Vidal: «La Juve vuole vincere la Champions»
Il centrocampista della Juventus Arturo Vidal ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport alla vigilia della sfida di Champions contro il Bayern Monaco.
La partita di Champions più difficile?
La partita più complicata è stata quella di andata contro il Nordsjaelland. Dopo quel pareggio avevamo iniziato a temere di non riuscire a qualificarci perché dovevamo vincere a tutti i costi contro Chelsea e Shakhtar Donetsk, che molti indicavano come le favorite del girone. Pareggiare contro la peggiore del gruppo non fu di buon auspicio. Nello spogliatoio eravamo consapevoli di aver perso un’occasione, che sapevamo di essere più forti del Nordsjaelland e che ci eravamo complicati la vita pareggiando.
Quando avete cominciato e credere nel passaggio del turno?
Dopo la vittoria contro il Chelsea abbiamo ricominciato a credere nella qualificazione, abbiamo dimostrato di essere una squadra da temere dando un segnale forte ai nostri avversari.
Poi, il Celtic.
Affrontare il Celtic non è stato facile, ma siamo comunque riusciti a gestire il gioco in ogni momento, dimostrando che la Juventus non si accontenta di partecipare alla Champions. Noi puntiamo a vincerla. Certo, la Juve non partecipava alla Champions da tre anni, ma il nostro è un gruppo speciale. Abbiamo ottimi giocatori, un allenatore come Conte che conosce alla perfezione l’ambiente e la mentalità di questo club. Siamo molto uniti e questa armonia ci ha permesso di vincere lo scudetto la scorsa stagione, quest’anno ci siamo molto vicini. Conte ci trasmette molta carica, il suo atteggiamento contagia tutta la squadra.
Adesso il Bayern.
Sono contento di aver trovato una grande squadra già ai quarti, questa sfida ci farà capire il livello che abbiamo raggiunto. Avevamo bisogno di affrontare il Bayern Monaco. Solo giocando certe partite puoi renderti conto se hai davvero le qualità per vincere questa competizione. Dobbiamo avere fame di vincere la Champions.
Prima gara a Monaco.
Giocare all’Allianz Arena sarà particolare per me, ho passato tanto tempo in Germania, il Bayern mi avrebbe voluto, ma io ho preferito accettare l’offerta della Juve. La cosa più importante, però, sarà la partita, non il modo in cui verrò accolto. L’ultima volta che giocai contro il Bayern perdemmo 5-1, fu un brutto colpo perché ci stavamo giocando la Bundesliga col Borussia Dortmund e dopo quella sconfitta abbiamo dovuto abbandonare l’idea di diventare campioni. Fu un giorno triste. Ricordo, però, con piacere il gol che segnai al Bayern in Coppa di Germania, quando vincemmo 4-2. In Germania non sono mai stato così vicino a vincere il campionato come quella volta, in pratica il Bayern ci impedì di continuare la rincorsa sul Dortmund.
Juve e Bayern che squadre sono?
Siamo due squadre diverse. Noi siamo forti tatticamente, attacchiamo con molti giocatori utilizzando diverse soluzioni, loro invece sempre nello stesso modo. Lavoriamo tanto a livello tattico e possiamo esprimere un calcio più imprevedibile. Sia noi che loro cerchiamo sempre di giocare al massimo, con intensità e raramente sbagliamo una partita. Credo che questa partita somigli molto a una finale. Si affrontano due ottime squadre, entrambe prime in classifica in campionato e, secondo me, attualmente due delle migliori al mondo.
Dove potrebbe decidersi la sfida?
Una partita si decide quasi sempre a centrocampo, però non sapendo ancora chi scenderà in campo non posso fare dei nomi.
Schweinsteiger e Javi Martinez. Cosa ne pensi?
Ho affrontato spesso Schweinsteiger, contro Javi Martinez invece non ho mai giocato. Quando ero a Leverkusen ho incontrato spesso Schweinsteiger. E’ un buon giocatore che da molti anni fa la differenza in Germania.
Ti ispiri ad un modello di calciatore?
Non ho un modello da seguire, mi piacciono Pirlo e Marchisio, hanno uno stile di gioco affascinante. Per fortuna sono miei compagni di squadra ed è un piacere giocare con loro.
Sul centrocampo della Juve.
Stiamo dimostrando di essere il centrocampo migliore in Europa. Se dovessimo vincere la Champions o il campionato sarebbe un dato di fatto. Sicuramente, in questo momento i centrocampisti della Juve sono in grande forma.
Cosa ne pensi di Conte?
Conte è il miglior allenatore che abbia avuto. Lavora sodo, è un vincente e mi ha insegnato tanto, aiutandomi a migliorare. Ho imparato molto grazie a lui. Conte mi vorrebbe con lui in ogni guerra e io lo seguirei senza problemi. Si può lottare solo insieme a persone nelle quali hai fiducia.
Differenze tra il calcio italiano e quello tedesco?
Il calcio tedesco e quello italiano sono diversi. In Italia tutte le squadre sono molto preparate tatticamente e ti fanno soffrire fino alla fine. In Germania si gioca in modo diverso, si lotta fin dal primo minuto. Il Bayern in Bundesliga raramente è costretto a soffrire per vincere, noi invece in Serie A dobbiamo sudarci ogni risultato nello stesso modo. In Germania le squadre piccole sono più facili da affrontare.
