La Stampa - Juve, con Inter e Milan si fa sul serioVidal, l'attacco e il gioco degli esterni: al trofeo Tim Conte cerca risposte ai quesiti bianconeri Da domani sarà più difficile. Restare aggrappati al concetto che le amichevoli d'agosto abbiano poco da raccontare; che quando la posta si alzerà, da un titolo d'estate a tre punti veri, le cose gireranno sicuramente in modo diverso. Di vero c'è che il tabellino non conta, così stasera non sarà tanto importante alzare il Trofeo Tim, quanto rispondere agli inviti di Antonio Conte. I protagonisti non vorranno mai leggerla come la prova del nove. Magari è quella del tre. O più semplicemente del triangolare: Juve, Inter e Milan (ore 20.40, diretta su Canale 5). Largo alle suggestioni, per altre dosi di veleno ci sarà sempre spazio.
I bianconeri sperano di ridurre al minimo gli interrogativi seminati con le ultime amichevoli: i test contro le due pretendenti allo scudetto sono sicuramente più probanti. Non è una questione di coefficiente di difficoltà, ma di arsenale. Ora quello juventino è un po' più nutrito: Vidal, al di là degli spiccioli (di partita) di Villar Perosa, di fatto si presenta. L'effetto del cileno sul centrocampo suscita curiosità. Conte confida che si trasformi in sollievo: il reparto fin qui ha leggermente difettato dal punto di vista del pressing e della gestione del pallone. Dove nasce il gioco, l'allenatore vorrebbe una Juve meno frenetica. Per la prima volta, la grinta dell'ex del Bayer Leverkusen potrebbe miscelarsi con le geometrie di Pirlo. Viceversa, un impiego di Vidal a sinistra, oltre a rappresentare una valida verifica alla sua duttilità, non farebbe che mettere il dito nella piaga: è lungo la fascia che continuano ad annidarsi le incognite. L'impegno di stasera, in questo senso, non può non intrecciarsi con le manovre di mercato.
Krasic a destra dimezza le ansie, ma l'out mancino resta un tema caldo: della situazione, fin qui, ha approfittato Pasquato. A forza di parlare di sorpresa, con un'altra prestazione convincente ci si potrebbe avvicinare al concetto di conferma. L'esterno, che in realtà nasce come seconda punta, è uno dei pochi ad aver impressionato il tecnico in positivo. Al diktat «aggredite la fascia», lui non ha mai voltato le spalle. E se in queste ore si sta ragionando sull'opportunità di trattenerlo o farlo germogliare altrove, stanotte il ragazzo può generare un cortocircuito di idee.
Il ruolo che si è ritagliato Pasquato, per ora, non è mai toccato a Vucinic. Accolto a Torino come l'uomo in più dell'attacco bianconero, all'occorrenza il centravanti aggiunto che poteva colpire partendo da sinistra, l'allenatore ha preferito tenerlo al riparo da compiti mancini. Ad un quarto d'ora di Juve A-Juve B ammonta il tempo in cui il montenegrino è stato decentrato, peraltro a destra. Per Conte, è uno dei due terminali offensivi. Ecco allora la terza prova del Trofeo Tim: i bianconeri potranno misurare, eventualmente registrare, la trazione anteriore.
L'ex romanista, quanto a vivacità, ha già dato buoni segnali. Ma il reparto avanzato, nel complesso, non è ancora riuscito a sbalordire. A Salerno, nell'amichevole con il Betis Siviglia terminata 0-0, la Juve ha confermato una certa difficoltà a trovare la via del gol. Anche qui, vale il discorso fatto per i trofei d'agosto: non sarà tanto importante spedire la palla nel sacco quanto soddisfare Conte sui tempi d'inserimento. Ieri, il tecnico ha continuato a tenere l'allenamento a porte chiuse. Esperimenti in vista? Chi lo conosce giura che il 4-2-4 non sia in discussione. Per il momento.
tmw