[Topic unico] Torino-Juventus 0-2., CAMPIONATO: news, commenti live e post partita e le pagelle degli utenti.

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view post Posted on 24/4/2013, 19:30     +1   -1
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Spero no il 3-5-1-1.
 
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Furiadicheb
view post Posted on 24/4/2013, 20:05     +1   -1




Se Conte rimette il 3-5-1-1 anche contro il Torino allora significa che proprio ha perso ogni fiducia nei suoi attaccanti.

Perchè anche se Marchisio si interpone tra attacco e centrocampo questo è un ruolo che può benissimo fare un attaccante come Quagliarella.

Io spero nelle due punte anche perchè il Torino è squadra tosta e noi siamo moooolto stanchi.
 
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view post Posted on 24/4/2013, 21:02     +1   -1
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Toro, Bianchi si candida: lavora già col gruppo


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Allarme rientrato per Rolando Bianchi. Dopo aver saltato una parte dell'allenamento di ieri a causa di un affaticamento muscolare, il capitano del Torino oggi ha svolto tutta la seduta regolarmente insieme ai compagni. Il tecnico, Giampiero Ventura, potrà quindi contare sul centravanti per il derby di domenica. Gara importante già di per sè, ma fondamentale per i granata in questo finale di stagione cui la squadra è arrivata con il fiato corto, nonostante la salvezza sia a un passo. Cinque sconfitte nelle ultime otto gare e, soprattutto, una difesa diventata molto vulnerabile. Anche qui i numeri spiegano tutto: 21 gol subiti in otto partite, una media di quasi tre a match, dato in controtendenza con la prima parte di stagione. Domenica la retroguardia del Toro sarà sottoposta alla prova del fuoco contro la Juve e dovrà fare a meno di Darmian, squalificato al pari di Vives: ballottaggio D'Ambrosio-Rodriguez per prendere il suo posto. In attacco, invece, viste le buone notizie relative a Bianchi, si dovrebbe vedere proprio la coppia formata dal capitano e da Berreto, pronto a sfruttare il momento positivo, certificato dal gol di domenica scorsa a Firenze.

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Barone48
view post Posted on 25/4/2013, 08:31     +1   -1




CITAZIONE (Furiadicheb @ 24/4/2013, 21:05) 
Se Conte rimette il 3-5-1-1 anche contro il Torino allora significa che proprio ha perso ogni fiducia nei suoi attaccanti.

Perchè anche se Marchisio si interpone tra attacco e centrocampo questo è un ruolo che può benissimo fare un attaccante come Quagliarella.

Io spero nelle due punte anche perchè il Torino è squadra tosta e noi siamo moooolto stanchi.

Credo sia migliore Pogba dietro l'unica punta e riportare Marchisio nel suo ruolo. Comunque contro il Toro, si dovrebbe tornare al 3-5-2 e per il futuro, adottare il 4-2-3-1, che ha dimostrato essere il più idoneo, soprattutto in Europa.
 
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view post Posted on 25/4/2013, 11:18     +1   -1
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Cairo: «Giochiamo da Toro fino all’ultimo minuto»


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Presidente Cairo, è possibile che il Torino debba sempre complicarsi la vita? La salvezza era lì, a portata di mano, e adesso passa (anche) attraverso un derby sbilanciatissimo nel pronostico. «Guardi, nel calcio scaramanzia e prudenza viaggiano di pari passo. Fino a quando la matematica non dà conforto conviene essere focalizzati sull’obiettivo, però rispetto alla stessa giornata del girone di andata siamo passati da un + 1 sulla terz’ultima a un + 6 sei sulla quart’ultima e a un + 7 sulle due terz’ultime. Nella seconda parte della stagione abbiamo sempre giocato da squadra, perché ci sono dei valori autentici, anche se ogni tanto è mancata la cattiveria nel conquistare i risultati».

L’ultimo quarto d’ora spesso è fatale al Torino. Con il Cagliari, il Napoli, la Roma, la Fiorentina: un rosario di illusioni.
«Senza dubbio i giocatori hanno dentro la voglia di vincere, ma devono metterci qualcosa in più. L’attenzione è assoluta, però i problemi vanno curati».

