[Topic unico] Juventus-Inter 1-0., CAMPIONATO: news, commenti live e post partita e le pagelle degli utenti.

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muni79
view post Posted on 10/2/2011, 11:16     +1   -1




Juve-Inter e l'ombra 2006 per lo scudetto a tavolino


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A Milano lo chiamano «degli onesti», a Torino «di cartone»: il titolo che la Figc assegnò ha acuito le spaccature. Un anno di batti e ribatti tra presidenti, dirigenti Mentre a Corso Ferraris continuano ad attendere un esito al loro esposto: Agnelli ha chiesto la revoca



TORINO, 10 febbraio - Gigi Buffon sospira: «Basta parlare di Calciopoli». Apprezzabile, tuttavia impossibile: polemiche e sospetti si trascinano nel tempo, trasformano Juventus- Inter in un impasto di ruggini e d’orgoglio. «Una partita importante per la classifica e per i tifosi » sintetizza Giorgio Chiellini.

OMBRA - C’è un’ombra, in particolare, che s’allunga su una rivalità senza confini e soluzioni: l’ombra dello scudetto 2006, sfilato ai bianconeri e assegnato ai nerazzurri, oggetto di un esposto juventino in Figc tra levate di scudi interisti. « Scudetto degli onesti » lo chiamano a Milano, «Scudetto di cartone» lo bollano a Torino: e già le definizioni rivelano prospettive opposte e posizioni inconciliabili. Sennonché, il dibattito mai appassito nei bar è oggi un incartamento sulla scrivania di Stefano Palazzi: la Juventus, attraverso l’ad Jean-Claude Blanc e l’avvocato Michele Briamonte, ha inoltrato infatti richiesta di revoca al presidente del Coni, al presidente della Figc, alla Procura Federale e al Procuratore capo.

MOTIVI - La società di corso Galileo Ferraris fa notare come dal materiale probatorio prodotto nel procedimento penale presso il tribunale di Napoli rilevi «una fitta rete di contatti» tra esponenti della società beneficiata dell’assegnazione a tavolino del titolo e tesserati del settore arbitrale: rapporti che minano, a giudizio della Juve, i presupposti dell’assegnazione dello scudetto da parte della giustizia sportiva, mortificando il principio cristallizzato nella premessa del documento, per cui il movimento sportivo si fonda sulla «lealtà tra e nei confronti degli affiliati, nonché sulla equità e parità di trattamento» .

INCONTRO - Anticipato da John Elkann il 29 aprile scorso, l’esposto alle istituzioni sportive viene ratificato dal Consiglio di amministrazione del 10 maggio e inviato nella stessa data. Quattro mesi dopo, Andrea Agnelli e Beppe Marotta, intanto entrati in società, affrontano l’argomento con Giancarlo Abete e Antonello Valentini, presidente e direttore generale della Figc, in un incontro che precede una riunione in via Allegri tra rappresentanti di Lega e Assocalciatori. « Una visita di cortesia in cui abbiamo trattato vari temi: ho fiducia che le cose si muoveranno » se la cava il numero uno juventino all’uscita, però non convince Moratti che reagisce con ironia: « Li ho visti tutti contenti dopo l’incontro, avranno una strategia comune... » . Prima ancora di Agnelli, controreplica seccamente Abete: «Il fatto che Agnelli sia venuto da me un’ora prima della riunione è prova provata della logica di trasparenza assoluta di un colloquio a carattere istituzionale. E non capisco come si possa dire che sono uscito ridendo, nessuno mi ha visto e in Federazione non ci sono webcam » . Ancora l’Inter, durissima, attraverso l’ad Ernesto Paolillo: « La Juve chiede la revoca? Io posso dire che i fatti sono altri e che semmai il club bianconero dovrebbe restituire altri scudetti» .

