| JUVENTUS-INTER 1-3 Buffon 5.5; Barzagli 6, Bonucci 6, Chiellini 6; Lichtsteiner 4.5 (Caceres 6, Quagliarella sv), Vidal 5, Pirlo 6, Marchisio 5, Asamoah 5.5; Vucinic 6 (Bendtner 5), Giovinco 5.
Questa sconfitta è figlia di più fattori. Il primo è legato a un episodio sfavorevole: quello del nostro gol. Dopo Catania, i nostri calunniatori sono stati come al solito bravissimi a creare un clima inquinato intorno a noi. Poi è arrivata la rete fulminea di Vidal in palese fuorigioco e la notizia è giunta sicuramente ai giudici di gara. Tagliavento è andato in confusione e ha messo in atto un arbitraggio di compensazione, di certo non vedeva l'ora di fischiare quel rigore. Sto parlando ovviamente di confusione, non di pregiudizi o peggio ancora di malafede, queste cose le lasciamo a coloro che non hanno altre argomentazioni. Il secondo fattore è legato alle scelte tecniche. Conte e i suoi collaboratori hanno sbagliato pochissimo finora, per cui qui non si vuole criticare il loro operato ma ammettere semplicemente una giornata storta. Il top player in attacco non è arrivato non perché Marotta è un incapace, ma perché dobbiamo ricordarci che c'è un bilancio da mettere a posto e certi attaccanti costano parecchio, le nostre casse non consentono follie. Ciò nonostante, si pensava a inizio anno di avere comunque un reparto offensivo rispettabile. Invece no, oggi esiste un problema attacco e certe decisioni lo hanno accentuato. Si fa male l'unica punta che merita il posto da titolare e, a un certo punto, alzi la testa e pensi di vedere in campo Quagliarella e Matri. Invece ci sono Giovinco e Bendtner. Il primo al massimo può entrare nell'ultimo quarto d'ora quando magari sono saltati gli schemi e ci sono più spazi, il secondo può entrare negli ultimi cinque minuti, come carta della disperazione, quando giochi contro difese arroccate e ti serve più fisicità. Quagliarella e soprattutto Matri non sono dei fenomeni, questo è chiaro. Matri è stato dimenticato clamorosamente fino a fargli perdere la fiducia, ma la porta la vede molto di più di Giovinco e Bendtner. Quagliarella è il meno peggio di tutti e sarebbe dovuto partire dall'inizio: figuriamoci poi quanto sia stata incomprensibile la scelta di non farlo subentrare nemmeno quando è uscito Vucinic. L'ex napoletano ha la lingua lunga, questo è il suo peggior difetto... Il terzo problema riguarda l'intoccabilità di certi giocatori che a mio avviso non è più tale. L'anno scorso alcuni elementi sono stati fondamentali e forse si è creata una certa riconoscenza. Il calo di Vidal è palese, ma lui non mi sento ancora di metterlo in discussione, a patto che si riprenda subito. Quello di Lichtsteiner, invece, mi sembra un crollo verticale senza fine. Le soluzioni alternative non mancano, a differenza dell'attacco. Per esempio c'è Caceres, a cui peraltro si sarebbe potuta evitare l'immeritata e sconfortante sostituzione che si affibia a un giocatore già a sua volta subentrato in corso d'opera. Infine, gli zero minuti concessi a Pogba sono inspiegabili. Conte ha costruito nel tempo un giocattolo perfetto, modellato sulla base del 3-5-2. Ieri in campo è scesa dall'inizio quella che lui considera la formazione titolare. Ma evidentemente è arrivato il momento di cambiare qualcosina, onestamente già nelle ultime partite il risultato era arrivato ma ci era andata bene. Qualche cambiamento - non una rivoluzione - nelle gerarchie si è reso necessario, anche l'anno scorso si cambiò per trovare un posto a Vidal. Il tutto rientra comunque nella normalità: il calcio è fatto di cicli, di periodi, di umori, di stati di forma. Di alti e bassi. Di continuità o di svolte. Perdere proprio contro i prescritti spioni brucia ancor di più e oggi si assiste per strada alla festa nazionale degli antijuventini. Però mi sento di far arrivare a tutto lo staff bianconero i miei 49 grazie. Cadere fa male, rialzarsi è un dovere, specialmente quando ti chiami Juventus.
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