Sì, Arturo Vidal sta bene. Il ginocchio del centrocampista cileno non ha dato problemi neppure dopo gli ultimi allenamenti che ha sostenuto. Sono stati duri, agonisticamente molto tirati proprio per capire le sue condizioni. E alla fine il responso è stato positivo: sì, il ginocchio di Vidal ha tenuto. Questo non significa che contro il Benfica scenderà in campo dal primo minuto visto che la condizione fisica, a causa dell’assenza prolungata, non è al massimo ma di sicuro è pronto. L’altra sera col Sassuolo, nella sfida che ha portato quasi aritmeticamente lo scudetto, il campione ha giocato dieci minuti, dimostrando di essere a posto.

IL DILEMMA - Deciderà Conte, dunque. Non è più un problema medico. Il problema, semmai, è che Marchisio (colui che dovrebbe lasciare il posto al cileno) sta ritrovando la condizione ottimale. A Reggio Emilia è stato uno dei migliori realizzando un gol bello e importante. Così la Juve, proprio nel momento più importante della stagione, ha di nuovo al massimo uno dei suoi giocatori forti. E non è poca roba.

IL SORRISO - Arturo Vidal è sereno, ha ritrovato il sorriso. Anche il medico e il fisioterapista della Nazionale cilena, ancora a Torino, hanno perfettamente capito che la situazione è sotto controllo. Scongiurato il pericolo dell’intervento chirurgico adesso si guarda al futuro con un certo ottimismo.

LA GRINTA - Il campione, dunque, sarà disponibile per questo finale di stagione dove la Juventus punta a prendersi tutto. E Vidal, inutile nasconderlo, è uno dei grandi artefici della stagione con 18 reti segnate. Che per un centrocampista sono tantissima cosa. Nessuno, nel suo ruolo, ha segnato così tanto. E resta in piedi il suo grande obiettivo: quello di vincere il Pallone d’oro e diventare il più forte centrocampista del mondo. Per far questo, come lui stesso a Natale ha dichiarato ad un giornale cileno, deve vincere scudetto e Champions League. Poi disputare un grande mondiale e provare a conquistare la Supercoppa europea. Ha un piano speciale per superare ogni ostacolo.

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«So come fermare i bianconeri anche nella gara dello Stadium. Anche perché la pressione sarà tutta sulle loro spalle: sono loro che devono fare la partita e sono loro che hanno la tremenda possibilità di giocare la finale di una competizione europea nel loro stadio». Così parla Jorge Jesus, allenatore del Benfica, atteso oggi a Torino. Nel pomeriggio la squadra svolgerà un allenamento allo Stadium a ridosso delle conferenze stampa, mentre domani l’ultima rifinitura verrà svolta allo stadio Olimpico, l’impianto “granata” della città. Una scelta di campo precisa, per sottolineare la simpatia nei confronti del Toro e per strizzare l’occhio al derby cittadino.

Una scelta che la Juventus conosce bene: nella scorsa stagione aveva iniziato a Glasgow, dove prima di affrontare il Celtic aveva usato l’impianto dei Rangers e la tattica scaramantica aveva toccato l’apice con gli allenamenti a Trigoria, il centro sportivo della Roma, prima di battere la Lazio nella finale di Supercoppa Italiana.

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«Con il Benfica sarà la partita della vita»

L’altra sera, nel freddo del Mapei Stadium, i suoi occhi azzurri brillavano di un fulgore unico, probabilmente mai visto prima su queste frequenze. Perché forse, sino a lunedì, in Fernando Llorente non c’era ancora la piena coscienza di cosa lui e i suoi compagni hanno combinato negli ultimi 8 mesi, costellati di successi, sorrisi, abbracci, in un continuum colorato di bianco e nero (o giallo e blu, tanto è lo stesso), la tonalità che sta monopolizzando il campionato italiano. Verrebbe quasi da pensare che, ormai, nelle esultanze il bomber navarro stia quasi spegnendo la vena, tanto abitudinaria sta diventando la via del gol, sempre meno lastricata di insidie: come dopo l’ultima rete al Sassuolo, segnata col tacco, beffando il povero Antei, giovinotto dal futuro assicurato ma che nell’occasione è stato buggerato come un pivello del mestiere. Eppure era il gol della sicurezza.

Poi, però, l’ingannevolezza delle apparenze ha lasciato il campo ai pensieri, quelli che scenografano al meglio il profilo statuario del cannoniere bianconero: «Siamo stati bravi, ora manca poco, solo un ultimo sforzo prima di festeggiare lo scudetto. Stiamo facendo qualcosa di spettacolare, grazie a una grande squadra, a un grande ambiente, a un grande mister». Un colpo di tacco non è mai roba semplice sin dalla sua ideazione: «Ma non è la prima volta che capita - puntualizza Nando - era già successo a Bilbao. Abbiamo fatto tutti un bel movimento e con più cross arriverebbero tanti gol». Intanto è il caso di godersi l’ennesimo regalino di Lichtsteiner dalla fascia destra: «Stephan è diventato il mio assistente personale, mi ha fatto 6 assist sinora, uno più bello dell’altro. Il mio segreto? Vedo il cross e utilizzo il corpo per spostare il difensore. È stato un gol importante, ci ha dato tranquillità». Tutto vero: tra lo svizzero e lo spagnolo c’è un feeling particolare, come testimoniato da altri casi simili. Si prenda in considerazione Cagliari, per esempio: 12 gennaio, 4-1 per la Juve in Sardegna e doppietta del Re Leone su altrettanti assist del pendolino elvetico.

