Analisi tattica: Cagliari - Juventus (Novità tattiche!)
Delneri sorprende tutti abbandonando il suo proverbiale 4-4-2 per un purissimo 4-3-3 che vede Buffon tra i pali, Sorensen e Chiellini terzini, Barzagli e Bonucci difensori centrali. In mezzo al campo Melo fa il mediano con Aquilani mezzala destra e Marchisio mezzala sinistra. Krasic a destra, Martinez a sinistra e Matri in posizione di centravanti compongono il trio d’attacco.
Anche Donadoni opta per il 4-3-3 con Agazzi in porta, Pisano, Canini, Astori e Agostini (presto sostituito da Ariaudo) da destra a sinistra in linea difensiva. A centrocampo, sempre da destra a sinistra, ci sono Biondini, Conti e Nainggolan. In attacco, Lazzari gioca a destra, Cossu a sinistra e Acquafresca in mezzo.
SVILUPPI TATTICI DEL MATCHL’inaspettata rinuncia di Delneri al 4-4-2 disegna sul campo due squadre schierate in maniera speculare,come si evince dalla diapositiva.
Sebbene le disposizioni statiche siano praticamente identiche le interpretazioni del modulo presentano alcune differenze. In particolare il Cagliari predilige un azione maggiormente essenziale e diretta, con poca circolazione della palla e molto gioco verticale. Inoltre, giocando col mancino Lazzari a destra e il destro naturale Cossu a sinistra, due mezze punte più che due punte, i due esterni offensivi non attaccano la profondità, ma preferiscono ricevere addosso e puntare, dopo la ricezione, il proprio avversario. In particolare Cossu rimane sempre parecchio largo e, servito spesso dal compagno Lazzari dopo che quest’ultimo ha ricevuto o ha portato la palla “dentro” il campo, cerca di sfruttare il tempo concesso dalla difesa della Juventus sul lato debole e la sua maggiore rapidità rispetto a Sorensen, poco assistito da Krasic.
La Juventus gioca invece un calcio maggiormente palleggiato, non disdegnando però, quando possibile, veloci ripartenze, come nell’occasione avuta in apertura di partita da Matri.
Analizziamo la fase di possesso palla della Juve, con particolare riguardo ai movimenti dei centrocampisti. In attacco, Krasic si mantiene largo, con Sorensen che non accompagna l’azione, se non limitandosi a fornire appoggio arretrato; Martinez invece, partendo da sinistra,si muove anche in orizzontale e/o diagonale entrando dentro il campo e creando spazi, sfruttati dalla mezzala del lato (Marchisio), ma soprattutto dalle avanzate di Chiellini. Matri si muove da punta pura, muovendosi in orizzontale, avendo cura di rimanere in posizione piuttosto centrale senza aprirsi troppo, e sottraendosi con abilità alla marcatura di Canini e Astori. Melo si muove davanti la difesa, cercando di farsi trovare smarcato per ricevere il passaggio di apertura proveniente dalla linea difensiva e cercando di fornire sempre appoggio arretrato ai compagni di reparto. Le due mezzali si muovono in maniera diversa. Aquilani disegna tracce prevalentemente orizzontali, offrendosi come soluzione integrativa e/o alternativa a Melo nelle prime fasi si costruzione del gioco, mente Marchisio in perenne ed incessante movimento disegna tracce profonde e tagli alle spalle dei centrocampisti avversari. Vediamo meglio i movimenti descritti con l’aiuto delle diapositive.
In questa prima serie di diapositive vediamo come,con palla in possesso di Melo, Aquilani si muova in orizzontale, riceva il pallone da Melo e lo serva in verticale per Marchisio, che, inizialmente sulla stessa linea dei compagni di reparto, ha disegnato una traccia in verticale.
Nella figura che segue invece,con palla ai difensori, Aquilani si abbassa per ricevere il passaggio di apertura , con Melo che contestualmente si alza.
In controtendenza con parecchie delle ultime esibizioni bianconere il 4-3-3 regala alla Juventus, un ottimo scaglionamento in fase offensiva, buone spaziature, parecchie linee di passaggio utili.
Vediamo nella diapositiva che segue come la disposizione dei giocatori della Juve sia piuttosto sfalsata e non in linea (consiglio un confronto con le diapositive in fase di possesso palla della partita di Coppa Italia contro la Roma).
Tale disposizione facilita la circolazione della palla, aumentando le linee di passaggio, che avviene con rapidità tra Bonucci, Marchisio, Aquilani, Melo e Sorensen per giungere infine a Krasic che in verticale raggiungerà Matri. La ricezione di Matri è favorita dal solito taglio profondo di Marchisio che “porta via” il centrale Astori liberando spazio per il centravanti.
In fase di non possesso la scelta di Delneri è quella di pressare alto, sia immediatamente a seguito della perdita del pallone che in situazioni statiche.
Vediamo nella prossima serie di diapositive come la Juve non indietreggi dopo avere perso il pallone: il lancio in profondità di Aquilani è intercettato da Astori che serva alla propria sinistra Ariaudo. Marchisio, come sempre profondo, non rincula, ma va ad attaccare alto il mediano Conti,togliendogli la possibile ricezione in appoggio.
Nella sequenza seguente invece vediamo come sul giro palla dei difensori sardi la Juve sia ugualmente aggressiva, pressando Canini e rubando palla alto con Aquilani su Conti.
Lo schieramento di mister Delneri prevede anche profondi ripiegamenti a Martinez e Krasic, con il primo più puntuale del secondo nell’adempimento di questo compito tattico.
