[Topic unico] Lione-Juventus 0-1., EUROPA LEAGUE: news, commenti live e post partita e le pagelle degli utenti.

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zebrone84
view post Posted on 2/4/2014, 10:58 by: zebrone84     +1   -1
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Lacazette: «Juve, ti strego con un gol»


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La “pepita d’oro” dell’OL sta vivendo la sua miglior stagione di sempre. A 23 anni ancora da compiere (li festeggerà, per la cronaca, il prossimo 28 maggio), l’attaccante franco-guadalupense Alexandre Lacazette ha già realizzato 20 gol in 44 gare complessive disputate con i biancorossoblù del tecnico Rémi Garde. E pur essendo sulla carta una seconda punta (il centravanti è il franco-senegalese Bafétimbi Gomis) e portando sulla maglia il mitico numero 10, è il top-scorer dell’Olympique Lione in campionato a quota 14 ma soprattutto il vice-capocannoniere della Ligue 1 dietro un certo Zlatan Ibrahimovic e davanti a un certo Edinson Cavani. Domani sera al Gerland il ragazzo nato nell’8° arrondissement di Lione, non lontano dallo stadio, sarà il pericolo numero uno per i difensori juventini che dovranno dedicargli un’attenzione molto particolare se non vorranno essere trafitti.

Alex, anche domenica sera nello sfortunato derby contro il Saint Etienne ha timbrato il... cartellino del gol. Possiamo dire che lei è il Tevez del Lione?
«Grazie del complimento, essere paragonato al campione argentino è un grande onore per me. D’altronde siamo entrambi i goleador delle rispettive squadre, è un dato di fatto... Qui in Francia i media mi hanno accostato a Sylvain Wiltord, l’ex attaccante dell’Arsenal che ha conquistato l’Euro 2000 con i Bleus. Per una questione di caratteristiche fisiche, tecniche e anche per l’affinità delle origini: la sua famiglia è della Martinica, l’isola caraibica “gemella” della Guadalupa».

Se fosse lei a scegliere un giocatore cui essere paragonato?
«Beh, da ragazzino ho avuto due idoli: il nostro Titì Henry, un altro giocatore in cui pulsa sangue guadalupense, e il brasiliano Ronaldinho».

Già, Henry: ennesimo campione che ha giocato nell’Arsenal ma che ha pure vestito la maglia della Juventus, sia pure per un periodo troppo breve...
«Oui, la “Dgiüv” (come tutti i transalpini pronunciano il nome della Juve, ndr) è il club più francese d’Italia e non solo perché il Piemonte è dall’altra parte del Tunnel del Frejus. Da Platini a Zidane, da Deschamps a Thuram, da Vieira a Pogba: c’è una liaison particolare fra i bianconeri e la Francia».

Le piacerebbe giocare nella Juve?
«Sarei un bugiardo a dire no. Come tutti, sono tentato da un’esperienza all’estero in un grande club. E la Juventus, lo dice la sua storia, è una delle grandi d’Europa».

Domani sera se la troverà di fronte: un faccia a faccia che vale le semifinali di Europa League.
«Per un attaccante come me il modo migliore di conquistare punti è quello di segnare gol. Ci proverò con tutte le mie forze. La doppia sfida contro i bianconeri è un grande stimolo per noi, una sorta di salvagente stagionale dopo il ko di domenica che purtroppo ha allungato a 6 lunghezze il nostro divario in classifica dal Saint Etienne».

Anche la Juve, però, sarà motivatissima: la finale di Europa League, come noto, si disputerà il prossimo 14 maggio allo Stadium di Torino.
«Vero, ma proprio questo ci infonde ulteriore carica: allo Juventus Stadium vogliamo tornarci noi il mese prossimo. Il semplice fatto di affrontare la Juve è esaltante. Nei turni precedenti di Europa League abbiamo giocato a Pilsen contro i cechi del Viktoria e a Odessa contro gli ucraini del Chernomortes... ».

Contro Chiellini, Buffon e compagni non sarà facile: le difese italiane sono proverbialmente ermetiche...
«Sarà per me la prima volta contro una squadra italiana in una partita ufficiale. Ho solo disputato un’amichevole contro l’Under azzurra a Cannes. Finì in pareggio, in campo c’era anche Verratti. E in effetti mi sono subito reso conto del vostro rigore tattico».

Il gol più bello che ha segnato?
«Per ora quello che ha regalato alla Francia Under 19 il titolo europeo nella finale vinta 2-1 in rimonta sulla Spagna nel 2010 a Caen».

Cosa pensa di Pogba?
«Un fenomeno. Ha due anni meno di me e ha già giocato nel Le Havre in Francia, nel Manchester United in Inghilterra e nella Juventus in Italia. Un bagaglio d’esperienze unico. E poi ha pure vinto il vostro premio Golden Boy, un trofeo in cui ho avuto l’onore di essere nominato nella lista dei 40 candidati negli anni scorsi».

A fine stagione è pronto a fare le valigie e a trasferirsi all’estero come il suo connazionale Paul?
«Il mio contratto col Lione scade nel 2016, bisognerà vedere cosa dirà e deciderà il presidente Aulas».

Intanto al “bureau” lionese del suo agente David Venditelli sta bussando mezza Europa. Si dice che in prima fila ci siano le inglesi Arsenal e Liverpool con offerte superiori ai 10 milioni di sterline...
«Ripeto, l’esperienza in un altro campionato d’élite mi affascina. Io per ora penso a far bene col Lione, club in cui mi sono formato. E se mi metterò particolarmente in luce in questa doppia sfida con la Juve magari il ct Deschamps si ricorderà di me quando stilerà l’elenco dei 23 giocatori che andranno in Brasile per la Coppa del Mondo. L’anno scorso mi ha chiamato per la prima volta nella Nazionale maggiore in occasione della tournée sudamericana, ma non sono stato performante, questo lo so bene. Tuttavia non sono rassegnato e spero di farlo ricredere».

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