| INTER-JUVENTUS 1-2
Buffon 6.5; Barzagli 7, Bonucci 6.5, Chiellini 6; Padoin 6, Vidal 6.5, Pirlo 6.5, Marchisio 6, Asamoah 6 (Peluso 6); Quagliarella 7 (Giovinco sv), Matri 7 (Pogba 6).
Juve superiore in tutto: nell'organizzazione di gioco, nella qualità della manovra, nella corsa, nella pericolosità offensiva. E' vero che con un pizzico di convinzione in più avrebbe potuto e dovuto chiudere la partita già nel primo tempo, ma è anche vero che, una volta incassato il pareggio, ha dato la dimostrazione di poter segnare più o meno quando voleva, peculiarità che appartiene ai vincenti. La Juve questa partita l'ha avuta in tasca fin dall'inizio e sarebbe stato assurdo se non l'avesse vinta, checché ne dica Stramaccioni. E così, dopo lo tsunami-Calciopoli, i reali valori di bianconeri e nerazzurri sono stati giustamente ristabiliti. Lo specchio dell'Inter è tutto in quell'entrata assassina di Cambiasso (da lui non me lo sarei mai aspettato) su Giovinco, un intervento da codice penale oltre che da almeno tre giornate di squalifica. Sempre meglio chiedere scusa che non farlo per niente, per carità, quindi questo fa onore al centrocampista argentino, però lì c'era tutta l'intenzione di fare male, di sfogare l'unico sentimento che deve e dovrà sempre accompagnare gli interisti quando si troveranno di fronte a noi: la frustrazione. Hanno segnato gli attaccanti e questa è un'ulteriore bella notizia per Conte, comunque sia noi non avremo i cosiddetti top player in avanti ma giocatori come Matri e Quagliarella, se non avanzano pretese, in questa Juventus ci stanno benissimo. E, in generale, continuo a trovare straordinario il modo in cui riusciamo a far vedere la nostra grandezza. Dopo alcuni anni bui, quant'è bello ammirare una Juve così forte! Ci poteva stare il rigore di Chiellini su Cassano, ma occorre anche dire che la rete interista era viziata da un fallo di Guarin sullo stesso Giorgione: in ogni caso, con un minimo di onestà intellettuale bisognerebbe ammettere che, al netto delle presunte sviste arbitrali, abbiamo meritato nettamente e indiscutibilmente di vincere. Così come, al netto delle telefonate più o meno lecite inoltrate ai designatori, la squadra allora diretta da Capello era nettamente e indiscutibilmente superiore. Ecco perché quella scenografia che recitava "Mai stati in B" mi ha fatto tenerezza. Ma da un lato li posso capire: ormai a loro è rimasto solo questo. E poco altro.
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