Dicevamo: la salvezza passa (anche) attraverso il derby...
«No, la salvezza passa da un’altra situazione... Passa dalla capacità di continuare a giocare e a mostrarci come stiamo facendo da alcuni mesi. Non pensiamo ai punti che mancano, semmai pensiamo a fare il Toro. Ecco, vede? Voglio che il Toro giochi da Toro dal primo all’ultimo minuto. La nostra preoccupazione non deve essere il risultato bensì come arrivarci».

All’andata, fino a quando c’è stata parità numerica, era una sfida equilibrata.
«Più noi che loro, per la verità. Certo, regalare un uomo alla Juventus, nello specifico Glik, non facilita un compito già delicato di per se stesso».

Secondo lei, il Torino diverte?
«In questo periodo sì, fatto salvo il discorso sulle rimonte mancate o sulle vittorie sfumate sul filo di lana. L’obiettivo, adesso, è coniugare il divertimento con la concretezza perché credo che i tifosi abbiano piacere di vedere la squadra esprimersi a un buon livello e ancora di più di gioire per un successo».

Quanti meriti ha Ventura nella lievitazione del Torino?
«Il connubio tra lui e la squadra è forte, nel girone di ritorno ci sono stati un assestamento verso l’alto e ottime prestazioni collettive. La sua mano si vede».

Confermato?
«Ci mancherebbe, ha ancora un anno di contratto. Ventura è il mio allenatore».

Bianchi se ne andrà, lo hanno capito persino i sassi...
«Non ho intenzione di prendere in giro nessuno. A febbraio ci siamo incontrati io e il fratello di Rolando, che gli fa da manager. Un incontro non pubblicizzato. Siamo rimasti d’accordo che ci saremmo rivisti a salvezza conquistata. Credo che si debba tenere conto di tutto, rispetto al passato anche della riduzione di ingaggio. O magari del fatto che non abbia già preso impegni».

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view post Posted on 25/4/2013, 11:34     +1   -1
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Boniperti: Vogliamo il derby. Conte? Vincente come me


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Le sue massime hanno fatto la storia. La più celebre («Alla Juventus vincere non è importante. E’ l’unica cosa che conta») è diventata un manifesto programmatico, stampato sui colletti delle divise della Juventus. Più che un ritornello, un comandamento. Ma Giampiero Boniperti, il presidentissimo, prima da giocatore e poi da presidente sosteneva con forza un’altra tesi: «Se potessi cancellerei il derby col Torino dal calendario, soffro troppo». E l’impressione, a sentirlo parlare, è che il tempo abbia cambiato molte cose, ma non quelle sensazioni particolari che soltanto l’avvicinamento al derby produce. «Il Toro è sempre il Toro, per noi: e contro di loro può sempre succedere di tutto. Magari i più giovani, che di derby ne hanno visti pochi, faticano a capire. Ma io di queste partite ne ho vissute parecchie: e quanti ricordi...».

Se chiude gli occhi, e si ferma un attimo a pensare, qual è il primo derby che le viene in mente?
«Sceglierne uno è difficile, di bei momenti ne ho vissuti tanti. Se andate a rivedere la storia delle sfide tra Juventus e Torino, beh il mio nome lo troverete diverse volte... (risata)».

Almeno 14, come i gol che ha segnato ai granata. Il tempo passa, ma il capocannoniere del derby della Mole resta lei.
«A parte le battute, è un record di cui vado orgoglioso. Quattordici gol non sono pochi e molti di questi sono stati belli».

Il comico Paolo Villaggio, grandissimo tifoso della Sampdoria, ha detto che Messi è un fenomeno, «ma uno di 18 anni forte come Boniperti a quell’età non l’ho più visto in tanti anni di calcio».
«E’ un bel complimento, lo ringrazio».

Il derby è il derby, ripete sempre, ma questo Toro-Juve come se lo aspetta?
«Non diverso dagli altri, nonostante la differenza di classifica. Il derby è sempre uguale: non si gioca per giocarlo, bensì per vincerlo. Conta soltanto quello».

C’è una partita col Torino che ogni tanto le rovina i pensieri notturni?
«Fortunatamente i brutti ricordi riesco a cancellarli. Conservo però quelli belli, che sono molti».

