Verratti esce allo scoperto: «Juve? Per me è un onore»
Siamo sicuri che in Marco Verratti prevalga comunque la gioia della “prima volta” rispetto alle baruffe mediatiche che hanno fatto seguito alle sue dichiarazioni rilasciate “sotto euforia” da gol azzurro nel ventre dell’Amsterdam Arena. Ma è un fatto che quelle frasi («Sogno di tornare in A. Mi fa piacere l’interesse della Juventus, un grandissimo club») abbiano procurato nervosismi e speranze, a seconda della posizione dalla quale sono state ascoltate.
IL CHIARIMENTO - Interessi diversi, ovviamente. Quello di Carlo Ancelotti, suo allenatore al Psg, è di mettere in chiaro “chi comanda” sotto la Torre Eiffel: «Se non sta bene al Psg lo dica, ma a me risulta il contrario». Ed è strano che un tipo poco incline al fumantinismo come è sempre stato l’allenatore emiliano, “prenda cappello” subito in quella maniera. Dicono i bene informati di cose parigine che tra i due non ci sia proprio un idillio, complice il fatto che il ragazzo vorrebbe giocare di più: «Il problema non si pone - ha replicato, comunque indispettito, lo stesso Ancelotti - Se gli dà fastidio non essere titolare inamovibile? Non gli dà fastidio, qui c’è concorrenza. Lui ha un contratto con noi, ma se non è contento basta che lo dica». E, insomma, proprio tutto a posto non deve essere se lo stesso giocatore si è sentito in dovere di abbassare la temperatura: «A Parigi sto benissimo. Non ho detto che voglio venire a giocare in Italia, ho detto che in prospettiva tornare nel campionato italiano è una cosa che mi piacerebbe. Ho cinque anni di contratto qui e non mi muovo. Giocare al fianco di Ibrahimovic, Thiago Silva, Lavezzi e partecipare alla Champions League è qualcosa di eccezionale e venire a giocare a Parigi è stata una mia scelta, fatta mentre altre squadre italiane mi cercavano».
IL GRADIMENTO - E lo cercano ancora, a cominciare proprio da quella Juventus che continua a seguirlo con grandissimo interesse. E, pure, con un po’ di rammarico per non avere tentato l’affondo un anno fa, quando sarebbero “bastati” una decina di milioni per portarlo a Torino invece che lasciargli prendere la strada verso Parigi. I contatti tra i dirigenti bianconeri e l’agente di Verratti, in ogni caso, continuano e sono frequenti, anche perché in corso Galileo Ferraris sanno benissimo che non sono gli unici a tenere d’occhio il centrocampista pescarese. E potete essere certi che, mano a mano che si scivolerà verso la primavera, dai contatti informali (che ci sono, eccome se ci sono) si passerà a quelli concreti che coinvolgeranno il club francese. Perché il rammarico per non essere riusciti a trattenerlo, si diceva, è grande e grosso.
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