POLEMICA - La polemica divampa, tocca altri punti. Perché alla revoca, richiesta ufficialmente, Andrea Agnelli sovrappone la teorica domanda di riassegnazione dei titoli («Naturalmente se dal processo di Napoli emergerà l’estraneità del club » arringa il 27 ottobre all’assemblea degli azionisti) e anche stavolta il presidente nerazzurro ribatte stizzito: «Chiederemo anche noi i due scudetti che ci mancano » , alludendo al ‘ 98 ( quello del famoso fallo in area di Iuliano su Ronaldo) e al 2002, con riferimento alle partite disputate prima del fatidico 5 maggio, sulle quali insisterà anche Marco Materazzi, risucchiato nel più recente tourbillon d’accuse. A innescarlo è Moratti che rivanga Calciopoli intervenendo al seminario “ Il calcio e chi lo racconta” organizzato da Figc e Ussi a Coverciano: « Il fatto che l’Inter abbia vinto dopo, dimostra quanto questa sia stata una vera truffa per il calcio italiano, una prova in più di quanto stava accadendo » . Si ribella Pavel Nedved, consigliere d’amministrazione bianconero e punto di forza della Juve 2006: « Quella squadra poteva battere chiunque, anche i campioni del mondo » , mentre Agnelli sbotta: « Su questo tema Moratti mi annoia » . E il presidente dell’Inter, pronto e piccato: « Mi spiace annoiare il giovin signore...» . Schermaglie infinite, pesanti, a volte velenose. « Ma con Andrea non cambia nulla - ha detto una volta Moratti -. Succede che uno è comunista e uno fascista, ma si può essere amici» .

FONTE: CDS
 
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muni79
view post Posted on 10/2/2011, 11:53     +1   -1













 
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Chià516
view post Posted on 10/2/2011, 13:33     +1   -1




Per me deve giocare Iaquinta con Matri.
Oppure un tempo Iaquinta e un tempo Del Piero.
Perchè Iaquinta nel 4-3-3 che la juve adotta in fase offensiva farebbe da esterno come ha fatto a Udine e insieme a Krasic a destra e Matri al centro stupendo *-*
Vabbè con Del Piero s'è visto *_*
 
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demon quaid
view post Posted on 10/2/2011, 13:55     +1   -1




CITAZIONE (Chià516 @ 10/2/2011, 13:33) 
Per me deve giocare Iaquinta con Matri.
Oppure un tempo Iaquinta e un tempo Del Piero.
Perchè Iaquinta nel 4-3-3 che la juve adotta in fase offensiva farebbe da esterno come ha fatto a Udine e insieme a Krasic a destra e Matri al centro stupendo *-*
Vabbè con Del Piero s'è visto *_*

Io invece credo che in attacco dovremmo giocare con Toni-Matri e Iaquinta e Del Piero all'occorrenza.
 
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zebrato nel cuore
view post Posted on 10/2/2011, 14:07     +1   -1




Del Piero titolare!
 
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Chià516
view post Posted on 10/2/2011, 14:21     +1   -1




Se mettiamo Toni con Matri abbiamo due prime punte,e una delle due giocherebbe sicuramente in un ruolo non suo. Considerando che Toni è una prima punta proprio,andrebbe a svantaggiare Matri.
Secondo me uno tra Iaquinta e Del Piero :)
 
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view post Posted on 10/2/2011, 14:25     +1   -1
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Buon ritmo contro la Primavera


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45 minuti giocati a buon ritmo e l’occasione di rivedere in gol Vincenzo Iaquinta: l’amichevole giocata questa mattina a Vinovo contro la Primavera ha fornito buone indicazioni a Luigi Del Neri, cha ha dato spazio anche a Simone Pepe, ancora impegnato nel programma di recupero.

Il tecnico schierato nel primo dei due mini tempi Storari in porta, Motta, Barzagli, Ferrero e Grygera in difesa, Pepe, Sissoko, Felipe Melo e Martinez a centrocampo e Toni e Del Piero coppia d’attacco. Manninger, Sorensen, Grosso, Salihamidzic e Iaquinta sono stati invece impiegato con la formazione di Bucaro.

2-0 il punteggio all’intervallo: gol di Del Piero su rigore, ottenuto dopo una bella discesa di Pepe sulla destra, e raddoppio di Melo, al termine di uno scambio in velocità con Toni.

Nella ripresa Del Neri ha cambiato qualche pedina: Storari, Grygera, Pepe e Motta hanno vestito le casacche della Primavera al posto di Manninger, Sorensen, Grosso e Salihamidzic impiegati con la Prima Squadra.

Nel secondo tempo Toni e Del Piero hanno avuto l’occasione di portare a tre le marcature, alzando però troppo la mira. In compenso è andato in gol Vincenzo Iaquinta, bravo a schiacciare di testa un preciso cross di Giannetti. 2-1 il punteggio finale.

Mentre il gruppo era impegnato nella partitella, Traore, De Ceglie e Marchisio hanno lavorato a parte. Sono rientrati a Vinovo anche i reduci dagli impegni con le Nazionali: Buffon, Bonucci, Chiellini e Krasic sono rimasti in palestra, mentre Aquilani e Matri hanno sostenuto un lavoro atletico sul campo.

