Conte: «Antenne dritte!»
La Juve mette i quarti di finale di Champions nel mirino. I bianconeri si giocano il ritorno degli ottavi contro il Celtic partendo dal 3-0 ottenuto a Glasgow, ma per quanto il vantaggio sia notevole, Conte invita tutti a frenare i facili entusiasmi: «La partita di andata ha messo una seria ipoteca sul passaggio del turno, ma il calcio può sempre riservare sorprese se non si affrontano le gare con la giusta attenzione, specie contro il Celtic, una formazione fisica, che può creare pericoli anche sulle palle inattive. Le qualificazioni si conquistano in 180 minuti e nei 90 che restano da giocare affronteremo una squadra forte e orgogliosa che vorrà riscattare il risultato dell’andata. Quindi, antenne dritte. Sarà un bel banco di prova per tutti, iniziando dal sottoscritto. Sappiamo quanto abbiamo lavorato per arrivare a vivere queste vigilie, ora abbiamo la possibilità di andare avanti e vogliamo farlo».
Conte non è tipo da fare calcoli, ma certo i tre diffidati Lichtsteiner, Marchisio e Vidal, potrebbero spingere il tecnico a “risparmiarli” in vista dei quarti: «Faremo le nostre valutazioni, sapendo che le diffide rimarranno anche dopo questo turno. Qualcuno potrà giocare e altri riposare, vedremo in base alla situazione e alla disponibilità dei singoli. Sento dire che potrei ruotare i giocatori: se lo farò è perché avrò ricevuto le più ampie garanzie da chi andrà in campo».
Lennon, il tecnico del Celtic, si era lamentato all’andata, sostenendo che i suoi, durante i tanti angoli battuti, avevano ricevuto un trattamento poco tenero da parte dei bianconeri. Lo scozzese aveva addirittura ventilato l’ipotesi di presentare un dossier alla Uefa in merito: «Se Lennon si lamenta degli arbitri, può venire ad allenare in Italia... - sorride Conte - A parte gli scherzi lui sta facendo grandi cose e il Celtic gioca molto bene. Se però vado ad analizzare la partita, ogni volta che c’era un angolo per il Celtic, Hooper bloccava il nostro portiere in area piccola. Il regolamento dice che in quella zona il portiere non dev’essere toccato e quindi, ogni volta, c’era sistematicamente un fallo a nostro favore. Parliamo di calcio e dei giocatori, che sono i veri protagonisti».
E protagonisti i bianconeri lo sono stati indiscutibilmente all’andata, senza farsi condizionare dal clima rovente del Celtic Park: «A Glasgow, abbiamo trovato tifosi molto corretti, che però hanno tuonato per 95 minuti e non era facile giocare lì. Esserne usciti indenni è stato un grande merito. Anche la gara con il Napoli è stata giocata in un clima molto caldo. In un anno e mezzo abbiamo dimostrato di saper stare quasi sempre sul pezzo. Le volte che non eravamo presenti al 100% l’abbiamo pagata».
Quindi massima attenzione anche mercoledì sera, in uno Juventus Stadium in cui al momento ci sono ancora alcuni posti disponibili: «Ripeto quanto ha detto Buffon prima della partita di Londra contro il Chelsea: andiamo a giocare la partita forti delle nostre conoscenze e della nostra organizzazione».
Un’organizzazione che proprio Conte ha dato alla squadra, riscuotendo complimenti da tutta Europa: «Quando lavori bene è inevitabile che qualcuno lo noti e questo fa piacere. Dobbiamo esserne orgogliosi tutti: società, allenatore e giocatori. Ora cerchiamo di fare ancora meglio, perché è l’unico modo per far sì che si parli di noi».
Chiuso il capitolo europeo, Conte si concede una divagazione sul campionato, rispondendo a Galliani che recentemente si è sbilanciato sull’esito del campionato, dicendo che la Juventus ha già lo scudetto in tasca: «Questo mi dà un ottimo spunto per tenere viva l’attenzione dei miei calciatori. Un anno fa il Milan era a più sette sulla Juventus e praticamente aveva già vinto lo scudetto. Forte di quell’esperienza faccio gli scongiuri e dico a tutti di stare attenti, perché l’anno scorso solo il Milan poteva perdere il campionato... e alla fine l’ha perso. Quando accaduto deve servirci da esempio. Ringrazio Galliani per la stima nei nostri confronti -conclude Conte con un sorriso. So che in fondo lui è juventino e se dovessimo vincere, in fondo, sarà contento...»
JUVENTUS.COMBarzagli: «Sempre al massimo»
Sarà l’ottimo momento dei bianconeri, tra Italia ed Europa. Sarà il 3-0 dell’andata a Glasgow. Ma nella conferenza stampa di vigilia, si parla poco della sfida di ritorno degli ottavi di Champions League con il Celtic.
Ad accompagnare Antonio Conte in sala stampa è Andrea Barzagli. Il difensore si sta confermando uno dei punti di forza della squadra bianconera. Leader sul campo e leader anche a parole. «Quest’anno sto giocando molto, ma è sempre il mister che decide chi mettere in campo. Io mi auguro di poter giocare sempre, anche 60 partite in una stagione per me vanno bene, vuol dire che sto bene fisicamente. Questa la mia migliore stagione? Non sta a me dirlo. Probabilmente facendo parte di una grande squadra come la Juve è più facile che le prestazioni abbiano maggior risalto. Con l’esperienza ho capito che meglio ci si allena e più si hanno benefici. Andando sempre al massimo si raggiunge un top della qualità da mettere in partita».
Barzagli super, come super si sta dimostrando la difesa juventina. La meno battuta in Italia e anche in Europa. Merito dei singoli, senza dubbio, ma anche e soprattutto dell’apporto della squadra. Per questo, i meriti vanno equamente divisi. «In questi due anni – conclude Andrea - siamo migliorati tutti, ma sappiamo di poter migliorare anche di più e il lavoro ci aiuta. In quei pochi momenti che le partite ce lo consentono, ci prepariamo molto accuratamente. Alla base comunque ci sono organizzazione e affiatamento, per cui chiunque giochi non cambia la solidità. Noi dietro facciamo un grande lavoro, ma anche chi sta davanti che ci dà sempre una mano. La squadra è compatta, tutti ci aiutiamo».
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