Bologna-Juventus 0-2: vincere ora per coltivare due sogni

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principio.paolino
view post Posted on 17/3/2013, 14:04     +3   +1   -1




BOLOGNA-JUVENTUS 0-2
Buffon 7; Barzagli 7, Bonucci 7, Chiellini 7; Padoin 6.5, Vidal 6.5 (Quagliarella sv), Pirlo 6.5, Marchisio 7.5, Peluso 6.5; Vucinic 7.5 (Matri sv), Giovinco 6 (Pogba sv).

Tra un po' si entrerà nella fase decisiva della stagione, che sarà peraltro caratterizzata da una serie consecutiva di big match: giocheremo contro l'Inter, poi contro il Bayern in Champions quindi, dopo l'impegno non proibitivo (sulla carta) in casa contro il Pescara, la Juve avrà Lazio, Milan e derby. Ecco perché, così come è stato nella giornata scorsa contro il Catania, vittorie come quella di Bologna sono basilari. Vuol dire conservare il vantaggio sulle inseguitrici e potersi in futuro permettersi un turnover più elaborato e magari pure qualche mezzo passo falso, ovviamente tutto proiettato in ottica europea. Se poi la risposta dei non titolarissimi chiamati in causa per far rifiatare qualcuno è positiva così come sono state quelle degli esterni Padoin e Peluso, beh, allora siamo a cavallo. Giocare a Bologna, quest'anno, non è stato facile per nessuno. Noi, invece, scampato il pericolo con quell'uscita provvidenziale ma anche molto rischiosa di Buffon, ci siamo impadroniti della partita in maniera disarmante e alla fine l'abbiamo vinta anche piuttosto agevolmente. Mirko Vucinic è uno che fa storcere spesso il naso a una parte della tifoseria, non certamente al sottoscritto, che riconosce il suo essere indisponente in certi frangenti della gara ma anche e soprattutto la capacità di inventare delle giocate che non tutti sono in grado di fare. Il modo con cui lascia sul posto il malcapitato Naldo in occasione del vantaggio e l'uno-due con Marchisio sul raddoppio rappresentano due acuti straordinari di un attaccante geniale, uno che non segna tantissimo, è vero, ma che sceglie sempre i momenti più opportuni per farlo. Il Principino, dal canto suo, mette in mostra lo stesso score del montenegrino, ossia un gol e un assist: ha segnato 27 reti nella Juventus e ha raggiunto Matri, sono loro i giocatori più prolifici della rosa attuale (sempre se non consideriamo Iaquinta, che è a quota 40). Insomma, un altro sabato sera memorabile in cui nemmeno l'allenatore del Bologna è riuscito a rovinare la festa bianconera: eppure Stefano Pioli ha avuto modo di frequentare il nostro ambiente, ha giocato a Torino tra il 1984 e il 1987, era un difensore che collezionò da noi 57 presenze e 1 gol. Ha giocato e vinto insieme a Platini, come ha fatto a dimenticare la gioia e le emozioni che ti danno certi passaggi decisivi di una stagione? Mah... Permettetemi ora una chiosa riguardante l'avventura in Champions. Qualcuno ha opportunamente rammentato la regola del tre, nel senso che la Juve nella sua storia è andata in finale nel 1973 (0-1 dall'Ajax in Coppa dei Campioni), nel 1983 (0-1 dall'Amburgo in Coppa dei Campioni), nel 1993 (3-1 e 3-0 nella doppia finale Uefa contro il Borussia) e nel 2003 (sconfitta ai rigori nell'atto conclusivo della Champions a Manchester contro il Milan). Personalmente vorrei rafforzare questa piacevole coincidenza ricordando che negli anni Sessanta la Juve partecipò a una manifestazione che si chiamava Coppa delle Alpi, considerata dagli studiosi del calcio una sorta di progenitrice dell'Intertoto. Ebbene, nel 1963 i bianconeri raggiunsero la gara decisiva e superarono per 3-2 l'Atalanta a Ginevra, con reti di Siciliano, Del Sol su rigore e Sivori. Ora siamo nel 2013. E c'è dunque un filotto che sarebbe proprio un peccato interrompere...
 
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