[Topic unico] Genoa-Juventus 0-1., CAMPIONATO: news, commenti live e post partita e le pagelle degli utenti.

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zebrone84
view post Posted on 16/3/2014, 16:15 by: zebrone84     +1   -1
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Mauro: «Juve, occhio al Genoa. Ci sono tre trappole»


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Massimo Mauro, ex fuoriclasse della Juventus, ex presidente del Genoa: che partita sarà a Marassi?
«Premesso che la Juventus è ovviamente più forte e in campionato fa davvero paura, i bianconeri devono stare attenti alle motivazioni del Genoa. L’ambiente rossoblù sente moltissimo le sfide con le grandi, lo stadio sarà bollente e c’è un gruppo di giovani che vogliono sfruttare l’occasione della vetrina che offre una sfida con la Juve. E poi c’è Gilardino che tante volte è andato vicino a giocare nella Juve e avrà voglia di dimostrare che se lo sarebbe sempre meritato».

L’ambiente juventino è, invece, impegnato nel dibattito sul turnover, possibile causa del pareggio di giovedì con la Fiorentina. Che idea si è fatto della vicenda?
«Credo che un allenatore si debba assumere le responsabilità di cambiare quando e come vuole. E per me Conte ha fatto bene. Si giudica con il senno di poi, ma Conte deve decidere prima... E poi non credo che il problema della Juventus di giovedì sia stato il turnover».

E quale è stato?
«Nel primo tempo la Juventus è stata travolgente. Ha giocato molto bene e poteva anche segnare di più. Poi ha avuto un calo nella ripresa e quello ha inciso, sembrava quasi avessero paura di non reggere quel ritmo fino alla fine. E non mi è piaciuto vedere la Juventus che finisce la partita in casa con una sola punta e prende gol. Non devi mai dare l’idea di accontentarti o di aver paura».

Ma l’Europa League vale lo sforzo che richiede?
«Assolutamente sì! E poi quale sforzo? E’ una libidine disputare le coppe! Quando mi capitava di giocare le partite internazionali non sentivo la fatica, tanta era l’esaltazione che dava quel palcoscenico. Ora è anche meglio di allora: l’Europa League ha un’atmosfera esaltante».

A Genova girano voci di possibili acquirenti, Preziosi per ora smentisce. Lei che l’ha conosciuta da dentro: che piazza è la Genova rossoblù?
«Una piazza che meriterebbe una squadra che lotti per lo scudetto, perché i tifosi del Genoa valgono quelli del Napoli. C’è un attaccamento alla maglia talmente forte che talvolta può diventare problematico da gestire, ma è sicuramente una forza del club e della squadra. E bisogna stare attenti, perché i tifosi del Genoa sono anche intenditori di calcio».

Com’è stato essere presidente del Genoa?
«Un’esperienza importante e della quale vado comunque orgoglioso. Sono stato lì due anni e la squadra è rimasta in B. Peccato, l’aspirazione era la promozione, ma dopo le mie dimissioni non mi sembra che le cose siano particolarmente migliorate, visto che il Genoa si è fatto otto anni di B, conoscendo anche l’onta della C. Non dirò mai niente di quello che è successo in quei due anni, ma resto contento di quell’esperienza, mi ha fatto conoscere la gente genoana e la città».

Com’è fare il presidente?
«Non è un mestiere difficile. Un calciatore con un po’ di sale in zucca, con la voglia di studiare, aggiornarsi e mantenere buoni contatti può essere un ottimo dirigente di una squadra di calcio: può capire prima e meglio il valore di un giocatore o la prospettiva di un giovane e gestire in modo più saggio certe situazioni di spogliatoio».

Ha accennato a Gilardino, sempre a un passo dalla Juventus, ma mai in bianconero: chi ci ha perso di più in questi mancati matrimoni?
«Beh, la Juventus ha avuto grandi centravanti, quindi non può rimpiangere Gilardino, ma lui avrebbe certamente meritato di giocare nella Juventus, soprattutto per il modo con cui interpreta il suo ruolo: sempre umile, mai una polemica, micidiale sotto rete, ma sempre al servizio della squadra. E’ uno che sa far salire i compagni, segna da tutte le posizioni, sa giocare di sponda: non mi stupisce che Conte l’abbia spesso cercato».

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138 replies since 14/3/2014, 01:41   1178 views
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