Anche allo Stadium è poker servito
Goleada in Supercoppa, goleada nell’esordio casalingo in campionato: cambia la città, lo stadio, la competizione, ma non la Juve, né il suo strapotere. La Lazio deve ancora una volta inchinarsi quattro volte ai Campioni d’Italia, ancor più straripanti che nella serata dell’Olimpico del 18 agosto.
La gara ha un solo padrone e lo si capisce fin dai primi palloni giocati, con Vucinic e Tevez che provano l’intesa, a suon di scambi di prima. L’Apache arriva immediatamente alla conclusione, ma in dubbia posizione di fuorigioco. Il sinistro in corsa di Hernanes, deviato in angolo da Buffon non tragga in inganno: tempo di capovolgere il fronte offensivo e Vucinic scatta sul lancio di Pirlo. Il controllo in acrobazia è una delizia, ma Cana recupera e Marchetti può bloccare.
Petkovic alla vigilia aveva chiesto ai suoi di non farsi schiacciare, ma contro la Juve di questa sera è un’impresa titanica. I bianconeri prendono metri di campo ad ogni azione e manovrano con una semplicità imbarazzante. La superiorità è netta e non può che produrre il vantaggio in tempi brevi. L’azione ancora una volta è da manuale: Pogba vede l’inserimento di Vidal e lo asseconda con un assist millimetrico. Marchetti prova a d uscire, ma il tocco in anticipo del cileno è letale.
Il gol non cambia il copione e la Juve continua a dettare legge, ma la Lazio appare più viva. Candreva chiama Buffon all’intervento con un siluro dal limite e sull’angolo seguente Cana, di testa, mette a lato non di molto.
Allora, tanto per mettere le cose in chiaro, ecco servito il raddoppio. Il tema è lo stresso del primo gol: questa volta il lancio parte dai piedi di Bonucci, è ben più lungo, ma altrettanto preciso di quello di Pogba. Il destinatario, poi, è lo stesso. Vidal buca ancora la difesa, controlla e infila il pallone sotto il corpo di Marchetti.
Se qualcuno pensa sia finita qui, si sbaglia di grosso. Tempo due minuti e la Lazio accorcia le distanze: Hernanes spara da fuori area, Buffon respinge centralmente e il più veloce ad arrivare sul pallone è Klose, che anticipa Chiellini e riapre la partita.
Il finale di tempo è più equilibrato e Radu ed Hernanes continuano a cercare fortuna dalla distanza. La manovra bianconera rimane più fluida e, di conseguenza, più spettacolare: la discesa di Lichtsteiner al 37’ e la girata al volo di Vucinic meriterebbero un premio diverso dal corner, assegnato per la deviazione di Cavanda.
Per il montenegrino si tratta di aspetta poco più di una ventina di minuti per passare all’incasso: il tempo di finire il primo tempo, di riposare nell’intervallo e di scattare sul lancio di Bonucci in avvio di ripresa. La pennellata è perfetta, il tocco delicato e preciso e Marchetti può solo guardare il pallone che lo supera e termina docile in rete.
Il suo centesimo gol in Italia scatena la buona vena di Mirko, che pochi secondi dopo ruba palla a Biglia e spara un destro dal limite, respinto con qualche patema dal portiere laziale.
Le velleità di rimonta della squadra di Petkovic paiono sopite, non solo dal doppio svantaggio, ma soprattutto dal palleggio dei bianconeri, elegante, rapido ed efficace.
Non bastasse la superiorità tecnica, al 18’ la Juve ottiene anche quella numerica: Hernanes, già ammonito, prova una schiacciata da pallavolista che sortisce l’unico effetto di far terminare prima la sua partita.
Alla Lazio non resta che provare ancora con i tiri da fuori, ma sembrano tentativi velleitari. Quello di Tevez al 27’ invece nasce da un duetto da applausi con Vidal. Il sinistro dell’argentino è una fiondata che scuote la traversa.
Anche l’Apache deve solo pazientare un po’ per esultare. Al 35’ il velo di Vucinic lo libera al limite e Carlitos fa tutto con il destro: dribbling secco su Cana e pallone piazzato nell’angolino basso. E’ l’immagine finale della gara: Marchetti impietrito, la Lazio annichilita e lo Stadium, ancora una volta, in delirio.
JUVENTUS-LAZIO 4-1
RETI: Vidal 14’ pt, Vidal 26’ pt, Klose 28’ pt, Vucinic 4’ st, Tevez 35’ st
JUVENTUS
Buffon; Barzagli (36’ st Ogbonna), Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (33’ st Isla), Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Tevez, Vucinic
(36’ st Quagliarella)
A disposizione: Storari, Caceres, Motta, Ogbonna, Peluso, De Ceglie, Pepe, Padoin, Giovinco, Llorente.
Allenatore: Conte
LAZIO
Marchetti; Cavanda (27’ st Floccari), Novaretti, Cana, Radu; Biglia (20’ st Ledesma); Candreva, Gonzalez, Hernanes, Lulic; Klose
(36’ st Ederson)
A disposizione: Bizzarri, Strakosha, Biava, Dias, Vinicius, Pereirinha, Onazi, Rozzi, Keita.
