| Guidolin: «Il sogno
è battere i più forti»
Il tecnico convinto che gli stimoli dei suoi siano a mille. «Dovremo sbagliare niente e sfruttare le nostre qualità»
UDINE. Battere la Juve è un sogno che l’Udinese e Francesco Guidolin cullano. Lo conferma l’allenatore bianconero alla vigilia della sfida ai primi della classe.
Mister, ci fa l’identikit della Juve?
Non servono molte parole. Affrontiamo un rullo compressore, la miglior squadra italiana da tre anni a questa parte. La Juve è la più forte, la più continua, e ha inserito giocatori importanti in un contesto che già funzionava. In Italia è la migliore ma anche in Europa può competere con le migliori.
La Juve ha tritato tutti in questi tre anni. Voi cosa soffrite in particolare della squadra di Conte? La fisicità?
I bianconeri hanno tante qualità, compresa la fisicità che specialmente in Europa, è una buona compagna di viaggio.
Ma qual è la loro qualità che vi crea più problemi?
Ce ne sono tante. Con loro a Udinese la prima partita l’abbiamo pareggiata, nella seconda siamo rimasti con un uomo in meno dopo pochi minuti e quindi non fa testo. All’andata abbiamo perso nel recupero: sono i più forti, con loro devi soffrire, sbagliare il meno possibile e provare a sfruttare le tue qualità».
Una bella prova con la Juve con un risultato positivo potrebbe diventare il più bel ricordo della stagione?
La possibilità di toglierci una soddisfazione con i più forti è sicuramente lo stimolo più importante per noi. Proprio per le difficoltà che l’avversario ti pone davanti questo è un sogno.
Cosa dice della convocazione in nazionale di Scuffet?
Sono felice per lui, per la società, per i tifosi e per tutto il Friuli.
Alla Juve considerano l’Udinese l’ultimo scoglio verso lo scudetto.
Non conosco il loro calendario, ma so che alla Juve hanno sempre i piedi ben piantati a terra. Loro i risultati non li annunciano, li fanno. Sono una squadra solida, e mi stupirei del contrario visto che ci gioca gente come Buffon e Pirlo.
Lei e Conte siete gli ultimi allenatori ad aver vinto la “Panchina d’oro”. Si aspettava una carriera così veloce e brillante da parte del suo collega?
Conosco poco Antonio, ma non mi stupisce che sia alla Juve. Era un predestinato, negli ultimi tre anni ha dimostrato di essere un grande allenatore: vincere è difficile, ripetersi ancor di più. Questo significa che c’è un allenatore che spinge, che alza sempre l’asticella.
Capello ha detto che la Juve in Europa fa fatica perchè il campionato italiano è poco allenante. Il suo parere?
Io credo che Italia sia sempre difficile vincere le partite anche per la Juve che poi ci riesce anche soffrendo e grazie al colpo del singolo. In generale per competere con le big del calcio europeo siamo in ritardo, ma non per la poca competitività del nostro campionato.
Asamoah si è preso la Juve, Isla un po’ meno.
Mi aspettavo che “Asa” diventasse un titolare ma non nel ruolo di esterno. Certo, qui era abituato a coprire le spalle ad Armero che tornava poco. Isla ha pagato il grave infortunio al ginocchio, ma ultimamente la gamba sembra sia tornata quella che aveva a Udine.
La Juve ha perso a Napoli e Firenze, due ambienti tradizionalmente ostili. E stasera il Friuli sarà tutto esaurito...
I bianconeri sono abituati a giocare ovunque. Credo che tutto si deciderà in campo. E poi la Juve ha molti tifosi da queste parti.
Il Messaggero Veneto
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