Dal 1967 la celebre sfida tra Juventus ed Inter è etichettata come "derby d'Italia". non trattasi di una stracittadina,ma dal punto di vista di rivalità sportiva è anche qualcosa di più. l'attesa partita, nonostante le 23 lunghezze di distacco, del posticipo di domenica sera allo Juventus Stadium, fu battezzata così nell' ormai lontano 1967, dal giornalista Gianni Brera, dato il clima tipico dei derby che già allora accompagnava le vigilie della gara tra le due squadre che avevano vinto più scudetti in Italia e che non avevano mai partecipato al campionato cadetto. Tante le chiacchiere che hanno da sempre accompagnato la sfida in questione, coronate di recente dalla vicenda di mercato Vucinic -Guarin e i comunicati stampa di Tohir e Marotta.

Rituffandoci nel passato, un episodio chiave dal quale è scaturita una rivalità sine tempore, che risale al16 aprile 1961 in un Comunale di Torino poco capiente per i numerosi tifosi bianconeri, alcuni dei quali si “accomodarono” intorno al campo. L’arbitro genovese Gambarotta , ad un certo punto, sospese la partita per un’invasione di campo e come da regolamento, la partita venne assegnata a tavolino e vinta dall’Inter per 2 a 0. La Juventus però fece ricorso e il 3 giugno , data dell' ultima giornata di campionato in cui tutte e due le squadre si trovavano appaiate a 46 punti, la CAF accolse il ricorso presentato dalla dirigenza juventina, ordinando la ripetizione di Juventus-Inter, il che scatenò numerose polemiche, in quanto all’epoca Umberto Agnelli, oltre a essere il presidente della Juventus, era anche presidente della FIGC.

Con quella vittoria a tavolino annullata, il punteggio della classifica cambiava e si creò in classifica una distanza di due punti a favore della Signora. In quell’ultima giornata di campionato la Juventus pareggiò 1 a 1 con il Bari e l’Inter perse per 2 a 0 contro il Catania , e così la Juventus divenne campione d’Italia. Il 10 giugno 1961 si recuperò la gara del 16 aprile, praticamente a campionato finito. Per protesta, il presidente dell’Inter Angelo Moratti suggerì all’allenatore Herrera di schierare la primavera. La partita finì 9 a 1 per la Juventus con sei reti di Sivori ed il gol della bandiera di Mazzola su rigore. Questo aneddoto, solo l'inizio di una lunga serie di storie e particolarità che racontano la storia degli "affronti" da bianconeri e nerazzurri

Ad oggi, sono sì cambiati i protagonisti, ma il fascino di una gara tra rivali di sempre, pare intatto.

fontE: Tuttojuve.com