Tutti insieme verso il Derby
È stato un 25 aprile sul campo per la Juventus. Anche nel giorno festivo dedicato alla Liberazione, i bianconeri hanno proseguito la preparazione a Vinovo con una seduta pomeridiana.
Continua così, senza soste, il conto alla rovescia verso uno degli appuntamenti più attesi di questo finale di stagione. Si avvicina il Derby con il Torino, in programma domenica pomeriggio allo stadio Olimpico. Una sfida molto attesa per tutto ciò che rappresenta la stracittadina, ma soprattutto per l’importanza dal punto di vista della classifica.
Una sfida che la squadra di Antonio Conte continuerà a preparare minuziosamente anche domani, venerdì 26 aprile, giorno in cui è in programma un altro allenamento pomeridiano. Il quarto consecutivo di questa settimana da Derby.
JUVENTUS.COMDerby, Juve in vantaggio nelle sfide in casa del Toro
26 vittorie, 23 pareggi e 18 sconfitte: nella sfida della Mole giocata in casa del Torino, il bilancio parla a favore della Juventus, con una differenza significativa anche di gol segnati (89-72). I derby del mese di aprile sono improntati a un grande equilibrio: due i successi granata (nel 1942 e esattamente 50 anni dopo), quattro i pareggi (2-2 nel 1955, 0-0 nel 1966, 1-1 nel 1977, anno che vide la Juventus prevalere al fotofinish sui rivali proprio grazie al punto guadagnato nel derby e 1-1 nel 1987). L’unico trionfo juventino risale al 1996, una sconfitta particolarmente amara per i cugini che chiudono in vantaggio di una rete il primo tempo grazie a Rizzitelli, ma si trovano rovesciato il verdetto a causa di un autogol di Sogliano e a una prodezza inventata da Gianluca Vialli. In quella stagione il Toro finirà in Serie B, mentre un mese dopo la formazione guidata da Marcello Lippi alzerà la Champions League.
IL CAMMINO DEL TORO IN CASA - Sei vittorie e altrettante sconfitte, con quattro pareggi: è questo lo score del Torino all’Olimpico, dove ha raccolto 22 punti a fronte dei 15 in trasferta. 21 i gol fatti (fuori casa ne ha segnato uno in più), 22 le reti incassate (cinque in meno di quelle lontane dal suo stadio). I sei successi sono arrivati nelle seguenti partite: 3-0 sul Pescara al debutto davanti al proprio pubblico (è questa la gara che in assoluto ha visto i granata creare di più con nove opportunità da rete). Poi l’1-0 sul Bologna con D’Ambrosio nella parte del match-winner. Il 2-0 sul Chievo a chiudere il girone d’andata, un successo netto, già definito compiutamente a metà primo tempo. Il 3-2 sul Siena, con il brivido del rigore fallito da Rosina, che avrebbe permesso ai toscani di guadagnare un punto. Il 2-1 sull’Atalanta, con rete della vittoria a opera di Birsa a tre minuti dal novantesimo. Infine, l’1-0 sulla Lazio con deviazione da corner del subentrato Jonathas, neo acquisto al mercato di gennaio. Le sei sconfitte sono maturate con l’Inter (0-2, con reti di Milito e Cassano nel primo e nell’ultimo quarto d’ora), con il Cagliari (0-1, rigore di Nenè decisivo), con il Parma (1-3, interamente maturato nella ripresa), con il Milan (2-4, nonostante il gol del vantaggio firmato da Santana), 3-5 con il Napoli (una partita pazzesca nel suo andamento: a un quarto d’ora dal termine il Toro riesce a capovolgere l’1-2 in 3-2 grazie alle reti di Jonathas dagli undici metri e di Meggiorini, salvo poi subire ben 3 reti nel giro di 10 minuti) e infine, l’ultima bocciatura avviene nell’ultimo impegno con la Roma, con il tiro di Lamela all’incrocio dei pali a fissare il punteggio sull’1-2 allo scoccare dell’ora di gioco. I quattro pareggi, a eccezione del vivace 2-2 con la Fiorentina, sono tutti 0-0, prodotti con Udinese, Sampdoria e Palermo.
TUTTOSPORT.COMBasha carica il Toro: Contro la Juve servirà la testa
Rimanere concentrati, per giocarsela fino al fischio finale e portare a casa gli ultimi, fondamentali, punti salvezza. Diciotto anni dopo l'ultimo successo, il Torino affronta domenica la Juventus in un derby che può valere la stagione. La squadra di Ventura cerca infatti un risultato positivo per rifarsi degli ultimi passi falsi e regalare ai propri tifosi i punti che ancora mancano alla tranquillità. "Dobbiamo tornare quelli dell'andata, quando subivamo di meno e portavamo più punti a casa", è l'imperativo di Migjen Basha. "Sarà importante - dice alle telecamere del Tg3 Piemonte - non perdere la testa, per poter combattere fino alla fine". All'andata, infatti, un fallaccio di Glick lasciò la squadra in dieci e la Juve, che fino a quel momento aveva sofferto, vinse con due gol di Marchisio. Dall'infermeria, intanto, arrivano buone notizie: oggi Brighi, fermo da un mese, ha svolto tutto l'allenamento con i compagni e potrebbe candidarsi per una maglia. Ventura, che deve anche decidere come marcare Pirlo, medita anche sul modulo. L'allenamento di domani e la rifinitura di sabato potrebbero dare indicazioni importanti.
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