| SwifferJF |
| | CITAZIONE (Comelui Celletti @ 3/5/2014, 17:01) Oh verissimo eh, dai in mano questa squadra ad un altro tecnico e vedi dove te la porta. Con un materiale umano tutto sommato discreto e nulla più, con una panchina ridicola che non permette un minimo di turnover perché questo vuol dire perdere punti vitali (specie quest'anno) il mister è riuscito a compiere autentici miracoli. Come è vero che un'altro tecnico che trasuda Juventinità come Conte non lo troviamo più o sarà molto difficile. Detto ciò, il mister non è esente da colpe, alcune scelte non sono da grande allenatore, come volersi fossilizzare troppo su uomini e modulo senza saper leggere l'andamento di una partita per tempo e agire di conseguenza. Io credo però che il mister da persona intelligente qual'è sapra far tesoro dei suoi errori e ripresentarsi ai nastri di partenza più agguerrito e in forma che mai. oh dopo tutto è alla sua seconda esperienza europea e con una squadra disfunzionale coi suoi punti deboli nelle zone di campo dove, ad oggi e in questo tipo di gioco europeo, gli altri emergono, è riuscito a centrale i quarti di CL e le semifinali di EL cosa da non disprezzare. Cioè è arrivato dove è arrivato con Bonucci titolare inamovibile, rendiamoci conto! Un ultima cosa, io il mister quando sbaglia lo critico, e non mi sogno di non esultare per il terzo scudetto a fila e il record di punti in Serie A, sia chiaro. Anche perché i pecoroni incapaci di critica specie se giusta non li ho mai capiti né sopportati. Amico mio. Le critiche ci stanno e sono sacrosante. Il mister sbaglia è umano, è normale, non ci vedo nulla di assurdo nel concepire questa cosa. I giocatori idem, la dirigenza idem con patate. Il problema è che in questi giorni ho sentito e letto solo critiche feroci (quasi rancorose), arrivando pure a dire che Conte se ne deve andare. ovviamente non mi riferisco a te. Posto un pezzo trovato su un altro forum che rappresenta molto il mio pensiero. Leggetelo ne vale veramente la pena. Appena finito di leggere fatevi 2 domande e chiedetevi se siete Gobbi davvero: CITAZIONE Con preghiera agli amministratori e coordinatori di non spostare la discussione, ho ricevuto l'ok da Scamy dopo che ha letto le mie righe e lo stesso Scamy mi ha consigliato di fare questa premessa prima di entrare in argomento. Grazie in anticipo agli amministratori, ai coordinatori e a tutti quelli che avranno la pazienza di leggere queste mie riflessioni dopo l'eliminazione in semifinale patita dal Benfica:
Noi gobbi abbiamo vinto lo stesso
E’ notte fonda ormai e non riesco a prendere sonno. L’adrenalina che ho in corpo chissà quando verrà smaltita, ma dentro di me provo un senso incredibile di fierezza e dignità. Entro in curva Sud alle 18.40, in compagnia di mio figlio di dieci anni ed appena preso posto noto un signore che inizia a fissarmi fino a quando mi chiama e dice: “Ma tu sei Bob66!” Ha letto nome e numero sulla mia maglietta e mi ha riconosciuto. Lui è l’utente Galderisi, un gobbo romano a cui ho ceduto alcune volte gli ingressi in curva tramite la sezione dedicata di VS. Ci incontriamo quindi per caso e ci conosciamo di persona. Lui è assieme ad un amico e con loro ci sono i rispettivi figli.
Tre padri, tre figli, tutti gobbi; si inizia a parlare di Juve, ma del passato, senza un minimo riferimento alla partita che andrà in scena di lì a pochi minuti. Noi grandi parliamo, i ragazzi stanno a sentire, come se si trattasse di racconti epici. Loro hanno avuto la fortuna di essere presenti lunedì a Sassuolo e si vede, sono carichi a palla.
In men che non si dica, entrano le squadre in campo per il riscaldamento e prendono corpo i cori, a cui tutti e sei andiamo dietro fino a sgolarci. La partita finisce, siamo eliminati, senza che alcuno di noi abbia mollato un attimo di incitare la squadra.
