Conte rabbia e reazione: Juve, batti la Lazio
La ripartenza (obbligata) del Conte. Dopo la batosta di Istanbul con il Galatasaray, arrivarono le quattro pappine al Sassuolo. Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia contro la Roma, la Juve torna nel varco Capitale: alla Lazio (ma di Petkovic) i bianconeri hanno già rifilato 8 gol a 1, tra Supercoppa italiana e campionato. Allenamento in corso, per la Juventus: in assenza di sorprese, ballottaggio tra Pirlo e Marchisio davanti alla difesa, per il resto ritorno alla
formazione tipo con però l’inserimento di Ogbonna in luogo dello squalificato Chiellini. Ma contro una Lazio incerottata e sulla cresta di giorni particolarmente delicati, la Juve ha almeno 3 buoni motivi per centrare il risultato pieno. Punto primo, la classifica e il morale: la Roma riparte in campionato rinvigorita nello spirito e sull’onda di un entusiasmo rilucidato dal passaggio del turno in Coppa a spese dei bianconeri, nonostante gli 8 punti di distacco. Il duello a distanza assume a questo giro un aspetto emotivo più forte del solito: Roma a Verona, la Juve di nuovo nell’Olimpico contro i nemici per eccellenza dei giallorossi, la Lazio di Reja. Il punto secondo porta a Conte stesso: è stato criticato per la scelta di infarcire la squadra di riserve, contro la Roma, così questo nuovo flop è apparso anche gratuito, doppiamente fastidioso. Punto terzo, il mercato: dopo il caos Vucinic-Guarin, che ha provocato solo danni alla Juventus (l’attaccante è diventato improvvisamente “impresentabile” in questo momento e il colombiano non è certo più vicino ad approdare a Vinovo), si apre l’ultima settimana del mercato. Fronti caldi, dal capitolo cessioni (quale soluzione per il montenegrino?) alla necessità di calmierare gli assalti a Pogba-Vidal (United e Psg di nuovo in fase di rialzo nel tam tam mediatico), fino all’oppor tunità di trovare un esterno all’altezza. Nella sede bianconera non sentono affatto la necessità di dover assorbire, in questo periodo, anche gli effetti di un eventuale rallentamento in campionato. E il silenzio arrabbiato di
Conte (niente conferenza stampa della vigilia) acuisce il panorama. Per questo nel confronto con la squadra di queste ore l’aspetto motivazionale è destinato ad esaltare il tecnico: mai come stavolta è d’obbligo battere la Lazio, per la Juve.
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