[Topic unico] Cagliari-Juventus 1-3., CAMPIONATO: news, commenti live e post partita e le pagelle degli utenti.

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zebrone84
view post Posted on 22/12/2012, 02:13 by: zebrone84     +1   -1
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Juventus, che rimonta! Il Cagliari battuto 3-1


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La Juve c'è. E vince ancora, con il cuore e con la rabbia dei momenti migliori. Nell'anticipo serale della diciottesima giornata di serie A, la squadra di Conte batte 3-1 il Cagliari sul campo neutro di Parma. Dopo un primo tempo deludente, giocato a basso ritmo dalla Juve, sorpresa dall'aggressività dei sardi, andati in vantaggio grazie ad un gol di Pinilla su rigore, nella ripresa la squadra di Conte torna in campo con un altro piglio: i bianconeri prima pareggiano con Matri e poi, quando ormai il match sembra scorrere senza sussulti verso il pareggio, riescono ad abbattere il muro difensivo dei cagliaritani con un terribile uno-due (ancora l'attaccante ex Cagliari, poi tris di Vucinic) che porta il punteggio sul definitivo 3-1. E' la quarta vittoria consecutiva per la Juve che sale a 44 punti, sempre più al comando della classifica di serie A. L'Inter, per restare a -7 deve vincere domani contro il Genoa.

VUCINIC IN PANCA - Nella Juve Conte lancia Caceres dal 1' al posto dell'infortunato Chiellini, insieme a Bonucci (che torna dopo la squalifica) e Barzagli nel terzetto difensivo davanti a Buffon. In avanti Vucinic non è al top: il montenegrino si siede in panchina con Quagliarella ad affiancare Giovinco dal primo minuto. Confermati Marchisio, Pirlo e Vidal a centrocampo con Lichtsteiner e Asamoah sulle fasce. Il Cagliari della coppia Pulga-Lopez scende in campo con varie novità: in difesa Murru viene preferito ad Avelar sulla corsia di sinistra. In avanti, accanto a Pinilla e Sau, c'è Thiago Ribeiro e a metà campo Dessena sostituisce lo squalificato Conti.

APRE PINILLA - Il Cagliari parte aggressivo mostrando una buona personalità ma è la Juve che prova a fare la partita: i bianconeri, però, non riescono a pungere in avanti perché la squadra di Pulga e Lopez è messa bene in campo e non lascia varchi. Su una ripartenza dei sardi l'episodio che sblocca il match: Sau entra in area e, toccato da Vidal, cade a terra. L'arbitro tentenna, poi fischia il rigore tra le proteste dei bianconeri. Dal dischetto va Pinilla che non sbaglia e firma il gol del vantaggio rossoblù. La Juve non si arrende e si riversa in avanti per cercare il gol del pareggio ma non è facile: gli spazi sono pochi e i bianconeri faticano molto a costruire occasioni da gol. Al 31' ci prova Quagliarella, servito in area da Pirlo, ma il suo tiro al volo finisce altissimo sopra la traversa. Per tutto il primo tempo le occasioni scarseggiano: il possesso palla della squadra di Conte è sterile e il Cagliari si chiude con grande ordine.

REAZIONE - Nella ripresa la Juve entra in campo con un altro piglio e si vede subito: la prima occasione capita sui piedi di Marchisio dopo appena due minuti ma il bel sinistro di controbalzo del centrocampista viene bloccato da Agazzi. La Juve è comunque più presente e al 58' è Quagliarella a provarci da dentro l'area con un destro murato in extremis da Astori. Conte intuisce che il momento è decisivo e opta per un doppio cambio: fuori Quagliarella e Caceres, dentro Matri e Padoin. Con i nuovi innesti la pressione della Juve aumenta. Al 61' i bianconeri sfiorano il gol del pareggio: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Bonucci svetta di testa e colpisce il palo, poi Agazzi è miracoloso sul tiro da due passi di Matri. Il pallone finisce ad Asamoah che prova a metterla dentro ma il colpo di testa del ghanese finisce a lato per via di una spinta non sanzionata dall'arbitro.

ERRORE VIDAL - Al 65' il Cagliari rimane in dieci per un brutto fallo di Astori su Giovinco: il difensore, già ammonito, torna anzitempo negli spogliatoi. Al 72' la Juve ha l'occasione per cambiare la storia del match: il fallo del neo entrato Del Fabro su Giovinco vuol dire calcio di rigore per i bianconeri ma dal dischetto Vidal sbaglia clamorosamente. I bianconeri, però, non si arrendono e continuano a spingere: il rosso al capitano rossoblù e l'ingresso in campo di Vucinic (al posto di Lichtsteiner) facilitano il forcing finale della Juventus.