Due dei tre ragazzini, che ci hanno creduto fino all’ultimo, cedono, si siedono per la prima volta sul seggiolino, tentando di nascondere un pianto che poi prende corpo, come se fosse una liberazione.
E noi padri, che ci sentiamo colpevoli, cerchiamo di consolarli, mentre anche a noi, che ci specchiamo in loro, si velano gli occhi.
I fratelli gobbi che uscendo li notano, penso che in fondo, in quel momento, un po’ li invidino, perché ai bimbi è concesso e a loro no, e, soprattutto a mio figlio, conosciuto più degli altri due, arrivano parole di conforto e pacche sulle spalle.
Aspettiamo che la massa defluisca, seduti, mentre sui telefonini iniziano ad arrivare i messaggi di sfottò da chi ci odia perché ci invidia.
Osservo con più attenzione mio figlio, non riesco a vedere in viso Galderisi junior, ma ne sono sicuro: quelli dei ragazzi erano pianti di dolore, non di delusione.
E qui sta il punto, qui sta quel che voglio ribadire dopo anni che non scrivo più sul forum, in quanto a dir poco nauseato.
Chi prova dolore per la propria squadra, chi la incita all’inverosimile, chi è in grado di piangere, chi non si lamenta mai, si carica del dolore di chi invece, in questo forum, scarica la propria delusione, non il dolore, nel thread dei commenti post partita (ed anche in altri), scrivendo cose vergognose, cose illeggibili per chi invece non molla mai: scrive, scarica la sua rabbia e delusione e va a dormire...
E no, io alle quattro sono qui a scrivere (ma non posso pubblicare, come mai amministratori? Troppi fenomeni da tastiera allo sbaraglio?) e non prendo sonno, tu che spari sentenze sulla società, sull’allenatore, sui singoli giocatori, sul modulo, sulle dimensioni degli attributi di questo o quello, ti sei mai guardato e toccato le parti basse per constatare con mano la dimensione, e soprattutto consistenza, dei tuoi, di attributi?
Stasera squadra e tifoseria (quella che per me è la Goeba, un ente inscindibile, un tutt’uno che persegue un unico obiettivo, quello di lottare sempre al massimo per non avere mai rimpianti, a prescindere dai risultati ottenuti) hanno fatto tutto ciò che potevano, non erano in grado di andare oltre. E riconoscere i propri limiti non è proprio da tutti, ma ti carica di orgoglio, dignità e senso di appartenenza.
Ahimè, il numero degli appartenenti alla Vecchia Goeba si assottiglia sempre più: in ogni famiglia si sa, c’è la pecora nera. In questo forum ci sono greggi di pecore nere che pascolano indisturbate e che hanno il potere di appestare anche teneri agnellini…
Lunedì sera durante Juve – Atalanta si trasformeranno in zebre esaltate pronte a gioire per i tre scudetti consecutivi…e no, così non va bene, bisogna costruire un recinto, anche se è vero e lo condivido, non c’è tifoso di serie A o di serie B, tutti hanno il diritto di scrivere cosa pensano. Ma se questi soggetti sono convinti di appartenere alla serie A, io e mio figlio, con Galderisi Family & Friends e a tutti coloro che stasera erano allo stadio, chiediamo umilmente di essere retrocessi. D'altronde sarebbe giá un salto di categoria per noi rancorosi tifosi di serie C...(Cobolli dixit)
Mio padre, che mi ha tramandato la fede, mi ha insegnato un principio fondamentale, applicato in tutti i campi della vita.
“Stai sempre vicino a chi, anche solo per un attimo, ti ha procurato una gioia o ti ha fatto sorridere”.
