Il web invoca il Vaticano: "Pagate anche voi la manovra"

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Abbott_Juve
view post Posted on 20/8/2011, 13:16     +2   +1   -1




L'obiettivo è messo nero su bianco. Far pagare la manovra di ferragosto anche al Vaticano, "visti i miliardi di euro che noi italiani gli versiamo da tanto tempo". E' questa la ragione sociale di "Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria" gruppo che su Facebook ha raccolto oltre 30 mila adesioni in poco più di 48 ore. Centinaia di commenti, suggerimenti, indicazioni. Per portare alla classe politica italiana un solo messaggio: in tempi di crisi economica, i privilegi fiscali della Chiesa Cattolica vanno aboliti. "Con le nuove misure varate dal governo Berlusconi pagano tutti: i dipendenti pubblici, i comuni, chi lavora nel sociale. E loro nulla. Non è giusto, ora basta".

Le tasse. Ripristinare l'Ici e l'Ires, abolire l'8xmille. Sono numerose le misure suggerite dagli utenti. Domande e interrogativi, critiche e attacchi si susseguono a ritmo serrato. Si va da "ma perché nessuno dei nostri politici dice che la chiesa deve tornare a pagare l'Ici?", fino a chi propone una sospensione temporanea dei Patti Lateranensi: "Non sarebbe meglio che venisse revocato per 5 anni il Concordato, in modo che la Chiesa possa devolvere in beneficenza i miliardi di euro che riceve dalla Stato Italiano?". E c'è chi prova a ricostruire i privilegi fiscali della Santa Sede: "Il Vaticano non paga Ici, Irpef, l'Ires e tutte le tasse immobiliari anche se possiede quasi il 30% del patrimonio immobiliare italiano".

Bagnasco e l'evasione fiscale. Non manca chi interviene per difendere la posizione della Chiesa: "Sono davvero dispiaciuto per quanto ho letto in questa pagina: si confonde Chiesa, fede, Papa, Dio". E ancora: "Ogni parrocchia ha le sue bollette da pagare, e continua a offrire servizi di solidarietà pari a pochi altri enti". Ma la maggior parte degli interventi conserva toni molto critici. In tanti prendono di mira l'intervento sull'evasione fiscale del presidente della Cei Angelo Bagnasco. C'è chi scrive: "Ma guarda cosa ci tocca sentire. Per di più detto da gente che non paga niente ed è esentata da tutto".

Studenti e agit prop. E sono decine i commenti di studenti fuorisede. Che mettono sotto accusa la politica immobiliare del Vaticano. "Loro possono utilizzare i conventi come degli alberghi, lucrandoci profumatamente e a costo zero. Io, stedentessa fuori sede che tra tasse universitarie, affitto, spese varie e un lavoretto part-time fotocopio un libro per un esame, rischio una multa. La legge non è affatto uguale per tutti". Poi le proposte, numerose, per spostare la protesta dalla rete alle piazze: "Potremmo indire una protesta generale, organizzare una manifestazione o iniziare con un volantinaggio per far conoscere a tutti i cittadini l'elenco dei loro privilegi".

I finiani: "Sacrifici anche Oltretevere". Poi il fronte delle petizioni online. Con raccolte di firme indirizzate al governo italiano: "Chiediamo a Berlusconi e al Ministro Tremonti, di modificare la legislazione per non esentare la Chiesa dal pagamento dell'ICI in nome di un sacrificio collettivo invocato dai vertici Vaticani stessi". E i finiani de Il Futurista hanno lanciato "Facciamo pagare l'Ici alla Chiesa Cattolica", una campagna di sensibilizzazione online. "Sarebbe il momento giusto per eliminare sacche di privilegio, cancellando innanzitutto l'esenzione dall'Ici. Uno Stato serio ha il dovere, mentre chiede lacrime e sangue ai suoi cittadini, di pretendere qualche sacrificio anche da chi vive Oltretevere".

