[Topic unico] Milan-Juventus 0-2., CAMPIONATO: news, commenti live e post partita e le pagelle degli utenti.

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King Arturo
view post Posted on 2/3/2014, 12:03 by: King Arturo     +1   -1




Juve, Conte: la voglia matta di sommergere il Milan


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Lo sente sotto pelle, lo vede bollire nel sangue, lo vive nella carne, si eccita ritrovandoselo in testa. Il Diavolo si è ficcato dentro Conte , tanto quanto Conte sta provocando se stesso, in queste ore, girandoselo tra le mani. Se c’è una partita che vuole vincere anche per un fatto di goduria tutta personale, e con una prestazione di squadra capace di non dar adito a strascichi innanzi tutto arbitrali, quella partita è arrivata. Servita sul piatto di San Siro, dove in campionato con il Milan (a differenza dei precedenti contro i rossoneri in Coppa Italia) l’allenatore (da allenatore) non è mai uscito a braccia levate. A braccia levate, anche quando non vinse, uscì di sicuro 14 anni fa, si ricorderà: ancora con i mutandoni addosso, segnando il 2 a 2 al 91’, con tanto di attacco di bile per Berlusconi e Galliani , in coda a una straordinaria rimonta bianconera aperta da Trezeguet , dopo le pere di Ambrosini e Shevchenko . Ma è il presente, non il passato lontano, a stuzzicarlo, a lavorare la sua immarcescibile capacità di leggere in ogni frangente il motivo per uno scatto di rabbia e di orgoglio. A cominciare dalla sfida con Seedorf , inedita: «Non ha esperienza in panchina, ma ha tutto per diventare un grande allenatore. Non conta da dove si parte, ma conta dove si arriva». Lo diceva a metà gennaio, Conte, e un po’ pensava anche a se stesso, visto il suo curriculum da tecnico. Seedorf, già: così cattivo, con le scarpette ai piedi, contro la Juve con Conte o senza Conte, in campo. Da giocatore, per le due finali di Champions con Real e Milan e per le botte in campionato, era Seedorf a godere di più, in un immaginifico confronto diretto. Ma oggi, a bordo campo, il maestro si può sentire lui, Conte: per i 4 trofei già conquistati, per quell’onda di potere, risultati ed entusiasmo che vede la Juve meglio proiettata in un futuro anche non a breve termine.
San Siro è pur sempre San Siro. E Conte riesce a mescolare - con una enfasi dialettica trasmessa di brutto anche ai giocatori - sia lo scudetto sia la... retrocessione (altrui). Da un lato c’è la necessità primaria di assestare un proprio colpo al duello a distanza con la Roma, tanto più in considerazione del risultato dei giallorossi, ieri sera; dall’altro, ma intimamente connesso, c’è quella spinta fuori dal comune di marciare con la solita media oraria del carrarmato proprio davanti a Galliani e alle sue classifiche personalizzate, a Seedorf e ai suoi trionfi. E a un mondo, nel suo complesso, che mai aveva avuto il piacere, si fa per dire, di assistere a un Milan-Juventus con un distacco così elefantiaco in partenza: 31 punti, un’enormità storica. Mai capitato prima da quando le vittorie valgono 3 punti. E, tarando con il sistema di conteggio contemporaneo le varie classifiche dopo 25 giornate anche nei decenni più lontani, si deve tornare fino al 1982 per rintracciare qualcosa di simile: 32 anni fa, con i 3 punti a vittoria, il distacco sarebbe stato addirittura di 34 punti. Toh: il Milan, poi, finì in B.

Tuttosport

 
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142 replies since 28/2/2014, 01:16   1602 views
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