Consoliamoci con due prestazioni ottime delle prime squadra che, contro i mostri sacri spagnoli, hanno sì guadagnato un solo punto, ma dimostrando di potersela giocare ad armi pari, lasciando intravedere (almeno per quel che riguarda la sfida Real Madrid-Juventus) un divario ridotto sul campo rispetto a quello enorme ipotizzabile sulla carta. Consoliamoci appunto, perchè se dovessimo guardare quali sono le nostre speranze future ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli. Questa almeno è l'impietosa analisi della Uefa Youth League. La Spagna ci asfalta con un sonoro 12-4, schiantando prima il Milan e poi la Juventus con lo stesso pesante passivo tennistico (6-2). Purtroppo il divario di 8 gol tra Spagna e Italia ci sta tutto per quanto visto sul campo, dove sia il Milan che la Juve hanno dato tutto senza però avvicinarsi mai seriamente alla vittoria. Questo è il drammatico riflesso di una progettualità assente negli scorsi anni per quel che riguarda il settore giovanile. Una progettualità che in Italia è arrivata con lentezza dopo lo strapotere a cavallo tra un millennio e l'altro che, a fianco di grandi trionfi, ha permesso alle società di concedersi il lusso di non guardare oltre al proprio naso, pavoneggiandosi del presente in barba al futuro. Purtroppo il divario sta tutto nella diversa concezione del settore giovanile dei due movimenti calcistici. Tutto normale se si considera che alcuni di questi giocatori (specialmente quelli blaugrana) giocano regolarmente nella Segunda Division (cioè la nostra serie B) nelle squadre B di club. Una soluzione che più volte è stata proposta dalle società italiane di vertice ma che è stata sempre rispedita al mittente dalla Lega, la stessa che deve rispondere poi dei risultati sempre meno convincenti delle nostre squadre più rappresentative a livello europeo. Che i vertici del calcio italiano prendano appunti nelle prossime sfide di Youth League, perchè se questo è il futuro, quello italiano, rapportato a quello di altri stati, è tutt'altro che roseo.

fonte: tuttojuve.com