La Repubblica
 
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TerryTerry
view post Posted on 20/8/2011, 13:47     +1   -1




Questa mi mancava.. adesso se l' Italia cade a pezzi, la colpa e' dei privilegi del Vaticano( tra l' altro approvati dallo stesso parlamento italiano) :uhhh:
Come mai solo adesso sollevano la questione? Ma quanta ipocrisia.
I politici italiani, pensassero a ridursi gli stipendi, a lavorare seriamente per far progredire il nostro paese!E' una vergogna che si scarichino le colpe sul Vaticano, per cercare di distogliere gli italiani dai veri artefici della loro rovina!

La Repubblica poi, mi fa ridere.. come mai non abbiamo mai il piacere di vedere una prima pagina con i privilegi dei politici italiani?
 
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MrKrinkle
view post Posted on 20/8/2011, 13:50     +1   -1




Iniziativa lodevole, ma destinata a cadere nel nulla, purtroppo.

CITAZIONE (TerryTerry @ 20/8/2011, 14:47) 
Questa mi mancava.. adesso se l' Italia cade a pezzi, la colpa e' dei privilegi del Vaticano( tra l' altro approvati dallo stesso parlamento italiano) :uhhh:
Come mai solo adesso sollevano la questione? Ma quanta ipocrisia.
I politici italiani, pensassero a ridursi gli stipendi, a lavorare seriamente per far progredire il nostro paese!E' una vergogna che si scarichino le colpe sul Vaticano, per cercare di distogliere gli italiani dai veri artefici della loro rovina!

La Repubblica poi, mi fa ridere.. come mai non abbiamo mai il piacere di vedere una prima pagina con i privilegi dei politici italiani?

Sì, per primi dovrebbero mettercisi i politici a togliersi tutti gli innumerevoli benefici che hanno.
Poi però sarebbe il caso che anche il Vaticano cominci a pagare le tasse però. Perché la Chiesa non ha solo gli edifici di culto (sui quali mi pare doveroso non metterci sopra tasse) ma per gli altri innumerevoli immobili che ha sparsi per l'Italia, sarebbe il caso che cominciasse a pagare.
 
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TerryTerry
view post Posted on 20/8/2011, 13:51     +1   -1




Da "IL GIORNALE" di sabato 20 agosto 2011

MA QUALI PRIVILEGI LA CHIESA PAGA LE TASSE di Vittorio Feltri a quando non si parla che di tasse e di tagli e di imbrogli peri noti motivi, anche la Chiesa cattolica è finita sotto tiro dei soliti moralisti, accusata addirittura di eludere il fisco grazie a privilegi concordatari strappati allo Stato. Una polemica vecchia che però si rinnova ogni qualvolta il governo bussa a soldi e chiede sacrifici ai cittadini. Il rimprovero più aspro rivolto al clero e alle sue istituzioni è dinonpagare l`Icisull`immenso patrimonio immobiliare in qualche modo riconducibile al Vaticano.

Senza entrare in particolari troppo tecnici, vorremmo tuttavia ricordare che gran parte delle suddette critiche sono infondate. Infatti non è vero che il mattone dei preti sia esente da imposte. 0 meglio, lo è se destinato ad attività di culto, benefiche, assistenziali o comunque volte a colmare l`assenza dello Stato.

Forse conviene esemplificare. Ospiziperpersone anziane, asili di infanzia, istituti divario tipo che curano disabili e ammalati gravi non sono soggetti al normale regime fiscale. Sarebbe assurdo il contrario. Perché assolvono a funzioni sociali che il settore pubbliconon riesce a svolgere a causa di difetti organizzativi e mancanza di fondi.

Se la Chiesa è in grado di sostituirsi ai Comuni, alle Province, alle Regioni e allo Stato laddove questi sonoincapacidi agire, sarebbe assurdo chevenissepenalizzata.

Semmai dovrebbe ricevere, oltre a encomi, anche dei congrui contributi e non soltanto l`esenzione fiscale. D`altronde è assodato che lamaggioranza dei religiosi si impegna per il bene comune non certo a fine di lucro. Per loro aiutare il prossimo in difficoltà è una missione, non una professione remunerativa.