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view post Posted on 10/2/2011, 14:54     +1   -1
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Melo: «Vittoria, a tutti i costi»


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«Quella con l’Inter è una partita speciale, molto sentita. E’ il derby d’Italia e può incidere sul morale oltre che sulla classifica: una sconfitta può lasciarti a terra, ma un successo può rilanciarti alla grande. Noi ci stiamo allenando bene e duramente, perché vogliamo vincere, a tutti i costi».
Felipe Melo, ai microfoni di Juventus Channel, si proietta sul big match di domenica sera e suona la carica.

La rivalità con i nerazzurri è forte, ma ancor più importanti sono i tre punti in palio: «La vittoria di Cagliari ci ha permesso di rientrare in corsa per un piazzamento in Champions League e ora dobbiamo lottare in ogni partita. E’ presto per dire dove potremo arrivare, le somme si tireranno tra due mesi. Intanto però dobbiamo cercare di fare più strada possibile».

Proprio a Cagliari Del Neri ha cambiato modulo a gara in corso e la squadra ha risposto bene: «Personalmente mi trovo bene in qualsiasi posizione a centrocampo, sia che si giochi a tre, oppure con i due centrali. L’importante è vincere, è questa la sola cosa che mi dà gioia», ribadisce Melo.
Infine un pensiero ai nuovi arrivati, a Matri e Toni in particolare: «Sono due campioni e lo già hanno dimostrato, andando subito entrambi a segno. Il loro contributo sarà molto importante, perché garantisce opzioni in più per il mister e anche per noi centrocampisti.

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Nicola™
view post Posted on 10/2/2011, 15:05     +1   -1




CITAZIONE (zebrone84 @ 10/2/2011, 14:54) 
L’importante è vincere, è questa la sola cosa che mi dà gioia

Questo è lo spirito giusto.
 
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view post Posted on 10/2/2011, 15:06     +1   -1

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La superiorità della Juventus