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Si avvicina la partita dell'anno, quella con il Benfica. Lo Stadium presenterà il volto migliore, pieno e stracarico di passione, come da richiesta contiamo. Lo sa benissimo Leo Bonucci, uno che va in curva quando è squalificato, vero tifoso in campo e fuori. «In Italia non ci sono stadi del genere - dice a uefa.com -. La vicinanza degli spalti al campo permette ai tifosi di godersi la partita senza perdersi neanche un suono, una parola, un tocco o un tiro. In Italia, lo Juventus Stadium è avanti a tutti di anni». Ritorno della semifinale di Europa League, va ribaltata la sconfitta per 2-1 di Lisbona. Al club bianconero una coppa europea manca dal 1996, anno della Champions firmata Marcello Lippi. «Da allora, non siamo mai stati così vicini a vincere una finale. Per noi sarebbe motivo di orgoglio. Inoltre, sancirebbe il ritorno della Juventus tra le migliori squadre del vecchio continente». Serve una gara perfetta, magari serve una magia di Andrea Pirlo. «Lui è un leader silenzioso, di quelli che sanno come condurre, trascinare la squadra nei momenti difficili come è successo a Firenze. E' uno dei migliori centrocampisti della storia del calcio e fuori del campo è un grande uomo».

IN ALTO Quarta stagione in bianconero per Leo, sempre animato da gran voglia di migliorare e salire in alto. «Alla fine, quando arrivi a questo punto della competizione, una squadra vale l'altra. Ma il Benfica ha qualità come dimostrato all'andata quando ci ha battuto, ha fatto la finale lo scorso anno, persa contro il Chelsea. Spesso, oltre alle conoscenze, serve un pizzico di fortuna. Il traguardo è importante, riporterebbe la Juve tra le big». E non chiamatela consolazione…

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Il sito del Benfica ha diramato la lista dei 23 calciatori che prendono parte alla trasferta italiana di Europa League. Il fischio d'inizio della semifinale di ritorno allo Juventus Stadium è previsto alle 21,05.

Ecco gli uomini a disposizione di Jorge Jesus:

Portieri: Artur Moraes, Paulo Lopes, Jan Oblak;
Difensori: Jardel, Luisão, Siqueira, Garay, Maxi Pereira, André Almeida, Steven Vitória;
Centrocampisti: Enzo Perez, Gaitán, Salvio, Sulejmani, André Gomes, Djuricic, Ruben Amorim, Ivan Cavaleiro;
Attaccanti: Markovic, Rodrigo, Cardozo, Lima, Funes Mori.

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Ezequiel Garay ha segnato subito a Lisbona, nell'andata della semifinale di Europa League. Uno da tenere d'occhio, quindi, sulle palle inattive. Attivo, invece, pare sia anche in casa, dove la moglie Tamara Gorro lo tiene in allenamento con «grandi prestazioni». La dolce metà del difensore argentino è una nota presentatrice tv e nel 2011 è stata eletta Wag dell'anno. E' una grande sostenitrice del suo Ezequiel che descrive come un campione da tutti i punti di vista. I due da alcuni anni stanno dando vita a una sorta di telenovela, in Portogallo, tra alti e bassi. Ma allo stadio da Luz Tamara è una tifosa come poche. E anche alla vigilia della gara con la Juventus non ha fatto mancare l'incoraggiamento al suo amore.

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Tanto rumore per nulla. Il Benfica aveva accusato l'Uefa di volere la Juve in finale di Europa League e l'Uefa decide di archiviare il caso Perez. Sì, nessun provvedimento contro il centrocampista argentino dei portoghesi, che all'andata a Lisbona aveva colpito Chiellini con una gomitata, non vista dall'arbitro. «Il comitato di controllo e disciplina dell'Uefa, riunito oggi in seguito alle questioni presentate da Benfica e Juventus dopo l'andata di semifinale di Europa League ha deciso di archiviare i procedimenti disciplinari di entrambi i casi». Quindi anche Giorgio era "sotto" indagine. Tutto chiuso, ora parli il campo.

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«Un risultato bugiardo».