E questo i cittadini, laici compresi, lo sanno benissimo, loverificano personalmente quando hanno bisogno di soccorso.

Chiunque non sia milionario ha provato o proverà ad avere un genitore molto sudi età, magari non autosufficiente e non accudibile in famiglia. Come (...) segue a pagina 9 (...) ci si comporta in casi del genere? Strutture pubbliche specializzate non esistono o ne esistono poche e di norma registrano il «tutto esaurito». E allora? Ecco, viene in mente il parroco. Il quale direttamente o indirettamente si dà da fare e una soluzione la trova. Ovvio, c`è il problema della retta: qualcuno dovrà pure sborsarla perché gli ospiti dei ricoveri gestiti da suore e sacerdoti non campano d`aria. Non solo. Infermieri e serventi vanno retribuiti. Ma non ci vuole molto a fare due conti e a capire che i preti, non avendo ilprofitto aivertici dei loro interessi, non hanno grandi pretese:

si limitano a esigere lo stretto indispensabile.

Che è molto di meno di quanto un ospizio pubblico è costretto a rivendicare per tirare avanti peggio della «concorrenza», cioè offrendo un servizio qualitativamente inferiore.

Ebbene, seunaimpresa acarattere religioso non punta a guadagnare, ma supplisce con la generosità alle lacune dello Stato, come minimo va agevolata sul piano fiscale. Con quale coraggio si può tassare chi rende meno agra la vita di un anziano non più indipendente? Lo stesso discorso vale per gli oratori e le scuole materne. I primi sono luoghi di aggregazione giovanile che nessun altro «ente» all`infuori delle parrocchie mette a disposizione dei ragazzi, tranne forse i centri sociali che però, consentiteci, sono cose ben diverse e non apprezzabili sotto il profilo educativo e della ricreazione.

Tra l`altro, i centri sociali dispongono gratuitamente di locali dei Comuni, quindi non pagano l`Ici. E perché dovrebbero pagarla gli oratori? Un accenno all`istruzione. Gli istituti cattolici, privati, riscuotono un contributo statale e un tot dalle famiglie. Ipotizziamo che siano obbligati a chiudere oggi. Domani il governo dovrebbe costruire migliaia di edifici scolastici e assumere un numero adeguato di insegnanti. Con quali quattrini? Non solo. Le quote ora a carico delle famiglie chi le sborserebbe? Ancora lo Stato. Non vediamo dove sarebbe la convenienza derivante dalla soppressione eventuale delle scuole cattoliche.

Attenzione. Qualsiasi immobile della Chiesa che non sia utilizzato pergli scopi sommariamente citati sopra, e che sia invece affittato e produca reddito, viene trattato come se fosse nostro ovostro.

Non è esente dall`Ici né da altre tasse.

P.S.:vorreirassicurare illettore. L`autore di questo articolo non può essere sospettato di conflitto di interessi perché è ateo e non è stipendiato dai preti, molti dei quali gli sono pure fortemente antipatici.

Vittorio Feltri [.]

fonte: governo.it

Edited by TerryTerry - 20/8/2011, 14:55
 
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MrKrinkle
view post Posted on 20/8/2011, 13:55     +1   -1




Dai, il nome di chi ha fatto l'articolo dovrebbe dire tutto, e lo dovrebbe racchiudere nella cartella "carta straccia e falsità".
Ps: Bello come il Vaicano si faccia difendere da simili soggetti, si si proprio bello. :bah:
Pps: C'ho provato a leggerlo, ma più di un tot di boiate non riesco a sopportarle, e il buon Feltri prima di sparare stronzate sarebbe bene si informasse, il Vaticano di ici non paga nulla, ne per gli edifici di culto ne per altro. E quando la chiesa si sostiuisce allo stato, è una sconfitta per tutti, e parlo sopratutto degli asili, specie per quei poveri bambini che ci finiscono dentro.
 