DOPPIO MATRI POI VUCINIC - E' proprio dai piedi del montenegrino che nasce l'azione del pareggio bianconero: su una conclusione dal limite dell'ex romanista non trattenuta da Agazzi, infatti, si avventa Matri che è lesto a firmare il gol del pareggio. Nel finale assistiamo ad un vero e proprio assedio della Juve ma Agazzi è ancora miracoloso su un colpo di testa a botta sicura di Asamoah. Sembra l'azione-simbolo di una partita destinata al pareggio ma nel recupero i bianconeri passano: Matri sfrutta un rimpallo su Vidal ed è abbastanza freddo per siglare il 2-1 davanti ad Agazzi. Il Cagliari accusa il colpo e prima della fine subisce anche il terzo gol, firmato da Vucinic che corregge in gol un tiro di Giovinco. Finisce 3-1 per una Juve, poco lucida nel primo tempo ma decisamente più convincente nella ripresa, che riesce a portare a casa 3 punti che sembravano persi: i bianconeri salgono così a 44 punti, a +10 da un'Inter, costretta a vincere domani contro il Genoa.

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Conte: «Più forti anche della Juve di Capello»


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Ai microfoni di Sky Sport HD, nel dopo partita del Tardini, l’allenatore della Juventus Antonio Conte.

Aveva detto ieri che non bisognava sentirsi in vacanza, aveva sentito qualche scricchiolio, soprattutto nel primo tempo?
«No, assolutamente, anche perché la squadra ha risposto benissimo sul campo, anche nel primo tempo, Buffon non ha praticamente fatto una parata, c’è stato un rigore, assegnato, se non sbaglio da Orsato. Questo è stato il Cagliari in tutta la partita. Quindi, grande partita, grande applicazione, è inevitabile che chi gioca contro do noi vuole fare la partita della vita, triplica sempre le forze. Infatti, alla fine, tutti i giocatori del Cagliari erano con i crampi. Questa è la verità».

La classifica dell’anno dice che la Juve è stata nettamente la squadra più forte
«E’ una squadra che oggi ha fatto un record, 94 punti, ha battuto pure la Juve di Capello e basta guardare un po’ che Juve era quella di Capello per capire quello che abbiamo fatto in questa annata calcistica, qualcosa di straordinario, qualcosa di super, di veramente eccezionale, calcolando che siamo partiti da due settimi posti. La classifica parla chiaro, le altre sono tutte chiacchiere. Si dice che quando il lupo non arriva all’uva vuol dire che è amara».

Anche Cellino ha parlato di lupo dicendo che perde il pelo ma non il vizio
«Quello che dice Cellino a me non interessa, quello di Cellino per me è un non argomento. Cellino è un dirigente e a lui risponderanno i dirigenti, eventualmente. Io rispondo alle domande sul campo, eventualmente, se l’allenatore parla, rispondo».

Cosa c’era in quell’urlo dopo il gol del 2-1?
«C’era tutta la rabbia che mettiamo sempre, la cattiveria agonistica, la voglia di vincere, tutto quello che ci ha permesso di raggiungere in un’annata calcistica 94 punti, di raggiungere uno scudetto, una Supercoppa, una finale di Coppa Italia. Quindi, c’è sempre tutto quello. Non posso far altro che ringraziare i ragazzi e sperare di continuare sempre così. Oggi non era facile, lo sapevamo benissimo, ma c’è stata sicuramente una grande prova da parte nostra, una grande prova di maturità, una prova di forza, forse anche nella prima volta in cui ci siamo trovati in emergenza. Non dimentichiamo che in pochissimo tempo abbiamo perso Pepe per tre mesi, Bendtner per tre mesi, Chiellini per uno strappo muscolare, Vucinic che non sta bene dal punto di vista del tendine, Caceres ha giocato, ma ieri è stato dal dentista per un ascesso ad un dente. E’ in questi momenti che capisci la forza della squadra e la maturità che ha raggiunto».

Come giudica, con una risposta secca, il suo 2012, nel quale è successo di tutto, lo scudetto, il processo, la squalifica, il ritorno, la qualificazione agli ottavi di Champions League, il record di punti nell’anno solare?
«Un 2012 vincente».

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Cellino: Juve poco sportiva. Il campionato è falsato


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Cellino si presenta ai microfoni di Sky Sport molto amareggiato e le sue, come al solito, sono parole molto forti: "Senza tenere in considerazione i sacrifici che abbiamo fatto, a mio avviso è un campionato falsato, a noi l'anno scorso quando hanno chiesto di spostare la partita alle 20.45 per avere la concomitanza col Milan 24 ore prima, l'abbiamo spostata senza problemi. La Juve invece non ha voluto". "Secondo me abbiamo visto una partita in cui una squadra si è impegnata tantissimo, una squadra che ha finito in nove e con cinque ammoniti. Sono molto amareggiato, questo calcio non mi piace. La Juve ha vinto, con poca sportività, questo calcio non mi piace".

VOGLIA DI MOLLARE - "L'arbitraggio di questa sera è stato insufficiente. La mia squadra ci ha messo il cuore e siamo venuti qui a testa alta, non possiamo lamentarci visto che abbiamo affrontato una formazione che non si è comportata in modo sportivo". Il presidente del Cagliari Massimo Cellino, l'unico a parlare al termine del match del Tardini con il Cagliari, riassume così la sconfitta con la Juventus. "Non voglio più fare parte di questo calcio che mi ha disgustato - ha aggiunto Cellino - Mi ero illuso che tutto fosse cambiato ed invece il lupo perde il pelo ma non il vizio".

