Del Neri: «Juve, non ho perso il controllo della squadra»
«E' difficile inquadrare una squadra che fa prestazioni ottimali e poi non riesce a trovare continuità. Probabilmente non c'è la serenità giusta. Perdersi come è successo oggi vuol dire aver paura di se stessi». Dura analisi da parte di Gigi Del Neri al termine del ko della 'sua' Juve contro il Bologna.
ANNATA DIFFICILE - Il tecnico prova a spiegare il momento della squadra ai microfoni di Sky Sport: «Dobbiamo migliorare in tante cose e ritrovare autostima, sapere che questo è un campionato difficile. Mi dispiace molto per i tifosi, per questi alti e bassi. Questa sarà un'annata in cui tutti dovremo soffrire». «Mancava Aquilani, ma non è questo il problema. Tutti si devono aiutare, e dobbiamo essere più squadra, perché quando lo siamo facciamo grandi prestazioni come contro l'Inter. Ripeto, in questo momento probabilmente ci manca la serenità». «La Juve -conclude- deve poi imparare a lottare anche per obiettivi diversi, per avere magari sicurezze in futuro».
POCA CONTINUITA' - «E’ difficile inquadrare una squadra che fa prestazioni ottimali di livello e poi crolla così... La continuità evidentemente non è nel nostro dna. Manca serenità. Certo, c’entra pure la sfortuna: se quel palo di Iaquinta fosse entrato sarebbe cambiata la partita. Comunque, prendere un gol ci può stare, ma non scollarsi. E’ pazzesco, mi chiedo: come si fa a far svanire quello che era stato messo in campo contro l’Inter? Non lo so».
ORGOGLIO - «Non posso pensare di aver persa tutta la squadra nel giro di quindici giorni. Ora la scommessa è quella di ritrovare l’autostima. Ma tutti noi dobbiamo aiutarci a vicenda, essere più squadra. E poi la Juve deve abituarsi a lottare per altre posizioni. Paghiamo dazio psicologico, non si riesce a trovare la forza per superare il momento». Gianluca Vialli viene invocato a lungo dai tifosi, insieme a Marcello Lippi. Del Neri sospira: «Non abbiamo niente da dire nei confronti dei tifosi, questi fischi devono farci riflettere, sono fischi d’amore».
MELO - Ai microfoni di Sky è intervenuto anche Felipe Melo: «Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Dopo un buon primo tempo abbiamo preso gol nel secondo tempo e le cose sono andate male. Quello che è successo a Lecce lo abbiamo dimenticato, altrimenti già nel primo tempo avremmo incassato almeno due gol. Oggi è stato diverso, abbiamo corso dall'inizio alla fine, ed è merito anche degli avversari se hanno fatto gol. Ero arrabbiato? Sì, ma con noi stessi perché stavamo perdendo in casa».
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