| Io sono sempre stato dalla parte dell’allenatore, in generale. In questi anni di difficoltà, ho sempre sostenuto Ferrara, Zaccheroni e ora Delneri (Ranieri l’ho sostenuto sino a metà del secondo anno, poi quando è entrato in conflitto con i senatori non mi è più andato a genio per i suoi comportamenti poco coerenti e molto dispettosi nei confronti dei giocatori) ritenendo che spesso le colpe fossero dei giocatori, appagati oppure non all’altezza della situazione. Tuttavia, ho l’impressione che gli allenatori che arrivino alla Juve non siano ancora ‘completi’ e vengano qui da noi a completare la loro crescita professionale. Ranieri, a parte il Chelsea, non aveva mai allenato squadre di vertice, Ferrara, per quanto carismatico fosse (come dimenticare la partita vinta contro l’Inter a Torino per 2-1 con gol di Marchisio ed espulsione di Mou…), non è mai riuscito ad imprimere alla squadra uno schema di gioco e quindi il suo carattere è stato messo in ombra proprio da questo aspetto, Zaccheroni ha trovato già una situazione disastrata nonostante fosse, tra i tre, quello più preparato. Delneri quest’anno ha avuto tutto il tempo di dare un’identità di gioco alla propria squadra e, anche secondo me, era l’allenatore adatto dal quale ripartire. A me mister Delneri piace per le sue scelte coerenti e in estate l’avrei scelto anch’io per il fatto che, finalmente, avrei rivisto sulla panchina della Juve un cultore del 442. Tuttavia, gli interpreti scelti per questo modulo non si sono rivelati adatti e i tanti infortuni (si, ancora loro) hanno messo in difficoltà seriamente l’allenatore. Delneri, inoltre, ha messo in mostra una caparbietà nel continuare sulla strada intrapresa in estate che ci ha fatto perdere per strada punti importanti. La bella novità però si è avuta in primavera con i vari cambi di moduli che hanno portato la Juve ad esprimere un gioco migliore o per lo meno più decente e questi meriti vanno all’allenatore che è stato capace di crescere, quindi di migliorarsi e di recuperare anche uno spogliatoio che, in effetti, non gli è mai stato ostile. Sin quando c’è stato Quagliarella, il 4-4-2 ha funzionato molto bene anche grazie allo spostamento di Marchisio sull’out di sinistra quasi come mezzala (invenzione del mister, questa) e la sscoperta di Sorensen, poi, ha reso la Juve del fine 2010 molto bella e concreta. A Gennaio qualcosa si è rotto ed il mister ha dovuto ricorrere ai rimedi. Prima il 4-3-3 di Cagliari per un maggior numero di linee di passaggio utili a centrocampo con Aquilani e Marchisio più avanzati, poi il 4-3-1-2 nei minuti finali, passando per il 4-2-4 con le torri Matri e Toni, il 4-4-1-1 per avere una copertura migliore in fase di non possesso con Del Piero a fare da raccordo con centrocampo e attacco, il 4-3-2-1 e il rivoluzionario 4-2-3-1 utile per i contropiedi e per avere molti giocatori nei pressi della palla. Di moduli, come vedete, ne ha provati tanti con esperimenti riusciti ed altri meno. Questa Juve, così perfettibile, è la Juve di Delneri, soltanto la sua. È lui che l’ha plasmata ed è lui che deve provare, il prossimo anno, a migliorarla. Io per la prossima stagione darei un’altra possibilità ad un allenatore che ha voglia di continuare a crescere con la propria squadra, a patto che ci sia l’innesto di qualche campione, e questo allenatore si chiama Delneri. Spesso i mali della squadra non provengono dall’allenatore che è uno solo contro tutti ma dai giocatori stessi. L’allenatore, secondo me, è solo lo specchio della squadra. Sono i giocatori che, di solito, fanno grande un allenatore e sono giunto a questa conclusione dopo aver visto scendere in campo tanti, tanti allenatori. Nome: Peschechera Davide Nickname: eldavidinho94 Età: 17 Professione: studente liceale
|