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view post Posted on 25/4/2013, 12:36     +1   -1
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Designati gli arbitri: Torino-Juve a Bergonzi... :uhhh:
 
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Crimson Chin
view post Posted on 25/4/2013, 13:19     +1   -1




Vabè dai, se non sbaglio l' ultima volta che ci ha arbitrato non ha fatto male, magari si ripete
 
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view post Posted on 25/4/2013, 13:31     +1   -1
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All’Olimpico dirige Bergonzi


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Un arbitro di grande esperienza per il Derby della Mole di domenica pomeriggio: Torino-Juventus sarà diretta da Mauro Bergonzi di Genova. Il direttore di gara ligure trova i bianconeri per la terza volta in questa stagione, sempre in trasferta, nei successi di Verona con il Chievo (2-1 il 3 febbraio) e Bologna (2-0 il 16 marzo).

Un doppio successo che ha portato a 12 le vittorie juventine con Bergonzi, in un totale di 17 gare. Tre pareggi e due sconfitte nelle altre cinque sfide. Tra questi precedenti non ci sono Derby, quindi quello di domenica sarà il primo in assoluto.

All’Olimpico, gli assistenti saranno Nicola Andrea Nicoletti e Massimiliano Grilli. Il quarto uomo Maurizio Viazzi. Gli assistenti d’are Andrea De Marco e Antonio Danilo Giannoccaro.

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Chiellini: Derby scudetto? Pensiamo solo vincere


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"Non pensiamo minimamente alla festa, anche perchè non credo a un passo falso del Napoli a Pescara". Giorgio Chiellini inquadra così il derby di domenica che, teoricamente, potrebbe regalare alla Juventus la certezza matematica dello scudetto. "Non ci passa nemmeno per la testa l'idea di celebrare, pensiamo solo a vincere. Sappiamo che il derby esula dalle partite normali e che sarebbe folle sottovalutare l'avversario. Ma non succederà. Il rischio è quello di rilassarci un pò troppo ma staremo bene attenti". Per Chiellini Torino è la città calcisticamente ideale, "perchè si vivono le storie sportive con grande rispetto, come a me è sempre capitato da parte di tifosi e amici del Toro". A questo proposito lancia un appello: "Che sia una festa di sport, comunque vada. Torino non meriterebbe di essere etichettata come una città violenta".

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view post Posted on 25/4/2013, 13:55     +1   -1
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Chiellini: «Il Derby sia una festa di sport»


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Nella Juventus di oggi, Giorgio Chiellini è tra quelli che di Derby ne ha giocati di più. Riuscendo anche a deciderne uno, quello del 2009, l’ultimo giocato all’Olimpico. E l’Olimpico è pronto a ospitare questa nuova stracittadina, la seconda stagionale dopo il 3-0 ottenuto dai bianconeri allo Juventus Stadium.

Una stracittadina che potrebbe entrare nella storia della Juventus. La squadra di Antonio Conte potrebbe giocarsi il primo match point per chiudere la corsa Scudetto. Se ne saprà di più sabato sera dopo l’anticipo del Napoli a Pescara. Se i partenopei faranno il loro dovere, tutto sarà rinviato al 5 maggio, data che in casa Juve è sempre legata a bei ricordi. «Non scommetto neppure un euro sullo Scudetto vinto già domenica – ha commentato Chiellini in conferenza stampa -. Con tutto il rispetto per il Pescara, credo che il Napoli vincerà, ha troppa voglia di blindare il secondo posto e non perderà l’occasione. Per noi cambia poco, dobbiamo guardare esclusivamente in casa nostra e al Derby, che si prospetta molto insidioso».

Chiellini conosce troppo bene l’ambiente torinese per saper cosa attenderà i bianconeri. Per il clima, ma soprattutto per la rivale, per la quale il difensore livornese porta molto rispetto. «Il Toro è un’ottima squadra, molto organizzata, e non merita la classifica che ha adesso. Abbiamo visto all’andata quanto ci hanno fatto soffrire, soprattutto nel primo tempo. Ventura fa giocare molto bene i suoi ed esalta le caratteristiche di giocatori quali Santana e Cerci. Le sfide con Milan, Inter e Napoli, o quelle di Champions, per noi hanno un valore maggiore, ma sappiamo quanto il Derby sia sentito per la supremazia cittadina e noi vogliamo vincere per noi e per i nostri tifosi. Non commetteremo l’errore di sottovalutare l’impegno e di rilassarci con l’obiettivo Scudetto sempre più vicino».

