La Juve ha strameritato la vittoria al derby. I numeri parlano chiaro e il club bianconero pubblica sul sito tutte le statistiche con orgoglio, tanto per fugare ogni dubbio.
"Il campo sarà anche stato pesante - si legge sul sito della Juve - il pallone viscido e gli avversari indemoniati, ma anche nel Derby la Juventus ha vinto soprattutto grazie alla maggiore qualità. I bianconeri hanno tenuto praticamente sempre in mano il gioco, come certifica il 61% di possesso palla al termine dell’incontro. Oltre tutto lo hanno fatto spesso e volentieri nella metà campo granata, tanto che la supremazia territoriale recita 11’45’’ contro i 3’43’’ della squadra di Ventura. I palloni giocati, 615 a 402 e i passaggi riusciti, 70,1% contro il 57,1%, hanno portato i bianconeri a essere decisamente più pericolosi, tanto che l’indice di riferimento segna un 59,6% per gli uomini di Conte, contro il 19,1% del Toro.
L’unica classifica nella quale i granata superano i bianconeri è quella dei palloni recuperati dai singoli giocatori: Gazzi con 21 è il leader, seguito da Gilk, con 18, a pari merito con Bonucci. Il resto è un monologo della Juve. Nei passaggi riusciti spiccano i nomi di Barzagli, ben 72, Bonucci, 52, Pirlo, 48, Chiellini, 46, Asamoah, 41, e Vidal, 39.
Meglio i bianconeri anche per quanto riguarda i tiri in porta con Pogba, autore di quattro tentativi, Vucinic, tre e Marchisio, due".
Le pagelle di Torino-Juve. Vidal e Gazzi i migliori
Ecco i top and flop del derby Torino-Juve. Le pagelle complete su Tuttosport in Edicola
TORINO GAZZI 6.5 Vale lo stesso discorso del suo compagno di ventura (v rigorosamente minuscola), perché non è facile confrontarsi con Pogba, Vidal, Pirlo e compagnia cantante senza venire tritati. Onesto, anche se non possiede il tocco illuminante e le geometrie di Pirlo, però...
BIANCHI 5 Non tira mai in porta, anzi non riesce mai ad avvicinarsi alla porta. O meglio, quando non deve raddoppiare su Pirlo, è incapace di graffiare la difesa dei campioni d’Italia. E dire che il terreno pesante aiuta i “bestioni” come lui, invece poco o nulla. Forse la quasi certezza di doversene andare al termine del campionato gli sta togliendo qualcosa nell’anima, forse dovrebbe combinare qualcosa di più e di meglio per meritarsi la riconferma.
JUVE VIDAL 7 Per un pezzo non si nota quasi, assorbito dal duello con Basha e dall’umidità del campo. Ma è lui che sbilancia il derby con una conclusione nell’angolino basso, imprendibile per Gillet, quando ormai sembra che la partita sia incanalata in un grigissimo pareggio. Provvidenziale e letale, oggetto del desiderio delle grandi di mezza Europa. Desiderio che rimarrà tale.
VUCINIC 5 Si mangia un gol ciclopico, tocchetta e tacchetta al limite dell’area, pare un piumino da cipria, insomma non incide. Pure lui non trae giovamento dal 3-5-1-1 pensato da Conte per esaltare Pogba e proteggere Pirlo.
Lo hanno accusato subito, in faccia: neanche a stretto giro di posta. E a momenti ci scappava pure una rissa nel tunnel degli spogliatoi, nell’intervallo. Lo hanno accusato subito, quando, nel corso del primo tempo, con palla ferma nei piedi degli juventini, Pogba ma soprattutto Lichtsteiner si sono avventati contro di lui, nella pancia dell’area granata, nel mischione che restava in attesa di un traversone. Lo svizzero si è buttato su Meggiorini come per fargliela pagare, per farsi giustizia e fare da bodyguard al francesone. Scambio di spintoni e accuse, fino a che Bergonzi non li ha separati. E ammoniti entrambi, per proverbiali scorrettezze reciproche. E comportamenti non ammessi. «Non ho sentito», avrebbe poi detto l’arbitro a Pogba, mentre questi denunciava il comportamento di Meggiorini. Un insulto razzista, è la tesi bianconera. Indirizzato dal granata al colored della Juve.
MEGGIORINI - «Ma non è vero», ha poi giurato Meggiorini, a partita finita, pur intingendo le parole in altro veleno. «E’ vero, invece», ribadisce più di un bianconero. Lo fa anche Marchisio , apertamente. A domanda, risposta: «Meggiorini ha negato? Invece mi risulta che l’insulto fosse proprio a sfondo razzista. Cos’ha detto? Facile immaginarlo», dice il centrocampista torinese. Qualcuno, più tardi, la butterà là: «Negro di emme», o robe del genere. Sempre Meggiorini: «Falsità». Certo è che davvero nell’intervallo si è sfiorata la rissa, mentre le squadre rientravano negli spogliatoi. Un testimone oculare narra di un nuovo insulto del granata al francese, anche questo legato al colore della pelle. Con reazione dello juventino, subito impetuoso, deciso ad affrontare a muso duro Meggiorini, per ricacciargli le parole in gola davvero a forza, definitivamente. Lo ha fermato a stento, a fatica, un impiegato della società bianconera. Il quarto uomo potrebbe aver visto o sentito qualcosa.
MULTA O SQUALIFICA? - Sarà l’occhio della telecamera ad avere l’ultima parola, eventualmente, davanti alla giustizia sportiva (Meggiorini rischia una multa, nel caso, se non la squalifica).
Web
