Tempesta WikiLeaks sulla diplomazia mondiale

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Abbott_Juve
view post Posted on 28/11/2010, 23:11 by: Abbott_Juve     +1   -1




MILANO - Una relazione straordinariamente stretta fra Vladimir Putin e il primo ministro italiano Silvio Berlusconi, che include «regali generosi», contratti energetici redditizi: Berlusconi «sembra essere il portavoce di Putin» in Europa. Così sono iniziate le pubblicazioni del contenuto dei documenti della diplomazia americana ottenuti da Wikileaks. Scrive il New York Times: diplomatici americani a Roma riportano nel 2009 come i loro contatti italiani descrivano il rapporto tra Berlusconi e Putin come «straordinariamente stretto». Secondo il documento il rapporto includeva «generosi regali», lucrosi contratti in campo energetico e un «oscuro intermediario italiano che parla russo». Il britannico Sunday Telegraph spiega che gli Usa erano preoccupati per l'intesa tra Eni e Gazprom su Southstream, il mega-gasdotto che collegherà Russia e Ue.

GUARDIAN - Sul britannico Guardian in un documento inviato a Washington dall'incaricata d'affari americana a Roma Elizabeth Dibble si afferma che Silvio Berlusconi è stato, come moderno leader europeo, un «inetto, vanitoso e incapace (in originale feckless, vain, and ineffective), inefficace come leader». In un altro rapporto da Roma si dice che Berlusconi è «fisicamente e politicamente debole». Le sue «frequenti lunghe nottate e l'inclinazione ai party significano che non si riposa a sufficienza».

DER SPIEGEL - Invece in un documento riservato anticipato dal sito Wikileaks e pubblicato dal settimanale tedesco Der Spiegel. Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha chiesto all'inizio di quest'anno alle ambasciate americane a Roma e Mosca informazioni su eventuali «investimenti personali» dei premier Silvio Berlusconi e Vladimir Putin che possano condizionare le politiche estere o economiche dei rispettivi paesi.

EL PAIS - Rivelazioni anche sull'edizione online di El Pais che ha iniziato la pubblicazione mettendo in copertina le fotografie di sette leader mondiali, fra i quali Silvio Berlusconi, con una citazione estratta da una nota americana: «Le feste selvagge di Berlusconi» e viene evidenziata la «sfiducia profonda che suscita a Washington». A proposito del premier di Mosca il giornale spagnolo afferma che i documenti «pongono in evidenza il sospetto americano che la politica russa sia nelle mani di Valdimir Putin, giudicato un politico di stampo autoritario, il cui stile machista gli consente di collegarsi perfettamente con Silvio Berlusconi».

FRATTINI - Tra le rivelazioni c'è un telegramma - pubblicato su Wikileaks e classificato come segreto - inviato a Washington dall'ambasciata americana a Roma lo scorso 8 febbraio, in seguito a un incontro tenutosi il ministro degli Esteri Franco Frattini e il segretario della Difesa degli Stati Uniti Robert Gates nel quale il titolare della Farnesina «ha espresso particolare frustrazione per il doppio gioco di espansione verso l'Europa e l'Iran da parte della Turchia». La «sfida, secondo Frattini, è portare la Cina al tavolo» dei colloqui sulla questione iraniana. Cina e India, secondo Frattini sono «Paesi critici per adottare misure che potrebbero influenzare il governo iraniano senza ferire la popolazione». Il ministro «ha anche proposto di inserire Arabia Saudita, Turchia, Brasile, Venezuela e Egitto nelle conversazioni», si legge nel documento. Frattini «ha anche proposto un incontro informale tra i Paesi del Medio Oriente» per «consultarsi sulla questione iraniana». E - ha riferito - «il segretario di Stato Clinton è d'accordo».

OLTRE 3 MILA FILE INVIATI DALL'ITALIA - Secondo il quotidiano spagnolo El Pais sono «3.012» i file inviati dalle sedi diplomatiche americane in Italia e «catturati» da Wikileaks contenuti in una mappa intitolata «Interscambio dei documenti e zone calde del pianeta». Le sedi diplomatiche americane in Italia, secondo la mappa, non sono tra quelle che hanno inviato più documenti rivelati dal sito di Julian Assange. Al primo posto, c'è l'ambasciata Usa ad Ankara, con 7.918 telegrammi inviati. Al secondo posto, la sede statunitense a Baghdad, con 6.677 documenti e al terzo Tokio, con 5.697. L'Italia, secondo i dati forniti da El Pais, si piazzerebbe al sedicesimo posto di questa speciale classifica.

Corriere della Sera

Qui la diretta non stop delle pubblicazioni: http://www.repubblica.it/esteri/2010/11/28...555/?ref=HREA-1


Dovrebbero dare il Premio Pulitzer ad Assange. Benedetta sia la rete.
 
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7 replies since 28/11/2010, 23:11   82 views
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