Calciomercato Juve, Raiola: «Pogba rinnova? Forse dopo il Brasile...»
«Forse, dopo il Brasile». Forse, dopo il Brasile: Mino Raiola si fa un bel sorriso, in cuor suo sa soppesare la quantità di tatticismo insita nelle sue dichiarazioni. Intanto però le parole sono parole: volano, come dicevano i latini, ma in assenza di nuovi papiri firmati restano pur sempre appigli dialettici di interesse superiore, per chi osserva il mondo da un oblò. Che l’agente nella fattispecie di Paul Pogba sia un gran furbacchione è assodato, risaputo anche dagli abitanti marini della fossa delle Marianne. Che non lasci mai nulla al caso, neanche una virgola (figurarsi le virgolette), è divenuto ormai fin proverbiale. Il personaggio è un fenomeno di imprevedibilità. Sguscia o azzanna, a seconda dell’interlocutore, dei tempi, degli interessi. «La mia unica priorità è sempre la medesima, curare gli interessi dei giocatori che assisto», ripete. Proprio per questo, viene da aggiungere, Mino Raiola sta giocando una gran partita, attorno al destino di Pogba, per far rendere al meglio il talento del Polpo. E’ tutta una questione di semina. E se su queste colonne già da parecchie settimane si scrive che Pogba (e chi lo rappresenta) non ha alcun interesse ad accelerare le trattative per il rinnovo contrattuale con la Juventus, adesso l’agente principe del centrocampista ammette la strategia anche pubblicamente, con tutti i crismi. «Di qui al Mondiale non succederà nulla. Ogni cosa, che si parli di rinnovo o di possibile trasferimento, sarà valutata attentamente soltanto dopo il Brasile». Questo il succo, su cui occorre ragionare.
CIFRE GIA’ ENORMI - Manco a dirlo, Raiola era a Torino, mercoledì. «Ma ho incontrato solo il Parma, non la Juventus. La situazione di Pogba è ferma». In fase di stallo. «In questo momento il ragazzo pensa solo a giocare. E a concentrarsi sulla lotta scudetto, sulla conquista dell’Europa League. Tiene tantissimo a vincere di nuovo il tricolore. Ma anche ad alzare la Coppa allo Stadium, a metà maggio. L’Europa League è una manifestazione dai più snobbata in Italia, ma per errore. Pogba sprizza motivazioni. Vuole vincere tutto con la Juve, di qui alla fine della stagione. E poi si tufferà sul Mondiale con la sua Francia: un traguardo straordinario, per un ragazzo fenomenale che un anno fa vinse proprio un campionato mondiale, l’under 20. Non sta bollendo nulla nella pentola. Fino ai Mondiali in Brasile non si muoverà una foglia. Noi abbiamo deciso di rinviare ogni tipo di trattativa a dopo. Pogba vuole disputare anche un gran Mondiale, per questo è opportuno che pensi soltanto al campo, nei prossimi tre mesi e mezzo». Per la cronaca, la competizione dall’altra parte dell’oceano comincerà il 12 giugno, la finale si giocherà il 13 luglio, per cui la forbice temporale è presto conteggiata. «Pogba si trova benissimo a Torino. E non c’è alcun tipo di problema con la Juventus. Pogba è contento della Juve, così come tutta la Juve è contenta di Pogba. Paul ha un contratto ancora lungo a Torino, fino al 2016. Non c’è alcuna fretta, alcuna urgenza. Anche perché per adesso Pogba non vuole andare via». Per adesso: altre due paroline non buttate lì per disattenzione. «Per adesso non vuole andare via, ma se poi un giorno arrivasse un’offerta pazzesca per lui e per la Juve, beh, tutti insieme la valuteremmo. Per dire: un’offerta pazzesca del Real, piuttosto che di un altro top club europeo. Valuteremo tutto dopo il Mondiale, a tempo debito: eventuali offerte da altri squadroni, così come le proposte di rinnovo contrattuale della Juventus. Tanto è vero che non sto trattando con nessuno, a Torino come altrove. E’ tutto rinviato, la stessa società bianconera lo sa. Ripeto: non ci sono problemi di nessun tipo». Pogba non ha fretta di rinnovare, dunque, anche se guadagna “solo” un milione e mezzo netti, con i premi. Il tam tam racconta che punti al triplo, per restare a Torino, mentre però da Parigi e da Madrid sarebbero pronti a mettere sul piatto ben altre cifre: fino a 8 milioni netti a stagione, addirittura, scrivono in Francia. Il Psg arabo lascia circolare anche offerte monstre per la Juve, 78 milioni di euro, e siamo soltanto all’inizio. Ci sarà da ridere, come si dice. Da discutere, in realtà. Anche perché Pogba e il suo entourage non disdegnano affatto la possibilità di un rinnovo con clausola rescissoria, opzione sgradita in partenza alla Juventus. Quella stessa Juventus che ribadisce di «non avere problemi con Pogba e Raiola, anzi» (la frase è sempre la stessa, su entrambi i fronti, a conferma dei buoni rapporti in essere), ma che nel contempo non ha intenzione di attendere fino al Mondiale, per blindare (meglio) il francese. Che si sia davanti a una partita a scacchi è lampante. Raiola, a modo suo, ha individuato la strategia più opportuna, oggi, per arrivare lanciato sul mercato: sia che si tratti di rinnovare, sia che si tratti di valutare un trasferimento. Ognuno bada ai propri interessi, ça va sans dire. Poi, quando l’elastico sarà stato tirato il giusto, Marotta e Raiola cominceranno per davvero a far di conto, sino in fondo.
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