La sfida tra Napoli e Juventus non è come le altre. Racchiude storia, passione, campioni. Ne parla anche Alessandro Del Piero, intervistato da Il Mattino. L'ex capitano bianconero, ora in Australia, parla dei ricordi, dei duelli, del batticuore, di Diego Armando fenomeno. «Io con Maradona ci ho giocato! Nel salotto di casa mia, quando sognavo di diventare un calciatore. Basta dire questo per spiegare cosa penso di Diego. Di un altro pianeta. E poi il San Paolo: uno stadio speciale per me. È un destino, forse, per chi porta il numero 10. Ho tanti ricordi bellissimi, compresa l’ultima amara gara con il Napoli. Amara per la sconfitta nella finale di Coppa Italia, ma non per il significato di quella partita, l’ultima con la maglia della Juventus, con gli applausi preziosi da parte del pubblico napoletano. Se, però, devo citare un episodio specifico, dico il gol su punizione nella sfida giocata nel 2006 in serie B. Devo dire che da allora Juventus e Napoli ne hanno fatta di strada. Essere rimasto anche in B, prima ancora di sapere dove avremmo giocato e con quanti punti di penalità, è stata la migliore scelta della mia carriera. Ho vissuto una stagione straordinaria, che ha dato il senso a tutto quello che è venuto dopo, compresa l’ultima coppa alzata nel giorno della mia ultima partita allo Juventus Stadium».

IL TITOLO Las quadra di Antonio Conte va verso il terzo scudetto consecutivo, quella di Rafa Benitez proverà fino in fondo a contendere il secondo posto alla Roma. «Per Benitez parlano i risultati ottenuti in carriera che dimostrano il suo valore. A proposito di mentalità, in Europa è uno che può insegnare: quello che è accaduto al Napoli nel girone di Champions è qualcosa di incredibile, uscire con 12 punti è una beffa. In futuro in Napoli popperà contendere lo scudetto alla Juve. È un grande lavoro di programmazione, dalla serie C De Laurentiis ha portato la squadra ad essere stabilmente tra le protagoniste in Europa. C’è bisogno di tempo per costruire una grande squadra e credo che la strada intrapresa dal Napoli sia quella giusta, anche nell’ottica di coniugare i risultati con il bilancio: il calcio di oggi, in Italia e non solo, non può prescindere da questo aspetto. La Juve è dentro la sua storia, che è fatta di vittorie e di mentalità vincente: questa è la sua forza. È una squadra che vince perché ha imparato a soffrire, quando non vinceva. Ammiro molto i miei compagni, stanno facendo qualcosa di straordinario».

VAI LORENZO Alessandro non manca di incoraggiare Insigne, uno di classe e imprevedibile. «Mi piace. Sono sicuro che abbia il talento per arrivare lontano. Non mi piace dare consigli, perché lui sa quel che deve fare, in primo luogo non smettere mai di coltivarlo e di allenarlo, quel talento. Mi hanno fatto molto piacere le sue parole su di me, soprattutto perché so che sono sincere. Sapere di essere un punto di riferimento per un giovane calciatore è certamente motivo di soddisfazione per me. Gli auguro davvero il meglio. E poi, per un napoletano, vestire la maglia azzurra da protagonista è speciale». Ecco Napoli-Juve per Del Piero, che ora punta ai playoff con il suo Sydney. Altro mondo, altro calcio rispetto al match del San Paolo.

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