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TerryTerry
view post Posted on 20/8/2011, 13:57     +1   -1




CITAZIONE (MrKrinkle @ 20/8/2011, 14:55) 
Dai, il nome di chi ha fatto l'articolo dovrebbe dire tutto, e lo dovrebbe racchiudere nella cartella "carta straccia e falsità".
Ps: Bello come il Vaicano si faccia difendere da simili soggetti, si si proprio bello. :bah:
Pps: C'ho provato a leggerlo, ma più di un tot di boiate non riesco a sopportarle, e il buon Feltri prima di sparare stronzate sarebbe bene si informasse, il Vaticano di ici non paga nulla, ne per gli edifici di culto ne per altro. E quando la chiesa si sostiuisce allo stato, è una sconfitta per tutti, e parlo sopratutto degli asili, specie per quei poveri bambini che ci finiscono dentro.

:uhhh: :uhhh: :uhhh:
 
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Abbott_Juve
view post Posted on 20/8/2011, 14:19     +1   -1




La Chiesa è talmente non privilegiata da far scattare un'indagine dell'UE in merito...

CITAZIONE (TerryTerry @ 20/8/2011, 14:47) 
Questa mi mancava.. adesso se l' Italia cade a pezzi, la colpa e' dei privilegi del Vaticano( tra l' altro approvati dallo stesso parlamento italiano) :uhhh:

Ma dove sta scritto questo, scusa?

CITAZIONE
Come mai solo adesso sollevano la questione? Ma quanta ipocrisia.

Ma per favore...

Se della questione Chiesa-tasse se ne parla da anni.
 
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AlphaMale85
view post Posted on 20/8/2011, 14:37     +2   +1   -1




ma anche perchè sempre piu' persone in Italia si discostano dalla chiesa cattolica quindi il clero non può nemmeno invocare il monopolio del culto..... l'Italia non è un paese cattolico piu' (e direi per fortuna). Quindi è giusto che paghino le tasse anche loro. Gli unici privilegi lo stato deve darglieli per le opere di beneficenza, ma a quel punto dovrebbe tutelare anche altre associazioni no profit che si sbattono il culo ogni giorno ( e io ho conosciuto ragazzi e ragazze di Greepace che non guadagnano un bel niente al mese ma si sacrificano ogni giorno per uno scopo altruistico) senza affacciarsi col bastone d'oro e la tunica da 500 euro fuori un balcone a parlare straniero ogni domenica e a dire sempre le stesse cantilene inutili.

Sarebbe cosa buona e giusta ovviamente. E al governo entrerebbero un sacco di soldi utili per muoversi in una direzione ma OVVIAMENTE non sono esclusi i politici stessi da questi pagamenti .... loro sono i primi che evadono le tasse ....

Ma alla fine vedrete che i due circoli mafiosi saranno sempre li e noi ne pagheremo le conseguenze.

P.s. 30 mila fans su quel gruppo è un numero che fa pensare molto. Tanto. La gente si sta svegliando

"Esenzioni per due miliardi l'anno. Bruxelles accelera: "Sono aiuti di Stato". Se l'Italia sarà condannata, dovrà chiedere il rimborso delle tasse non pagate La Chiesa ha un patrimonio di circa 100mila fabbricati"
 
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AlphaMale85
view post Posted on 20/8/2011, 15:44     +2   +1   -1




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di legno non andava bene no eh?
 
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Viktor Gutierrez
view post Posted on 20/8/2011, 16:04     +1   -1




^ E' inutile, è un controsenso vivente. :sisi:
 
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MrKrinkle
view post Posted on 20/8/2011, 16:08     +1   -1




CITAZIONE (AlphaMale85 @ 20/8/2011, 16:44) 

Ahaha quando si dice averci proprio la faccia come questa cosa qua culo7 :ghgh:
 
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AlphaMale85
view post Posted on 20/8/2011, 18:49     +1   -1




CITAZIONE (MrKrinkle @ 20/8/2011, 17:08) 
Ahaha quando si dice averci proprio la faccia come questa cosa qua (IMG:http://www.magripersempre.com/blog/wp-cont...10/11/culo7.jpg) :ghgh:

:ghgh:

qua c'è da piangere :uhhh:

