Pogba, gol meraviglia. «La Juve ha fame»
Beh, su una cosa Rafa Benitez aveva ragione: questo Conte sembra davvero un ragazzo intelligente... Un concetto che ha ribadito pure il campo. Ieri. Conte, a quanto è emerso, ha intelligentemente preparato la partita; intelligentemente riveduto e corretto gli originari piani di 4-3-3 rendendo virtuoso, oltre che necessario (a causa dell’assenza di Martin Caceres ), il 3-5-2 “da campionato”; ha intelligentemente sciolto in maniera egregia quei pochi dubbi di formazione che gli restavano, puntando su Paul Pogba e Fernando Llorente : strepitosamente decisivi. Più varie ed eventuali altre astuzie. Mosse azzeccatissime, che hanno prodotto una Juventus implacabile. E vincente.
ADRENALINA - Orgoglioso, insomma, Conte. Del resto ci ha messo davvero tanto in questo successo. A livello tattico ma non soltanto: pure a livello motivazionale e comunicativo. Lui, la partita con il Napoli, aveva iniziato a giocarla già sabato (vincendo anche in quel caso, peraltro...). Le battute con Benitez, ok. Ma anche il gran lavoro sulle menti dei suoi calciatori. Dopo il partitone di martedì contro il Real Madrid, c’era il rischio di inconsci cali del livello d’adrenalina (come dimostrato in certi clamorosi scivoloni post Champions registrati negli anni passati). Ebbene, lo Special One del Salento ha lavorato sulle teste dei bianconeri in settimana, imponendo bagni d’umiltà e massima attenzione.
PARTECIPAZIONE - E pure dopo il fischio d’inizio, non s’è tirato indietro e ha continuato a fare la sua parte. In maniera più distaccata, nel primo tempo, quando il giocattolino andava davanti da solo sulla spinta della carica già data. In maniera più coinvolta e coinvolgente, invece, nella ripresa. Quando telecomanda i suoi: dettando passaggi e inserimenti. Quando si infervora con l’arbitro che sanziona un fallo a Isla . Quando tenta una sforbiciata volante, su un rinvio svirgolato, sbraitando. Ma anche quando regala un colpo di tacco “a spiazzare”, con palla che lentamente scivola lontano dalla portata del raccattapalle più vicino proprio allorché Pirlo e compagni hanno bisogno di tirare il fiato, foss’anche per appena 3-4 secondi in più del previsto
ESTASI - E avanti così, intelligentemente. Tra urla, sbraiti, berci. E mani nei capelli (quando Vidal , a tu per tu con Reina , si sbrana un gol che sembrava già fatto). Oppure quando, sempre Vidal (prima di uscire per un dolore al muscolo adduttore della coscia destra), rischia di farsi espellere per un fallaccio su Armero : «La testa! Usa la testa!». Fino alla doppia, triplice estasi finale. L’esultanza bestiale, dopo il gran gol di Pirlo su punizione. Il balzo quasi in stile Fosbury sopra i suoi collaboratori, dopo il golasso di Pogba che chiude i giochi. Per la serie: non ci posso credere.... Invece ci può credere, ci deve credere. Ora la Roma è lì, a portata di mano. Conte è intelligente, lo sa.
LA FAME DI PAUL - La soddisfazione di Pogba è lampante: «Sono molto contento di aver fatto un altro gol (a 101 chilometri all’ora, ndr ) al Napoli, dopo quello dell’anno scorso che fu il primo. La fame? Sì, abbiamo sempre fame, il ko di Firenze ci ha dato la scossa. Come ho fatto? Io ci provo, da tante partite non calciavo così, a volte il pallone può andare in curva, altre volte entra. Non so se il Napoli sia la più forte che abbiamo incontrato, di sicuro è molto forte. Però anche a Parma è stato difficile. Sapevamo del pari della Roma, quindi bisognava vincere. E l’abbiamo fatto. Io vice Pirlo ? Gioco dove il mister vuole. Se gioco più davanti, posso essere più pericoloso, per esempio posso fare gol di testa. L’esultanza? Penso agli amici, ma pure a una persona che mi piace molto...».
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