Sul Milan eliminato da Barcellona.
Pensavo che il Milan potesse eliminare il Barcellona, soprattutto dopo la partita di andata. Le squadre italiane di solito sono molto organizzate difensivamente ed è sempre difficile segnare. Il Barcellona è una della favorite per la vittoria della Champions e se fosse stata eliminata sarebbe stato meglio per noi.
TUTTOSPORT.COMBuffon: «Contro il Bayern ce la giocheremo»
Merito. E' questa una tra le parole più ricorrenti nella conferenza stampa della vigilia di Bayern-Juventus che ha per protagonista Gigi Buffon: «Veniamo a giocare a Monaco con lo spirito e la consapevolezza di aver meritato questo quarto di finale. Da quando c'è Conte in panchina abbiamo sempre dimostrato di aver acquisito la giusta maturità. Ciò non vuol dire che passeremo il turno, cosa è certo è che dopo le due gare non avremo alcun rimpianto. Pochi, un anno e mezzo fa, pensavano che avremmo potuto bruciare le tappe, e invece è successo. Il presente, la realtà dei fatti, sancisce che quanto ottenuto è stato assolutamente meritato. Ecco, non si vedrà più la Juventus che, l'ultima volta che ha incrociato il Bayern, ha preso 4 gol in casa. Sapete una cosa: il mal di schiena mi è venuto a partire da quella gara...».
TUTTOSPORT.COMConte: «Essere qui è un grande sogno»
Ecco le parole del tecnico della Juventus Antonio Conte alla vigilia del quarto di finale di andata di Champions League contro il Bayern Monaco.
Come sta Vucinic?
Vucinic oggi si è allenato. Primo giorno dopo tanti che ha ripreso ad allenarsi. Faremo nostre valutazioni...
Heynckes vi ha studiato?
Sia noi che il Bayern ci studiamo a vicenda, cerchiamo di trovare punti deboli per poter fare male. Sarà una partita combattuta e giocata con entusiasmo. Partita di sabato era con la P maiuscola, questa è una grande partita in una competizione grandissima nella quale è giusto esserci. E’ un grandissimo sogno, perché dopo tanti anni di assenza ci siamo, sappiamo di essere degli outsider, sappiamo di sfidare una delle favorite per la vittoria finale, ma sappiamo di non essere qui per caso, sappiamo di essrcelo meritato questo quarto di finale e con la voglia di fare del nostro massimo, non veniamo come vittime sacrificali. Portiamo il nostro calcio, i nostri concetti e per capire quanto ci manca in Europa per competere con i top club.
Una sola punta?
Può essere un’alternativa, non cambierebbe niente nel nostro modo di giocare. Utilizzando un centrocampista affiancato alla punta non provocherebbe delle differenze significative sul nostro atteggiamnento che non cambierà. Al di là delle scelte di formazione che farò
In cosa la Juventus si distacca dal calcio italiano?
Direi che il calcio italiano è comunque di primissimo ordine... Comunque ogni allenatore porta la sua idea di calcio. Il mio è un calcio propositivo, io voglio fare la partita. Spesso ci riusciamo, a volte è più difficile. Domani è difficile, perché l’avversario è davvero molto forte. Loro vogliono fare sicuramente una grandissima partita.
Pirlo è il più temuto dal Bayern
Andrea è un campione a 360° come giocatore e come uomo. Insieme al capitano è il punto di riferimento nello spogliatoio, esalta la nostra organizzazione e il nostro tipo di gioco. E’ un fenomeno.
Avete eliminato il Chelsea campione d’Europa, ora affrontate i vicecampioni: che differenze ci sono?
Abbiamo affrontato il Chelsea nel girone di qualificazione e sono state grandi partite. Ma sinceramente studiando il Chelsea e il Bayern, devo dire che i tedeschi sono più forti e più squadra sotto ogni punto di vista. Venti punti di distacco su una signora squadra come Borussia ne testimoniano la forza. Non sta a me capire la forza di questa squadra, oltre ad avere giocatori di grande qualità mi impressiona per i movimenti, per i tre trequartisti che si muovono dietro la punta, per gli inserimenti dei loro difensori... E’ un punto di riferimento per noi: sia in campo che fuori, perché anche l’organizzazione societaria deve essere per noi un punto di arrivo. Noi siamo qui, con un progetto iniziato da appena un anno e mezzo, con tanti giocatori che giocano in Champions per la prima volta e siamo qui anche per verificare quanto ci manca per competere con i grandi club e ad alti livelli in Europa.
Heynckes ti ha fatto molti complimenti e ha detto che la Juventus "non" è italiana, ma molto europea. Cos'ha di europeo la tua Juventus?
Volevo ringraziare Heynckes per i complimenti... Per me è un maestro per quello che ha fatto e che ha vinto. Io non so se la nostra filosofia sia poco italiana, certo abbiamo un'idea di gioco molto forte, anche perché non vogliamo difenderci e poi aspettare la giocata di qualche talento. ma costruire e cercare di imporre il nostro gioco. Poi se troviamo qualcuno di più forte siamo pronti a stringergli la mano, ma mentre gliela stringiamo stiamo già pensando a come invertire le parti la volta successiva. La nostra forza, comunque, sta nella disponibilità dei giocatori. Quando dico che con questi giocatori non ho paura di nulla, dico il vero, perché uomini del genere sono assolutamente fuori dalla norma.
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