Juve corsara a Cagliari. Matri cecchino, Marchisio super, Barzagli e Melo giganti
BUFFON 6 - Il portiere più forte d'Italia e del mondo è ancora un po' arrugginito. Lo testimoniano le due uscite a vuoto di vandersariana memoria. Il prezzo da pagare per sei mesi d'inattività è comunque esiguo. Incopevole sul gol di Acquafresca, attento nelle altre sortite offensive dei sardi. Piano piano ritroverà lo smalto di un tempo.
Sorensen 6 - Mezzo punto in meno per aver lasciato troppo spazio a Cossu, libero di servire ad Acquafresca la palla del momentaneo pareggio rossoblù. Il danesino tiene comunque botta e non combina grossi danni, contrariamente ai suoi sventurati colleghi di fascia destra, Motta e Grygera. L'età gioca dalla sua parte.
Barzagli 7 - Il migliore della retroguardia bianconera. Arcigno in marcatura, tempestivo e provvidenziale nelle chiusure. Ad Andrea sono bastate due partite per fugare i dubbi che hanno accompagnato il suo arrivo a Torino. Da Nazionale.
Bonucci 6 - Impeccabile nel primo tempo e un po' in sofferenza nella ripresa quando il Cagliari ha intensificato la pressione. Senza infamia nè lode.
Chiellini 6 - Non è certo un fluidificante alla Gareth Bale, ma da uno dei suoi rari affondi sulla sinistra scaturisce il cross che propizia il secondo gol di Alessandro Matri. Dalla sua parte non passa nessuno, ma ha qualche responsabilità sulla rete di Acquafresca. Nel complesso una prestazione sufficiente.
Krasic 6,5 - Non è il Krasic di qualche settimana fa, ma nonostante il fisiologico calo di forma resta sempre una spina nel fianco per le difese avversarie. Il cartellino giallo rimediato in avvio di gara per una legnata rifilata ad Agostini non condiziona più di tanto la furia serba, che corre, lotta e crossa fino al momento della sostituzione. Delneri sta centellinando le sue energie e spera di averlo al top nel big match contro l'Inter. Indispensabile.
Felipe Melo 7 - Colonna del centrocampo bianconero, punto di riferimento per i suoi compagni di squadra. Il giocatore che ha creato maggiori problemi al Cagliari. "Nel primo tempo non siamo stati bravi a togliere la fonte del gioco, in particolar modo Felipe Melo", ha ammesso Donadoni. Il brasiliano è fondamentale anche nella ripresa, quando il suo sodale Aquilani termina la benzina. Nel bene e nel male, sempre protagonista.
Aquilani 6 - Più che sufficiente nel primo tempo. Albertino giganteggia in mediana, con l'ausilio dell'ottimo Melo. Purtroppo, però, ancora una volta, cala alla distanza e Delneri è costretto a sostituirlo. Lavoro per il preparatore De Bellis.
Marchisio 7 - Al Sant'Elia è chiamato a spingere con maggiore continuità e fa la differenza. Claudio entra in tutte le azioni più pericolose della Juventus e con le sue incursioni spacca spesso la difesa cagliaritana. Esce a venti minuti dalla fine per un problema agli adduttori. La speranza è che possa recuperare per l'Inter, altrimenti sarebbe una grave perdita per Delneri.
Martinez 5,5 - Parte bene, tiene palla e crea a spazi importanti per Matri, agendo prevalentemente da attaccante esterno. Poi, come Aquilani, prima ancora di Aquilani, sparisce dalla partita, complice una condizione fisica ancora molto approssimativa. Verranno tempi migliori.
Matri 8,5 - I fischi e gli insulti dei suoi ex tifosi gli fanno un baffo. Matri-gol ne fa due, rispondendo nel migliore dei modi agli ingrati sostenitori rossoblù e soprattutto ai tanti scettici che non lo ritengono all'altezza di poter guidare l'attacco della blasonata Juventus. Ora, con tredici gol, ha raggiunto un certo Ibrahimovic nella classifica dei cannonieri. Scusate se è poco...
Sissoko (dal 19 s.t) 6 - Dà manforte a Felipe Melo nella mezz'ora finale.
Toni (dal 26 s.t.) 7 - Serata da incorniciare per il bomber di Pavullo, che al rientro dall'infortunio fa subito centro. Centesimo gol in serie A. E che gol! Un'incornata di rara potenza che trafigge Agazzi. Dedicato a chi non ha creduto in lui.
Del Piero (dal 9' s.t.) 6,5 - Il capitano gioca tra le linee e spacca sovente la difesa sarda. Intramontabile.
Delneri 7 - Si può discutere sull'impiego iniziale di Martinez o sulla prematura sostituzione di Milos Krasic, ma alla fine il risultato finale ha dato ragione al tecnico di Aquileia, che ha presentato una squadra decisamente più votata all'attacco, nonostante la presenza iniziale di una sola punta di ruolo. Una sorta di 4-3-3 che ha esaltato le qualità di Claudio Marchisio e tolto punti di riferimento alla difesa del Cagliari. Stavolta ha potuto contare su una panchina milionaria (Del Piero, Sissoko e Toni) ed è riuscito a trovare soluzioni importanti in corso d'opera. Bravo Gigi.
fonte: tuttojuve
