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| Dalla Supercoppa a Mauri: con la Lazio in palio le redini del calcio italiano
Molto più di una semplice partita: Lazio-Juventus rappresenta anche la sfida fra due mondi calcistici antitetici. Da un lato un presidente factotum come Claudio Lotito, dall'altro un estabilishment societario forte e variegato con Andrea Agnelli, Marotta, Paratici e i vari collaboratori. La gara sarà incandescente e non solo per il clima estiva che si respirà il 18 agosto, ma soprattutto per la querelle relativa alla sede della finale. Per la prima volta, infatti, la Supercoppa Italiana si disputerà in casa della formazione che ha vinto la Coppa Italia e non lo Scudetto. Una situazione grottesca e testimoniante come nelle stanze dei bottoni oggi comandi proprio Lotito. Quest'ultimo è stato il fautore della rielezione di Maurizio Beretta alla presidenza della Lega Calcio. Una battaglia stravinta dal patron biancoceleste, riuscito pure ad estromettere dal ruolo di consiglieri di lega club del calibro di Inter, Juventus e Roma. Un Lazio che ha assunto consistenza fuori dal campo e capace nelle ultime ore di ribaltare le richieste della Procura Federale in merito alla posizione di capitan Mauri. Il numero sei biancoceleste ha visto ridurre la propria squalifica da quattro anni a sei mesi. Proprio Lotito nelle scorse settimane ha fatto la parte del leone nelle varie assemblee tenutesi in via Rossellini, dove ha imposto la decisione di far giocare all'Olimpico la finalissima di Supercoppa. Per questo motivo una vittoria bianconera, in trasferta, rappresenterebbe la riaffermazione della forza calcistica della Vecchia Signora: sul campo reduce da due Scudetti e una Supercoppa nell'arco di un biennio. Un trionfo che potrebbe assumere duplici significati e mutare le gerarchie geo-politiche all'interno del palazzo. Lì la Juve è all'opposizione; mentre sul campo governa... fontE: Tuttojuve
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