L'asse Pirlo-Vidal riporta la vera Juve
In questo 2013 la proporzione tra i tiri subiti e i palloni raccolti in rete resta imbarazzante, eppure a parte l’incidente di percorso contro la Sampdoria non è che gli si possano muovere addebiti particolari. Anche ieri il portierone bianconero è apparso reattivo in uscita, soprattutto quella di piedi su Paloschi alla mezz’ora, e attento tra i pali. Sul gol del Chievo, semplicemente, gli sono fatali la prontezza di Thereau e la leggera deviazione di Caceres.
BARZAGLI 6 - Argina bene Paloschi, che numeri alla mano è avversario da prendere con le molle. Più complesso frenare Thereau, il cui gran muoversi su tutto il fronte offensivo costituisce un problema a tratti irrisolvibile per l’intera difesa bianconera. Non è comunque dalla sua parte che nascono i pericoli maggiori per la porta di Buffon.
MARRONE 6.5 - Gli tocca fare il regista difensivo e il primo ciak si rivela un mezzo disastro:
rinvio sui piedi di Paloschi dopo 2’ e buon per lui che il rimpallo non favorisca l’attaccante del Chievo. Da quel momento però il vice Bonucci non sbaglia più nulla e nella ripresa è molto convincente nel prevenire con l’arma dell’anticipo alcune potenziali situazioni pericolose.
CACERES 6 - La chiusura su Thereau in occasione del gol è tardiva di un nulla (infatti sfiora il pallone), ma tanto basta al francese per riaprire il match. Unico neo in un match giocato con la dovuta concentrazione, il che non è sempre scontato nel caso dell’uruguaiano.
LICHTSTEINER 7 - Pare che nel finale dalla panchina gli abbiano imputato troppa foga nell’attaccare a scapito della fase difensiva (Alessio però nega), da qui l’improvvisa sostituzione con Isla che ha impedito il debutto di Anelka. Fatto sta che proprio le sue furiose sgroppate sulla fascia hanno consentito alla Juve di far saltare la difesa a cinque dei veneti e il gol di possesso, da attaccante di razza, ne è stato il logico risultato. Padoin (34’ st) 6 Si limita a tenere palla lungo la fascia per far trascorrere il tempo, d’altronde l’avevano mandato in campo per quello.
PIRLO 6.5 - Primo tempo sugli standard consueti, ovvero con una costante assistenza alla manovra offensiva anche se per una volta non lo si trova negli episodi chiave. Compito, va detto, parzialmente facilitato da Corini, che non manda nessuno a pressarlo. Netto invece il calo nella ripresa, al punto che Conte nel finale gli cambia posizione con Pogba per ottenere maggiore copertura nella zona centrale.
POGBA 6 - Discorso inverso a quello di Pirlo e in fondo anche questa è... organizzazione. Succede infatti che il sostituto di Marchisio nei primi 45’ appaia poco tonico, così la manovra bianconera scorre soprattutto sul centrodestra. Nella ripresa invece l’apporto alla causa è sostanziale, magari con poche concessioni all’estetica, ma la partita richiedeva altro.
DE CEGLIE 6.5 - Il miglior De Ceglie di stagione: efficace nelle chiusure e sempre pronto a ribaltare l’azione. Duplice il risultato: il Chievo non è mai riuscito a dare ampiezza alla propria manovra, tanto che Sampirisi dopo 45’ è rimasto negli spogliatoi, mentre la Juve ha potuto ribaltare il gioco su entrambe le fasce risultando meno prevedibile rispetto alle ultime esibizioni.
GIOVINCO 5 - Lui è il titolare, Matri no. Questo racconta la storia recente bianconera. Il match invece ha suggerito una lettura diametralmente opposta, perché di atomico si è visto davvero poco. Blando nei movimenti, impreciso nelle conclusioni, dignitoso solo nell’appoggio a Lichtsteiner, seguito peraltro a un controllo sbagliato, il numero 12 bianconero è apparso ancora una volta minimalista non tanto nello stile, quanto nei contenuti. Quagliarella (13’ st) 5 avulso dal gioco, diremmo dalla parte. D’altronde nell’ultimo mese il copione gli ha riservato quello di possibile partente. Urge recuperarlo alla causa, ma non sarà semplice.
MATRI 7 - Il quinto gol del suo personale campionato è di quelli che riempiono gli occhi dello spettatore e il cuore di un centravanti: botta al volo e tanti saluti ai detrattori vicini e lontani. Aggiungiamoci un numero enorme di viaggi su e giù sul binario centrale, come gli chiede Conte, un’adeguata difesa del pallone e persino qualche assist, come quello non sfruttato da Giovinco al 20’. Isla (44’ st) ng
All. ALESSIO (Conte squalificato) 6.5 - L’approccio morbido del Chievo gioca un ruolo importante nell’economia del match, ma è un fatto che la Juve fin dai primi minuti mostri di voler dare un calcio a polemiche e incertezze, tornando a imporre la propria manovra. Magari non brillantissima come in passato, comunque più che sufficiente a vincere con pieno merito.
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