La sanità in Italia

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AlezieMD
view post Posted on 1/12/2012, 00:40 by: AlezieMD     +1   +1   -1




Nel tuo post hai toccato diversi punti, completamente indipendenti tra loro.

Il medico di base (o di famiglia) è una figura medica a se stante, è come se fosse un "libero professionista", non dipende da uno stipendio statale fisso, bensi dal numero di pazienti mutuati. Il suo orario di ricevimento non dipende da una struttura sanitaria nella quale è necessaria la prenotazione della visita, perciò, nei giorni di ricevimento, è normale trovare nella sala d'attesa molte persone. Purtroppo è una situazione che non dipende ne dal medico ne dalla sanità pubblica, e che non troverebbe giovamento da modifiche nel sistema sanitario.

Parlando di Diagnostica per Immagini (radiologia) si tocca un problema particolare. Prenotare appuntamenti ad un anno di distanza è la normalità, soprattutto nei grandi centri e questo dipende da due fattori principali: il primo è relativo ai medici di famiglia e l'altro al sistema sanitario. Il primo punto è relativo alla ormai consueta abitudine dei medici di base di prescrivere esami radiologici anche quando la situazione potrebbe essere gestita empiricamente (sulle sole basi semeiologiche e anamnestiche); il secondo punto invece mette in evidenza la mancanza di fondi pubblici per le strutture, che si traduce in un minor numero di dipendenti e di strutture in grado di favorire certe prestazioni, per questo il lavoro si accumula in pochi centri e le liste si allungano.
C'è da dire che, durante una giornata lavorativa, i radiologi devono assicurare non solo prestazioni agli utenti esterni ma anche ai vari reparti dell'ospedale, che in un buon 50% dei casi hanno la precedenza (perciò se il motivo dell'esame radiologico è importante si punta sempre al ricovero preventivo, che garantisce lo studio della patologia a tutto tondo senza avere problemi di tempo...).

Per quanto riguarda il pronto soccorso posso dire che è un ambiente che ha perso ormai di significato, rispetto a qualche anno fa. Una volta il pronto soccorso era davvero usato per situazioni di emergenza, ed eri sicuro di ricevere prestazioni mediche velocemente. Oggi non è piu cosi: il pronto soccorso, per l'80% è visitato da persone che NON stanno realmente male, ed è per questo che sono stati introdotti i Codici e il famoso ticket da pagare (solo per i codici bianchi). Anche in questo caso, la situazione comporta accumulo di lavoro per gli operatori (che sono pochi perchè non ci sono soldi), che devono dare la precedenza a determinate situazioni comportando perciò ritardi. In questo caso il problema non è relativo ai medici ne, tanto meno, al sistema sanitario, piuttosto è legato alla mancanza di giudizio delle persone, capaci di affollare un pronto soccorso per una semplice epidemia di influenza.

Io ritengo che il problema dei soldi, nelle aziende ospedaliere, non sia relativo ad una mancanza assoluta (come purtroppo succede con i centri di ricerca) bensi ad una mancanza relativa: i soldi, dove piu e dove meno, ci sono...a mancare sono persone capaci di gestirli nell'interesse comune. Ogni reparto riceve fondi in base a tanti fattori (numero di paziente ricoverati, prestazioni mediche, chirurgiche e ambulatoriali) e il primario è la figura ultima (perchè ovviamente a monte ci sono altri dirigenti) di gestione del fondo. Io vedo davvero tanti sprechi: ricoveri prolungati per motivi banali (una notte in ospedale costa circa 800 euro allo stato), materiali usati in maniera errata, gestione del tempo errata, gestione delle risorse errata...io sono da anni in ambito chirurgico e anche cio che rigurada questo aspetto, in parte, potrebbe essere gestito meglio.
 
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4 replies since 30/11/2012, 18:14   42 views
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