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E' definito il Derby d'Italia, ma dopo la retrocessione in B della società torinese anche questa etichetta non lo rappresenta più. Già, la retrocessione nella serie cadetta della Juventus...Partiamo da qui. Da sempre i bianconeri hanno qualcosa in più dell'Inter: le vittorie, la tradizione in Nazionale, i palloni d'oro, le finali europee, e una tifoseria che per numero ha sempre sovrastato quella nerazzurra . La Juventus dei non piu' giovani fratelli Agnelli si ritrova negli anni 90 a competere contro un potente uomo d'affari milanese, che decide di
entrare nel football,e con i suoi metodi estremamente persuasivi dal punto di vista economico e non solo, fa volare la Milano rossonera. Investimenti folli, che stravolgono il mercato del calcio e posano i primi mattoni per un football business a 360 gradi. La Juventus non riesce più a primeggiare, i fuoriclasse più osannati dell' epoca si vestono di rossonero visti i "frizzanti" ingaggi e l'oggettiva qualità del progetto. Gianni Agnelli prova a ribattere colpo su colpo(Vialli, Baggio,etc) ma la prepotenza economica di Silvio Berlusconi non
può essere combattuta. Per tradizione la società di Torino, visto il suo legame con la Fiat, ha sempre tenuto d'occhio il bilancio rispettando i parametri dei mercati, la delicata situazione dei suoi migliaia di operai e il rapporto stretto con lo stato. Cosa fare? Come competere? Alla metà degli anni 90 si decise di rivoluzionare il quadro societario della Signora. Via i rappresentanti di una glorosa storia passata, e spazio a giovani manager dirigenti con grande esperienza economico- sportiva. Nasce l'era Moggi-Giraudo- Bettega. Pronti e via, nel 95 e' subito scudetto dopo 9 anni di digiuno. Investimenti mirati, il potere di Moggi sul mercato, l'abilita' di Giraudo a far quadrare i conti con entrate che pareggiavano le uscite, e qul pizzico di pura juventinità di Roberto Bettega che compattavano l'ambiente e mantenevano la tradizione. E tutto questo proseguì per gli anni a seguire, tante vittorie in Italia e in Europa, società e squadra ai massimi livelli di fama dal giorno dell sua fondazione. Negli stessi anni sull'altra sponda della Milano calcistica si inizia ad affacciare un certo Massimo Moratti, figlio del presidente padrone Angelo, vincente negli anni 60 con l'Inter di Herrera. Per Massimo però le cose non vanno come immaginate. Spese folli, errori e orrori della sua dirigenza, ambiente viziato e vizioso, e tanta rabbia che si accumula contro chi a 200km di distanza vince tutto spendendo quattro soldi. Questo rancore tocca il picco massimo nel 98 durante uno Juve-Inter che scatena una montagna di polemiche. L'Inter tuona contro la Juventus e il suo potere, l'Italia si indigna, gli anti-juventini spopolano e sono tutti pronti ad uccidere la Signora d'Italia. Ma la Juventus e gli Juventini hanno le spalle grosse e vanno avanti vincendo e rivincendo in continuazione, a dispetto delle malignità create ad arte dal perdente Massimo e dal suo ambiente. "La Juventus vince perche' condiziona gli arbitri, la Juve ruba!!!" dicono a Milano. Allora per confermare questa tesi il Massimo che fa?!? Strappa alla Juventus il principale artefice delle vittorie truffa: Marcello Lippi. Ma non erano vittorie truffa? Si chiedono gli Juventini ma anche gli interisti...Mistero. Il buon Marcello pero' dopo aver seguito le orme di un altro grande juventino portato a Milano per ritrovar vittorie(Trapattoni), gli dice in faccia cosa pensa di quell'ambiente, di quel modo di lavorare, e dell'indecenza nell'accusare gli altri dei propri fallimenti. Trascorre qualche anno, la Juve si ricompatta e continua a vincere... Ma il capolavoro del Moratti e del suo ambiente casto e puro si consuma il 5 Maggio 2002. la Juventus si rivoluziona, Lippi di nuovo in panchina, via fuoriclasse come Zidane e bomber come Inzaghi. Con i quattrini in entrata Moggi "spara" il suo colpo migliore, arrivano Nedved, Thuram e Buffon. La stampa è divisa, chi pensa ad una Juventus indebolita dovrà presto ricredersi. Si arriva all'ultima giornata di quel campionato con l'Inter in testa e favoritissima nell'Olimpico romano colorato di nerazzurro e con una spinta in più mai vissuta in precedenza nella storia del calcio italiano: i tifosi avversari. E si, i laziali, pur di non vedere la Roma conquistare un altro scudetto, si uniscono nel tifo a quelli interisti. Il clima è da gita fuori porta, tutti pronti ad abbracciarsi insieme al fischio finale dell'arbitro... Qualcosa però non va nel modo sperato.
La Juventus intanto ad Udine chiude presto i conti e mette pressione all'Inter. A Roma nel primo tempo si assiste ad uno degli spettacoli più deprimenti nella storia dello sport. La Lazio ha bisogno di qualificarsi in Europa, ma il pubblico inizia a condizionare pesantemente i giocatori in campo che sentono la pressione dell'ambiente che non gli perdonerebbe il regalo ai
giallorossi. Peruzzi, per la prima volta in carriera, regala palla a Vieri... Sarà un caso, forse. La Lazio non gioca, ma qualcuno in squadra si ribella. Karel Poborski non ci sta ed impallina il portiere nerazzuro beccandosi insulti dai tifosi e anche da qualche compagno... La fine del primo tempo è anche la fine dello scempio: negli spogliatoi la dirigenza laziale tuona: " attenzione, questa gara rischia di finire sotto inchiesta!".... Qualcuno trema, nella ripresa tutto si capovolge. L'Inter si scioglie davanti alla sua gente,laziali compresi, subisce la Lazio che ne rifila altri due e fa piangere Materazzi che chiede ai suoi avversari di farlo vincere...Patetico. La giornata si chiude
con una grande gioia per noi ed un'enorme amarezza per loro. Nella radio dove tuttora trasmetto, un collega di fede interista inizia ad insultare gli Juventini e la Juventus, nessuno fa nulla. Il Direttore tace, e il giorno dopo mi viene proibito di andare in onda. Motivo? La rabbia è troppa per assistere al nostro delirio. Qualcuno si inventa ritardi di pagamento del canone mensile per l'affitto dello spazio, roba da godere ancor di più... Mi chiedo, ma quanto ci odiano? Va oltre ogni percezione....Andiamo in onda, e tuttora godo
ripensandoci. Arriviamo al 2006, l'Inter prosegue nei suoi insuccessi, la Juventus no. Vince tanto, domina. Con l'arrivo di Capello ed altri straordinari campioni le soddisfazioni sono ripetute. Ma il Moratti proprio non ce la fa più ... Milioni e milioni di euro vengono buttati letteralmete dalla finestra. Errori di mercato continui, ambiente rancoroso e senza progetti. Cosa fare? Come possiamo eliminare la Juventus? Non voglio proseguire amici perchè non avendo prove di quello che suppungo rischierei di scrivere del falso. La vicenda la conosciamo tutti, sono state fatte mille supposizioni su questa storia che evidentemente ci sta raccontando qualcosa di diverso grazie ad un regolare processo in svolgimento a Napoli. Quello che mi sento di dire per concludere è questo: laJuventus per storia, stile e tradizione è sempre stata superiore all'Inter. Due mondi opposti, con diverse culture e modi di pensare,vivere e leggere il calcio. Dunque, ricordiamoci sempre chi siamo, e nessuna loro vittoria o sconfitta sposterà mai gli equilibri del nostro essere superiori.

