Juve, Conte senza giovani. La Primavera non dà frutti

Sorensen e nulla più, o quasi. Il difensore danese classe ‘92 ha un primato. E’ l’unico giocatore uscito dal settore giovanile della Juve negli ultimi 4 anni a essersi ritagliato un posto in A: a Bologna. Le recenti, cocenti eliminazioni patite dalla Primavera di Zanchetta tra Coppa Italia e Viareggio Cup riportano all’occhio un dato significativo: al di là dei risultati, di fatto dal vivaio non sono usciti giocatori pronti. Per la Juve in prima battuta, e per la massima serie in generale. E se di Pogba ce n’è uno su un milione e se l’asticella per dimostrarsi all’altezza di un posto nella Juve di Conte è stata alzata a livelli monstrum , d’altro canto non si può non notare il rovescio della medaglia, di fronte a una prima squadra dominatrice da anni in Italia. Va fatto un distinguo tra i tanti giovani di talento di proprietà della Juve, ma strappati alla concorrenza quando già si trovavano a vedersela con i grandi (da Boakye a Zaza , da Gabbiadini a Berardi ), e quelli che sono passati almeno per un periodo significativo all’interno del settore giovanile bianconero. I vari Marchisio, Giovinco, De Ceglie, Marrone , ma anche Immobile e Fausto Rossi , sono frutti di un vivaio che è cambiato radicalmente negli ultimi anni; e badando agli under 23, quello di Sorensen è l’unico nome presente nei tabellini contiani , oltre a Bouy , ora all’Amburgo. Proprio nell’anno della sua esplosione (18 presenze complessive), anche altri suoi compagni di Primavera furono chiamati in causa da Del Neri , specialmente in un’Europa League presto abbandonata, considerando anche l’infinita lista di infortuni che aveva colpito l’autunno bianconero nel 2010: qualche gettone lo conquistarono anche Buchel, Camilleri, Giandonato, Gianetti, Libertazzi e Liviero . Poi il vuoto, fino allo spezzone di gara di Beltrame l’anno passato contro il Genoa.

Tuttosport

ciao mi fa troppo ridere ma non so come si mette la foto me lo spieghi? perché fa troppo ridere e te la voglio far vedere

forse non ti fa ridere ma per me si

-Alessia ♥ ♥ ♥ ♥

no tu non stai bene perché ti metti in mezzo sto parlando e non ti devi mettere in mezzo ù_ù e poi in questa discussione forse non ce da da capire ù_ù bhè tanto non mi interessava questa discussione non mi piace

non ce niente da capire in questa discussione forse sei matto ù_ù

-Alessia

forse i giovani li abbiamo pure ma non si ha il coraggio di buttarli in mischia e poi lo dico spesso in italia vige il meglio straniero che italiano ...ciro in germania morata in italia ..un esempio semplice semplice ..ora che pero' pare si stia pescando nelle giovanili delle big europee forse qualcosa si muove ..da pogba a coman passando forse ai vitale buenacasa Beltrame finendo a giovani non cresciuti in casa juve come berardi zaza gabbiadini ..il talento c'e' ..fuori le palle e fiducia al resto pensano loro

^ concordo. il problema è che spesso non si ha la possibilità di seguirli meglio nel loro percorso di crescita. mi spiego meglio:
se ci fossero le squadre B, uno potrebbe lanciare i giovani nel campionato cadetto e, se uno di questi mostrasse delle doti particolari, convocarlo e farlo giocare in prima squadra

il problema è anche che in italia le piccole non hanno molte entrate, sia per incompetenza della società (vedi il palermo di quel coglione di zamparini), sia perché gli italiani preferiscono al prodotto originale della società il prodotto che vendono fuori dallo stadio le bancarelle. il loro atteggiamento è anche un modo di tirare a campare, ma non capiscono i danni che fanno.
ricorda ancora il caso sirigu. per le italiane, zamparini voleva 20, per poi intascare dal psg 4 noccioline. (stessa cosa cairo con cerci.)

forse in pochi lo sanno: gran parte di quei 42 mln li ha poi intascati il procuratore (una cifra che si aggirava tra i 15-18 mln)
per quanto riguarda lo scouting, ti do ragione. poche società cercano talenti nelle loro zone, cercando piccole società affiliate dislocate sul territorio. siamo moooolti indietro da questo punto di vista

Le piccole sono costrette a fare così, visto che dai diritti tv non beccano nulla (o quasi) dagli introiti di stadio e merchandising pure, o spennano il dirigente della Big che si fa spennare, o chiudono i battenti.
Sono d'accordissimo con te sul fatto che ci vogliano le squadre B, ma al contempo bisogna creare uuna situazione economica che permetta alle piccole squdre di sopravvivere, sennò un ci si fa ad andare avanti.

c'e' sempre uno scalino insormontabile in italia tra diritti delle big e delle altre ..ma poi e' mai possibile che solo in italia non si possa avere un campionato A1 dove mettere in mostra i nostri ragazzi e prepararli al meglio per il grande salto ?? vogliono puntare sui giovani ma poi non fanno nulla per aiutare le soceta' che forse a loro insaputa hanno in casa dei futuri crak ma fino a quando non riusciranno a metterli in mostra resteranno in naftalina e quando e se saranno pronti ce li soffieranno le straniere che di giovani ne capiscono molto piu' degli italiani visto come vanno le cose negli altri campionati esteri

^ condivido. per me il discorso è ancora più ampio: bisogna fare scouting in maniera capillare. non so se conoscete la storia di berardi: scoperto solo a 16 da un osservatore del sassuolo per puro caso, mentre domenico giocava a calcio in strada con gli amici di un cugino che abita nei pressi di modena. nessuno in calabria si era accorto di lui???