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Marotta: «Cellino ha detto delle cose vergognose»


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Botta e risposta tra il presidente del Cagliari, Massimo cellino, e l'ad della Juventus, Beppe Marotta al termine della partita giocata stasera sul neutro di Parma. "Credo che Cellino abbia detto delle cose vergognose - ha tuonato il dirigente bianconero ai microfoni di Sky, replicando a Cellino che aveva criticato la "poca sportivita" della Juventus - Noi ci comportiamo con correttezza e sportività onorando le tre stelle che abbiamo sul petto. Noi abbiamo ricevuto solo un comunicato dalla Lega e noi abbiamo seguito quanto detto dalla Lega". "L'ho detto prima della partita con toni cortesi ed educati, ora lo dico in modo deciso - ha proseguito Marotta - Noi siamo ospiti ed ha deciso tutto la Lega. Trovo solo sorprendente che per due stagioni siamo costretti a giocare su due campi diversi. Noi non ci siamo opposti a nulla, anzi abbiamo subito un danno perchè avevamo prenotato un aereo ed i nostri tifosi hanno perso i biglietti. Il Cagliari non ci ha mai chiesto in extremis di giocare all'Is Arenas. La Lega dovrebbe prendere posizione ed invece tace e si crea questa posizione di ambiguità - ha concluso Marotta - Noi non centriamo proprio niente. Se l'omologazione del campo è arrivata dal sindaco quando la Lega aveva già emanato un comunicato bisogna attenersi al comunicato. Giocare a Parma o a Cagliari per noi non cambia nulla, anzi avremo avuto più tifosi in Sardegna".

PREGARA - L'ad della Juve Giuseppe Marotta prima della gara aveva risposto con ironia alle accuse piovute sulla Juve, cercando di evitare la polemica. "Facciamo un po’ d’ironia, che è meglio - dice Marotta a Sky Sport 24 -. Credo che se oggi si fosse avverata la profezia dei Maya sulla fine del mondo, probabilmente avrebbero detto che la colpa sarebbe stata della Juventus. Invece, non voglio entrare in questa polemica stucchevole, se non registrare questa situazione, perché non è sicuramente uno spot bello per il mondo del calcio perché, come si è visto dalle immagini, non sono stati venduti neanche 3.000 biglietti. Quindi, questo è uno spot veramente negativo per tutti. Poi, che le colpe siano da addebitare al comune, a questo o a quello, non è compito mio, se non il fatto che noi abbiamo semplicemente rispettato quelle che sono state le indicazioni della Lega laddove, in primis, ha deciso che lo stadio di Cagliari era inagibile e poi ha ipotizzato tre eventuali alternative, facendo cadere la scelta definitiva su Parma e noi ci siamo adeguati. Questo ha sicuramente comportato un danno, non solo economico, ma anche nei confronti dei nostri tifosi, che hanno sostenuto spese di trasporto non rimborsabili, spese di biglietti rimborsabili. Quindi, sinceramente non avremmo voluto subire questa situazione alternativa. Ormai siamo fanalino di coda per quanto riguarda le strutture, si cerca sempre di incrementare le risorse, ma credo che proprio la voce stadio sia una voce assolutamente deficitaria, sia in termini di garanzie strutturali, sia in termini anche di incentivazione dei ricavi. Ci devono essere dei requisiti all’inizio delle stagioni, quando si identificano quelle che sono le strutture idonee per ogni squadra, perché si presenti proprio come lo spettacolo poi richiede. Perché se ci sono delle strutture che non sono adeguate ne perde tutto il sistema sia in termini di immagine, che in termini economici".

DROGBA - Passando al mercato, Drogba è il nome più gettonato: "Sinceramente, noi non abbiamo mai tentato neanche il minimo contatto. C’è solo da registrare che Drogba, tra l’altro,, credo vada anche alla Coppa d’Africa. Quindi, sarebbe un giocatore non disponibile per circa due mesi. Mi sembra abbastanza illogico che noi possiamo ipotizzare una situazione del genere".

DIFENSORI E CENTROCAMPISTI - Non sarebbero più utili un centrocampista e due difensori? "Condivido, c’è un giocatore che ha richiesto in modo molto lecito la risoluzione consensuale, Lucio, un altro che, purtroppo, sta patendo un infortunio abbastanza serio e, quindi, è chiaro che il reparto dove urgono sicuramente rinforzi è quello difensivo e li ci stiamo adoperando per trovare la soluzione giusta, la soluzione adeguata. Siamo la squadra che ha realizzato maggior gol, poi, è chiaro che c’è una competizione importante che è la Champions, c’è un mercato di gennaio che non sempre offre buone opportunità e c’è un gruppo che, se da una parte deve essere rispettato, credo sia stato anche in grado di qualificarsi meritatamente, sia nella vittoria dello scudetto e oggi con il primo posto, sia nella qualificazione alla Champions League".

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425 replies since 16/12/2012, 21:20   3265 views
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