono è per il preparatore atletico Costantino Coratti, chiamato a rispondere ad una domanda della stampa cilena sulle condizioni di Vidal: «La Juventus è il club che paga Arturo e ha a cuore più di chiunque altro il suo stato di salute. L'operazione è andata bene e ora sosterrà la riabilitazione».

La parola passa quindi a Paolo Bertelli, responsabile della preparazione atletica dei bianconeri, che spiega come la Juve, quest'anno, sia sempre riuscita ad andare al massimo, senza cali di rendimento: «Ogni anno non è mai uguale al precedente. Quest'anno avevamo una partita importante contro la Roma il 5 gennaio e ne abbiamo tenuto conto e inoltre in quel periodo non c'erano turni infrasettimanali».

Deve averne beneficiato particolarmente Gigi Buffon, autore dell'ennesima strepitosa stagione di una carriera inimitabile: «Ancora una volta Gigi ci ha stupito - sottolinea il preparatore dei portieri Claudio Filippi - Si è allenato con dedizione particolare e ha avuto un rendimento molto alto anche quest'anno».

Il primo artefice dello scudetto dei bianconeri, il leader indiscusso del gruppo è Antonio Conte e le parole dei tecnici Mauro Sandreani, Massimo Carrera e Angelo Alessio sono un doveroso e giusto omaggio all'allenatore bianconero.

«Motivazione, preparazione, cura tattica, gestione dell'organico e dello staff – esordisce Sandreani- Un tecnico bravo deve avere tutte queste capacità. E ad Antonio non ne manca nessuna»

«Quando giocavo non ho mai avuto un allenatore come lui – continua Carrera – ha riportato la Juve ai livelli che le competono e ora cercheremo di dare il massimo e ci concentreremo sulle ultime partite per inseguire il record di punti».

«La bravura di Antonio sta nell'aver cambiato il suo sistema di gioco, il suo modo di intendere il calcio e adattarsi alle caratteristiche dei giocatori – conclude Alessio– Lui ha una costanza speciale nel preparare le partite, curando ogni dettaglio e infondendo sempre nuove motivazioni ai ragazzi».

La gallery della conferenza

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Da Roma a Roma: Carlos Tevez vuole mettere il segno sulla gara dell’Olimpico, lo stesso stadio nel quale ha inaugurato la sua meravigliosa stagione. Quasi nove mesi fa l’Apache inizia a stregare l’Italia firmando il quarto gol segnato dai bianconeri alla Lazio. Nell’impianto della Capitale l’argentino alza la Supercoppa Italiana e manda un chiaro messaggio: «Sono contento per il gol, è un ottimo punto di partenza, mi dà grande fiducia per il seguito della stagione». Stagione che Tevez attraversa da leader vero: quando Fernando Llorente fatica ad ingranare, l’ex del City lo prende per mano e lo conduce a diventare un centravanti da Juve. Due mesi e rotti di campionato - da Samp-Juve del 24 agosto a Juve-Catania del 30 ottobre - e 6 gol. In poco più di 60 giorni Tevez ha già conquistato tutti. «E’ un professionista incredibile», lo esalta Antonio Conte.

I 100 PASSI - Ora, dopo 21 gol tra serie A, Supercoppa ed Europa League (19+1+1), il giocatore adorato dal Sud America all’Europa vuole togliersi l’ultimo, grande sfizio della stagione: un gol alla Roma, all’Olimpico, là dove tutto era iniziato. Già, poi ci sarà ancora Juve-Cagliari, ma davvero contro i rossoblù la partita farà da corollario alla festa, al tour per la città del pullman scoperto, alla gioia bianconera. Roma-Juve, invece, è ancora densa di significati al di là dei verdetti già emessi. I giallorossi sono gli avversari di un’annata e batterli sul loro campo - ma un punto, per il traguardo delle 100 lunghezze, andrebbe benissimo - è la soddisfazione che ancora i bianconeri vogliono togliersi prima di mandare in archivio la stagione.

GOLF E FAMIGLIA - Almeno a livello di club, perché poi il carrozzone del grande calcio sbarcherà in Brasile per il Mondiale. Tevez è un grande giocatore, ma lui in Sud America, almeno per rappresentare l’Argentina, non ci sarà. Alejandro Sabella ha fatto le sue scelte molto tempo fa e le 21 reti di Carlitos non le hanno minimamente scalfite. Golf e famiglia, è questo il piano di battaglia per il centravanti, nelle prossime settimane. Prima di indossare infradito e costume, Tevez vuole però specchiare ancora una volta la sua faccia da bomber nel ventre dell’Olimpico. Trovando la concentrazione per sorprendere anche la difesa giallorossa, dopo averla fatta in barba a quasi tutte le altre. E magari segnare un gol ma poi anche un altro, per andare a tirare giù dal trono dei bomber Ciro Immobile (capocannoniere della serie A con 21 reti).

L’INCORONAZIONE - «E’ tra gli attaccanti che mi ha messo più in difficoltà tra quelli incrociati in serie A», ha dichiarato a Tuttosport Leandro Castan, brasiliano che domani avrà l’ingrato compito di far muro a Tevez. Curioso: uno fa parte della difesa meno battuta del campionato (23, al pari della Juve), l’altro è bomber di un attacco che ha segnato la bellezza di 76 gol (quello bianconero, ovviamente), ma né l’uno né l’altro voleranno in Brasile. «Non credo che guarderò le partite della Nazionale - ha spiegato poco tempo fa Tevez -. Ho già prenotato le mie vacanze a Disneyland con mia moglie e i miei bambini. Prima faccio festa con la Juventus, poi mi godrò le vacanze». Meritate, da godere in pace con se stesso, magari anche in virtù di un ultimo sfizio da levarsi domani contro la Roma.

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Una frasetta Antonio Conte se la lascia scappare, minacciosa nei confronti della Roma. Sente domandare: qual è il capolavoro tattico della stagione? E non resiste: «Il prossimo...», sibila dalla prima fila della sala stampa, da dove è seduto come osservatore interessato. Poi la palla passa allo staff, protagonista di giornata. I preparatori Bertelli e Coratti, i collaboratori Carrera, Alessio e Sandreani, il preparatore dei portieri Filippi. Impossibile non domandare loro le impressioni del momento, le sensazioni sul futuro di Conte. Parla Alessio: «Antonio è sempre pronto, per lui la stanchezza non esiste: si va sempre avanti, ora si prepara la partita come sempre. Quanto al futuro, beh, vedremo...»

Ma perché la Juve non dovrebbe farselo scappare? Quali sono le grandi qualità di Conte? Spiega Sandreani: «Ragioniamo: quali sono le qualità di un grande allenatore? La capacità di dare motivazioni, la cura di ogni dettaglio, la preparazione del gruppo e dello staff. Ebbene, queste qualità Antonio le ha tutte». E Carrera gli fa eco: «Antonio è bravo perché ha portato la Juventus a questo punto. E’ riuscito a trovare il vestito giusto per ogni giocatore. Questo va a suo merito, è il numero uno. Non ho mai avuto un allenatore che prepara la partita in questo modo».

Filippi su Buffon: «Anche quest’anno ci ha stupito, si è allenato con una professionalità esemplare». E infine un cenno al caso Vidal da parte dei preparatori atletici: «Vidal è un giocatore che sta a cuore alla Juve, pagato dalla Juve. Le decisioni sono state prese tutte pensando al suo bene».

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