Juve, obiettivo Candreva. La sponda è l'Udinese
Non sarà la prima scelta nella ricerca di un esterno di qualità, però la strada è tracciata e un vertice con la Lazio è già in agenda nei prossimi giorni. Antonio Candreva, in fondo, non ha l'esperienza internazionale di Alexis Sanchez, primo grande obiettivo della coppia Marotta-Paratici, vogliosa di rafforzare la batteria di attaccanti a disposizione di Antonio Conte. Ma il giocatore - classe 1987 - di sicuro piace molto in Corso Galileo Ferraris.
L'OBIETTIVO - E il passato, in questo senso, conta poco. Già, il romano giramondo reduce da una stagione mostruosa in biancoceleste dopo aver realizzato 12 gol in 37 partite, ha indossato la casacca bianconera per 6 mesi, dal gennaio al giugno 2010. Firmò per la Juve (che se lo prese dal Livorno in prestito, costato un milioncino, con diritto di riscatto della metà) nei giorni caldi poi sfociati nel passaggio da Ciro Ferrara ad Alberto Zaccheroni quale guida tecnica. Il bilancio si fermò a 2 gol in 16 presenze. Segnò contro Bologna e Siena, nel mezzo una comparsata contro l'Ajax in Europa League. A fine campionato i bianconeri non lo riscattarono e lui avrebbe cambiato altre tre squadre prima di abbracciare il mondo Lazio. La stagione appena andata in archivio è stata la migliore in carriera: nessun centrocampista ha segnato quanto lui in quella metà della Capitale. Quattro anni dopo, il club campione d'Italia torna a puntarlo, anche se bisognerà prima fare i conti con la risoluzione della comproprietà del calciatore, a metà fra i biancocelesti e l'Udinese che per la metà incassò 1,7 milioni.
L'ESEMPIO - Ma si dà il caso che la Juventus nutra un rapporto ben privilegiato con i friulani (“ballano" i nomi di Mauricio Isla e Roberto Pereyra, a parte Juan Guillermo Cuadrado, con i Pozzo), mentre con Claudio Lotito è tradizionalmente complicato portare a termine una trattativa di mercato. Però c'è fiducia nel clan bianconero, che sta monitorando Candreva perché ritenuto uno dei pochi esempi di giocatore in grado di destreggiarsi abilmente in entrambe le fasi. Quando spinge è una furia, quando arretra per assistere i compagni è ugualmente efficace. Certo, Sanchez è altra pasta, ma per il 4-3-3 in salsa almeno italiana, alla ricerca del quarto scudetto consecutivo, l'esterno tuttofare resta un elemento di spicco.
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