Ma qui sul forum altro che stare vicino, è già tanto che per liberarsi di qualcuno non vengano fatti da alcuni utenti dei riti propiziatori…
Mio padre ha il morbo di Alzheimer e tra poco non mi riconoscerà neanche più, ma credetemi, è ancora gobbo dentro, io lo sono, mio figlio lo diventerà, così come accadrà per il figlio di mio figlio, che continuerà a farsi carico, nel suo piccolo, senza rendersene conto, delle nefandezze di chi si professa tifoso di una squadra e poi, alla prima partita della stagione in cui non segna in casa, è lì, dietro una tastiera, a fare ancora in modo che questo dolore diventi strazio.
Ma come, dico, come può chi considero un fratello, sputare sulla famiglia di cui porta il nome?
Sarò romantico, sarò fesso, ma il tifo io lo vedo così: che bello essere allo stadio e vedere all’ottantesimo tutti saltare gridando: “Chi non salta non ci crede..”, che bello non sentire un solo fischio e vedere i giocatori uscire dal campo sotto uno scroscio di battimani! Che orgoglio, che pelle d’oca vedere mio figlio con le guance inumidite cantare l’inno singhiozzando, mentre i suoi eroi già sono negli spogliatoi…
Mio figlio ed io saremo ancora lì, lunedì sera, a urlare anche per i fenomeni da tastiera, gli “adepti ipnotizzati”da Rai, Sky e Mediaset, completamente lobotomizzati, quelli che io definisco, in termini familiari, i “cugini che portano il tuo stesso cognome, ma di cui ti vergogni un po’…”; in genere questo tipo di cugini vengono fuori solo quando c’è da spartire un’eredità, non un dolore, non quando si deve organizzare il funerale. Te li trovi solo davanti al notaio prima di aprire il testamento.
I cugini non sanno niente del defunto. I fenomeni da tastiera non sanno niente di Farsopoli, mentre mio figlio, a dieci anni, quando gli danno del ladro, sa zittire tutti perché gli girano le balle se sput.anano la Juve. E magari non la conoscono neanche la storia di quella maglia, non sanno neanche perché ci chiamano gobbi. Quella maglia che, ricordiamocelo bene, ci fa provare emozioni senza chiederci nulla in cambio! O ce lo siamo dimenticato?
Vengano pure questi fenomeni a cercarci per far due chiacchiere, a me e mio figlio, siamo al secondo anello, ma dubito che ne abbiano il coraggio; il gobbo lo riconosco lontano un miglio, ne sento l’odore, ne apprezzo la stirpe.
E quello che veramente gobbo non è, non riuscendo a diventarlo, cerca di tirare altri “tifosi bianconeri” dalla sua parte, desideroso di condividere questa sua incapacità a provare il dolore, viverlo nella sua interezza, e farne bagaglio per crescere, per entrare a far parte della “stirpe”. Il confronto, a parole beninteso, non dietro una tastiera, col gobbo D.O.C., non è in grado di reggerlo, è come se gli mancasse qualcosa nel famosissimo, trito e ritrito, DNA bianconero, fino a compiacersi di eventuali sconfitte della squadra al puro scopo di dar valore alle proprie fantomatiche congetture.
Caro Galderisi, spero con queste righe di aver dato un senso al nostro casuale incontro: un caro abbraccio a tuo figlio e ai tuoi amici; ce ne fossero come voi, che si sbattono chilometri per urlare e non proferire, durante la partita, una nota, neanche una, fuori dal coro.
La Juve è stata eliminata, ma noi, nella sconfitta, abbiamo vinto lo stesso, come tante altre volte. E con questo spirito, vinceremo sempre, in eterno.
Ho scritto questo pezzo, già sapendo che pochi lo leggeranno, soprattutto se verrà spostato di sezione.
Ma se anche un solo fenomeno da tastiera si presenterà lunedì in curva ad urlare insieme a noi mettendo da parte rancori e lasciando venir fuori il suo amore per i nostri colori, quest’oretta dedicata a scrivere avrà avuto una sua utilità.
“Sempre uniti, soprattutto nelle scomode vicende e nelle insormontabili avversità”, soleva ripetere spesso il mio amato padre. Ora è una frase troppo complicata da dire per lui, ma lo faccio io, sicuro che un giorno, quando non ne sarò più in grado, lo farà mio figlio per me.
Forza Goeba!
Bob66
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