Una gara che deve essere anche una vetrina per tutta la città di Torino. Per questo Giorgio, parlando ancora della sfida, lancia un appello ai tifosi. «Io vivo qui da qualche anno e non ho mai avuto problemi, a parte qualche “maledizione” ricevuta dopo il mio gol che ha deciso la sfida del 2009. Questa è una città magnifica perché puoi vivere il calcio senza eccessi, da una parte e dall’altra, e per questo nessuno vuole che venga etichettata come violenta. Confido che domenica si viva una festa di sport. Tra noi giocatori c’è molto rispetto reciproco e deve essere così tra i tifosi, che divideranno anche gli stessi settori dell’Olimpico».

Si parla di Derby a Torino e in Italia. Ma dall’Europa arriva l’eco dello strapotere del calcio tedesco, con Borussia Dortmund e Bayern Monaco capaci di surclassare Real e Barcellona. Risultati, soprattutto quello del bavaresi, che rende meno amara la fine della corsa Champions dei bianconeri. Conclude Chiellini: «Visto da vicino, il Bayern mi è sembrato avanti a tutti. Con noi ha strameritato di vincere, anzi dopo ha preso ancora più sicurezza e carica. Con il Barcellona ha fatto una grande partita, così come il Borussia con il Real Madrid. In questo momento le tedesche giocano con un’intensità superiore. Soprattutto al Dortmund vanno tanti complimenti, pochi anni fa era sull’orlo del fallimento e oggi è a un passo dalla finale di Champions. Sì, il loro percorso è un po’ simile al nostro, per questo speriamo di poterli emulare presto. Per ora, non ci accontentiamo della nostra crescita, consapevoli che, confrontandoci con i migliori, non potremo far altro che migliorare ancora. Ed essere contenti di quello che abbiamo fatto quest’anno. Se la scorsa estate mi avessero previsto una stagione così sarei stato contento. Ora cerchiamo di chiudere prima possibile con lo Scudetto, poi si faranno tutte le valutazioni».

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MattyRibasDaCunha
view post Posted on 25/4/2013, 19:56     +1   -1




CITAZIONE (Crimson Chin @ 25/4/2013, 14:19) 
Vabè dai, se non sbaglio l' ultima volta che ci ha arbitrato non ha fatto male, magari si ripete

Non se può guarda, mi irrita gli occhi :ghgh:
 
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view post Posted on 26/4/2013, 00:05     +1   -1
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Tutti insieme verso il Derby


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È stato un 25 aprile sul campo per la Juventus. Anche nel giorno festivo dedicato alla Liberazione, i bianconeri hanno proseguito la preparazione a Vinovo con una seduta pomeridiana.

Continua così, senza soste, il conto alla rovescia verso uno degli appuntamenti più attesi di questo finale di stagione. Si avvicina il Derby con il Torino, in programma domenica pomeriggio allo stadio Olimpico. Una sfida molto attesa per tutto ciò che rappresenta la stracittadina, ma soprattutto per l’importanza dal punto di vista della classifica.

Una sfida che la squadra di Antonio Conte continuerà a preparare minuziosamente anche domani, venerdì 26 aprile, giorno in cui è in programma un altro allenamento pomeridiano. Il quarto consecutivo di questa settimana da Derby.

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Derby, Juve in vantaggio nelle sfide in casa del Toro


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26 vittorie, 23 pareggi e 18 sconfitte: nella sfida della Mole giocata in casa del Torino, il bilancio parla a favore della Juventus, con una differenza significativa anche di gol segnati (89-72). I derby del mese di aprile sono improntati a un grande equilibrio: due i successi granata (nel 1942 e esattamente 50 anni dopo), quattro i pareggi (2-2 nel 1955, 0-0 nel 1966, 1-1 nel 1977, anno che vide la Juventus prevalere al fotofinish sui rivali proprio grazie al punto guadagnato nel derby e 1-1 nel 1987). L’unico trionfo juventino risale al 1996, una sconfitta particolarmente amara per i cugini che chiudono in vantaggio di una rete il primo tempo grazie a Rizzitelli, ma si trovano rovesciato il verdetto a causa di un autogol di Sogliano e a una prodezza inventata da Gianluca Vialli. In quella stagione il Toro finirà in Serie B, mentre un mese dopo la formazione guidata da Marcello Lippi alzerà la Champions League.