Il primo tempo,chiuso in vantaggio per 1-0 mostra una buonissima Juve, con un insolitamente brillante circolazione di palla. La fase di non possesso risente di qualche squilibrio tattico dovuto al maggiore movimento richiesto dal nuovo modulo, con Marchisio e Aquilani che talvolta, si fanno trovare entrambi oltre la linea del pallone, con Melo piuttosto basso a protezione della difesa,con conseguente allungamento della squadra. Ma,nonostante tali squilibri e qualche incertezza di Sorensen, peraltro puntato con continuità da Cossu, gli unici veri brividi Buffon se li procura da solo con un paio di uscite totalmente fuori tempo.
Il primo quarto d’ora della ripresa vede il Cagliari alzare il ritmo e la Juventus andare in difficoltà. I bianconeri non riescono ad arginare l’aggressività dei padroni di casa, né a farla scemare tramite un efficace possesso palla. Giunge quindi il gol del pareggio di Acquafresca. L’azione nasce da un cross dalla fascia destra dell’attacco cagliaritano respinto da Bonucci, raccolto da Pisano che riapre per Cossu, larghissimo a sinistra.
Su Cossu recupera Krasic che viene puntato dal giocatore del Cagliari. Vediamo nelle diapositive che seguono come in area, in totale, ci sia parità numerica, ma ci sia inferiorità numerica a sinistra, con Chiellini e Martinez a fronteggiare Conti, Acquafresca e Biondini. Martinez correttamente va verso Acquafresca, più interno e quindi più pericoloso di Biondini, ma sul rientro di Cossu, sbaglia i tempi dell’elastico difensivo conseguente al rientro di Cossu, continuando a salire quando già Cossu fa partire il cross; Acquafresca sarà libero di insaccare. Oltre alle diapositive, mostriamo anche il video dell’azione.
COMMENTOGrossa è la sorpresa per la rinuncia di Delneri al tanto caro 4-4-2. Il mister sceglie il 4-3-3 puro e più volte durante il match cambia modulo in funzione degli interpreti e dei momenti. Alla fine, visto il risultato e la prestazione della squadra, ha ragione lui. Il 4-3-3 regala alla Juve migliori spaziature, un più efficace scaglionamento su più linee e un numero maggiore di linee di passaggio. Ciò si traduce in una più brillante circolazione della palla e in una maggiore facilità a portare la sfera in zona pericolosa. Inoltre, molti degli interpreti traggono vantaggi del cambio di modulo: Marchisio torna al suo ruolo naturale che interpreta alla perfezione, Aquilani è maggiormente coperto da Melo che beneficia dell’aumentato numero di linee di passaggio per limitare le palle perse e il rallentamento del gioco. Krasic e Martinez sono parzialmente sollevati da compiti di copertura non propriamente nelle loro corde. In fase di non possesso la Juventus gioca una partita molto aggressiva, alzando molto la linea della prima pressione. Non tutto funziona benissimo: in particolar modo la squadra tende ad allungarsi e viene talvolta per questo presa in contropiede, ma il bilancio di questo cambiamento è ampiamente in attivo. Altra grossa novità è il ritorno di Chiellini sulla fascia sinistra e la riconferma di Barzagli, in coppia stavolta con Bonucci, come difensore centrale. Anche questa variazione produce buonissimi risultati con Barzagli che ripete l’ottima prestazione di Palermo e Chiellini che regala la tanto attesa corsa e fisicità alla posizione di terzino sinistro. Un po’ in difficoltà Sorensen, alle prese con Cossu. Oltre ai cambi tattici la squadra ha beneficiato in maniera davvero notevole della presenza di Alessandro Matri, che si rivela attaccante preziosissimo per i bianconeri. Giunge per ben 4 volte al tiro segnando due gol, mostrando grandissime capacità di smarcamento per arrivare alla conclusione, capacità frutto di grande agilità e ottimi movimenti finalizzati allo scopo. Come già segnalato ha grossi margini di miglioramento nelle conclusioni ”pensate”, dove manca di freddezza, ma è formidabile nelle finalizzazioni rapide e istintive. In aggiunta a ciò mette in campo le sue doti di attaccante moderno, capace di svariare su tutto il fronte di attacco e di ricoprire con pari efficacia il ruolo di prima punta e, dopo l’ingresso di Toni, quello di seconda punta. Come già detto, un attaccante necessario per la Juventus. E, continuando ad analizzare i nuovi acquisti, ottimi 20 minuti di Luca Toni, che si muove con brillantezza, mette lo zampino sul secondo gol e realizza il terzo, facendo intravedere ottima intesa con Matri. Al di sopra delle aspettative (che per me non erano bassissime) le prestazioni di Barzagli, migliore difensore della linea sia a Palermo che a Cagliari. L’innesto di Barzagli permette inoltre lo spostamento nel ruolo di terzino di Chiellini, che, come detto, ha dato buoni risultati per la squadra. Nonostante la sconfitta, i segnali che avevo colto a Palermo non erano del tutto negativi. Cagliari è stata la conferma di una squadra che non si è arresa, ha ancora voglia di battersi ed è in crescita atletica. Sta inoltre recuperando parecchi giocatori infortunati, con la conseguente possibilità di avere più soluzioni dalla panchina e possibilità di rifiatare per chi ne ha la necessità. E ha innestato giocatori importanti nella rosa, con Matri che sembra avere cambiato le caratteristiche di efficacia e pericolosità dell’attacco. Se poi il mister è disposto a considerare il 4-4-2 solo uno dei possibili moduli per questa squadra, questa rubrica sarà ancora più interessante.
Fonte: UccellinodiDelPiero.com
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