Antonio Conte fotografa così il 2-1 della gara di andata contro il Benfica. I bianconeri avevano riacciuffato il pareggio e sicuramente non meritavano di uscire sconfitti dal Da Luz. E proprio la prestazione in Portogallo è confortante in vista del ritorno: «Avevamo giocato un'ottima partita - ribadisce il tecnico - Prendere gol dopo due minuti ci ha condizionati, perché non è semplice riassestarsi.

Il Benfica ha puntato molto sulle ripartenze, ma ha costruito poco gioco. Nel secondo tempo si è vista una sola squadra in campo, siamo stati più accorti e avremmo potuto segnare di più. Domani dovremo essere bravi ad attaccare e a non lasciare il contropiede agli avversari».

«La partita si giocherà su 95 minuti e dovremo essere bravi a interpretarla. Farò delle scelte anche pensando a giocatori che potranno entrare a gara in corso e cambiarne l'andamento. Paura del Benfica? Non conosciamo quella parola, non fa parte del nostro vocabolario. Conosciamo la parola rispetto, sia che si tratti di avversari come il Benfica o avversari di Serie B. Finora abbiamo compiuto un percorso straordinario. Ci siamo meritati di giocare una semifinale in Europa e dobbiamo vivere questo momento con grande entusiasmo e partecipazione. E così dovranno fare i nostri tifosi, dopo 11 anni che guardavano gli altri arrivare in fondo a competizioni europee. Domani avremo tutto lo Stadium con noi».

Visto il gemellaggio tra i lusitani e Toro viene chiesto a Conte un pensiero sul fatto che ci saranno italiani che tiferanno per il Benfica: «Beh, ci saranno anche tanti portoghesi che tiferanno per noi – è la risposta del tecnico – Il Benfica è un po' la Juve del Portogallo, o sei pro o sei contro. Loro avranno molti tifosi qui in Italia, noi molto in casa loro».

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Edited by zebrone84 - 30/4/2014, 21:21

Si respira aria di grande evento allo Juventus Stadium. La sala stampa è gremita per la conferenza stampa del Benfica e domani lo saranno gli spalti. Conte ha chiesto una bolgia per spingere i suoi verso la qualificazione, ma Jorge Jesus non è minimamente preoccupato della cosa: «Seguiamo con attenzione il campionato italiano - spiega il tecnico - conosciamo lo Stadium, ma questo non è un problema. Il Da Luz contiene 65.00 spettatori e siamo abituati ad ambienti caldi».

I portoghesi partono dal 2-1 dell'andata, non cercheranno di speculare sul risultato: «Siamo in vantaggio, ma non cambieremo il nostro atteggiamento -assicura Jesus - Dobbiamo segnare, perché da un gol può passare la nostra qualificazione abbiamo giocatori di qualità e quindi possiamo impostare una gara offensiva. La Juve è una grande squadra, ma l'affronteremo come abbiamo sempre fatto contro ogni avversario».

Dello stesso avviso Ruben Amorim, che partecipa alla conferenza stampa di vigilia al fianco del tecnico: «E' una partita complicata, ma da preparare come tutte le altre gare e come quella di Lisbona. La nostra strategia non cambierà, non sappiamo giocare in altro modo. Abbiamo studiato la Juventus, e sappiamo cosa fare per centrare la qualificazione».

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«Non vedo l'ora di scendere in campo e affrontare una serata magica». Giorgio Chiellini è carico come una molla. Un guerriero come lui, più le sfide sono difficili, più si esalta. E quella contro il Benfica non sarà semplice, per la forza dell'avversario e per il 2-1 dell'andata da ribaltare, ma la Juve ha tutte le carte in regola per superare anche questa prova: «Sarà fondamentale non prendere gol, perché io sono convito che con il nostro potenziale offensivo uno riusciremo a farlo.

Dovremo limitare gli errori rispetto alla gara dell'andata dove avremmo meritato di più e ci siamo invece ritrovati con un risultato negativo. Non pensavamo di meritarlo finita la gara e rivedendo la partita ne siamo ancora più convinti. Abbiamo l'opportunità di vivere un sogno che è giocare finale a Torino e continuare in un'annata straordinaria. C'è tanta voglia di giocare, far bene e vincere»

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La finale è a un passo ma per accedere alla sfida che assegnerà la coppa c’è da recuperare un gol dopo l’1-2 incassato a Lisbona. Dopo la vittoria a Sassuolo il morale è alto e la Juventus si fa avanti anche in lavagna. Per il ritorno della semifinale di Europa League con il Benfica, i quotisti danno fiducia ai bianconeri : fino a qui lo Stadium è rimasto inviolato e l’«1» di Conte è bancato a 1,57 da Snai, contro il 6,00 del «2» e il 3,85 del pareggio. La Juve dovrà evitare di prendere altri gol, un’ipotesi che in tabellone è data a 2,00 («segna goal squadra ospite - no»). Favorito anche l’Under, a 1,73, per l’Over si sale a 2,00. La Juve è favorita anche sul tabellone del vincente, dove è data a 2,10 davanti a Siviglia (3,75), Benfica (3,85) e Valencia (16,00).

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