IL CAMMINO DEL TORO IN CASA - Sei vittorie e altrettante sconfitte, con quattro pareggi: è questo lo score del Torino all’Olimpico, dove ha raccolto 22 punti a fronte dei 15 in trasferta. 21 i gol fatti (fuori casa ne ha segnato uno in più), 22 le reti incassate (cinque in meno di quelle lontane dal suo stadio). I sei successi sono arrivati nelle seguenti partite: 3-0 sul Pescara al debutto davanti al proprio pubblico (è questa la gara che in assoluto ha visto i granata creare di più con nove opportunità da rete). Poi l’1-0 sul Bologna con D’Ambrosio nella parte del match-winner. Il 2-0 sul Chievo a chiudere il girone d’andata, un successo netto, già definito compiutamente a metà primo tempo. Il 3-2 sul Siena, con il brivido del rigore fallito da Rosina, che avrebbe permesso ai toscani di guadagnare un punto. Il 2-1 sull’Atalanta, con rete della vittoria a opera di Birsa a tre minuti dal novantesimo. Infine, l’1-0 sulla Lazio con deviazione da corner del subentrato Jonathas, neo acquisto al mercato di gennaio. Le sei sconfitte sono maturate con l’Inter (0-2, con reti di Milito e Cassano nel primo e nell’ultimo quarto d’ora), con il Cagliari (0-1, rigore di Nenè decisivo), con il Parma (1-3, interamente maturato nella ripresa), con il Milan (2-4, nonostante il gol del vantaggio firmato da Santana), 3-5 con il Napoli (una partita pazzesca nel suo andamento: a un quarto d’ora dal termine il Toro riesce a capovolgere l’1-2 in 3-2 grazie alle reti di Jonathas dagli undici metri e di Meggiorini, salvo poi subire ben 3 reti nel giro di 10 minuti) e infine, l’ultima bocciatura avviene nell’ultimo impegno con la Roma, con il tiro di Lamela all’incrocio dei pali a fissare il punteggio sull’1-2 allo scoccare dell’ora di gioco. I quattro pareggi, a eccezione del vivace 2-2 con la Fiorentina, sono tutti 0-0, prodotti con Udinese, Sampdoria e Palermo.

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Basha carica il Toro: Contro la Juve servirà la testa


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Rimanere concentrati, per giocarsela fino al fischio finale e portare a casa gli ultimi, fondamentali, punti salvezza. Diciotto anni dopo l'ultimo successo, il Torino affronta domenica la Juventus in un derby che può valere la stagione. La squadra di Ventura cerca infatti un risultato positivo per rifarsi degli ultimi passi falsi e regalare ai propri tifosi i punti che ancora mancano alla tranquillità. "Dobbiamo tornare quelli dell'andata, quando subivamo di meno e portavamo più punti a casa", è l'imperativo di Migjen Basha. "Sarà importante - dice alle telecamere del Tg3 Piemonte - non perdere la testa, per poter combattere fino alla fine". All'andata, infatti, un fallaccio di Glick lasciò la squadra in dieci e la Juve, che fino a quel momento aveva sofferto, vinse con due gol di Marchisio. Dall'infermeria, intanto, arrivano buone notizie: oggi Brighi, fermo da un mese, ha svolto tutto l'allenamento con i compagni e potrebbe candidarsi per una maglia. Ventura, che deve anche decidere come marcare Pirlo, medita anche sul modulo. L'allenamento di domani e la rifinitura di sabato potrebbero dare indicazioni importanti.

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«Juve campione nel derby, è una ciliegina da godere»


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Per Mauro German Camoranesi il calcio è sempre stato arte. «E adesso - racconta l’ex juventino, dal 2012 al Racing Club - lo è ancora di più. La corsa non è più quella di un tempo e so bene di essere a fine carriera. Il mio primo pensiero è divertirmi: almeno un tunnel a partita lo provo sempre...».

Programmi futuri?
«Mi vedo in panchina. A fine anno prenderò il patentino da allenatore. Mi piacerebbe cominciare a lavorare qui in Argentina, poi si vedrà».

È la panchina della Juventus il sogno?
«Penso lo sia per tutti, a maggior ragione per chi come me ha avuto la fortuna di giocarci. Se diventerò un bravo tecnico, guidare la Juve sarà un obiettivo. Ma prima voglio, e devo, fare tanta gavetta».