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Dopo aver mandato in onda il docu-film «The Vatican Insider, Il denaro in nome di Dio» il canale Current TV ha chiuso i battenti. :eek:
Noi abbiamo recuperato questa produzione senza precedenti, e abbiamo pubblicato il video online per la prima volta, qui su Facebook. Passaparola e fai in modo che tutti i tuoi contatti possano vedere questo film-verità sul Vaticano e i suoi privilegi!
La prima parte è disponibile qui: https://www.facebook.com/video/video.php?v=...260635637298643
 
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MrKrinkle
view post Posted on 20/8/2011, 19:18     +1   -1




Bello, bello bello. Ma cose che si sapevano, che la chiesa (specie ai tempi di Avignone e subito prima) s'erano venduti anche le brache si sapeva), come che il "buon" Karol fosse amico intimi di uno dei criminali più feroci dell'America Latina è risaputa...
Come per dire che a Roma ci sono campi sterminati inutilizzati perché il Vaticano aspetta che diventino edificabili per lucrarci sopra, senza parlare delle loro banche e del ruolo dello IOR nel crack Antonveneta...
Qualcosa avrebbero anche da imparare i calciatori che per fare un po' di beneficenza indicano una conferenza stampa.
Ah una cosina interessante, lo sapevate che Lo Spirito santo è il figlio (ma sopratutto il primo) è un'artificio che si sono creati intorno al '300?
 
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view post Posted on 20/8/2011, 19:50     +1   -1
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Comunque sbagliato o non i primi sono i deputati mafiosi che si devono riuderre lo stipendo e i privilegi! Il più deficiente prende 30 mila euro al mese più tutti i benefici che ha, mentre un comune mortale si spacca la schiena per mille euro al mese, sette giorni su sette, con 15 ore al giorno di lavoro, quindi vedete un pò voi...
 
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AlphaMale85
view post Posted on 20/8/2011, 19:59     +1   -1




CITAZIONE (MrKrinkle @ 20/8/2011, 20:18) 
Ah una cosina interessante, lo sapevate che Lo Spirito santo è il figlio (ma sopratutto il primo) è un'artificio che si sono creati intorno al '300?

non ho capito spiegati meglio

Articolo interessante

I 68 MILIARDI PRENDIAMOLI QUI





Disciplinare e tassare la prostituzione, con tutti gli opportuni presidi sanitari, che adesso mancano. Disciplinare e statalizzare la vendita delle droghe, con tutti gli opportuni presidi sanitari, che adesso mancano. Tassare le attività imprenditoriali delle chiese, i loro immobili adibiti ad uso imprenditoriale, la loro manomorta sugli immobili non di culto. Tali misure frutterebbero i 68 miliardi per la legge di bilancio, perché genererebbero ogni anno entrate di diverse decine di miliardi, strutturali, cioè permamentemente, non una tantum. E risparmi di spese carcerarie, sanitarie, giudiziarie, e di danni criminali. E toglierebbero profitti e potere al crimine organizzato nazionale e internazionale. E migliorerebbero l’ordine pubblico. E limiterebbero contagi e altri danni alla salute di decine di migliaia di cittadini.

Se la Chiesa Cattolica si opporrà, le si ricorderà che è nel suo interesse pagare le tasse, per rifarsi l’immagine compromessa da troppa pedofilia, e da troppo nascondimento della pedofilia (vedi gli archivi segreti che il card. Ratzinger fece istituire dai vescovi per tenervi le denunce di abusi sessuali), e troppi abusi bancari coperti sotto il neo-beato (vedasi Calvi, Marcinkus, Banco Ambrosiano e Ior). E le si ricorderà che l’alternativa sarebbe tagliare la spesa sociale e per l’occupazione: è per caso ciò che vogliono o preferiscono in Vaticano? Lo dicano. Agli oppositori laici si ricorderà che lo stato già vende i tabacchi e tassa le vendite di alcolici, che tra tutti e due fanno circa 190.000 morti l’anno (Fini, ad es., fuma in pubblico), e un numero molto maggiore di invalidi, mentre ora di droghe muoiono circa 3.000 l’anno, perlopiù uccisi dalle sostanze di taglio, e che ne morirebbero molti meno se le droghe fossero prodotte e vendute dallo stato, senza veleni e con controllo medico.

