| JUVENTUS-SHAKHTAR DONETSK 1-1
Buffon 6; Barzagli 6, Bonucci 7, Chiellini 6; Lichtsteiner 5, Vidal 5 (Pogba sv), Pirlo 6, Marchisio 6.5, Asamoah 5.5; Matri 5 (Quagliarella 5), Vucinic 5 (Giovinco 6).
Alla fine, è un punto guadagnato. La Juve così autorevole e autoritaria in Italia, in Europa deve ancora acquisire la medesima mentalità. Entro i confini nazionali, i bianconeri hanno la consapevolezza di essere i più forti e scendono in campo con questa convinzione, mentre nella massima competizione continentale incontriamo squadre che hanno già l'abitudine di giocare certe partite. L'inizio del match contro uno Shakhtar molto organizzato e ben messo in campo è emblematico: la nostra squadra è apparsa timorosa fino a subire lo svantaggio. Un perfetto schema su angolo ha permesso a Bonucci di segnare e di farci così conservare l'inviolabilità di un silenzioso Juventus Stadium, ma poi nel finale di gara abbiamo seriamente rischiato di incassare il secondo gol. Tutto il centrocampo, a parte un Marchisio che dà sempre tutto, è sembrato senza benzina. Il calendario non ci ha agevolato, abbiamo giocato parecchio in questi ultimi giorni ma, ripeto, a mio avviso è essenzialmente una questione di approccio mentale. Questa era però la partita più importante del girone: ne passano due e i pronostici vanno nella nostra direzione e in quella del Chelsea, per cui tra le mura amiche affrontavamo l'ipotetica terza forza del raggruppamento che sgomita per affermarsi. La vittoria non è arrivata e ora le cose si complicano, la trasferta in Ucraina sarà in inferno. Per carità, nulla è perduto, uno sblocco psicologico di fronte alla Champions ci può ancora far sognare in grande. Uno sblocco che però deve avvenire subito, a partire dalla prossima gara fino alla fine. Va detto che qualche occasione per vincere l'abbiamo anche avuta. E in generale non facciamo drammi: batterci continua a essere complicato e le forze per poter dire la nostra le abbiamo eccome.
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