In una sua squadra lo vorrebbe Camoranesi?
«Ne vorrei avere più di uno: i Camoranesi sono utili».

Conte lo vede come un modello?
«Antonio non l’ho mai avuto come tecnico, però tutti me ne parlano benissimo. Di lui conservo un gran ricordo come compagno: mi aiutò molto appena arrivai alla Juve. Parlava poco, ma ti guidava con esempio e fatti: carattere, agonismo, attenzione tattica».

Domenica, nel derby contro il Toro, Conte ha il primo match point per vincere il secondo scudetto.
«Con Antonio la Juve è tornata quella dei tempi migliori. In Italia non ha rivali e in Champions è arrivata subito ai quarti. Il lavoro comincia a dare i frutti».

Immagina la Juve che fa festa sul campo del Torino?
«Sarebbe la ciliegina sulla torta. Anche perché i discorsi in campionato sono chiusi già da marzo».

L’uomo derby?
«Spero sia Pirlo. Qualche volta ci sentiamo per sms: lo seguo con molto affetto».

Le sue sfide col Toro?
«Erano sentite, anche se tra noi e loro c’era una differenza abissale. Abbiamo sempre rispettato il Toro, però sapevamo di essere superiori».

Un aneddoto sui cugini?
«Più che un ricordo, un pensiero: non ho mai capito perché, a distanza di 40 anni, i granata parlino sempre e soltanto degli anni Settanta. Invece di scrivere nuove pagine, pensano sempre alla storia: credo che questo sia il loro limite».

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«La mentalità Torino. Si va per vincere!»


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Paolo Pulici: una volta la parola derby metteva paura, però alla Juve. «Da troppi anni, 18 mi pare, non lo vinciamo. E’ davvero una cosa esagerata».

Era soprattutto Pulici a mettere paura...
«Noi quando era ora di andare, andavamo. C’era la coscienza di scendere in campo per i propri colori. Vestivi quella maglietta in modo serio e pulito. Anche perché la maggior parte di noi proveniva dal settore giovanile, dove ti avevano educato all’importanza di quella sfida».

Qual è l’ultimo derby a cui ha assistito?
«Sono passati troppi anni. Stare a guardare da fuori non è tanto bello, soprattutto in un derby. Immagini di vedere certe cose, ma raramente accade. Preferisco tenermene fuori».

Il gol a Zoff, quel famoso pallonetto, per lei resta il più bello dei 172 segnati in granata?
«Diciamo che quando segni va sempre bene, non stai a sindacare sul fatto che sia bello o brutto. Quelli realizzati nel derby avevano però un’importanza maggiore, rimanevano impressi a tutti».

L’avrà già fatto mille volte, facciamo mille e uno. Ci racconta come nacque quel gol?
«Beh, calciare da quella distanza non è così semplice, ma ero rimasto da solo là davanti, non avevo compagni che appoggiavano l’azione. Così calciai. Ogni tanto bisogna concedersi una pazzia».

Negli anni ‘70 il derby aveva riflessi importanti in classifica, spesso in ballo c’era lo scudetto.
«La partita precedente di fatto era un allenamento per il derby, perché la vigilia durava quindici giorni. La città iniziava a sentirlo prima e tu seguivi gli umori della città».

Chi era il più apprensivo tra voi?
«Un po’ tutti, anche perché sapevi benissimo come cominciava ma non come andava a finire. Al nostro interno però eravamo straconvinti di essere i più forti di tutti».

Il suo primo derby lo ricorda?
«Per me i primi sono quelli che ho disputato nel settore giovanile, dove mi sono fatto le ossa. Per mia sfortuna ho iniziato a giocare tardi, attorno ai 15 anni. Al Toro sono arrivato quando ne avevo già 17, quindi con poco tempo da perdere. I tecnici del settore giovanile mi insegnarono a non avere mai paura, sostenevano che eravamo noi a decidere se vincere o perdere in base all’atteggiamento».

Pianelli vi chiedeva qualcosa?
«Era un uomo di pochissime parole Pianelli, infatti quelle che pronunciava erano molto pesanti. Ti chiedeva di non mollare, di reagire. Ricordava che essere un giocatore del Toro implicava il non avere paura della Juve».

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view post Posted on 26/4/2013, 12:43     +1   -1




Questa per me la pareggiamo.
 
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