Come farebbe qualsiasi altra maggioranza, l’attuale maggioranza governativa si va a spaccare sullo scoglio dei vincoli di bilancio e risanamento da una parte, e le esigenze di investimenti e di alleggerimento fiscale. Perché se si taglia la spesa pubblica (welfare e investimenti), si hanno sia danni e conflitti sociali, sia calo del pil, e questo calo restringe le risorse (il reddito) per pagare gli interessi sul debito pubblico, e ancor più toglie quelle per ridurlo. Il paese diviene ingovernabile.

Per fare uscire l’economia dalla fase bassa e pessimista, occorrono forti e continui investimenti pubblici infrastrutturali, che creino prospettive e sicurezze di medio-lungo termine per gli investitori privati. Senza di queste, i privati non ritornano a investire, ma stanno alla finestra. Tanto più se intanto monta la tensione sociale per effetto dei tagli. E il ciclo espansivo non riparte di certo. E allora dove trovare le risorse per gli investimenti infrastrutturali? Giusto colpire fiscalmente le speculazioni finanziarie – solo che queste si spostano facilmente all’estero. Giusto colpire i grandi patrimoni – solo che anche questi sono o vanno all’estero. Giusto colpire i colpevoli delle maxi-frodi finanziarie, dei derivati-truffa, delle obbligazioni-fregatura etc.: ma bisognerebbe nazionalizzare grosse quote di banche (inclusa Bankitalia) e commissariare qualche fondazione bancaria di peso, prima che si auto-danneggi troppo con manovre incredibili e si faccia dirigere, che so, da una Goldman-Sachs. Questo però è troppo per qualsiasi maggioranza. E allora? Colpibili realmente e strutturalmente sono solo i medi e medio-piccoli patrimoni e redditi incapaci di riparare all’estero. Purtroppo però si tratta delle persone più attive nell’economia reale, che verrebbe ancor più affossata; o di pensionati con patrimonio ma oramai inattivi – che secondo il governo dovrebbero vedere le loro pensioni indicizzate al pil; o di piccoli risparmiatori che Tremonti sta aggredendo con la sua trovata di aumentare la tassa sui depositi di titoli.

Certo, ancora meglio sarebbe fare una riforma monetaria, per eliminare la moneta-debito, cioè sostituire l’attuale insieme di money supply generato tutto mediante operazioni di indebitamento, con mezzi monetari generati senza indebitamento, come si fa con le monete metalliche, e come sporadicamente si è fatto anche con le banconote in periodi recenti e remoti. Ma una simile riforma non è fattibile perché incompatibile con gli attuali assetti di potere effettivo e coi loro interessi. Bisogna quindi pensare a riforme compatibili con questi.
In conclusione, non resta che far emergere (regolamentandole nel miglior interesse collettivo) le attività economiche oggi ancora illogicamente sommerse, come la prostituzione e il commercio di droghe (oppure una logica c’è: cointeressenza tra istituzioni e traffici ufficialmente illeciti). (La legalizzazione comprenderà controlli periodici con spese a carico dei tossicodipendenti e obbligo di comunicazione dello stato di dipendenza ai rispettivi datori di lavoro). E tassare i redditi e gli immobili imprenditoriali anche degli enti ecclesiastici, mentre oggi, in violazione della Costituzione e del principio di eguaglianza e leale concorrenza, sono esentati al fine di avere il sostegno politico del Vaticano. E colpire fiscalmente la manomorta immobiliare, ossia quel processo per cui gli enti definiti religiosi continuano ad accumulare, per lasciti ereditari, donazioni, compravendite, immobili su immobili, fino a costituire patrimoni esentasse smisurati, conferenti alla Chiesa un corrispondente peso economico e politico, che soggetti realmente religiosi non dovrebbero avere né aspirare ad avere, come diceva anche l’abate-filosofo Rosmini.

