Alla Juve piace Muriel: l'Udinese vuole 18 milioni
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L’attenzione di scommettitori e operatori di mercato è giustificata. Dopo Pepe - Motta (2010) e Asamoah-Isla (2012), quale sarà il prossimo affare della “premiata ditta” Juventus-Udinese? A gennaio è ancora presto per avere certezze, ma qualche indicazione comincia a filtrare. Le tracce conducono a un identikit preciso: Luis Muriel . Attaccante giovane (21 anni) e di talento. I cromosomi sono quelli del grande giocatore. Non è solo, ma c’è anche lui nella lista A del ricco database di corso Galileo Ferraris.
CONDIZIONI Più che una novità, è un ritorno di fiamma. Del colombiano Giuseppe Marotta e Gino Pozzo hanno cominciato a parlare la scorsa estate. Durante i colloqui per Asamoah e Isla, l’ad juventino sondò anche la pista Muriel. “Quest’anno non lo diamo”, la risposta del manager friulano. Una chiusura netta, ma a tempo determinato. La filosofia dell’Udinese è nota: al momento e al prezzo giusto è negoziabile tutto. Lo sa bene Francesco Guidolin , che ogni anno perde i pezzi migliori. E lo sa bene pure la Juventus, che nella squadra friulana ha individuato una delle botteghe di riferimento. Dopo Calciopoli, dall’acquisto di Vincenzo Iaquinta in poi, da Torino sono partiti bonifici per una cifra complessiva intorno ai 45 milioni di euro.
IL PREZZO L’ottimo feeling tra le due società lascia pensare che la collaborazione proseguirà anche in futuro. I contatti tra i dirigenti sono frequenti e l’apprezzamento degli uomini juventini per Muriel non un è mistero. Il “no, grazie” di sei mesi fa, a giugno potrebbe trasformarsi in un “Sediamoci al tavolo”. Il condizionale è d’obbligo, molto (o tutto) dipenderà dalla seconda parte di stagione del colombiano. L’Udinese è abituata a vendere i propri big all’apice (non prima, vedi i vari Sanchez , Asamoah, Inler ...) e la Juventus, dopo aver costruito una base solida, punta su ritocchi di qualità e dal rischio minimo. La quotazione è soggetta a variazioni, difficile però ipotizzare una spesa totale inferiore ai 18/20 milioni. Operazione esosa, almeno sulla carta. Il passato insegna che non mancano gli strumenti per renderla più umana: dall’inserimento di qualche giovane ( Pasquato è stato l’ultimo a muoversi da Torino verso Udine, poi prestato al Bologna), a una formula di pagamento dilazionata (vedi comproprietà di Isla e Asamoah).
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