Allenatore: Petkovic
ARBITRO: Tagliavento
ASSISTENTI: Tonolini, Padovan
QUARTO UFFICIALE: Di Fiore
ARBITRI D’AREA: Rizzoli, Rocchi
AMMONITI: 38’ pt Hernanes, 39’ pt Bonucci, 18’ st Hernanes
ESPULSI: 18’ st Hernanes
JUVENTUS.COMPogba: «Che piacere giocare qui!»
Un gol fondamentale in Supercoppa, due assist fantastici e decisivi in campionato. Paul Pogba ha iniziato la sua seconda stagione in bianconero così come aveva chiuso la prima: da assoluto protagonista. Il giovane francese è sempre più idolo dei tifosi, ma soprattutto sempre di più un talento su cui puntare. Per il presente e per il futuro.
Dopo il successo sulla Lazio, merito anche del suo assist per il gol di Vidal che ha aperto le marcature, Pogba ha parlato a bordo campo. «Una grande squadra, una grande Juve. Dobbiamo continuare così, con questa cattiveria. L’assist? Ho visto Arturo libero, sono stato fortunato che lui ha fatto gol. Sono felice per il gesto, ma soprattutto per la vittoria. È un piacere per me giocare qui, sento la fiducia di tutti, ma non penso a dove posso arrivare. Mi interessa solo il campo».
JUVENTUS.COMBonucci: «Questa è la Juve che vuole Conte»
Quattro gol in Supercoppa, quattro gol in campionato. Se la Lazio era stata una “bestia nera” nella passata stagione, per il pari strappato allo Juventus Stadium e per la semifinale di Coppa Italia, quest’anno i bianconeri si sono rifatti con gli interessi. Se la doppietta di Vidal e i gol di Vucinic e Tevez sono da manuale, grandi meriti anche per Leonardo Bonucci, autore di ben due assist.
Un Bonucci che ha confermato ancora una volta le sue eccelse doti tecniche e a fine gara commenta così: «Un assist importante di sinistro l’avevo già fatto due anni fa nella partita Scudetto di Trieste contro il Cagliari. Nei primi 25 minuti abbiamo visto la Juve che vuole Conte. Dopo il loro gol siamo un po’ calati, ma siamo stati bravi a ritrovare il doppio vantaggio a inizio ripresa. Poi dopo l’espulsione di Hernanes la sfida si è messa in discesa. Oggi e in Supercoppa abbiamo disputato due grandi partite dimostrando sul campo di essere più forti di questa Lazio. Rispetto alla partita di due settimane fa abbiamo costruito dall’inizio alla fine».
JUVENTUS.COMChiellini: «Buona Juve nella ripresa»
Quattro gol in Supercoppa e quattro in campionato. A vedere il punteggio Juve-Lazio di questa sera potrebbe sembrare una fotocopia di quella del 18 agosto scorso, ma per Giorgio Chiellini le due partite sono state profondamente diverse: «Oggi dopo il nostro secondo gol ci siamo un po’ disuniti e abbiamo concesso a Candreva ed Hernanes di andare al tiro troppe volte. Sono errori che non dobbiamo commettere, perché la forza della Lazio sta proprio in quei due giocatori, oltre che nell’abilità di Klose di attaccare la porta. nella ripresa ci siamo riorganizzati, abbiamo mostrato un piglio diverso e l’espulsione di Hernanes ha poi precluso alla Lazio qualsiasi possibilità di rimonta».
Non sarà forse stata perfetta, ma è stata comunque una Juve schiacciasassi. Tevez ha siglato il suo terzo gol in altrettante partite e Bonucci ha sfoderato due assist alla Pirlo: «Carlos è un campione assoluto e oltre a segnare si sacrifica per la squadra. La sua rincorsa al 91’ per andare a recuperare palla vale quanto un gol. Quanto a Leo, tecnicamente non ha nulla da invidiare ai migliori del mondo. Noi cerchiamo di metterlo nelle migliori condizioni possibili per impostare l’azione».
JUVENTUS.COMConte: «25 minuti ad alto livello»
Tre su tre. La partenza stagionale della Juventus non poteva essere migliore dal punto di vista dei risultati. E due di queste partite hanno un denominatore comune: il poker di reti rifilato alla Lazio. Dopo quello in Supercoppa di due settimane fa, i bianconeri si sono ripetuti in campionato. Concedendo un gol a Klose ma dando un’ulteriore dimostrazione di forza.
Dopo la sfida, Antonio Conte sottolinea la propria soddisfazione, non senza trascurare gli elementi da migliorare. «Oggi abbiamo fatto i primi 25 minuti di alto livello, sotto tutti i punti di vista. Ma abbiamo subito troppi tiri da fuori area e gente come Hernanes, Candreva e Klose può fare male. E ne troveremo altri nelle prossime partite, quindi è un aspetto da migliorare, comunque stasera bravo Buffon a rimediare. Stasera siamo stati molto concentrati contro un avversario temibile come la Lazio che sapevamo aveva voglia di rifarsi dopo il 4-0 in Supercoppa. Finora ha giocato quasi sempre la stessa squadra, ma qui non ci sono gerarchie e tutto può cambiare in fretta. Ho un grande gruppo che mi segue ciecamente e si sacrifica. In questo momento il simbolo è Barzagli che continua a giocare nonostante il dolore. Io devo tutto a questi ragazzi, che mi hanno permesso di diventare un allenatore vincente. Per questo mi dispiace quando qualcuno di loro deve lasciarci ed essere ceduto».
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