Fonte: TuttoJuve.com

Un articolo stupendo. :1229773541.gif: :1229773541.gif: :1229773541.gif: :1229773541.gif: :1229773541.gif:
 
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view post Posted on 10/2/2011, 15:08     +1   -1
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Arbitri: Il posticipo Juve-Inter affidato a Valeri


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Per il posticipo tra Juventus e Inter, domenica alle 20:45, è stato designato l'arbitro Paolo Valeri di Roma.

TUTTOSPORT.COM
 
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SwifferMW
view post Posted on 10/2/2011, 15:28     +1   -1




Zuliani (dopo l'espulsione di Melo per reazione alle spinte di Balotelli :
1)... è l'onesta che vi contraddistingue nella storia e nei secoli Amen!
1)... sta per entrare Materazzi; ci manca lui per completare il quadro!
 
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tylerino85
view post Posted on 10/2/2011, 16:02     +1   -1




CITAZIONE (SwifferMW @ 10/2/2011, 15:28) 
Zuliani (dopo l'espulsione di Melo per reazione alle spinte di Balotelli :
1)... è l'onesta che vi contraddistingue nella storia e nei secoli Amen!
1)... sta per entrare Materazzi; ci manca lui per completare il quadro!

Bellissimo : emozione :
 
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AHTÖHIÑ
view post Posted on 10/2/2011, 17:41     +1   -1




Juve, Del Neri per l'Inter ritrova Iaquinta e Pepe


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Il tecnico bianconero ha riavuto a disposizione tutti i suoi giocatori e ha cominciato a lavorare su quella che sarà la formazione che andrà in campo contro i nerazzurri. Traore, De Ceglie e Marchisio a parte. Per la cronaca l'amichevole in famiglia è finita 2-1: reti di Del Piero (su rigore), Melo e del bomber ex Udinese .



TORINO, 10 febbraio - Quarantacinque minuti giocati a buon ritmo e l’occasione di rivedere in gol Vincenzo Iaquinta: l’amichevole giocata questa mattina a Vinovo contro la Primavera ha fornito buone indicazioni a Luigi Del Neri, cha ha dato spazio anche a Simone Pepe, ancora impegnato nel programma di recupero. Il tecnico schierato nel primo dei due mini tempi Storari in porta, Motta, Barzagli, Ferrero e Grygera in difesa, Pepe, Sissoko, Felipe Melo e Martinez a centrocampo e Toni e Del Piero coppia d’attacco. Manninger, Sorensen, Grosso, Salihamidzic e Iaquinta sono stati invece impiegato con la formazione di Bucaro. Il primo tempo si è chiuso sul 2-0: gol di Del Piero su rigore, ottenuto dopo una bella discesa di Pepe sulla destra, e raddoppio di Melo, al termine di uno scambio in velocità con Toni.

SECONDO TEMPO E DIFFERENZIATO - Nella ripresa Del Neri ha cambiato qualche pedina: Storari, Grygera, Pepe e Motta hanno vestito le casacche della Primavera al posto di Manninger, Sorensen, Grosso e Salihamidzic impiegati con la Prima Squadra. Nel secondo tempo Toni e Del Piero hanno avuto l’occasione di portare a tre le marcature, alzando però troppo la mira. In compenso è andato in gol Vincenzo Iaquinta, bravo a schiacciare di testa un preciso cross di Giannetti. 2-1 il punteggio finale. Mentre il gruppo era impegnato nella partitella, Traore, De Ceglie e Marchisio hanno lavorato a parte. Sono rientrati a Vinovo anche i reduci dagli impegni con le Nazionali: Buffon, Bonucci, Chiellini e Krasic sono rimasti in palestra, mentre Aquilani e Matri hanno sostenuto un lavoro atletico sul campo.



Fonte : TuttoSport.com
 
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n e y
view post Posted on 10/2/2011, 17:46     +1   -1




CITAZIONE (AHTÖHIÑ @ 10/2/2011, 17:41) 

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Ma stanno a guardà un ufo? :sefz:
 
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810 replies since 6/2/2011, 12:16   15392 views
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