Sul fronte dei risparmi, occorre invece fare i conti, innanzitutto, con la previdenza e l’assistenza.

La previdenza non regge finanziariamente perché la popolazione invecchia, quindi si allunga il periodo in cui si percepisce la pensione mentre ci sono meno giovani occupati per pagare la pensione ai pensionati, i quali per giunta vivono più a lungo. Inoltre i giovani di oggi hanno sovente impieghi remunerati poco e irregolarmente, quindi versano meno di contributi. Si aggiunge il problema dell’onere aggiuntivo delle pensioni di reversibilità per mogli extracomunitarie sposate da italiani maturi o anziani al fine di procurare loro il diritto alla reversibilità. Questo insieme di problemi richiede misure decise: gradualmente, la soppressione della reversibilità per il coniuge superstite, che deve avere un reddito proprio; subito, l’innalzamento dell’età pensionabile, un tetto quantitativo alla reversibilità quale che fosse il reddito del coniuge defunto; un tetto alla cumulabilità con altri redditi; esclusione (con meccanismi da elaborare) della reversibilità di comodo per la moglie straniera.

Se per l’assistenza, la spesa sanitaria, le risorse sono insufficienti, bisogna che si cessi di erogare risorse in favore dei non-cittadini. Se le risorse scarseggiano per i cittadini, è illogico e illegittimo destinarle a beneficio di non-cittadini, soprattutto se non legittimamente residenti. Oggi stiamo pagando noi sanità e welfare di centinaia di migliaia di stranieri, con tasse e contributi più elevati, con servizi peggiori, con tagli ad investimenti e ricerca, con crescente indebitamento nazionale. L’Italia è in gravissime difficoltà: non può permettersi di regalare costose cure agli stranieri che non versano. Occorre innanzitutto quantificare il costo che attualmente il paese sta sostenendo per l’assistenza sanitaria e non sanitaria in favore degli stranieri che non pagano contributi e tasse, e porre fine a questa uscita di denaro. Come? Lo straniero che non paga tasse e contribuiti e non si sottopone a controlli anti-infettivi non può avere assistenza sanitaria a spese dei contribuenti italiani. Punto. Se non si dota di adeguata assicurazione privata, viene espulso: quanto così risparmiato viene destinato a sanare il deficit della sanità. Secondo punto. Noti settori industriali e agricoli traggono vantaggio dai lavoratori immigrati pagandoli poco o in nero, e scaricando i costi sociosanitari sulla collettività (esternalizzazione del costo); ma ciò è contrario agli interessi del paese: se gli stranieri costituiscono un costo netto, questo costo va finanziato mediante un’imposta collegata al loro soggiorno in Italia. Terzo punto.

Ma lo scenario di fondo è un altro, è più ampio. E’ che siamo non in una crisi di ciclo, bensì di sistema. Di un sistema che sta per esplodere. Questo governo che sceglie di far quadrare il bilancio con una manovra di 68 miliardi scaricati però quasi interamente sul 2013 e sul 2014, e un’opposizione che sostanzialmente la accetta, e una UE e BCE che non insorgono, nonostante lo scarico differito sia palesemente una furbata irrealistica, perché nessun governo riuscirebbe a reggere un paese sottoposto a quei tagli – tutti questi fattori significano una cosa molto chiara: governo, opposizione, sindacati, UE, BCE, prevedono che di qui al 2013 la situazione cambierà tanto radicalmente, che quegli irrealistici impegni saranno semplicemente superati, che non si dovrà rispettarli. che quindi non serve nemmeno trovare idonee fonti per pagare il debito pubblico – cosa che si sa impossibile, e non solo per l’Italia. Per ora, per l’anno corrente e il prossimo, si tratta soltanto di far quadrare formalmente i bilanci, per mantenere una certa calma e governabilità, in attesa dello sconquasso che porrà fine a tutte le finzioni.

http://marcodellaluna.info/sito/?p=562
 
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60 replies since 20/8/2011, 13:16   891 views
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